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DECADENTISMO (SIMBOLISMO)/(AVANGUARDIA) MODERNISMO
Il decadentismo, nato in Francia intorno al 1880, ha avuto molta fortuna nella cultura italiana. Il simbolismo sarebbe una parte integrante di esso (in continuità con il romanticismo); La nozione di "simbolo" aggiunge alla ricerca poetica una connotazione più complessa e misteriosa, come se nell'opera si manifestasse un contenuto incomprensibile che le parole possono solo suggerire (per esempio, in Baudelaire la cui poesia sembra avvicinarsi a rivelare qualcosa di occulto). Il modernismo, nozione ampia e imprecisa, ingloba l'eredità del romanticismo e simbolismo. Il nucleo forte della pratica "moderna" della poesia si identifica con le esperienze del modernismo (T. S. Eliot, Ezra Pound, Rainer Maria Rilke, Eugenio Montale, Antonio Machado, Boris Pasternak, ...) Avanguardia (più correttamente avanguardie) e modernismo si confondono con grande facilità. È bene precisare che:modifichi in "etichetta discussa e discutibile"), l'ermetismo si contrapponeva al realismo e al neorealismo, movimenti letterari che si ispiravano alla realtà sociale e politica del loro tempo. L'ermetismo, invece, si caratterizzava per una poesia più introspettiva e simbolica, che cercava di esprimere l'ineffabile e l'invisibile attraverso l'uso di immagini suggestive e di un linguaggio criptico. I poeti ermetici, come Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti e Salvatore Quasimodo, si distinguevano per la loro ricerca di una bellezza pura e immutabile, che si opponeva alla precarietà e all'instabilità del mondo moderno. Il (neo)realismo, invece, si sviluppò in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale e si proponeva di rappresentare la realtà in modo oggettivo e veritiero. I suoi principali esponenti, come Cesare Pavese, Italo Calvino e Alberto Moravia, si concentravano sulle condizioni sociali e politiche dell'Italia del dopoguerra, cercando di dare voce alle persone comuni e alle loro storie. Entrambi i movimenti, pur con approcci diversi, hanno contribuito a rinnovare la poesia e la narrativa italiana, aprendo nuove strade espressive e influenzando generazioni successive di scrittori.applichi a un numero piuttosto limitato di poeti) anche perché porta con sé una connotazione dispregiativa. Grandissimi poeti del Novecento sono stati considerati a sproposito degli ermetici per il tipo di stile privilegiato (Montale, Sereni, Ungaretti, Caproni....). Ad essi è stata opposta la categoria del realismo o del neorealismo come qualcosa viceversa di aperto e cordiale, anche perché imparentato con il desiderio di fare i conti con il lascito della guerra. «Realismo» che farebbe emergere nella Poesia aspetti che rischiavano di essere dimenticati, come la dimensione narrativa o la polemica politica. Anche per queste categorie è necessario problematizzare;
Uno dei più importanti poeti moderni (non modernisti) è il tedesco Bertolt Brecht, che scrive con intenti militanti espliciti, e pratica i modi antichissimi dell'apologo e dell'allegoria; Le sue poesie sono molto nitide, ma non per questo meno enigmatiche di tanti
testi de nitiermetici.
POSTMODERNISMO / POST-POESIA
- Il postmodernismo dovrebbe rappresentare la fine del modernismo e la crisi della poesia come l'abbiamo conosciuta (esagerazione?)
- Da una quarantina d'anni e dagli anni Duemila in poi molte caratteristiche della poesia moderna stanno entrando in crisi e sono state riutilizzate. La stessa separatezza della poesia risulta meno accettabile in un mondo in cui - per esempio - si dichiara che molte canzoni, anche rap, possono essere considerate poesia.
FORME
La poesia moderna gioca buona parte delle sue carte su particolari forme che predilige e esibisce. Sono esistite, esistono e sono ancora ben attive istituzioni formali della poesia (moderna): modi invarianti di concepire le strutture che la caratterizzano. Di fondamentale importanza è il dialogo intertestuale con la tradizione (soprattutto poetica) precedente. I testi sono in relazione con altri testi. Potremmo persino dire che ogni
opera poetica è largamente prevista da opere che l'hanno preceduta. L'autore delle poesie migliori è quello che ha avuto la bravura di rendere unica un'intuizione formale che l'ha reso autonomo da tutte le precedenti consuetudini. Facciamo un esempio: "Sempre caro mi fu questermo colle
". Scopriamo che l'innovazione dell'autore risiede quasi soltanto nell'uso del dimostrativo (deittico) questo. Nella tradizione precedente, soprattutto quella petrarchista, è contenuto quasi tutto il verso. In Petrarca si trova il passato remoto realizzato con sempre, a indicare una situazione piacevole: "Io amai sempre, ed amo forte ancora / [...] Quel dolce loco
" (Canzoniere LXXXV,1-3); "ermo colle
" era già stato usato da altri autori (da Galeazzo di Tarsia e da Annibal Caro); la parola ermo era di uso nella poesia cosiddetta "ossianica" su suggestione petrarchesca ("poggi solitarii ed
)."
“Ermione” nel Canzoniere, CCCIV); L'idea di cantare qualcosa che sta davanti al poeta (questo) cambia però tutto e costituisce l'innovazione. Nessuna innovazione è quindi possibile senza il tessuto intertestuale che definisce il piedistallo della composizione.
La metrica “fi fi ff fi fi fi” significa misurazione e infatti i versi “classici”, “premoderni” tendevano a essere rigorosamente misurati, dunque regolati.
A partire dall'Ottocento le vecchie misurazioni entrano in crisi e ogni lingua manifesta con mezzi specifici il medesimo desiderio di cambiamento. Si parla di verso libero, espressione accettata su scala europea. In sintesi, possiamo dire che:
- In italiano e spagnolo le nuove forme metriche privilegiano la possibilità di mettere in relazione fra loro versi di lunghezza diversa anche se non necessariamente “nuovi” (si parla di anisosillabismo);
- In francese le trasformazioni derivano da una
modi cazione del verso francese classico pereccellenza, l'alessandrino (due emistichi di 6 sillabe ciascuno);
In tedesco un modello molto forte, sin dal Settecento, è quello dei versi classici dei coritragici, la cui imitazione in tedesco porta alla de nizione di qualcosa di molto discontinuo edi libero (i cosiddetti "ritmi liberi", freie Bythmen);
In inglese sono prima i metri delle ballate popolari e poi le scansioni del linguaggio biblico aintaccare le tradizioni;
In russo sono gli accenti, più esattamente gli ictus a determinare le nuove forme, in modoindipendente dal numero di sillabe, che possono variare di molto (ci si avvicina alla formadel dol'mik, che prevede regolarità di accenti e non di sillabe).
L'autonomia del signi canteAccanto alla metrica bisogna ricordare che per il testo poetico di notevole importanza sonoanche gli e etti di ritmo e di suono che determinano con gurazioni straordinariamentericche, solo in parte previste da
chi le ha messe sulla pagina. Un caso notissimo: L'uso della ripetizione e la moderna poesia «biblica»
Poesia che recupera una tradizione lontanissima, quasi popolare. Parentela con la forma colloquiale;
Poesia che valorizza la ripetizione e l'anafora riprendendo le ripetizioni più caratteristiche del linguaggio biblico;
Poesia salmodiante, che indica un modo di procedere del discorso lento e ripetitivo, in cui - questa volta - i significati prevalgono sui significanti;
Il modello indiscusso sarà quello di Walt Whitman (Leaves of Grass, 1892), poeta biblico per eccellenza;
Forma non molto amata in Italia, considerata rozza e primitiva.
21fiff fi fi fi fi fi fi fi
Funzione
A partire dall'Ottocento, la separatezza dai grandi valori pubblici è stata spesso sentita come la più profonda essenza della poesia. Tanto marginale, quanto combattiva;
Nel sistema dell'Estetica di Hegel, il filosofo inserisce la poesia lirica in una posizione particolare:
essa si collocherebbe al con ne tra la dimensione estetica e quella nonestetica. Rispetto al teatro e all'epica, la lirica sarebbe il tipo di esperienza più vicina allaparola comune, alla parola non artistica;Per noi oggi è l'opposto. Ma se guardiamo all'insieme delle culture del mondo, anche noneuropee, ci rendiamo conto che le prime forme di arte della parola sono poetiche, nel sensodi una poesia soggettiva, non lontana dalla "lirica";La poesia, anche oggi, può più facilmente scon nare verso forme di linguaggio estraneeall'arte.Nel sistema dei generi letterari originari, abbiamo inserito l'ode, strettamente connessa a unaltro sottogenere che potremmo de nire poesia politica (nella lirica medievale si parlava disirventese);La lirica moderna eredita molti aspetti della poesia politica, soprattutto dell'ode, che sin dalmondo greco era un discorso in versi di valore pubblico e sociale, molto solenne estrutturato.
Nel caso dell'ode pindarica);Esistono tradizioni pubbliche della poesia moderna che a ermano la loro legittimità a farsicanto sociale pienamente condiviso (il «poeta vate»);La natura civile della poesia moderna fa parte della sua tradizione, anche se si tratta di unaspetto in qualche modo secondario.
DispositiviLe poesie che leggiamo non sono isolate, ma inserite in libri di poesia: essi sono raccolte(quando di lunghezza molto breve si parla di plaquette) in cui un poeta riunisce un gruppomolto nutrito di poesie singole in modo da comporre un libro oppure antologie di naturamolto diversa in cui un curatore inserisce vari componimenti;
Raccolte e antologie poetiche possono essere de niti «dispositivi», poiché instaurano reti direlazioni - sociali e intellettuali - che trascendono le singole poesie;Il libro di poesia come lo concepiamo oggi nasce all'interno di un sistema economico-editoriale che è quello dell'industria culturale
capitalistica.Nel Medioevo e nel Rinascimento il canzoniere (si pensi al Canzoniere per antonomasia,quello di Petrarca, composto da 366 poesie) rappresenta la sintesi della vita poetica di un22 fi fi fi fifi ffintellettuale, deve avere una struttura interna e un'architettura ben congegnata. Si tratta diun'opera unica, emanazione della carriera e della gloria poetica di un autore.La sua circolazione come "oggetto prezioso" (es. il petrarchino), anche se non èapparentabile alle logiche editoriali moderne, dà idea della di usione del testo all'internodella civiltà delle corti.
Dispositivi sociali
Il libro di poesia moderno ha una chiara funzione economica e sociale: il profilo editorialedella raccolta di testi poetici compensa l'assolutezza dei suoi contenuti per proiettarli in unadimensione relazionale e condivisa;
Paradigmatico è il destino delle Fleurs du mal di Charles Ba