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DEGLI INTERESSI PUBBLICI IN GIOCO
Dando per nota l'attrazione delle competenze in materie ambientali in capo al ministero dell'ambiente, può notarsi che il comporto energetico, dopo l'iniziale circoscritto rilievo attribuito al ministero dei Lavori pubblici in ordine al controllo preventivo delle linee di trasmissione e distribuzione di energia elettrica aventi tensione non inferiore a 5.000 volt, si è ben presto polarizzato intorno al ministero dell'Industria e del Commercio che con la Direzione generale delle fonti di energia e delle industrie di base, ha assunto un ruolo guida anche nei confronti degli enti energetici di settore tipo l'ENI.
Alla prospettiva infrastrutturale della rete ed al connesso collegamento con il territorio si è così ben presto associata la dimensione economica produttiva che ha inizialmente contribuito ad isolare il diritto dell'energia entro un settore disciplinare fortemente specialistico e resistente alle.
possibili interferenze dialtri ambiti ordinamentali. Già con l'articolo 117 della Costituzione si è avuto modo di mettere a fuoco il dato fondamentale della impossibilità di tracciare i confini netti di ambiti materiali di competenza in virtù della presenza di un intreccio di interessi da un lato connessi ad esigenze vitali della collettività nazionale e dunque richiedenti di una disciplina unitaria ed esclusiva a livello statale, dall'altro attinenti alle problematiche a carattere locale in quanto afferenti materie di competenze concorrenti regionale. L'unico rimedio valido è stato individuato nel principio della leale collaborazione e nella ricerca del coordinamento procedimentale di diversi enti pubblici di livello costituzionale titolari di proprie attribuzioni, da attuarsi mediante forme idonee a salvaguardare gli interessi pubblici non omogenei affidati alla cura dei vari enti pubblici nel rispetto del diverso grado di autonomia diciascuno di essi. Non molto dissimile è il quadro emergente della modifica dell'articolo 117 della Costituzione, per quanto infatti sia stato codificato il processo di decentramento della la disciplina della produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia comunque la giurisprudenza costituzionale ha continuato a ragionare sempre in termini di interessi più che di materie e ha così preservato in capo al governo centrale la maggior parte delle funzioni normative ed amministrative, in ragione della presupposta necessità di assicurare l'esercizio unitario degli impianti e delle infrastrutture energetiche nazionali, prevedendo però il necessario ricorso ad idonee forme di intesa che assicurino la paritetica partecipazione dei livelli di governo autonomo coinvolti. Il carattere diffuso degli interessi relativi alle questioni ambientali ed energetiche ha impedito l'attuazione del pur perseguito disegno di attribuzioni delle materie adistinte organizzazioni compatte a carattere istituzionaleterritoriali e ha svelato l'assorbente rilievo svolto dal procedimento quale sededi raccordo, coordinamento e valutazione integrata.Peraltro, la logica settoriale che ha guidato la distribuzione delle competenze si è inizialmente riflessa anche nel trattamento procedimentale degli interessi ingioco4 LE ALTERNE VICENDE DELL'INTERESSE PUBBLICO PRIMARIOLa crescita di importanza delle tematiche ambientali ha progressivamentecondotto il legislatore a potenziare il rilievo dei relativi interessi all'interno deiprocedimenti attinenti a tematiche energetiche.La proliferazione delle discipline e delle tecniche di controllo ha creatoun'esigenza nuova, questa viene assunta dallo Stato che ha istituito appositiapparati amministrativi deputati all'applicazione di speciali procedimenti checonducono alle emanazioni di particolari atti autorizzativi, ordini, divieti esanzioni.Si è assistito così
alla valorizzazione della componente sanitaria attraverso le rigorose prescrizioni per mezzo della normativa sull'impiego pacifico dell'energia nucleare. Negli anni '70, il profilo sanitario e quello paesaggistico sono stati integrati nelle discipline dei procedimenti autorizzatori per la localizzazione e la realizzazione delle centrali termoelettriche ed elettronucleari. L'asse decisionale si è spostato sul meccanismo dell'intesa tra regioni e comuni interessati, mentre il ruolo dei ministeri e dell'ENEL si è ridotto ad una funzione propulsiva e consultiva e la fase istruttoria è divenuta più articolata, consentendo una maggior ponderazione delle caratteristiche tecniche ed ambientali delle ubicazioni. Tale processo è stato completato per un verso dalla previsione dell'onere a carico dell'ENEL, di tenere presso gli enti locali interessati udienze pubbliche di informazione allo scopo di pubblicizzare tutti gli atti.istruttori attinenti allasicurezza e alla protezione ambientale. Inoltre, l'istituzione del ministero dell'Ambiente diviene occasione per affidaread esso steso, prima però deve essere sentita la regione interessata e diconcerto con il ministero per i beni culturali ambientali, il potere di pronunciarsisulla compatibilità ambientale degli impianti, nonché di sospendere i lavori, ovesiano avvisati comportamenti contrastanti con gli interessi tutelati.5 LE FONTI RINNOVABILI E L'INCENTIVO PER L'USO DI ENERGIA COMPATIBILECON L'AMBIENTE
Il rapporto "energia e ambiente" del 2006 pubblicato dall'Enea ha posto in evidenza le due sfide fondamentali che si trova ad affrontare la nostra società. La prima è reperire ed assicurare le risorse energetiche per sostenere la crescita dello sviluppo economico. La seconda è mitigare i processi di cambiamento climatico in atto, garantendo la protezione dell'ambiente. Nel rapportoviene giustamente notato che trovare un equilibrio fra questeesigenze ci obbliga a realizzare una vera e propria transizione verso un sistema energetico ed uno sviluppo più sostenibile poiché il prezzo del fallimento potrebbe essere troppo catastrofico. Le problematiche più gravi, viste fino a ora, sono l'innalzamento della concentrazione dei gas serra nell'atmosfera e l'innalzamento della popolazione che comporterà un notevole incremento della domanda globale di energia, previsto intorno al 100% da qui al 2050. L'Unione europea ha dal canto suo individuato da tempo nel legame clima-energia-innovazione, l'essenza delle future politiche pubbliche in campo energetico. Nella comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento nel 2007 si è configurato l'obiettivo strategico di un'energia sostenibile, sicura e competitiva e si è auspicato una nuova rivoluzione industriale che acceleri la transizione verso una crescita.un elemento fondamentale per la salvaguardia dell'ambiente e la riduzione delle emissioni di gas serra. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario promuovere pratiche di risparmio e di efficienza energetica. Questo significa adottare misure per ridurre il consumo di energia, come l'isolamento termico degli edifici, l'utilizzo di apparecchiature elettriche a basso consumo energetico e l'ottimizzazione dei processi produttivi. Inoltre, è importante aumentare l'uso di fonti rinnovabili non fossili, come l'energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica. Queste fonti di energia sono sostenibili nel lungo termine e non contribuiscono all'aumento delle emissioni di gas serra. Sebbene l'utilizzo delle fonti rinnovabili possa essere più costoso rispetto all'uso degli idrocarburi, i costi stanno diminuendo grazie ai progressi tecnologici e alle economie di scala. Inoltre, l'adozione di energie rinnovabili contribuisce a migliorare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico, riducendo la dipendenza dalle fonti di energia importate. Infine, l'uso delle energie rinnovabili ha anche importanti benefici per la qualità dell'aria. Queste fonti di energia non emettono sostanze inquinanti come i combustibili fossili, contribuendo così a ridurre l'inquinamento atmosferico e migliorare la salute delle persone. In conclusione, l'adozione di pratiche di risparmio energetico e l'uso di fonti rinnovabili non fossili sono fondamentali per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare i cambiamenti climatici. Queste azioni non solo contribuiscono alla salvaguardia dell'ambiente, ma anche alla sicurezza energetica e alla qualità della vita delle persone.condizione essenziale per assicurare la preservazione delle possibilità di sopravvivenza della nostra specie. 6. L'INTEGRAZIONE DELLE POLITICHE E LA VALUTAZIONE CONGIUNTA DEGLI INTERESSI IN GIOCO NELL'AMBITO DI PROCEDIMENTI UNITARI Il principio di integrazione implica il superamento della logica gerarchica e settoriale e pone un vincolo di coordinamento tanto a livello disciplinare, tra le diverse politiche, quanto a livello procedimentale tra i diversi interessi che emergono nelle vicende di localizzazione di impianti energetici. Sul piano dinamico dell'attività, appare evidente che una volta rotto l'originario isolamento, i vari interessi tendono ad essere composti secondo un criterio di bilanciamento che risponde ad una logica di tipo inclusivo e comparativo. In questo contesto, il procedimento amministrativo da luogo frazionato per l'affermazione settoriale di uno dei valori in conflitto, diviene sede per la contestuale definizione di un assetto.unitario di interessi, grazie all'impiego di dimeccanismi di codecisione che assicurano al contempo visione e voce ai vari punti di vista e concretezza, unità e coerenza al processo collettivo di decisione che conduce alla loro sintesi dialettica.
CAP 12.2 I RIFIUTI: DALLO SMALTIMENTO ALLA PREVENZIONE
- LA DISCIPLINA
Il testo fornito riguarda le norme in materia di gestione dei rifiuti, che sono fondamentali per la tutela dell'ambiente e della salute dell'uomo. A livello comunitario, la direttiva di riferimento è la 2008/98 del Parlamento europeo e del consiglio del 19 novembre 2008, che stabilisce i principi e le regole per la definizione e la gestione dei rifiuti. A livello nazionale, le norme fondamentali sono contenute nella Parte IV del Codice dell'ambiente (d.lgs. n. 152/2006). Il Codice dell'ambiente si divide idealmente in due parti: una parte generale che riguarda l'ambito di applicazione della disciplina, i principi, la prevenzione dei rifiuti, le definizioni, la responsabilità del produttore e i sottoprodotti.