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CIRCOLAZIONE DEI BENI CULTURALI

Ultima parte della disciplina della tutela dei beni.

Circolazione:

  • O fisica (bene che si sposta da un luogo a un altro per beni mobili)
  • O giuridica: diritti sul bene (locazione, prestiti, donazioni ecc...)

Art 53 – circolazione nazionale dei beni culturali (dedicata alla circ. giuridica)

Perché questa ripartizione tra nazionale e internazionale?

Circolazione internazionale – il problema è che i beni non escano dal territorio nazionale e se escono che tornino puntuali e integri. L'esportazione fisica dei beni.

CIRCOLAZIONE NAZIONALE

Nella circolazione nazionale – non c'è questa problematica, è indifferente. Ma c'è la necessità di chiedere l'autorizzazione. Si preoccupa del fatto che il ministero possa verificare il possesso, la detenzione e il loro trasferimento. È rilevante perché:

  1. Differenza tra proprietà pubblica e privata
  2. Regolare trasferimenti tra
pubblico a pubblico e tra privato Beni del demanio culturale Art 53 – 2 comma: i beni del demanio culturale non possono essere alienati, devono rimanere nella titolarità dell'ente territoriale che le possiede se non per delle condizioni. Art 54 – beni assolutamente NON alienabili: - Immobili (Colosseo) e aree (Pompei) a interesse archeologico - Immobili dichiarati monumenti nazionali (ai sensi della normativa all'epoca vigente) - Raccolte di musei, pinacoteche, gallerie, biblioteche e archivi (tutte le raccolte pubbliche) - Altre categorie: beni di interesse storico indiretto (es. casa di un poeta), e opere contemporanee (di un autore ancora vivo o realizzate meno di 70 anni fa) perché si cerca di evitare che quell'opera sia vincolata subito dal Codice, per lasciare crescere il mercato interessato all'opera. Disposizione di terra: quando queste opere entrano a far parte di raccolte di enti territoriali, allora diventa parte del patrimonio pubblico.

della collezione pubblica, quindi vincolata e inalienabile.2 comma art 54 – elenco di altri beni assolutamente inalienabili (non sempre però) Opere non contemporanee appartenenti a pubblici o privati non profit fino alla conclusione delo procedimento di verifica. Se verifica ha esito positivo: allora il bene entra a far parte dello specifico regime.3 comma art 54 – beni inalienabili però trasferibili solo tra enti territoriali (es. museo civica può essere ceduta al Comune), perché queste danno maggiori garanzie. Il trasferimento dei beni deve essere comunicato al Ministero della Cultura, perché deve sapere chi è il titolare e detentore del bene.4 comma art 54 – gli enti territoriali sono i più vincolati e quindi danno più garanzia Art 55 – beni alienabili a certe condizioni Beni culturali immobili che non rientrano nell’art 54, dopo autorizzazione della soprintendenza. A cosa mira art 55? – evitare

Che dal trasferimento possa derivare un danno per la tutela o valorizzazione dello stesso. Se non ci sono problemi e si danno garanzie che non ci sarà nessun tipo di danno, allora la soprintendenza dà autorizzazione al trasferimento.

Il provvedimento:

  1. Stabilisce le condizioni di fruizione pubblica del bene, tenuto conto della situazione conseguente alle precedenti destinazioni d'uso;
  2. Il Ministero ha inoltre facoltà di concordare con il soggetto interessato il contenuto del provvedimento richiesto, sulla base di una valutazione comparativa fra le proposte avanzate con la richiesta di autorizzazione ed altre possibili modalità di valorizzazione del bene.

Art 56 - autorizzazione per tutti gli altri beni patrimoniali (non demaniali) appartenenti a enti pubblici che possono sempre essere alienati con autorizzazione del Ministero.

Art 57 - cessione dei beni culturali in favore dello Stato.

Nel momento in cui un bene viene ceduto allo

Stato la sua condizione di tutela e valorizzazione, amenosulla carta, migliora, quindi non serve autorizzazione.

Principio di preferenza: il Codice mostra di preferire che i beni culturali appartengano a soggettipubblici piuttosto che privati, tanto che è molto difficile far passare un bene pubblico in mano adun privato, mentre si rende agevole il contrario.Difficoltà nel privatizzare, semplicità nel pubblicizzare.

Art 58 – il Ministero può autorizzare la permuta dei beni alienabili con autorizzazione – cioè scambio diun bene con un altro bene (anziché che scambio con corrispettivo in denaro)

Quando si può cedere un bene culturale?

  • Si può sempre tra enti territoriali
  • Si può sempre tra privati
  • Si può sempre dal privato al pubblico
  • Si può con molte difficoltà, e a volte non si può, dal pubblico al privato

Procedura:

  1. Si deve denunciare il trasferimento al Ministero

Perché deve sapere chi era e chi sarà il proprietario, possessore e detentore. (tranne quando sia in consegna al Ministero dato che lo sa già).

Art 59 – denuncia di trasferimento: tutti gli atti di trasferimento di beni culturali vanno denunciati al Ministero entro 30 giorni dall'atto di trasferimento.

Chi denuncia? A – normalmente il cedente, cioè chi ha vende il bene.

Ci sono solo due casi di quando è l'acquirente a denunciare:

B – quando il trasferimento avvenga per procedura giudiziaria (vendita all'asta), cioè chi compra

C – successione a causa di morte, il vivo denuncia perché il morto è morto.

La denuncia deve contenere: le generalità delle parti, le firme, dati identificativi del bene, indicazione del luogo dove si trova il bene, indicazione della natura e delle condizioni dell'atto di trasferimento (es. compravendita, prezzo, consegna in data...), domicilio delle parti.

comma art 59 – si considera non avvenuta la denuncia se manca di qualche dato. Ci sono conseguenza anche penali. Se denuncia non è stata fatta o fatta non bene – qualunque cosa succeda al bene è responsabilità di chi doveva denunciare.

Perché si denuncia un bene?

  1. Il Ministero deve sapere tutto di sto bene
  2. Art 60 – possibilità per il Ministero o per altri enti interessati di acquistare il bene in via di prelazione.

PRELAZIONE: istituto di diritto privato, è il diritto di acquistare con precedenza sugli altri acquirenti al momento di parità di condizioni.

A che condizioni il Ministero può comprare? – al medesimo prezzo stabilito nell'atto di alienazione, cioè quando viene a sapere del trasferimento del bene, lo può comprare allo stesso prezzo con prelazione (= con precedenza). Quindi il contratto rimane sospeso.

Art 61 – il Ministero da quando sa del bene, ha 60 giorni per decidere se comprarlo.

Durante questo tempo il contratto è sospeso e all'alienante è vietato effettuare la consegna. Se il Ministero vuole acquistare: manda ad entrambe le parti una notifica di avvenuta prelazione. Quando la notifica arriva a tutti e due = proprietà al Ministero.
  1. Lo Stato non è vincolato da nulla, tranne che dal pagare lo stesso prezzo. In questo caso l'acquirente resta senza nulla (non ha speso e non ha niente).
  2. Se i beni sono più di uno e il Ministero ne compra solo uno, gli altri a chi vanno? Il Codice dice che il danno lo debba subire l'alienante perché è un danno meno grave (ne è già proprietario quindi non cambia molto per lui).
Art 62 - procedimento per la prelazione Se si tratta di un bene mobile - la regione, dopo aver ricevuto la notifica dalla soprintendenza, ne dà notizia sul bollettino ufficiale della regione (e attraverso altri canali di comunicazione). Da questo momento hanno 20 giorni per esercitare il diritto di prelazione.giorni dalla denuncia per la proposta di prelazione da inviare al Ministero, in cui l'ente territoriale deve dire che cosa intende fare con il bene. Il Ministero può o comprare lui il bene o rinunciare e trasferire la facoltà all'ente interessato. 14Ma se sono più enti interessati? Il Codice non lo dice: i criteri potrebbero essere:
  1. Ordine cronologico (il primo che si propone lo ottiene)
  2. Ordine dimensionale (In base alla dimensione dell'ente)
  3. In base a quali sarebbero le finalità per il bene: si dà il bene a chi dà più garanzie di tutela del bene.
Nel caso non si presenti la denuncia, o sia incompleta o presentata tardivamente – notevole prolungamento del termine di prelazione che anziché concludersi in 60 giorni, finisce a 180gg., che si partono dal momento in cui il Ministero ha ricevuto la denuncia. Se il prezzo non è indicato nel contratto? Il valore economico è determinato sulla base di

una stima qual è il valore del bene dal Ministero. C'è la possibilità per l'alienante che condivide il prezzo fissato, di chiedere ad un terzo (deciso da entrambi) che decidi e medi tra le due parti.

Commercio di beni culturali: è un'attività svolta periodicamente, non sporadico. Ci sono una serie di garanzie ulteriori.

Commerciante: chi per mestiere vende, in questo caso, beni culturali.

Art. 63: "Obbligo di denuncia dell'attività commerciale e di tenuta di registro" - mira a garantire degli interessi pubblici

1. Controllo esercitato dal Ministero dell'interno (controlla che le transizioni siano lecite e che non abbiano finalità illecita, è un aspetto di pubblica sicurezza), e controllo dal Ministero della Cultura (tiene sotto controllo la proprietà, il possesso del bene).

I commercianti devono:

1. dichiarare l'apertura dell'attività alla questura.

2. annotare

più del non professionista). In questo caso, il commerciante deve fornire all'acquirente un "Attestato di autenticità e provenienza" che garantisca l'autenticità del bene e la sua provenienza legale. Questo attestato serve a tutelare gli interessi dei privati che acquistano beni da commercianti professionisti, evitando truffe o acquisti di beni rubati. Il registro delle transazioni, che può essere sia cartaceo che elettronico, deve essere compilato giornalmente e deve contenere tutte le informazioni relative alle transazioni, compreso il dettaglio delle transazioni sopra un certo valore stabilito da un decreto interministeriale. Inoltre, nel registro devono essere descritte anche le caratteristiche del bene, come ad esempio il prezzo. Il registro è soggetto a controlli periodici da parte dei Carabinieri, che sono un'arma del Ministero della Difesa e si occupano della difesa e della sicurezza pubblica. All'interno dei Carabinieri ci sono dei nuclei specializzati nei campi di cui devono occuparsi, tra cui quelli per i beni culturali.più di uno che acquista).
I rischi che si pos
Dettagli
A.A. 2021-2022
21 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JessikaMazzucato02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del patrimonio culturale e del turismo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Giampieretti Marco.