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COVID SMART WORKING
Il il Presidente del Consiglio dei ministri Conte ha emanato un decreto che, per incentivare
1° marzo 2020
e facilitare l’utilizzo di questa forma di lavoro, ha derogato le disposizioni del Jobs Act.
Infatti, ai sensi dell’art.90 convertito in
del decreto-legge n.34 del 19 maggio 2020, legge n.77 del 17
la procedura per dare avvio al lavoro agile non è più l’accordo scritto, ma la
luglio 2020, compilazione
sulla piattaforma del Ministero del Lavoro.
digitale di un modulo
Con il del 31 dicembre 2020 e poi con la legge del 17 giugno 2021, tutte le
Decreto Mille Proroghe
disposizioni di maggio 2020 sono state prorogate fino al 31 dicembre 2021.
fino alla fine della pandemia, tutti i lavoratori, disabili o con parenti disabili nel
Decreto Cura Italia:
proprio nucleo familiare, hanno diritto a svolgere la prestazione da remoto. In aggiunta, il lavoro agile
diventa la modalità ordinaria di svolgimento delle prestazioni nella PA.
Telelavoro
Il telelavoro trova una sua prima regolamentazione nell’Accordo quadro UE del 16 luglio 2002, poi recepito
dall’Italia con l’Accordo e consiste nello svolgere il lavoro da una
interconfederale del 9 giugno 2004
e l’orario di lavoro, sempre che le parti non prevedano diversamente, è uguale a quello dei
postazione fissa,
colleghi in azienda.
Sia lo smart working che il telelavoro devono essere frutto di un accordo tra le parti, ma mentre il lavoro agile
non necessariamente viene attivato in sede di assunzione, il telelavoro, generalmente viene stipulato
all’inizio del rapporto di lavoro.
La workstation, oltre a dover essere idonea – in termini di abitabilità, climatizzazione, illuminazione –, è a
(per l’installazione e la manutenzione), responsabile anche delle spese relative ai
carico del datore di lavoro
consumi energetici, telefonici e del mantenimento degli standard di sicurezza.
È fondamentale indicare il luogo dove si svolge l’attività lavorativa. Si può così classificare in:
Telelavoro a domicilio: il lavoratore svolge la prestazione dalla propria abitazione;
o Telelavoro mobile: l’attività lavorativa viene svolta in luoghi diversi (abitazione, sede dei clienti, etc.)
o tramite l’uso di dispositivi come PC o cellulare;
Emanuele Mirabella - Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Emanuele Mirabella - Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Rinunce e transazioni
Le sono atti unilaterali con cui si rifiuta o abbandona un diritto, e la cui manifestazione
rinunce
può essere per dichiarazione espressa o tramite un comportamento inequivocabile.
La è invece un contratto tra le parti per mezzo del quale si fanno reciproche
transazione
concessioni volte a prevenire o porre fine a controversie.
Questi atti devono avere ad oggetto diritti già sorti, e non diritti probabili futuri.
In aggiunta, – ai fini della prova – è necessario siano scritti, ma non è obbligatorio.
Il lavoratore può rinunciare ai diritti attribuiti da o contratti collettivi, ma per l’art.2113 del
norme derogabili
Codice civile non sono ammesse rinunce o transazioni di diritti derivanti da disposizioni inderogabili.
Nel caso in cui un lavoratore dovesse aver rinunciato ad un diritto dato da norma inderogabile senza saperlo,
può l’atto di rinuncia.
impugnare
Tuttavia, l’articolo prevede anche che, a pena di decadenza e sanamento dell’atto invalido, il lavoratore o
l’organizzazione sindacale designata, impugnino l’atto di rinuncia al diritto relativamente indisponibile (con
ricorso al giudice o atto stragiudiziale) entro 6 mesi:
dalla cessazione del rapporto di lavoro, se l’atto c’è stato in costanza di rapporto
► dal momento della rinuncia stessa, se fatta già a rapporto concluso.
►
! In caso di si può impugnare entro
vizi della volontà o incapacità d’agire, 5 anni.
16
! Se le rinunce e le transazioni sono sottoscritte nelle , perché in questi luoghi si assiste alla
sedi protette
volontà assistita, e quindi è certo che il lavoratore non stia subendo alcuna pressione, e che sia a conoscenza
di ciò a cui va incontro. Quietanze a saldo
È il documento con cui il lavoratore, a
fine rapporto, dice di aver ricevuto una
somma tale da ritenersi soddisfatte
tutte le sue pretese. Sono però semplici
Prescrizione ordinaria dichiarazioni di conoscenza e verità.
decennale
Per i crediti non
retributivi
Prescrizione estintiva Prescrizione breve
il diritto viene meno a causa quinquennale
dell'inerzia dell'avente diritto Per i crediti retributivi
Prescrizione
Istituto che determina l’estinzione di un diritto quando il titolare non lo esercita entro l’arco di tempo previsto dalla
legge.
Prima del 1970, e quindi della nascita dello Statuto dei Lavoratori, che grazie all'art.18 reintegra il lavoratore in caso di licenziamento
illegittimo, il tempo di prescrizione iniziava a decorrere dalla fine del rapporto di lavoro (sentenza 63 del 1966), per evitare che il lavoratore
temesse ritorsioni.
Successivamente alla nascita dello Statuto, proprio perché il lavoratore non avrebbe più dovuto temere alcuna ritorsione, si fece iniziare a
decorrere dal momento di maturazione del diritto nel soggetto.
Poi, con la modifica del regime sanzionatorio della Riforma Fornero del 2012, che va a toccare l'art.18 considerando la reintegrazione in via
residuale, il tempo inizia a decorrere dal momento in cui il soggetto cessa il rapporto di lavoro.
Per i dipendenti pubblici, per i quali vale l'art.18, e quindi sono esenti da licenziamento illegittimo, il tempo decorre dal momento in cui il
soggetto matura il diritto.
Prescrizione presuntiva
Si ha una presunzione di
adempimento data dal decorrere del
tempo.
16 I luoghi di protezione del lavoratore: commissione di certificazione, sede sindacale, corte del giudice del lavoro, etc.
Emanuele Mirabella - Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Contratto a tempo determinato
Il contratto a tempo determinato è quel contratto di lavoro che prevede un termine finale,
dopo il quale segue la cessazione del rapporto di lavoro e prima del quale non è possibile
recedere, se non per giusta causa (art.2119). 17
È disciplinato dagli artt. che vanno dal modificati dal
19 al 29 del d.lgs. 81 del 2015, Decreto Dignità del
18
poi convertito dalla legge n.96 del 2018.
2018,
Può avere una durata massima di nel caso di specifiche
12 mesi, estendibili a 24 «causali»:
Esigenze temporanee dovute alla realizzazione di un’attività o alla
lavorativa non abitudinaria
Ë sostituzione di un lavoratore, del quale va dato il nominativo e la data di fine sostituzione.
Esigenze temporanee rilevanti e seppur riguardanti l’attività caratteristica d’impresa
non prevedibili,
Ë
! Se le parti hanno esaurito i 24 mesi possono recarsi presso l’Ispettorato e stipulare
territoriale del Lavoro
un ulteriore contratto della durata massima di 12 mesi.
! stabilendone una propria inferiore o superiore.
I contratti collettivi possono derogare la durata massima,
Proroga e rinnovo
Prima della scadenza, il contratto può essere altrimenti è necessario
prorogato di 12 mesi senza causale,
apporla.
È possibile prorogare al massimo [fatta eccezione per le start-up innovative, che hanno
4 volte nei 24 mesi
4 anni di tempo dalla costituzione].
Se dopo la scadenza si vuole è sempre (tranne che per i contratti stagionali)
rinnovare, richiesta la causale.
Tra la scadenza di un contratto e il rinnovo dell’altro devono passare se il rapporto cessato era durato
10 giorni
per meno di 6 mesi, altrimenti devono passarne 20.
! In base al considerando l’emergenza COVID, fino al 31 dicembre 2021, è possibile
Decreto Sostegni,
rinnovare o prorogare una sola volta i contratti a termine anche in sempre
assenza delle causali di legge,
però nel limite dei 12 mesi e della durata massima del contratto determinato di 24 mesi.
Il lavoratore che abbia prestato attività lavorativa a termine presso la stessa azienda per un periodo
superiore ai 6 mesi, ha nelle assunzioni a tempo indeterminato per mansioni
diritto di precedenza
equivalenti, effettuate dal datore di lavoro entro i 12 mesi successivi con riferimento alle mansioni già
espletate in esecuzione dei rapporti a termine.
Limiti quantitativi : Il numero complessivo di rapporti di lavoro a termine costituiti
CLAUSOLA DI CONTINGENTAMENTO
da ciascun datore di lavoro non può eccedere il 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato
al 1° gennaio dell'anno di assunzione. [I contratti collettivi possono stabilire una
presenti nell’organico
percentuale diversa].
! attività stagionali, lavoratori d’età superiore ai 50 anni, etc.
Eccezione per start-up per i primi 4 anni,
Divieti
L'assunzione a termine non è ammessa:
- per sostituire lavoratori in sciopero;
- presso le unità produttive che abbiano effettuato licenziamenti collettivi nei 6 mesi precedenti
l'assunzione, salvo casi particolari;
- in unità produttive con sospensioni o riduzioni dell'orario in regime di Cassa Integrazione Guadagni;
- per i datori non in regola con la normativa in materia di sicurezza sul lavoro.
17 Prima del quale il limite era di 36 mesi senza alcuna causale
18 La conversione consente la stabilizzazione degli effetti del decreto nell'ordinamento
In tutti questi casi, e in altri ancora, la predisposta dall’ordinamento è quella di trasformare il
sanzione
contratto a tempo determinato in indeterminato.
Altri casi si hanno quando:
non siano state apposte clausole quando richieste, o qualora queste dovessero risultare nulle
Ë proroghe superiori a 4
Ë stipula di un contratto dopo i 24 mesi in un luogo diverso dall’Ispettorato del lavoro
Ë
L’azione deve essere impugnata dal lavoratore entro 180 giorni dalla cessione del rapporto,
di nullità
dopodiché ha altri 180 giorni per presentare ricorso al tribunale. Nel caso di accertamento della nullità, il
lavoratore ha diritto al contratto indeterminato + rimborso.
Contratto di somministrazione
È un contratto scritto in base al quale un’impresa di somministrazione, autorizzata dal Ministero del Lavoro,
mette a disposizione un numero ben preciso di suoi dipendenti al servizio di un altro soggetto per un periodo
detto «di missione», anch’esso da inserire per iscritto insieme anche alle mansioni, al luogo, agli orari e al
trattamento.
Può e