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La rinuncia è sempre considerata come espressa quando è lo stesso stato straniero non va dal giudice a difendersi ma è esso stesso a chiedere l'intervento del giudice, il semplice fatto di chiedere l'intervento del giudice di un altro stato costituisce la rinuncia all'immunità.
L'Immunità Aggiornamenti:
Cina e Brasile, moneta diversa
In Cina è stata proposta una legge interna simile a quella degli stati di common law per l'immunità, metodo della lista.
Vi sono numerosi tentativi di continuare a erodere il campo di applicazione di questo istituto. Bisogna definire la condotta di quale soggetto consente allo stato straniero di poter godere dell'immunità. Lo stato agisce attraverso i propri agenti, attraverso persone fisiche.
La Convenzione di New York del 2004 disciplina il tema delle immunità degli stati, è menzionata solo perché: essendo del 2004 non rispecchia le riflessioni.
maturate dalla sentenza di Ferrini in poi in realtà non è in vigore sul piano internazionale, nonostante il numero di ratifiche necessario per poterlo fare sia basso, ne servono 30 perché possa entrare in vigore, il numero è fermo a 29. Gli stati non la vogliono perché per una parte si propone di cristallizzare il diritto consuetudinario, allo stesso tempo contiene norme di sviluppo progressivo del diritto internazionale. È una convenzione che aiuta a risolvere delle questioni interpretative, una di queste è capire la condotta di quali soggetti consente allo stato straniero di invocare l'immunità davanti ai giudici. L'art. 2 della convenzione alla lettera b) offre la definizione di stato e di condotta attribuibile agli stati. Vi sono quattro sotto-lettere e la nozione è ampia, cosa si intende per stato? Qualunque rappresentante dello stato (in senso anche interno, es. vigile) che agisce nella sua veste pubblica, tale.nozione ampia estende le maglie di tutela dell'immunità perché non è solo la condotta degli alti uffici statali che eventualmente può essere coperta da immunità statale ma l'attività di chiunque a vario titolo. Se il carabiniere tortura, l'Italia gode di immunità, questa vale ad ogni livello. Agente dello stato può anche essere una persona giuridica, una società. Es. le cosiddette recognised organisations, società private che classificano le navi e lo fanno in attuazione degli obblighi internazionali dello stato di bandiera, lo stato per farlo delega questa funzione sovrana a una società di diritto privato che per delega agisce, l'esempio più classico è il RINA, anche lo stato panamense la delega per l'esercizio delle sue funzioni. Il RINA gode di immunità statale panamense perché agisce nell'esercizio dei poteri sovrani del Panama. Lo stato anche per lecondotte degli agenti non può essere citato in giudizio all'estero. L'art. 5 affronta il tema di come l'istituto dell'immunità debba essere applicato, "lo stato gode di immunità", si qualifica indirettamente l'istituto delle immunità andando a collegarlo con un principio fondamentale del diritto internazionale, il fondamento teorico dell'immunità è la sovranità statale, alcuni ordinamenti hanno cercato di individuare un fondamento teorico alternativo, l'immunità non deriva dalla sovranità, alcuni hanno cercato di sostenere che derivi dal principio di non-intromissione negli affari degli stati stranieri, hanno cambiato il fondamento teorico perché se lo stato ha il diritto sovrano, esso non è contestabile, deve sempre essere riconosciuto ma cambia il modo in cui l'immunità viene garantita, è lo stato che di volta in volta verifica se il
Il processo costituisce una illegittima intromissione, se può interferire, si condiziona ad un giudizio di merito, di opportunità. Per garantire che l'immunità sia concepita come diritto automatico, l'art. 5 indirettamente lega il diritto al più forte principio della sovranità. Ad esempio, se qualcuno cita in Italia la Germania, e se questa non venisse a difendersi il giudice dovrebbe chiudere il processo, dare attuazione al diritto dello stato straniero anche se esso non è presente, in base all'altra teoria potrebbe decidere di andare a processo. Risultato diverso.
Due sono le norme della convenzione che hanno determinato il fallimento del trattato:
- la prima rilevante è l'art. 11 che riguarda una delle ipotesi più comuni in cui viene in rilievo l'immunità, contratti di lavoro subordinato, il dipendente dello stato straniero che lavora ad esempio in Italia, molto spesso lavora in un'ambasciata o un consolato, quando
Il dipendente fa causa per motivi di discriminazione, ad esempio nel caso della segretaria dell'ufficio culturale in ambasciata svedese licenziata e lasciata al freddo.
In base alle regole contenute nell'art. 11, si prevede un approccio di favore nei confronti dello stato straniero datore di lavoro, escludendo la possibilità per lo stato di godere di immunità se il dipendente è cittadino dello stato straniero datore di lavoro. In questo caso, il dipendente può fare causa per controversie di lavoro. Tuttavia, tale regime di forte tutela viene affievolito e l'immunità viene meno quando il lavoratore svolge funzioni meramente tecniche o attività di manovalanza, ovvero quando l'attività lavorativa non contribuisce all'esercizio delle funzioni sovrane. Questo è diverso nel caso del dipendente dell'ufficio per la cultura o quello che fa le relazioni pubbliche, dove esiste un limite: anche laddove fosse possibile instaurare
una controversia di lavoro, c'è un vincolo in merito all'esito della causa, limite rispetto a quello che il giudice può decidere, può limitarsi a condannare lo stato straniero al pagamento di somme di denaro, quello che il giudice non può fare è ordinare la riassunzione del dipendente, non ci si può immischiare nell'organizzazione lavorativa dello stato straniero.
Verosimilmente la seconda norma è quella che più di tutte ha bloccato il successo del trattato. Essa è particolarmente innovativa, l'art. 12 costituisce un'ipotesi di sviluppo progressivo, prende in considerazione i danni fisici e quelli alla proprietà causati dallo stato, norma particolarmente rivoluzionaria: a meno che non ci sia un accordo lo stato non gode di immunità se si tratta di controversie relative al risarcimento del danno per morte o lesione. Se la norma fosse applicabile risolverebbe il tema.
dell'immunità della Germania, non è vincolante e nel momento in cui anche dovesse entrare in vigore, la norma non avrebbe effetto retroattivo, toglierà l'immunità per il futuro, tutte le condotte che si verificheranno saranno prive di immunità, ma quelle che si sono esaurite prima continueranno ad essere coperte da immunità. Problema delle altre tipologie di immunità: la condotta dello stato si realizza attraverso la condotta dei propri agenti, si può consentire ai propri giudici di esprimere un giudizio sulla condotta dello stato straniero. Si può provare ad aggirare l'immunità, si fa causa nello stato direttamente alla persona che ha perpetrato per es. la tortura, aggiramento della sovranità statale, andando a giudicare la condotta della persona di fatto si giudica la condotta dello stato straniero, per garantire che gli agenti possano condurre il pacifico esercizio delle loro funzioni, anche gli.agenti hanno l'immunità, non possono essere citati in giudizio, né in quelli civili, né in quelli penali, né in quelli amministrativi. Tale immunità è detta funzionale proprio perché ha come obiettivo quello di consentire il pacifico esercizio delle funzioni, ha dei limiti sotto il profilo del campo di applicazione oggettivo, non tutte le condotte dell'agente straniero sono coperte, ma solo alcune, sono comprese le condotte espressive del potere sovrano straniero, per l'attività privatistica dell'agente non c'è immunità, l'immunità è funzionale all'esercizio delle attività statali straniere, si deve vedere se la condotta è riferibile a un'attività statale o se costituisca un'attività privatistica. Non esiste un limite di tipo temporale, l'immunità funzionale non ha una scadenza, la condotta.dell'agente riferibile all'attività sovrana sarà sempre coperta dall'immunità. Anche se si perde la qualità di agente, le condotte tenute saranno comunque coperte dall'immunità funzionale. L'immunità può essere superata dal giudice laddove questi dicesse che la condotta tenuta dall'agente costituisca un'attività privatistica. Alle corti non interessa il motivo per cui l'agente straniero ha agito, interessa solo che egli abbia agito utilizzando i mezzi che l'ordinamento ha messo a disposizione, vi è un tendenziale principio di irrilevanza dei motivi e di eventuali abusi, consolidato soprattutto con riferimento ai dittatori, che una volta che dovevano essere processati hanno invocato l'immunità funzionale, giurisprudenza delle sentenze di Pinochet. Un'altra fattispecie di immunità è diversa, la terza categoria è quella che si chiama
immunità personale, è di nuovo una immunità per gli agenti dello stato, ma non per tutti, solo una limitata categoria di agenti gode di questo tipo di immunità, molto limitata sotto il profilo di chi la può invocare. Può essere invocata da quei soggetti che possono impegnare la volontà dello stato: - capo di stato - capo di governo - ministro degli affari esteri - ambasciatori È un novero limitato perché l'immunità personale è molto ampia sotto il profilo oggettivo, quali condotte sono coperte. Tali quattro categorie sono considerate talmente importanti che devono sempre e comunque rimanere immuni, altrimenti si impedirebbe l'esercizio delle funzioni sovrane. Copre gli atti di natura privata che non presentano nessun collegamento con le funzioni sovrane straniere, l'importanza del soggetto giustifica questa tutela. Immunità personale che si aggiunge a quella funzionale, i soggetti ne godono.contemporaneamente.
Differenza fondamentale: se l'immunità funzionale non ha una scadenza, per l'immunità personale ciò non vale, essa ha una scadenza, nel momento in cui il soggetto non è più agente dello stato la sua immunità personale viene meno, e lo fa retroattivamente, si può iniziare a fare cau