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E CONNOTAZIONE RELIGIOSA. L'UTILIZZO DELLA TERMINOLOGIA “BENE
CULTURALE” è RECENTE.
…quindi questa definizione di bene culturale si è trasformata anche in virtu del diritto
internazionale.
Se dovessimo strutturare una definizione di bene culturale ci aiuta il codice Urbani, d.lg
42/2004. “Soni beni culturali le cose mobilie. Immobili che presentano un interesse artistico,
storico, archeologico…”. Ma tutte le tipologie di beni culturali di cui art 10-11 possono avere
carattere e interesse religioso.
La sussistenza dell’interesse religioso non può essere determinata dallo Stato. Vige il
principio della distinzione degli ordini che prescrive e sancisce che lo stato e la chiesa
cattolica siano due ordinamenti distinti e separati, la chiesa non può interferire nell’esercizio
del potere dello stato e lo stesso lo stato con la chiesa, ma ci sono materie che interessano
ai allo stato che alla chiesa, ad esempio il matrimonio.
Il codice urbani quindi non può delimitare a livello unilaterale per dire che un bene presenta
una connotazione religiosa, ma un aiuto può essere dato dalla lettera A dell’articolo 16 della
legge 222.
Una questione da tenere distinta riguarda tutto il tema legato alla proprietà di questi beni,
non è detto che un bene di interesse religioso debba appartenere necessariamente alla
chiesa cattolica, ma anche a un ente pubblico, oppure a privati. Dobbiamo quindi
distinguere:
- beni ecclesiastici di interesse religioso che appartengono alla chiesa;
- beni culturali di interesse religioso che possono appartenere anche ad altri;
Quando abbiamo a che fare con un bene temporale dobbiamo pensare alla sua tutela, e chi
è chiamato a fare ciò?
Un ruolo fondamentale è stabilito dall'articolo 117 (riformato nel 2001) che ha ridisegnato
l’assetto delle competenze tra stato e regioni. 33
Principi costituzionali in materia:
- art. 9: tutela nei confronti del patrimonio storico-artistico. La tutela dell’ambiente è
stata inserita nel 2022, che ricade tra i compiti della repubblica. “Beni culturali” è una
espressione recente, infatti nel testo non viene utilizzata, ma si ritiene che
nell’interesse storico artistico rientrino anche questi. La norma parla di tutela, ad oggi
se pensiamo ai beni culturali in generale, ma ciò non significa che la norma non vada
letta in senso più ampio, comprendendo varie azioni, anche perché la repubblica
nella rimozione dello sviluppo della cultura non può non essere inserita anche la
tutela dei beni culturali.
- art 33: tutela della ricerca scientifica e tecnica.”la repubblica” se ne occupa e non lo
stato, infatti repubblica racchiude tutti gli elementi. Il concetto di “nazione” i beni
culturali sono espressione di identità della nazione. E tutti questi elementi (cultura,
patrimonio storico artistico) formano quello che possiamo definire uno “Stato
comunità”. Anche se parliamo di beni culturali dobbiamo soffermarci sull’ultima parte
della disposizione: la contaminazione tra beni culturali e tutela dell’ambiente sono
molti. Ci si sta spostando sempre più sul piano degli elementi che formano l’identità
nazionale, "patrimonio culturale immateriale”, esso è trasmesso di generazione in
generazione ed è costantemente riproposto e dà un senso di identità e continuità…è
un concetto che, contenuto nella convenzione dell’Unesco del 2003, che racchiude
tutte le letture dell’articolo 9 della costituzione.
- Art 117 parla delle competenze, che è stato riformato nel 2001. Esso fa una
suddivisione molto semplice: stabilisce che lo Stato ha una legislazione esclusiva
rispetto alla tutela dell’ambiente, ecosistema e beni culturali. Ma sono competenza di
Stato e regioni la promozione, valorizzazione e organizzazione di attività culturali. Il
codice urbani elenca all’articolo 3 quelle che sono intese come “attività di tutela”=
attività dirette a individuare i beni costituenti patrimonio culturale,e quindi protezione
e conservazione. La corte costituzionale ha aggiunto che le azioni di tutela sono
dirette a evitare che il bene possa degradarsi e quindi nel suo contenuto culturale.
L’articolo 6 parla della valorizzazione, concetto che comprende tutte quelle attività o
interventi dediti alla promozione del bene, tutte la attività volte a migliorare…
altre norme unilaterale, legislazione ordinaria:
- codice urbani:
norme di derivazione pattizia:
- accordo di villa madama art 12: questo articolo è una novità rispetto al vecchio
concordato del 1929 “santa sede e repubblica italiana collaborano nella tutela del
patrimonio storico e artistico” va a specificare quanto contenuto nel primo articolo
dell’accordo di villa madama. Stato e chiesa collaborano in questi ambiti.
“Collaborazione”= contrariamente al matrimonio, la materia dei beni culturali non è
una materia mista, ma si è introdotto un modus operandi. Ma le azioni in questo
ambito devono e stereo perseguite attraverso una collaborazione tra stato e chiesa,
si pensi anche all’ ingente patrimonio storico artistico appartenente a enti e istituzioni
ecclesiastiche. Quindi la norma stabilisce una modalità di azione, di intervento,
basata sulla collaborazione.
- Norme contenute nelle intese con le confessioni religiose acattoliche;
- intese tra CEI e ministero per i beni culturali; 34
- intese tra regioni e CE regionali:
…
L’intesa del 2000: è finalizzata sulla dimensione culturale
Parte canonistica
Fuino la concilio Vaticano II la legislazione Canon via universale prestava scarsa attenzione
a tutti i beni culturali, il codice benedettino si occupava di tali beni ma lo faceva
considerando solo il loro valore economico (“beni preziosi”), altre volte sei trovavano delle
norme nel codice che prendevano in considerazione questi beni preziosi principalmente nel
loro valore artistico. Il concilio Vaticano II si è dimostrato sensibile a tutti questi aspetti legati
al valore dell’arte e della cultura e ovviamente tale concilio non ha dedicato un documento
ad hoc circa questo tema, ma già dato alcune raccomandazione di carattere organizzativo e
in tema di tutela, siamo in linea con quelle che erano le percezioni e la sensibilità degli anni
60 (prima solo evitare che il bene si deteriorassero) ma dagli anni 70 maria qualcosa, anche
la santa sede guarda a questi beni diversamente e inizia ad occuparsi dei beni culturali.
Nel codice del 1983 non sono contenute risposte a esigenze che ha anche la santa sede ha
iniziato a manifestare, quindi guardano a queste norme del codice dell’83 che affrontato la
tematica dei beni culturali possiamo descriverle con 2 parole:
- scarsità: si trovano poche norme, di più comunque del codice benedettino
- disorganicità: sono sparse nel codice
se noi analizziamo le orme del codice dell’83 vediamo che il codice li affronta a volte come
beni temporali, poi ci sono norme che leggono i beni temporali come strumenti per il culto.
Un’altra finalità: a volte i beni temporali sono inseriti nei pacchetti di norme nelle funzioni in
governo.
In particolare se vediamo le norme del codice che interpretano i beni culturali come beni
temporali abbiamo norme legate alla loro gestione.
Il canone 1292 §2 parla dell alienazione che esige la autorizzazione della santa sede per
alienazione di beni c temporali di valore prettamente economico (con un certo valore
economico) ma anche storico artistico…
i beni temporali sono anche strumenti per il culto, che vanno inserite nel quadro delle
disposizioni che disciplinano
i beni culturali possono anche essere oggetto di atti di governo (funzione di governo della
chiesa), in particolare, ill canone 491 prescrive che il vescovo debba disporre di un archivio
in cu conservare documenti di valore storico.
10/04 35
La responsabilità civile degli enti ecclesiastici
Questo tema si sviluppa specialmente intorno al reato legato alla pedofilia negli ambienti
ecclesiastici.
Si cercano i soggetti che devono risarcire il danno: è irrilevante che la richiesta di
risarcimento del danno sia richiesta in sede penale o civile per risarcimento del danno.
Il grande problema è quello di vedere presupposti e limiti entro i quali i membri9 della
gerarchia cattolica e le stese …istituzionali possano essere chiamati per rispondere di ciò.
L’ordinamento ella chiesa cattolica possiede tutti gli strumenti per rendere giustizia, e per
risarcire il danno, ma nel codex iuris canonici esiste un canone sul risarcimento del danno,
esiste un canone 1729, che disciplina un’azione civile per il risarcimento del danno. Ma
solitamente la sede in cui le vittime degli abusi sessuali richiedono il risarcimento, sono sedi
civilistiche, perché la giustizia secolar sempre è essere più efficace. Con una condanna al
risarcimento del danno sancita dal codice civile io ho un titolo più efficace e più spendibile
per afre pressione sull’ente che deve risarcire. Questo perché la giurisdizione canonica,
della chiesa, ha comunque una sua efficacia nell’ordinamento italiano, ma si deve ricorrere a
tut n sistema di diritto internazionale privato per accordi giuridici, e la via percorsa rimane
quella ella giurisdizione civile. Non si deve dimenticare inoltre che nel caso di abuso
sessuale su un minore abbiamo delle vie che non si interessano e quindi vi è una querela
verso il soggetto, e si ha un procedimento penale sia dal pov civilistico ma anche nell’ambito
del diritto canonico, quindi abbiamo una differenza tra diritto penale canonico e diritto penale
dello Stato (diritto secolare e diritto canonico).
Il diritto penale canonico ha solo in parte delle finalità che coincidono con quelle dello stato e
se compariamo le sanzioni penali, non esiste una tavola delle corrispondenze. La viola più
sentita è quindi quella della giurisdizione secolare. Esistono dei procedimenti penali definiti
solamente in via canonica ed esistono dei risarcimenti ottenuti solamente in sede canonica,
ma il problema è che una cosa è co dean are e ottenere un risarcimento del sacerdote, altra
cosa è citare come civilmente responsabile un ente e un soggetto materialmente più
capiente. Il sacerdote a parte il sostentamento dle clero non ha i mezzi per risarcire i danni
che sono ingenti.
A questo punto dobbiamo vedere se dal pov civilistico l'ente ecclesiastico che viene di volta
in volta tirato nell’ambito giuridico, e si parla di ente diocesi, ente parrocchia ecc…quindi enti
canonici he sono anche civilmente riconosciuti.
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
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