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FALSE CODIFICAZIONI
Un altro problema a è quello delle false codificazioni, su cui è possibile fare un esempio
altrettanto indicativo. “In altri casi si assiste alla promulgazione di codice normativi che
vorrebbero essere tali (completi ed esaustivi), ma che in realtà non lo sono. Si può fare
12 prevede la sottoscrizione di
l’esempio del codice della privacy. In particolare, “L’articolo
11 codici di deontologia e buona condotta, a seconda che il trattamento dei dati personali
abbia finalità scientifiche, storiche, statistiche, previdenziali, commerciali e via elencando.
Insomma, chi in futuro si troverà a consultare il codice della privacy per sapere come
regolarsi in questa materia quanto mai intricata scoprirà di aver a che fare con un codice
che rinvia ad altri e ulteriori codici, con un codice al quadrato”. Questa citazione è proprio
L’eclissi della legge. mondo senza diritto è però
di Michele Ainis ne L’autore aggiunge “Un
un mondo costruito su misura per i forti, dato che il diritto serve a garantire i deboli, chi è
minoranza economica e sociale. Ed è un mondo che ha smarrito la dimensione etica della
convivenza civile, perché ha smarrito la certezza del diritto”.
PROCURA DELLE LITI
A questo elenco poco edificante, possiamo aggiungere la procura delle liti di avvocato
quanto riguarda gli onorari, il sottoscritto Condominio è
attuale. Possiamo leggere “Per
stato informato che l'avv. Caio Sempronio, applicherà gli onorari medi previsti dalla tariffa
forense; è stato informato della possibilità, qualora ne ricorrano le condizioni, di avvalersi
del gratuito patrocinio a spese dello Stato per la gestione del procedimento e dello stesso
non intende avvalersene. Il sottoscritto Condominio dichiara di aver preso visione
dell'assicurazione professionale dell'Avv. Caio Sempronio. In ogni caso il sottoscritto
Condominio si è rivolto all'Avv. Caio Sempronio e deve agire secondo i principi di
correttezza e buona fede e con la reciproca stima e nella fiducia della procura che viene
conferita, apprezzando la figura professionale dell'avvocato che non ha fatto alcuna
pressione per averlo come cliente. Dichiara di aver avuto ampia informativa sul
trattamento dei dati personali comunicati in ragione del rapporto di assistenza e di difesa
e, con la firma apposta in calce, acconsento al loro trattamento per le finalità di cui sopra”.
La questione è che se si continua ad andare in questa direzione, c’è il rischio che passi
sempre di più l’idea che tutto quello che non è vietato sia consentito, mentre invece il
dovere di correttezza e di buona fede di un avvocato dovrebbe essere implicito proprio
dell’ethos dell’avvocato. Quindi, tutta questa corsa alla specificazione di ogni aspetto del
rapporto professionale sembra solamente una cosa pletorica, che appesantisce un
contesto già molto complesso. Sarebbe meglio indirizzarsi verso un’idea del diritto,
piuttosto che rimanere strettamente legati alla legge.
NOMOTROPISMO
Come spiegare tutto questo? Cosa è accaduto? Come venirne a capo? Un tentativo di
spiegazione è stato fatto con la cosiddetta teoria del nuovo tropismo enunciata da
Amedeo Giovanni Conte, un importante filosofo italiano per il quale si potrebbe parlare
di nomotropismo, utilizzando questa parola che è un neologismo che
rielabora le giure dell’agire in-funzione-di-una-norma (studiata da Max
Weber) e dell’agire-secondo-una-norma (non movente dell’azione) e per-
una-norma (movente per l’azione) studiate da Kant. Nomotropismo o
en
“entropia della legge” viene dalla parola che significa
tropé
“trasformazione” o “ciò che trasforma”. Conte ha definito “nomotropico” il
comportamento del baro che agisce secondo le regole del gioco per non
rispettare (per Weber era l’azione del ladro che agisce in base alle regole
che sa di stare violando). Quindi, una produzione normativa pletorica e
superficiale, ma anche “spudorata” (cioè poco dignitosa) può quindi essere causa di
impoverimento culturale, etico e anche di peggioramento dei rapporti sociali. Gli esempi
sarebbero tanti:
- La legge elettorali con “nominati” (viola il principio democratico della
rappresentanza ex.artt.1, 56 e 57 Cost.);
- ad personam
Le leggi (violano il principio della generalità della legge);
- Il reddito di cittadinanza (ma l’art.1 Cost non dice che “L’Italia è una Repubblica
democratica fondata sul lavoro”?);
- Le quote “rosa” (violano il principio dell’uguaglianza ex.art.3 Cost.). Il punto è che
deve essere nominata una persona che sia degna non soltanto per il fatto di essere
di sesso femminile o di sesso maschile.
Ovviamente, si tratta di leggi formalmente legittime. Certo, si potrebbe discutere sul
problema del bilanciamento, che è uno strumento che viene utilizzato spesso dalla Corte
Costituzionale per addolcire, per addomesticare una norma giuridica che potrebbe
presentare dei profili di incostituzionalità utilizzando un argomento sofistico, cioè un
argomento che si distacca leggermente dalla verità delle cose. Al di là di questo, il dato su
cui bisogna focalizzarsi è che si tratta di una legittimità che viene dalla forza del potere
politico che ha interesse a promulgare, non dalle ragioni del diritto. Paradossalmente, ciò
ci riporta direttamente a quanto abbiamo detto in apertura citando
Cicerone e Tacito.
CONNESSIONE TRA IL DIRITTO\LEGGE E L’ESSERE
Abbiamo appena menzionato una possibile e brillante spiegazione in chiave
filosofico-giuridica. Tuttavia, uno storico del diritto che non abbia perso
contatto con la Storia è forse in grado di spiegarlo utilizzando una diversa
Werner Jaeger
chiave interpretativa. Si tratta di che, in un saggio dal titolo
Elogio del diritto (1947), parla del disintegrarsi della base ontologica del pensiero giuridico
ellenico. Per base ontologica deve intendersi tra il Diritto\Legge e l’Essere. Se il
kòsmos
Diritto\Legge (nòmos) trova posto nel come ordine tra tutti i valori e i fondamenti
della vita umana e della libertà, la legalità coincide con la giustizia. Questo principio lo
Opere e i giorni,
troviamo già in Esiodo, il quale nelle parla di legge e di giustizia. Siamo
agli albori della civiltà occidentale perché siamo, più o meno, all’VIII secolo a.C., periodo
a cui risale anche la versione che noi conosciamo del Pentateuco dell’Antico Testamento.
Opere e i giorni
Nelle di Esiodo, il nomos che Zeus ha assegnato agli uomini è
l’osservanza della giustizia che impedisce loro di divorarsi reciprocamente.
QUANDO UNA LEGGE DIVENTA DOGMA POLEOS
La questione è quando il rapporto tra Diritto\Legge e l’Essere si spezza, la
Legge diviene una funzione del potere, il quale è posto dalla volontà umana. Il
Diritto\Legge, così inteso, degrada a Legge perché si fa e si svolge al di fuori
dogma pòleos
della Natura e diventa artificio. In questo modo, la Legge diventa Dogma
(=opinione di molti). Per Socrate, addirittura, diventa la legge dello Stato. è una
edictum,
parola greca che, in latino, è stata tradotta con le parole
decretum, placitum, sententia. In questo modo, la Verità cede
kràtos
all’auctòritas che, in questo caso, è il (=il potere del più forte). Il
nomos originario raccoglieva in sé vincoli religiosi, morali, tradizioni e
Alvaro
costumi antichi che si tramandavano di padre in figlio. Tuttavia,
d’Ors Carl Schmitt nomos
e hanno chiamato la tradizione di Cicerone di
lex
con una delle peggiori malefatte della cultura occidentale. In questo
nomos\lex dogma pòleos,
modo, il diventa cioè un “dover essere” perché imposto
dall’autorità (edictum, decretum, placitum). Così diventa abrogabile, modificabile,
relativo di crescita di ciascuna comunità e, quindi, caduco e labile nel tempo. Così,
et unum convertuntur),
mentre la Natura è portatrice di essere e unità (ens i decreti della
dover essere
città (thémistes) enunciano un variabile nei luoghi e nei tempi. Questo
lugendi).
spiega perché la natura è attuosa ed efficace (tempus Dall’altro lato, la legge
necessità di esecuzione (Dickens, Grandi speranze “una cosa è essere colpevoli, altra
cosa è essere dichiarati colpevoli). Da qui nasce l’idea dell’eterno ritorno del diritto
naturale.
L’ANTITESI TRA LEGITTIMITÀ E LEGALITÀ
Marcello Gigante Rodolfo
In questo quadro, acquista rilievo quanto evidenziato da e
Mondolfo. fondamento teorico della dottrina generale del
Marcello Gigante ha scritto “Il
diritto nel XX secolo (allegemine Rechtslehre) riassume il momento speculativo della
Sofistica greca del V secolo a.C.” Nasce così la dogmatica, che sistema i concetti generali
desunti dalle leggi positive di un dato momento storico e li ordina in un sistema
logicamente coerente (negozio, obbligazioni, contratti, ecc.). La sofistica greca del V secolo
nomos
a.C. ci ha lasciato in eredità il concetto di autonomia (=volontà) + (=legge).
autòs
Kosmos Nomos
L’autòs (=volontà umana) si stacca così dal (=natura) e si unisce al
(=diventato legge senza diritto). Invece, secondo Rodolfo Mondolfo, i concetti umani si
Dike, Thesis)
proiettano sulla Natura (Kosmos, e vi si riflettono per ritrovare
Nomos dogma pòleos.
legittimazione nel dando così fondamento al Sorge così l’antitesi tra
legittimità e legalità.
NATURALISMO ANTICO E GIUSNATURALISMO MODERNO
naturalismo antico giusnaturalismo moderno.
Nasce così la differenza tra e Per
naturalismo antico intendiamo ciò che è nato dall’incontro tra i giuristi e, quindi, tra il
diritto romano e filosofi dell’ellenismo greco romano del II secolo a.C. Invece, per
De iure belli ac pacis,
giusnaturalismo moderno intendiamo Ugo Gorzio col che è
considerato il padre del giusnaturalismo moderno. Il naturalismo antico o ius naturale è
un effetto della consistenza ontologica del pensiero giuridico ellenico. Questo spiega
ius.
perché non esiste, in lingua greca, un corrispettivo per la parola latina Tuttavia, ciò
tempus lungendi,
che è naturale è giusto. Riprendiamo l’esempio del ossia lo spazio di
tempo che deve