Allora
Proposizione 12.1. Siano U, V spazi vettoriali, u1,..., uk 2 U, v1,..., vk 2 V . (1) Se u1,..., uk
generano U allora esiste al più una applicazione lineare F : U ! V tale che F(u1) = v1, F(u2) = v2, ···
, F(uk) = vk. (2) Se u1,..., uk sono linearmente indipendenti allora esiste almeno una applicazione
lineare F : U ! V tale che F(u1) = v1, F(u2) = v2, ··· , F(uk) = vk. (3) Se u1,..., uk sono una base di
U allora esiste esattamente una applicazione lineare F : U ! V tale che F(u1) = v1, F(u2) = v2, ··· ,
F(uk) = vk.
Definizione 13.2. Sia F : U ! V un’applicazione lineare. Il nucleo (kernel) di F è ker F = {u 2 U :
F(u)=0V }. Il nucleo è quindi l’insieme dei vettori di U la cui immagine tramite F è il vettore nullo.
Proposizione 13.3. Sia F : U ! V un’applicazione lineare. Allora ker F è un sottospazio di U.
Definizione 13.5. Sia F : U ! V un’applicazione lineare. L’immagine di F è Im F = {v 2 V : 9u 2 U,
F(u) = v}. L’immagine di F è quindi l’insieme di tutti i possibili risultati, (o immagini, o output) che
si possono ottenere applicando F agli elementi di U.
Proposizione 13.6. Sia F : U ! V un’applicazione lineare. Allora Im F è un sottospazio di V .
Proposizione 13.7. Sia F : U ! V un’applicazione lineare e supponiamo che U = hu1, u2,..., uri.
Allora Im F = hF(u1), F(u2),...,F(ur)i
Teorema 14.1 (delle dimensioni). Sia F : U ! V un’applicazione lineare. Allora dim ker F + dim
ImmF = dim U
Teorema 15.1 (delle dimensioni). Sia F : U ! V un’applicazione lineare. Allora dim ker F + dim ImF
= dim U.
Osservazione 15.2. Sia F : U ! V un’applicazione lineare. Allora dim Im F dim U. Questa è una
conseguenza immediata del teorema delle dimensioni: infatti dim Im F = dim U – dimKerF <= dim
U
Definizione 15.3. Siano A, B due insiemi e f : A ! B una funzione da A a B. La funzione f si dice •
iniettiva se elementi distinti di A hanno immagini distinte tramite f, cioè se per ogni a1, a2 2 A tali
che f(a1) = f(a2) si ha necessariamente a1 = a2. • suriettiva se per ogni elemento b di B esiste
almeno un elemento a di A tale che f(a) = b. • biiettiva se è sia iniettiva che suriettiva.
Osservazione 15.4. Per definizione un’applicazione lineare F : U ! V è suriettiva se e solo se Im F =
V e quindi la suriettività viene studiata utilizzando l’immagine dell’applicazione lineare. Per
stabilire se F è suriettiva è quindi sufficiente verificare che dim Im F = dim V. Il prossimo risultato
ci dice che l’iniettività si determina studiandone il nucleo.
Proposizione 15.5. Sia F : U ! V un’applicazione lineare. Allora F è iniettiva se e solo se ker F =
{0U }.
Corollario 15.6. Sia F : U ! V un’applicazione lineare. Se dim U > dim V allora F non è iniettiva. Se
dim U < dim V allora F non è suriettiva.
Definizione 15.7. Un’applicazione lineare F : U ! U con dominio e codominio U si dice un
endomorfismo di U.
Corollario 15.8. Sia F : U ! U un endomorfismo. Allora F è iniettivo se e solo se è suriettivo.
Definizione 16.1. Un’applicazione lineare F : U ! V biiettiva si dice un isomorfismo.
Proposizione 17.1. Siano F : U ! V e G : V ! W due applicazioni lineari. Allora la composizione G o
F è un’applicazione lineare. ⇥ ⇥
Definizione 18.1. Sia A una matrice k n e B una matrice n m. Allora il prodotto (righe per
⇥
colonne) tra A e B è la matrice AB di forma k m il cui coefficiente di posto (i, j) è dato
moltiplicando la riga i di A con la colonna j di B. ⇥
Definizione 20.1. Data una matrice quadrata A di forma n n possiamo considerare l’applicazione
lineare FA : Rn ! Rn data da ME E (FA) = A. L’applicazione FA è quindi quell’applicazione lineare
le cui equazioni rispetto alla base canonica di Rn siano date dalle righe di A. ⇥
Osservazione 20.3. Più in generale, se A è una matrice rettangolare di forma n m si potrebbe
anche definire in modo analogo un’applicazione lineare FA : Rm ! Rn. Tuttavia in questo corso ci
limeteremo a considerare le applicazioni FA solo nel caso in cui A è quadrata.
Proposizione 21.1. Siano A e B due matrici quadrate. Allora FA o FB =FAB.
Corollario 22.4. Sia A una matrice quadrata. Allora A è invertibile se e solo se A ha rango massimo.
Teorema 24.3. Una matrice A non è invertibile se e solo se det(A)=0
Definizione 25.1. Una matrice A si dice diagonale se i coefficienti di A che non stanno sulla
diagonale sono tutti nulli. La matrice A si dice triangolare superiore se i coefficienti sotto la
diagonale di A sono nulli. La matrice A si dice triangolare inferiore se i coefficienti sopra la
diagonale di A sono nulli.
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Definizioni Algebra e geometria
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Teoria Algebra lineare e geometria (definizioni e teoremi)
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Definizioni di base