SENTENZA 1146 DELLA CORTE COSTITUZIONALE:
Ci racconta di quando la corte costituzionale si trova a rimuovere dall’ordinamento
interno una norma che deriva da un impegno internazionale o dalla modifica della
costituzione. Questa sentenza si pone un problema di legittimità costituzionale dello
statuto della regione speciale Trentino Alto Adige. Statuto speciale a cui corrisponde
un rilievo costituzionale sia della provincia autonoma di Trento che della provincia 32
autonoma di Bolzano. Lo statuto della regione autonoma Trentino alto Adige è uno
statuto adottato con legge costituzionale quindi è una previsione della Costituzione
che le regioni a statuto autonomo siano disciplinate da una legge costituzionale. Una
legge costituzionale che disciplina una regione autonoma può essere parzialmente
contrastante con la Costituzione oppure no? No, qui ci si pone il problema della
legittimità costituzionale di una norma dello statuto della regione Trentino anche
quando va contro principi della Costituzione e diritti inalienabili della persona umana.
La Costituzione italiana contiene alcuni principi supremi che non possono essere
sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione
costituzionale o da altre leggi costituzionali. Parametri quindi inaggirabili. Tali sono
tanti i principi che la stessa Costituzione esplicitamente prevede come limiti assoluti al
potere di revisione costituzionale, quale la forma repubblicana (art. 139 Cost.) quanto i
principi che, pur non essendo espressamente menzionati fra quelli non assoggettabili
al procedimento di revisione costituzionale, appartengono all’essenza dei valori
supremi sui quali si fonda la Costituzione italiana. Es. art. 2, art. 3, art. 111… la
Costituzione non enuncia soltanto regole scritte ma anche principi impliciti che non
sono assoggettabili a revisione costituzionale.
Questa corte cost. ha già riconosciuto in numerose decisioni come i principi supremi
dell’ordinamento costituzionale abbiano una valenza costituzionale superiore rispetto
alle altre norme o leggi di rango costituzionale e non sia nemmeno conforme alla Cost.
un trattato internazionale stipulato dall’Italia come il Concordato, art. 7 comma 2 della
Cost. richiama a riferimento i patti lateranensi che sono un trattato internazionale. La
corte sta dicendo che anche i Patti Lateranensi non si sottraggono all’accertamento
della loro conformità ai principi supremi dell’ordinamento costituzionale e la corte
richiama alcune sue sentenze come la sentenza 18 del 1982 in cui aveva detto che è
incostituzionale la legge di esecuzione dei patti lateranensi almeno nella parte in cui
obbligava il giudice italiano a dare attuazione automatica ad una sentenza canonica
senza verificare se la sentenza canonica rispettasse i principi supremi
dell’ordinamento e i diritti inalienabili della persona, senza verificare questo quella
norma dei patti lateranensi è incostituzionale. Da quel momento la corte d’appello
deve controllare le sentenze delle corte canoniche che non violino quei principi.
Quindi la corte costituzionale dice che sia le leggi costituzionali di assunzione di
statuto di una regione sia le leggi di revisione costituzionale possono essere oggetto di
controllo dalla corte costituzionale sia le sentenze di esecuzione di trattati
internazionali come i patti lateranensi.
Primato del diritto dell’Ue sul diritto interno che si articola in due modalità diverse:
- Modalità basata sull’art. 11 della disapplicazione della norma interna quando la
norma interna va contro una norma dell’Unione direttamente applicabile;
- Eliminazione per violazione della Costituzione della norma interna che va contro
una norma di diritto dell’unione non direttamente applicabile fondata sull’art.
117.
I trattati d’Unione che sono 4 hanno anche allegati protocolli e dichiarazioni. 33
Dichiarazione relativa al primato: la conferenza che ha portato al trattato di Lisbona
ricorda che per giurisprudenza costante della corte di giustizia europea i trattati ->
fonte primaria e il diritto adottato dall’Unione sulla base dei trattati -> fonte
secondaria quindi regolamenti, direttive … prevalgono sul diritto degli stati membri.
Inoltre la conferenza ha allegato al seguente atto il parere del servizio giuridico del
consiglio sul primato.
Parere: anche per l’Ue esiste un principio che è quello per cui il diritto dell’unione fa
primazia sul diritto interno. Secondo la Corte, tale principio è insito nella natura
specifica della Comunità europea -> natura specifica perché è l’unica organizzazione
internazionale che prevede limitazioni di sovranità e quindi ha natura peculiare infatti
l’art. 11 della Cost. si applica solo all’Ue. Non c’è nei trattati d’Unione una norma che
dice che il diritto dell’Ue prevale sul diritto interno è però implicito. Questo parere
evidenzia che il principio c’è, è implicito ma evidente.
La corte Cost. italiana ricorda che può ben essere che si può dichiarare
l’incostituzionalità di una legge di esecuzione dei trattati d’Unione nel caso in cui
questi trattati prevedono una violazione dei principi costituzionali italiani o di diritti
della persona umana, anche se fin’ora non è mai successo.
Esaminiamo 3 sentenze:
stavamo ragionando sulla dichiarazione 17 allegata ai trattati che fa riferimento a
giurisprudenza dell’Unione. Che ne pensa la corte di giustizia dell’Ue riguardo il
primato del diritto primato dei trattati e secondario dell’Ue.
SENTENZA VAN GEND EN LOOS:
Ditta olandese di importazione di prodotti agro alimentari che si sente dire
dall’amministrazione delle imposte che deve pagare un dazio. Simile alla sentenza
Granital, c’è una norma olandese che dice bisogna apporre un’imposizione e c’è una
norma della comunità europea che dice che questa imposizione non va data, c’è libera
circolazione. In questa sentenza di rinvio pregiudiziale da parte di questa ditta
olandese che fa ricorso sul piano interno, il giudice interno fa un rinvio pregiudiziale
alla corte di giustizia.
Corte di giustizia = giudizio interpretativo o di validità.
La ditta in questo caso si lamenta dell’apposizione di nuovi dazi in spregio del diritto
primario delle comunità europee.
Vediamo le massime:
- l’Ue costituisce un ordinamento giuridico di nuovo genere nel campo dei trattati
che istituiscono organizzazioni internazionali a favore del quale gli stati membri
hanno rinunziato, seppure in settori limitati, ai poteri sovrani ( questo è l’art. 11
della Cost. ) ed al quale ordinamento sono soggetti non soltanto gli stati membri
ma anche i loro cittadini.
- Il diritto comunitario indipendentemente dalle norme emanate dagli stati
membri, nello stesso modo in cui impone ai singoli degli obblighi, attribuisce
loro dei diritti soggettivi. Tali diritti sorgono non soltanto allorché il trattato 34
espressamente li menzioni, ma anche quale contropartita di precisi obblighi che
il trattato impone ai singoli, agli stati membri ed alle istituzioni comunitarie.
Cioè nel 62 questa sentenza aveva come punto di riferimento una norma del
trattato CEE che diceva: è vietato agli stati inserire nuovi dazi nella circolazione
delle merci quindi il trattato imponeva agli stati membri degli obblighi, se gli
stati violano quegli obblighi, gli obblighi non sono violati soltanto nei rapporti tra
stati membri ma la violazione dello stato si risolve anche nella violazione di un
diritto delle persone fisiche e giuridiche. Perché queste sono anch’esse soggette
dell’ordinamento comunitario.
Se il mio legislatore introduce dei dazi doganali in violazione del diritto dell’Unione, io
società commerciale olandese dove posso lamentarmi? Non mi posso lamentare di
fronte alla corte di giustizia europea perché se mai a questa si possono lamentare gli
altri stati. Come faccio quando il mio stato sta violando il trattato? faccio ricorso al
giudice nazionale. Questo è tenuto a tutelare i diritti che mi discendono dal diritto
dell’Unione.
La corte dichiara che l’art. 12 del trattato istitutivo della comunità europea ha valore
precettivo ed attribuisce ai singoli dei diritti che i giudizi nazionali sono tenuti a
tutelare. Quindi il giudice nazionale sa di non applicare il diritto interno che impone un
dazio olandese ma di applicare la norma dell’Unione.
SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA NEL CASO COSTA ENEL citata nella
dichiarazione 17:
Flaminio Costa contro l’ENEL, fa ricorso ad un giudice nazionale perché dice che pochi
mesi fa è stata istituita l’Enel perché si è nazionalizzata l’energia elettrica, la
nazionalizzazione dell’energia va contro i principi dell’ordinamento comunitario che
sono dei principi di libera concorrenza che implica che debbano esistere dei gestori
privati.
Aveva ragione il signor Costa.
Il giudice conciliatore = giudice di pace, italiano fa un rinvio pregiudiziale. La corte di
giustizia richiama di nuovo il fatto che la corte di giustizia è un ordinamento di nuovo
genere ed i giudizi nazionali sono tenuti a rispettare tale diritto. È stata istituita una
comunità senza limiti di tempo, dotata di propri organi, di personalità giuridica, di
capacità giuridica e in specie di poteri effetti autonomi provenienti da una limitazione
di competenza o da un trasferimento di attribuzioni degli stati alla comunità , questi
hanno limitato, sia pure in campi circoscritti, i loro poteri sovrani e creato quindi un
complesso di diritto vincolante per i loro cittadini e per loro stessi stati. Tale
integrazione nel diritto di ciascuno stato membro di norme che promanano da fonti
comunitarie hanno per corollario l’impossibilità per gli stati di far prevalere contro
l’ordinamento giuridico da essi accettato un provvedimento unilaterale ulteriore il
quale non è opponibile all’ordinamento dell’U. il diritto nato dal trattato non potrebbe
trovare un limite in qualsiasi provvedimento interno senza perdere il proprio carattere
comunitario e senza che ne risultasse scosso il fondamento giuridico della stessa
comunità-> principio del primato dell’Ue sul diritto interno. 35
Il trasferimento effettuato dagli stati a favore dell’ordinamento giuridico comunitario
implica quindi una limitazione definitiva dei loro poteri sovrani. Definitiva fino a
quando lo stato sta nell’Ue. Principio del primato che in nessun caso trova limitazioni
nell’ordinamento interno. C’è differenza con quanto dice la sentenza 170 perché al
paragrafo 7 dice che il diritto dell’Ue non può comunque an
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Diritto dell'Unione Europea
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