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C. FORME DELLA RETRIBUZIONE

1. Tipologia legale

Molteplici sono i criteri di classificazione degli istituti retributivi. La classificazione più generale delle forme

retributive ha fondamento legale in quanto contenuta nell’articolo 2099 c.c., il quale indica la retribuzione a

tempo, la retribuzione a cottimo, la partecipazione agli utili o ai prodotti, provvigione, cui si deve aggiungere

la retribuzione in natura.

La forma retributiva più usata è quella a tempo, determinata in ragione della durata della prestazione di

lavoro ed è l’unica adottata in maniera esclusiva, mentre tutte le altre costituiscono forme di compenso

parziale o elementi della retribuzione complessiva del lavoratore.

La retribuzione a cottimo si distingue da quella a tempo perché la quantificazione del trattamento retributivo

è proporzionale ai risultati prodotti; storicamente il cottimo è stato una forma tipica di corrispettivo del

lavoro autonomo, ma allo sviluppo delle forme di lavoro a cottimo nell’industria questo è stato acquisito

nell’ambito del rapporto di lavoro subordinato. Nella retribuzione a cottimo rileva il rendimento e non

propriamente il risultato il quale può dipendere anche da fattori esterni all’attività del prestatore. Il risultato

può essere prese in considerazione solo quando identifichi in concreto l’attività svolta dal prestatore, mentre

altre volte il risultato non coincide con la quantità dell’attività prestata. L’utilizzo della retribuzione a

cottimo è possibile solo nelle imprese che utilizzino certi modelli organizzativi. Si possono distinguere varie

forfait o a prezzo fatto il cui il compenso è commisurato all’opera finita, cottimo

forme di cottimo: cottimo a

a misura o a prezzo o a tariffa commisurato lla quantità prodotta, cottimo a tempo che considera i ltempo

che il cottimo possa costituire l’unica

risparmiato rispetto al tempo standard. I contratti collettivi escludono

forma di retribuzione, vale a dire cottimo puro, lo si configura come una maggiorazione rispetto ad una paga

base, vale a dire cottimo misto.

L’articolo 2100 cc prevede il cottimo obbligatorio, stabilendo che il lavoratore deve essere retribuito a

cottimo in due di ipotesi, per le quali è comunque la contrattazione a determinare le tariffe:

In conseguenza dell’organizzazione del lavoro, è vincolato ad un certo ritmo produttivo come nella

- catena di montaggio;

- Quando la valutazione della sua prestazione è fatta in base al risultato della misurazione dei tempi di

lavorazione.

Al lavoratore a cottimo spetta una percentuale minima garantita di retribuzione, superiore a quella prevista

divieto di cottimo nell’aprendistato finalizzato a evitare che l’apprendista sia

per il lavoro a tempo. Vige un

spinto a intensificare il lavoro invece che concentrarsi nell’apprendimento.

Le procedure di fissazione della retribuzione a cottimo spettano all’imprenditore ma nel rispetto di due ordini

di limiti:

- La legge gli impone di comunicare preventivamente ai lavoratori gli elementi costitutivi della tariffa

del cottimo, le lavorazioni da eseguire e il compenso unitario, nonché i dati riguardanti il lavoro

eseguito e il tempo impiegato. Il datore può modificare tali elementi solo nel caso in cui siamo

cambiate le condizioni di lavoro che li giustificano. Il nuovo sistema di cottimo diventa definitivo

dopo un periodo di adattamento previsto dai contratti collettivi con l’intento di proteggere il

lavoratore da alterazioni introdotte unilateralmente dal datore. 48

Di importanza minore sono le altre forme retributive previste dall’articolo 2099:

- Quella in natura è vista con sfavore e addirittura bandita dal legislatore in alcuni Paesi per le forme

di sfruttamento cui dava luogo. Essa ha rilievo in certe forme di lavoro domestico, agricolo, nel

settore della pesca. La sua importanza è oggi legata al riconoscimento dei fringe benefits, cioè

benefici marginali, soprattutto al personale altamente qualificato.

- La provvigiore sia caratterizza per il fatto che il compenso è calcolato in percentuale agli affari

trattati dal lavoratore. È la tipica forma di retribuzione dei lavoratore subordinati preposti ad attività

che si esprimono nella trattazione di affari per il datore di lavoro come viaggiatori e piazzisti.

- La partecipazione ai prodotti è invece usata per lo più nei lavori agricoli e nella pesca come

retribuzione parziale ed è una specie particolare di provvigione; qui il prodotto non è l’affare, ma il

bene fisico oggetto dell’attività di impresa.

- La partecipazione agli utili si ha quando la partecipazione riguarda un elemento ancora più

estrinseco rispetto all’attività lavorativa, come il risultato dell’impresa soggetto a

evidentemente

varie e molteplici influenze in primis del mercato. La partecipazione agli utili tende a perseguire un

coinvolgimento del lavoratore nell’andamento aziendale. Gli utili devono essere determinati, salvo

patto contrario, in base agli utili netti e per le imprese soggette a pubblicazione del bilancio, a quelli

risultanti dal bilancio. Si ritiene che il lavoratore non abbia diritto di controllare l’ammontare degli

da cui dipende il suo compenso, dovendosi attenere ai dati forniti dall’impresa.

utili

Finalità partecipative possono essere perseguite con l’ulteriore strumento della distribuzione di azioni ai

dipendenti. Le ragioni di tale distribuzione vanno ricercate in una pluralità di fattori fra i quali abbiamo la

ricerca di fonti di finanziamento facilmente accessibili, l’obiettivo della flessibilizzazione del costo del

lavoro ed il coinvolgimento dei lavoratori nel buon risultato dell’impresa. Il codice civile prevede che i

lavoratori possano acquisire azioni a titolo gratuito emettendo per lo stesso ammontare speciali categorie di

azioni. La gratuità dell’assegnazione ne fa una disposizione utilizzabile solo in casi marginali. Mentre

l’assegnazione di azioni a titolo oneroso tramite l’aumento del capitale può realizzarsi sia con la

sottoscrizione a titolo oneroso di azioni da parte dei dipendenti, sia con la distribuzione di azioni il cui valore

è conteggiato quale parte della retribuzione. In questa seconda ipotesi si sono sviluppate forme atipiche di

distribuzione di azioni ai dipendenti come le stock options diretti in particolare ai dirigenti ell’azienda per

incentivarne la produttività, e si tratti di piani che attribuiscono ai dipendenti la possibilità di esercitare entro

un determinato periodo di tempo un’opzione di acquisto di proprie azione a un prezzo che dal momento

dell’offerta rimane bloccato per tutto il periodo in cui può essere esercitata l’opzione.

2. La disciplina contrattuale della retribuzione. La proliferazione delle forme retributive.

In materia retributiva la disciplina contrattuale conosce una serie di istituti diversi e che non sempre

corrispondono a particolare caratteri o condizioni di svolgimento della prestazione. Una distinzione

ricorrente è tra retribuzione diretta cioè corrisposta immediatamente al lavoratore nei singoli periodi di

durata del rapporto, e retribuzione differita, cioè corrisposta in modo posticipato rispetto al periodo della

maturazione ad esempio annualmente o alla fine del rapporto.

Il nucleo centrale della retribuzione è la retribuzione tabellare risultante dai CCNL, essa è fissata nei suoi

vari standards e periodicamente aggiornata in rapporto alle diverse categorie e qualifiche di lavoratori. Le

tabelle fissate nei CCNL possono rappresentare il livello standard della retribuzione. Gli incrementi aziendali

di solito non confluiscono nella retribuzione base, ma più spesso sono fissati in forme e con nomi diversi e

contribuiscono a comporre la retribuzione globale. L’ammontare di questi elementi è controllato dalla

contrattazione collettiva in tutte le aziende in cui è presente il sindacato, essendo il controllo del salario un

suo obbiettivo essenziale.

3. Le voci retributive contrattuali.

La retribuzione base è legata alla qualifica ricoperta dal lavoratore e quindi alle mansioni svolte si parla in

questo anche di retribuzione professionale. Fino al 1992 tale voce retributiva è stata comprensiva anche

dell’indennità di contingenza o scala mobile, la cui scomparsa giunse nel 1992. Un anno dopo venne

stipulato l’A.I. che ha trasformata la concertazione sui salari da occasionale in strutturale, prevedendo 49

dunque un incontro tra le parti sociali due volte l’anno per fissare tariffe e livello del debito pubblico. Una

volta archiviata la sclaa mobile proprio per la sua automaticità, la difesa salariale reale veniva affidata ai

CCNL, scandita su due sessioni biennali: la prima con referente di base l’inflazione programmata, la seconda

sociali aveva portato all’introduzione di un

la difesa salariale reale. La preoccupazione delle parti

meccanismo automatico di tutela, collegato all’ipotesi di ritardo nel rinnovo del CCNL , vale a dire

l’indennità di vacanza contrattuale. Tale indennità spettava ai lavoratori dopo il terzo mese dalla scadenza

del contratto collettivo se non fosse stato ancora rinnovato. Costituiva un elemento eventuale della

retribuzione il cui importo era commisurato al 30% del tasso di inflazione programmato.

d’acquisto dei salari e di incentivo al

La funzione di tale indennità era di garanzia per la difesa del potere

regolare svolgersi dell’attività contrattuale, ma era altresì quella di sanzionare infatti in caso di violazione

della clausola di tregua il termine di decorrenza dell’indennità poteva essere anticipato o slittare in avanti.

L’accordo quadro del 2009 ha inteso delineare i principi e i criteri cui dovranno attenersi le fonti contrattuali

in esso richiamate, detto accordo portando a tre anni la durata del CCNL sia er la aprte normativa che per

previsto un nuovo sistema per la salvaguardia del potere d’acquisto dei salari,

quella economica, ha

introducendo un nuovo indicatore sulla crescita dei prezzi al consumo e dimostrando una maggiore fiducia

per la contrattazione decentrata quale strumento di concreta regolamentazione della retribuzione

incentivante. In sostituzione del tasso di inflazione programmata, l’accordo quadro ha previsto l’introduzione

di un nuovo indice previsionale costruito sulla base dell’IPCA depurato della dinamica dei prezzi dei beni

importati, e in più sostituisce l’indennità di vacanza contrattuale con l’introduzione di un

energetici

meccanismo che qualora le tempistiche non vengano rispettate, prevede una copertura economica che sarà

stabilita nei singoli contratti collettivi.

Fra gli elementi retributivi compresi nella retribuzione n

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A.A. 2024-2025
75 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JThms di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del lavoro e previdenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Biavati Paolo.