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Le interpellanze: richieste rivolte dai parlamentari a componenti del governo le cui risposte sono però già note.
Le inchieste: compaiono nel parlamento inglese già tra 300 e 400, uno tra i primi strumenti che il Parlamento conquista dal Re. È possibile che vengano commissioni di inchiesta, in particolare costituite monocamerali o bicamerali, che svolgono inchieste su materie di pubblico interesse. La caratteristica comune è che le commissioni agiscono con gli stessi poteri dell'autorità giudiziaria (articolo 82).
Caratteristiche dei Parlamenti
Caratteristiche che connotano lo stato del parlamentare:
- La mancanza di vincolo di mandato o divieto di mandato imperativo: una volta eletti, i parlamentari esercitano il loro mandato senza dover seguire, nei voti che esprimono, le indicazioni degli elettori né tantomeno quelle del partito con il quale sono stati eletti. Compare nelle costituzioni liberali ottocentesche per impedire la
Rappresentanza cetuale. La declinazione contemporanea di questo divieto è che i parlamentari non possono subire vincoli da parte del partito. Un'eccezione è il Bundesrat, la seconda camera tedesca, composta dai rappresentanti dei lander. Ogni governo di ciascun land sceglie chi mandare nella seconda camera e i rappresentanti eletti sono obbligati a seguire le indicazioni del land di provenienza. Un'altra eccezione sono i casi di recall: in alcuni Stati è possibile una revoca individuale o collettiva. Se quindi un parlamentare può essere revocato alla luce dei voti espressi vi è un certo vincolo di mandato.
La presenza in capo ai parlamentari di immunità: i parlamentari sono titolari di immunità che possono essere di due tipi, inviolabilità o insindacabilità.
L'inviolabilità nasce in Francia dopo la Rivoluzione francese ed è il diritto di non subire limitazioni della libertà personale.
(detenzione) senzal'autorizzazione della camera di appartenenza. L'approvazione della camera di appartenenza tutela che l'arresto non è motivato da posizioni politiche ma da cause oggettive. Viene anche detta un'altra nozione di inviolabilità, con un altro significato, è invece l'autorizzazione a procedere: i parlamentari non possono essere sottoposti ad indagini da parte dell'autorità giudiziaria senza l'autorizzazione della camera di appartenenza. Nel primo caso si parla di detenzione, nel secondo la camera deve autorizzare anche l'indagine di quel parlamentare. Fino al 1993 l'articolo 68 della costituzione italiana così stabiliva; con le inchieste di Tangentopoli il Parlamento nega una serie di autorizzazioni a procedere (Craxi), le camere approvarono una revisione della Costituzione nella quale venne eliminata l'autorizzazione a procedere. Una situazione analoga laTroviamo anche in Francia (1995). L'inviolabilità anglosassone (common law) ha un'applicazione meno generale: vale in aula, per cui i parlamentari non possono essere arrestati quando stanno svolgendo materialmente le funzioni di parlamentare.
L'insindacabilità nasce in Gran Bretagna ed è un istituto in base al quale i parlamentari non possono essere chiamati a rispondere giuridicamente delle opinioni espresse e dei voti dati, per cui non possono subire processi per le opinioni o i voti espressi.
Un elemento comune a molti ordinamenti è quello di circoscrivere l'estensione di questo istituto. Questo è accaduto specialmente nell'ordinamento italiano negli anni '90: i casi Sgarbi. Con le sentenze 10 e 11 del 2000, la corte costituzionale italiana ha quindi ritenuto che l'insindacabilità si estenda solo alle opinioni che i parlamentari esprimono nell'esercizio delle loro funzioni, quindi vi deve essere un
nessofunzionale tra le opinioni e l’esercizio del ruolo istituzionale.L’insindacabilità vi è solo per le opinioni espresse in aula o fuori dall’aulache ripetano ciò che il parlamentare ha già enunciato in aula.
Il governo
Il potere esecutivo può essere dualistico o monistico.
Il governo dualistico si ha quando sono titolari del potere esecutivo due organi,mentre è monistico quando lo detiene un solo organo. Un esempio di governodualistico è quello francese, in quanto il potere esecutivo è diviso tra governo epresidente della Repubblica (per coabitazione o meno).
Nel governo di tipo monistico, il titolare del potere esecutivo può inoltre essere unorgano monocratico (un singolo individuo, USA) o collegiale (un governo, nellamaggior parte dei casi).
I ministri sono normalmente a capo di un ramo della pubblica amministrazione (odipartimento, sistema anglosassone), detti anche dicasteri: strutture
amministrative guidate dai ministri. Esistono anche ministri che non sono a capo di strutture ministeriali senza portafoglio burocratiche, i cosiddetti (le pari opportunità, i rapporti con il Parlamento).
Il procedimento di formazione del governo
- La prima fase, che si svolge dopo le elezioni politiche o dopo una crisi di governo e le dimissioni del capo di Stato, è quella . La fase preparatoria si svolge prima della nomina o dell’elezione dell’esecutivo e non è disciplinata in Costituzione ma a prassi o convenzioni costituzionali. In Italia consultazioni esistono delle consuetudini: le del capo dello Stato per individuare la figura più idonea a svolgere il ruolo di presidente del Consiglio, che sono quindi la primissima fase. Vengono consultati i presidenti delle due camere, gli per galateo costituzionale, ex presidenti della Repubblica e i capi gruppo di Camera e Senato. I gruppi parlamentari sono la proiezione nelle aule delle liste che si sono
Presentate alle elezioni. Svolte queste consultazioni, il presidente incarico, della Repubblica conferisce un anche questa prassi costituzionale non accetta con riserva, presente in Costituzione, al presidente del Consiglio perché si riserva di verificare se è possibile creare un governo che possa ottenere una maggioranza. Una volta che il presidente del Consiglio valuta la fattibilità di individuare un consiglio di ministri che possa ottenere la fiducia in entrambe le Camere, questo scioglie la riserva.
2. Inizia quindi la fase, fase nella quale l'esecutivo viene eletto o nominato. Questa fase avviene tramite elezione se questa avviene da un gruppo di persone (cancelliere tedesco eletto dal Bundestag), tramite nomina se l'investitura viene da un singolo individuo (presidente del Consiglio nominato dal presidente della Repubblica).
3. Fase integrativa dell'efficacia: perfezionamento formale che coincide con il giuramento dei ministri o, laddove
Sia previsto (Italia e Grecia), con il voto di fiducia. Le crisi di governo hanno però anche un termine. In un sistema ottimale la cessazione del governo avviene con la fine della legislatura. È però possibile, laddove ci sia una crisi di governo, che il rapporto fiduciario si incrini e vi sia una crisi di governo. Le crisi di governo possono essere parlamentari o extraparlamentari.
Le crisi di governo parlamentari scaturiscono da un voto formale del Parlamento. Lo strumento principale, in presenza di un rapporto fiduciario, è la mozione di sfiducia. Una crisi parlamentare può avvenire però anche con un altro strumento, ovvero con la questione di fiducia. Vi è un parallelismo tra questi due strumenti: le modalità di votazione della questione di fiducia sono uguali a quelle per la mozione di sfiducia (maggioranza semplice o assoluta per entrambe). Il voto di fiducia del nostro ordinamento viene per appello nominale con scrutinio palese:
quando le due camere esprimono una fiducia al governo i Parlamentari sono chiamati ad esprimere il loro voto in maniera palese il proprio voto di fiducia o meno. Questa modalità di voto ha il fine di formalizzare l'investitura del governo da parte del Parlamento.
Le crisi di governo extraparlamentari non prevedono invece un voto formale del Parlamento che costringe alle dimissioni il governo, ma, ciò nonostante, il capo del governo si dimette perché impossibilitato a governare e così cessa l'intero esecutivo. Questa prassi è molto diffusa nell'ordinamento italiano, nel quale le crisi parlamentari sono state solo due (1998-2008).
La responsabilità dei ministri
Tutti gli organi hanno due tipi di responsabilità: politica o giuridica.
La responsabilità giuridica sussiste quando vengono violate norme giuridiche. Si distingue, a seconda del ramo del diritto: i ministri non hanno trattamenti speciali in presenza di
responsabilità di tipo civilistico o di tipo amministrativo. Nel caso di responsabilità di tipo penalistico, distinguiamo tra reati compiuti fuori dall'esercizio delle funzioni e reati compiuti nell'esercizio delle funzioni. Nel primo caso si attua una procedura ordinaria, senza alcuna disciplina peculiare, nel secondo caso ci sono delle procedure speciali. Nel caso dell'impeachment, infatti, con questo strumento vengono fatte valere responsabilità di tipo penalistico compiute nell'esercizio delle funzioni, nel caso di tradimento o di delitti contro la pubblica sicurezza. Negli Stati Uniti c'è una formalizzazione dell'accusa votata dalla camera dei rappresentanti, successivamente abbiamo il giudizio del giudice sull'esistenza o meno del delitto, e infine il Senato condanna con una maggioranza dei 2/3. In Spagna i ministri sono giudicati dal tribunale supremo, in Grecia dalla Corte costituzionale. L'ordinamento italiano,Invece, ha visto una riforma nel 1989 sull'articolo 96; fino a quel momento i ministri, per alcuni reati (alto tradimento e attentato alla Costituzione) compiuti nell'esercizio delle funzioni, erano sottoposti ad una procedura particolare: messa in stato d'accusa da parte del Parlamento e giudizio ad opera della Corte costituzionale. Questa procedura si era però tradotta in una impunità dei ministri, per cui nel 1989 è stato modificato l'articolo. Attualmente è previsto che i ministri rispondano come tutti i cittadini per gli atti compiuti nell'esercizio delle funzioni, a meno che la camera di appartenenza non deliberi a maggioranza assoluta che la condotta del ministro è stata mantenuta da questo per preservare un interesse dello Stato. La responsabilità politica nasce da una valutazione nel merito dell'operato di un organo, senza che questo abbia violato una norma giuridica.