Estratto del documento

 DICHIARAZIONE INTERNAZIONALE SULLA TUTELA DELLE FORESTE

AGENDA 21: Indicatore ambientale, un programma di azioni per il XXI secolo,

Impatto Ecologico creato da REES e Wackenagel

Ha stabilito che ogni anno ci deve essere una COP sul clima.

PRINCIPIO DI INTEGRAZIONE:

Stabilisce la necessità di integrare, cioè di inserire, l’interesse ambientale, tutela

dell’ambiente, in qualsiasi settore allo sviluppo umano.

Obbliga tutti i decisori, politici, amministratori, a includere e a dare

espressamente l’interesse ambientale, quindi anche la loro motivazione dei loro

provvedimenti, in qualsiasi settore d’interesse.

Non consente che si assumano decisioni ambientali sulla pelle di qualcuno

senza che quel qualcuno venga almeno messo nelle condizioni di partecipare al

procedimento che ha portato a quella decisione.

CONVENZIONE A ARITUS: convezione sull’accesso all’informazioni, la

partecipazione dei cittadini e l’accesso alla giustizia in materia ambientale.

L’accesso all’informazioni è consentito a chiunque e senza dover dimostrare

nulla.

Per andare dal giudice e chiedere un Ricorso abbiamo bisogno della

LEGITTIMAZIONE e INTERESSI AD AGIRE.

LEGITTIMAZIONE: devo essere titolare di un diritto soggettivo o di un

interesse.

DIRITTO SOGGETTIVO: è una situazione giuridica che l’ordinamento protegge

in maniera incondizionata, non vengono richieste delle condizioni per la

protezione di quell’interesse.

INTERESSE LEGITTIMO: è una situazione giuridica soggettiva in cui la

protezione è condizionata, vengo protetto solo se si avvera una certa

condizione, cioè che l’interesse della persona coincide con l’interesse pubblico.

Chi si può rivolgere al giudice per tutelare in via diretta l’interesse Ambientale?

Non noi come singoli, ma l’associazione Ambientali, gli Enti pubblici e anche i

cittadini che si trovano in particolari situazioni.

AMBIENTE E CONCORRENZA DI MERCATO

Limiti sulla condotta dei produttori e dei consumatori, limiti imposti dalla tutela

dell’ambiente.

Va bene imporre limiti a favore dell’ambiente, basta che non portino grandi al

mercato, che non “falsi il mercato”.

L’ambiente non considerato un valore giuridico superiore al mercato, nella

migliore delle ipotesi viene paragonato al mercato.

RISARCIMENTO E INDENIZZO DEL DANNO AMBIENTALE

Il danno all’ambiente va oltre il danno alle persone, va ad intaccare gli

ecosistemi.

Italia 1986 legge n349 introduce al danno ambientale

Se ci fosse un danno ambientale potrebbero agire solo i soggetti pubblici

(ministro dell’ambiente, regione, comuni) contro l’inquinatori. (Prima di andare

dal giudice, si provava ad aggiustare quel danno poi alla fine andare al giudice

civile.)

LEZIONE 11

Accesso alle informazioni ambientali

Partecipazione alle decisioni ambientali

Accesso alla giustizia ambientali

Ambiente e concorrenza del mercato

Limiti sulla condotta dei produttori e dei consumatori, limiti imposti dalla tutela

dell’ambiente.

Va bene imporre limiti a favore dell’ambiente, basta che non porto grande danni, “falsi

il mercato”

L’ambiente non considerato un valore giuridico superiore al mercato, migliore delle

ipotesi viene paragonato al mercato.

Risarcimento e indennizzo del danno ambientale:

il danno all’ambiente va oltre il danno alle persone, va ad intaccare gli ecosistemi.

Italia 1986 legge n349 introduce al danno ambientale

Se ci fosse un danno ambientale potrebbero agire solo soggetti pubblici (ministero

dell’ambiente, regione, province, comuni) contro l’inquinatori, prima di andare dal

giudice, si provava a risistemare quel danno poi alla fine, andare dal giudice civile. Le

somme ricavate dal ministero dell’ambiente erano destinate all’utilizzo di opere di

messe in sicurezza degli ecosistemi (bonifiche)

L’inquinatore reagisce con dolo o con colpa?

Dolo: intenzione di voler raggiungere un risultato

Colpa: non avevo l’intenzione, però sono stato negligente, imprudente.

2004 direttiva sul risarcimento del danno ambientale: per queste attività (centrale

nucleare, acciaieria) risponde oggettivamente, non c’è bisogno di rispondere con Dolo

o Colpa

Per tutte le altre attività si risponde con Dolo o Colpa

Decreto leg 152 2006 risarcimento del danno ambientale

Solo il ministero dell’ambiente per legge ha legittimazione esclusiva ad agire per il

danno ambientale

Il risarcimento si ha quando è stato compiuto un atto illecito, il risarcimento monetario

è totale.

Indennizzo si ha quando si è compiuto un atto lecito, si dà una parziale

ricompensazione.

Le associazioni, enti territoriali (comune), sollecitano il ministero dell’ambiente di

muoversi

Quello che non possono fare le associazioni e gli enti territoriali è andare direttamente

dal giudice e chiedere il risarcimento del danno ambientale, però possiamo diffidare,

sollecitare, chiedere al ministero di intervenire, se è completamente inerte, si può

andare al Tar e chiedere di condannare il ministero per inerzia: si chiama questa

procedura: ricorso contro il silenzio.

Principio 15: Principio di precauzione

Principio di prevenzione (pericolo ambientale): evitare che si produca, che

accada un evento, che determinerebbe con certezza, sulla base di nesso casuale

certo, un danno ambientale. Autorizzazioni che i piani sono strumenti di prevenzione.

Nesso di casualità: un evento comporta un danno certo.

Principio di precauzione (rischio): è un nesso casuale incentro, quindi

caratterizzato dalla probabilità e non dalla certezza. È una disposizione giuridica,

bisogna tararla.

Pianificazione: sono strumenti amministrativi che prevedono il futuro, dettano una

serie di regolo che si applicheranno nel futuro in un certo spazio. (piano regolatore,

dove si può costruire)

Autorizzazioni: è preventiva, è quel provvedimento amministrativo che rimuove un

limite all’esercizio ad un diritto, il diritto all’iniziativa economica.

Si parla dei soggetti per realizzare grandi impianti, attività (allevamento intensivo,

impianto di produzione energia elettrica)

Qual è il grado di probabilità che fa scattare il principio di precauzione? (è un

principio che dialoga con la scienza)

La commissione europea afferma che: la prima cosa che si deve fare quando si studia

un nesso di casualità tra un evento e un danno, è fare il punto, lo stato della

letteratura scientifica ufficiale sul tema.

Il fatto che la frazione di studi scientifici che afferma il fatto casuale è minoritaria, non

esclude che si applichi il Principio di precauzione se quella frazione minoritaria è

particolarmente autorevole.

Questo principio di precauzione scatta non solo quando c’è una maggioranza ad

affermarlo, ma anche una minoranza solo se questa minoranza è particolarmente

autorevole (Nobel ecc.)

Questo principio impone la rivalutazione, Le valutazioni ambientali, autorizzazioni

ambientali, positive e negative, sono sempre rivedibili e provvisorie perché devono

essere riaggiornate periodicamente per valutare se lo stato della letteratura scientifica

è aggiornata.

LEZIONE 12

Il principio se viene violato determina illegittimità dell’atto che lo viola, questo atto

può essere annullato difronte al giudice.

Principio di proporzionalità: è un rapporto tra mezzi (strumenti) e fini (obiettivi)

Per capire se uno strumento è proporzionato rispetto al fine ci sono tre step:

è adeguato al fine? (è in grado di raggiungere il fine)

 è necessario per raggiungere il fine? (è l’unico strumento possibile per

 raggiungere quel fine che sono meno impattanti in grado di raggiungere il fine)

proporzionalità in senso stretto (la quantità del suo impatto può essere ridotta

 per raggiungere quel fine o è al minimo già per raggiungere quel fine)

LEZIONE 13

Principio 16

Principio chi inquina paga: stabilisce che sia l’inquinatore a dover sostenere il costo

del suo inquinamento; tuttavia, per dover realizzare questo principio abbiamo diversi

strumenti, forme di applicazioni:

LA TASSAZIONE AMBIENTALE

 IL RISARCIMENTO DEL DANNO AMBIENTALE

 I MERCATI AMBIENTALI (delle emissioni)

Strumenti economici: mercati artificiali, se un soggetto vuole inquinare deve pagare,

contrattare sul mercato, un prezzo a quei soggetti che subiranno quell’inquinamento, i

quali autorizzano quell’inquinamento solo in cambio di un pagamento.

CONCETTO DI RESILIENZA

Equilibrio di un ecosistema: ecosistemi riconoscono equilibri multipli e dinamici, non

un unico punto che rimane lo stesso.

La resilienza è una capacità di adattamento a dei disturbi, il sistema subisce, assorbe,

metabolizza e li trasforma in fattore di evoluzione di sé.

La resilienza ha dei limiti: punto di non ritorno, quando un ecosistema collassa,

quell’ecosistema non sparisce ma si trasforma in un alto ecosistema totalmente

differente dal primo.

Va valutato, anche nella valutazione d’impatto ambientale, in termini di significatività

dell’impatto, non solo guardare chi fa “il danno ambientale”, ma anche guardare chi

viene colpito, guardare il grado di resilienza degli ecosistemi colpiti.

INDICATORE DI SOSTENIBILITA’:

BILANCIO DI SOSTENIBILITA’: mette insieme: BILANCIO ECONOMICO, BILANCIO

AMBIENTALE, BILANCIO SOCIALE.

IMPRONTA ECOLOGICA: economista Herman Daly, usava la metafora della nave per

esprimere la metafora di carico, non puoi caricare la nave all’infinto, prima o poi andrà

a picco. Ogni ecosistema ha una capacità massima di carico.

In realtà per esprimere il concetto di impronta ecologica si deve partire dalla comunità

reale e chiedersi: per soddisfare le sue esigenze reali, di quante risorse avrebbe

bisogno, quali sarebbero i servizi ecosistemici?

PROTOCOLLO DI KYOTO 1997

È stato un trattato di diritto internazionale che voleva portare a concretezza quella

famosa convenzione quadro sul contrasto ai cambiamenti climatici che è stata

adottata a RIO nel 1992 (conferenza di Rio, porta alla Dichiarazione di Rio)

Gli stati si presentano con l’idea di sottoscrivere un protocollo internazionale, per

passare dai principi generali alle disposizioni normative particolari, fissando cioè degli

obblighi quantitativi di riduzioni delle emissioni di gas serra per ciascun stato.

Quali paesi devono essere assoggettati agli obblighi di riduzione delle emissioni?

LEZIONE 14

Con il protocollo di Kyoto entro il 2012 si doveva ridurre le emissioni del 5% rispetto ai

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Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giovannidesalve di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dello sviluppo sostenibile e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Di Giulio Massimo.
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