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RESPONSABILITA’ DEGLI STATI
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Gran parte delle controversie sollevano questioni di responsabilità, gli Stati su questi tipi di
controversie possono essere in disaccordo su varie questioni come:
- L’esistenza della norma
- Contenuto del trattato
- Interpretazione del trattato
- Conseguenze del trattato
In queste controversie però gli Stati non mettono in discussione le norme sulla responsabilità, non
contestano l’obbligo di conformarsi alle norme e le conseguenze che possono essere innescate
da un atto illecito. Vi sono una serie di norme che disciplinano la responsabilità, ossia l’illecito, le
conseguenze dell’illecito, chi può invocare la responsabilità e come lo Stato che invoca la
responsabilità potrebbe indurre l’altro Stato a conformarsi alle norme.
Come ha detto il giudice Huber queste norme sono un corollario essenziale del diritto, tutti i diritti
hanno per conseguenza una responsabilità internazionale. Quello che rimane da considerare è la
natura e l’entità della riparazione (innescata dalla violazione).
Non esiste una convezione sulla responsabilità, anche se esiste un’immensa prassi degli Stati,
gran parte delle norme che disciplinano la responsabilità sono indiscusse.
Il quadro normativo è ridotto sugli articoli sulla responsabilità degli Stati adottati dalla
Commissione di diritto internazionale (organo sussidiario AG). Il percorso fu lungo, il primo
rapporto fu del 1956 e prese in considerazione la posizione dei governi. Si sono succeduti una
serie di special reporteurs, il secondo fu Roberto Ago, che fu l’autore dell’impianto generale degli
articoli. L’ultimo special reporteurs Crawford condusse all’adozione degli articoli da pare della
Commissione.
Gli articoli adottati dalla Commissione non sono vincolanti per gli Stati dal punto di vista giuridico,
ma vi è un consenso generale nel considerare questi articoli equivalenti alla prassi internazionale.
Questo perché vi è un consenso universale su questi articoli, poiché ri ettono la prassi.
Gli articoli sono stati adottati in via de nitiva nel 2001, per il momento non vi è una convenzione.
Quando uno Stato commette un illecito è responsabile a prescindere dalla natura dell’obbligo che
non ha rispettato.
Dal punto di vista metodologico gli articoli sono strutturati per permettere alla Commissione di
concentrarsi sulle norme secondarie. Le norme primarie impongono determinate norme o diritti,
mentre le norme secondarie sono generali e vengono applicate alle conseguenze degli illeciti.
L’illecito crea un nuovo rapporto giuridico. Il lavoro delle commissioni si concentra su norme
secondarie, che vengono applicate ad illeciti di norme primarie in qualsiasi ambito del diritto
internazionale. fi fl
Anche un comportamento potenzialmente illecito può essere giusti cato, gli articoli forniscono un
catalogo di situazioni che possono essere invocato dagli Stati per non sopportare le conseguenze
dell’illecito.
Nella prima parte si de nisce cosa sia un illecito. Nella parte seconda ci si concentra sul
contenuto della responsabilità e la de nizione delle conseguenze. Na volta de nite le
conseguenze dell’atto illecito bisogna assicurarsi che tali conseguenze siano attuate, nella parte
tre gli articoli de niscono come gli Stati possano dare attuazione agli obblighi che scaturiscono
dal nuovo rapporto giuridico
All’inizio degli articoli abbiamo una serie di principi generali, consolidati e indiscussi nel diritto
internazionale. Il primo articolo recita che qualsiasi atto illecito innesca la responsabilità dello
Stato. Il secondo principio codi ca due elementi della responsabilità internazionale, secondo cui
bisogna confrontare il comportamento tenuto dall’organo e lo Stato. Il terzo principio recita che la
quali cazione di un comportamento illecito, che determina la responsabilità dello Stato, va fatta
secondo il diritto internazionale, non quello interno.
18.11.2021
ATTRIBUZIONE
Lo Stato agisce attraverso individui e persone, per de nire un atto dello Stato bisogna creare un
collegamento, l’attribuzione è l’operazione fondamentale, è un’operazione giuridica, essa avviene
per e etto di una norma di diritto internazionale. Secondo Crawford una norma di diritto
internazionale decide se il comportamento di un gruppo di individui sia imputabile allo Stato. Il
diritto internazionale determina poi la responsabilità.
L’importante è stabilire in quali circostanze lo stato debba rispondere per il comportamento di
individui o gruppo di individuo. Gli articoli 4 e 11 prevedono una serie di fattispecie, secondo l’art
4 tuti gli organi collegiale che esercitano funzioni governative possono dare luogo alla
responsabilità dello Stato, anche a livello periferico. L’articolo 4, che ritiene lo Stato responsabile
di qualsiasi atto commesso dai propri organi, ri ette il diritto consuetudinario. Gli Stati pretendono
la correzione del comportamento di orme degli organi degli altri Stati, questo è riconosciuto nel
diritto internazionale. Spetta allo stato l’assicurare l’osservanza degli obblighi internazionale
nell’interno della propria giurisdizione.
La seconda categoria (art 5 individui o entità che svolgono attività governative) riguarda persone
o gruppi che esercitano funzioni normative in assenza di una base giuridica formale, essi non
godono di quali ca u ciale di organi dello Stato ma tuttavia pongono in essere delle funzioni
governative. La ratio di questa norma è quella di evitare un vuoto di responsabilità. L’articolo 5 è
inteso ad estendere la responsabilità, lo Stato è responsabile anche per il comportamento posto
in essere da gruppi che esercitano funzioni governative. Questo succede spesso in materia di
investimenti. L’operazione è più di cile perché bisogna misurare il controllo che lo stato opera su
individui o persone.
Il tribunale deve risolvere la questione dell’attribuzione e dice che l’applicazione dell’articolo 5 e 8
conduce allo stesso risultato.
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Lo Stato è responsabile per comportamenti di organi di altri Stati messi a disposizione per lo
Stato in questione. Se l’organo pone in essere dei comportamenti per l’altro Stato, la
responsabilità è dell’altro Stato.
La responsabilità dello Stato (articolo 7 eccesso di autorità) sussiste indipendentemente dal fatto
che l’organo operi nei limiti dei suoi poteri, la quali cazione di un organo va fatta secondo diritto
nazionale. Lo Stato rimane responsabile degli atti dei suoi organi nei limiti dei poteri previsti,
anche se eccedono i limiti di tali poteri. Lo stato risponde sempre e comunque dell’operato dei
propri organi.
La commissione ha creato un catalogo di fattispecie in cui lo Stato risulta responsabile. Un caso
fondamentale nella giurisprudenza della Corte è tra Nicaragua e Stati Uniti: il Nicaragua si rivolge
alla corte lamentando violazioni del diritto internazionale commessi dagli Stati Uniti durante la
guerra civile. Bisogna stabile il collegamento tra i contras e gli Stati Uniti, se essi possono essere
considerati organi degli Stati Uniti. La Corte prende una posizione molto chiara, da un lato essa è
soddisfatta delle prove fornite dal Nicaragua degli aiuti militari forniti dagli Stati Uniti ai Contras,
questo comporta già un atto illecito (obbligo di non intervento). Il punto più importante è: quello
che hanno fatto i contras può essere imputato agli Stati Uniti? La responsabilità degli Stati uniti
riguardo alla condotta dei contras è innescata nel caso in cui si provi l’e ettivo controllo degli
Stati Uniti rispetto alle posizioni poste in essere dai contras. L’operazione è collegare la condotta
dei contras agli Stati Uniti, ma per questo dobbiamo dimostrare il controllo e ettivo. Secondo la
corte essi godevano di un su ciente grado di autonomia, non internamente dettate dagli USA.
In un caso deciso dal tribunale per la ex Jugoslavia si distacca dalla linea della Corte
internazionale di giustizia (bisogno di dimostrare e ettivo controllo). In questo caso il tribunale
sostiene che il livello di controllo può essere di erenze in diversi contesti, introducendo la nozione
di overall control. Il tribunale estende l’ambito in cui lo Stato può essere considerato
responsabile.
La Commissione nel 2001 adotta l’articolo 8, che prevede che la condotta di individui o gruppi
possa essere considerata un atto dello Stato se l’individuo o gruppi di fatto operano su istruzioni
oppure sotto la direzione o controllo e ettivo dello Stato. La Corte internazionale di giustizia
confermò la soglia di controllo e ettivo.
L’articolo 8 prevede un grado di controllo da parte dello Stato particolarmente elevato, bisogna
valutare il rapporto controllo-dipendenza.
L’articolo 10 si occupa dei movimenti insurrezionali, chi è responsabile nel caso in cui il
movimento insurrezionale si sostituisca al governo precedente, chi è responsabile degli atti illeciti
commessi dal movimento insurrezionale prima della creazione u ciale del governo? Lo Stato può
riconoscere lo stato di belligeranza ai ni di sottrarsi alla responsabilità, dichiarando di non avere
più responsabilità e ettiva in un dato territorio. Se il movimento insurrezionale ha successo esso è
responsabile degli atti posti in essere durante la guerra civile, se viene represso è impossibile
imputare tali atti ad un soggetto (no Stato).
L’articolo 11 chiude il cerchio, nel caso in cui è impossibile applicare tutti gli articoli precedenti vi
è un’ipotesi nali, il caso in cui lo Stato riconosce e supporta l’attività illecita. L’attività viene posta
in essere da individui che non possono essere considerati organi dello Stato, successivamente lo
Stato fa propri questi comportamenti, diventando responsabili. Un esempio sono i diplomatici
degli USA tenuti in ostaggio da studenti iraniani, gli USA si rivolgono alla corte, che divide la crisi
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in due fasi. Nella prima gli studenti occupano la sede diplomatica, a questo punto vi è una
violazione degli obblighi relativi alla protezione dei diplomatici. Il nuovo governo iraniano poi
approva e fa propria l’azione degli studenti, a quel punto la condotta degli studenti è imputabile
all’Iran.
E’ di cile provare che lo Stato eserciti un controllo e ettivo.
Un principio fondamentale sancito dalla corte è il controllo sico, non la liceità del titolo, che crea
la responsabilità dello Stato. Lo Stato rimane responsabile anche se esercita funzioni governat