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TENDENZA AL PANFIZIONALISMO

o Fake news

 Metaverso

 Successo fantasy

 Mockumentary

 Esperienze immersive: videogiochi, comi-cons, etc.

Esempi di queste due tendenze:

 Gomorra

Roberto Saviano,

o Rivendica una vicinanza con il giornalismo

 È un reportage sulla camorra in Campania

 Afferma che sta raccontando la verità sulla camorra e che ne ha le

 prove è un ribaltamento di un passo di Parolini, Scritti corsari

Pasolini ci dice che non ha prove -> lui sa perché è un

 intellettuale, uno scrittore che sa (può dire ciò che sa anche

senza avere le prove)

Saviano non può più dire che sa, ma che non ha le prove ->

 la figura dell’intellettuale non ha più quella dignità come

durante la contemporaneità di Pasolini (non verrebbe

creduto -> quindi, ha bisogno delle prove)

Museum of Jurassic Technology (Los Angeles)

o Questo è un museo che contiene al suo interno una serie di

 oggetti, reperti, animali impagliati, soprattutto dell’epoca

giurassica

Ma il problema è che mostra sia reperti veri, che falsi -> ma non

 c’è la possibilità di capire cosa è vero e cosa è falso

Tutto è volto alla ricreazione dell’esperienza, attraverso la

 finzione

10. LE VOCI DELLA NARRATIVA (Donata Meneghelli)

Qualunque testo narrativo si offre a noi come un intreccio fittissimo di voci, che non

sono sempre distinguibili le une dalle altre e che (in realtà, nemmeno esistono se il

testo è scritto, nessuno parla)

Abbiamo sicuramente le voci dei personaggi, quelle dei narratori e quelle dei

 destinatari, immaginate dall’autore, che si rivolge direttamente a essi

Si può parlare poi, come ha fatto Barthes, di voce dell’ideologia, del senso comune,

della scienza e del simbolo, intendendo per ‘voce’ un senso già acquisito che rimanda

a citazioni interne ed esterne al testo (intertestualità)

Le voci della narrativa si possono classificare secondo due prospettive:

1. Divisione del lavoro narrativo (cioè blocchi testuali distinti per ogni voce)

2. Prospettiva più trasversale teorizzata da Bachtin

10.1 – La divisione del lavoro: personaggi e narratori

La NARRATOLOGIA nasce dallo strutturalismo ed è quella disciplina che categorizza le

forze della narrazione, a partire da quella della VOCE (chi parla in un testo?)

VOCI DEI PERSONAGGI

Vengono imitate e riprodotte dal poeta

 Circolano sempre in un doppio circuito comunicativo: quello interno all’universo

 finzionale (da personaggio a personaggio) e quello che lega l’universo finzionale

ai destinatari

A queste voci l’autore può conferire un certo grado di riconoscibilità: è ciò che

 chiamiamo idioletto

Si tratta dell’insieme dei tratti stilistici, lessicali e inflessionali della lingua

o di un personaggio

Es: in Charles Dickens ci sono personaggi che parlano in dialetto -> ciò dà

o loro una connotazione sociale, dandoci delle informazioni sociali

Il grande Gatsby

Es2: ne , Gatsby utilizza molto l’espressione “old spot”

o (= vecchio mio), anche se non conosce la persona a cui si sta riferendo

(come il narratore, il cui punto di vista è quello del vicino di casa)

Perché utilizza molto quest’espressione? La si capisce inserendola

 nel quadro generale del romanzo Gatsby non è il suo reale nome

e l’espressione si connette alla differenza tra realtà e apparenza

(lui si costruisce un’apparenza attorno a sé, ma in realtà lui è una

sorta di contrabbandiere arricchito -> quest’espressione ci mostra

proprio che lui non è quello che sembra)

La voce dei personaggi non assume necessariamente forma orale: può

 manifestarsi anche in lettere, diari e testi scritti di ogni genere

In questo caso le particolarità stilistiche dipendono dal medium, che

o influisce sulla forma di espressione

Le voci dei personaggi, inoltre, si mescolano e condizionano quelle del narratore -> si

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

nota, ad esempio, in Gadda,

Il cambiamento di tono e di

 stile può aiutarci a riconosce il

discorso indiretto libero (es:

inserendo parola in dialetto)

Questo passo non è un discorso

 indiretto libero -> il narratore,

che parla italiano, inizia a

utilizzare il romanesco

In questo caso, la narrazione è condizionata dai personaggi: la voce del

o narratore assume su di sé delle caratteristiche linguistiche dei

personaggi, ma continua a essere il narratore a parlare (vuole solamente

avvicinarsi alla prospettiva del popolo romano)

Questa è una situazione che in narratologia potremmo chiamare una narrazione

condizionata dai personaggi perché la voce del narratore è intaccata, modificata, dalla

voce di un’istanza esterna al narratore stesso

Qui il narratore sta facendo propria la prospettiva dei personaggi, ma non sta

 rinunciando alla sua prerogativa di onniscienza quindi, si fa influenzare dalla

prospettiva dei personaggi, per questo possiamo chiamarla narrazione

condizionata dai personaggi

Vediamo altri due esempi del rapporto tra voce del narratore e voce dei personaggi,

che vengono da due autori inglesi della stessa generazione, ovvero George Lamming e

Sam Selvon

Fanno parte della cosiddetta Wind rush generation = generazione di persone

 native delle cosiddette Indie Occidentali -che facevano parte dell’impero

coloniale inglese- che sbarcarono in Inghilterra nel secondo dopoguerra

Sono definite wind rush generation perché nel ‘48 sbarca in Inghilterra

o questa grande nave che si chiama wind rush e che porta tantissimi

emigrati dalle indie occidentali

Queste persone erano sudditi dell’impero coloniale inglese, quindi a tutti

o gli effetti si sentivano parte dell’impero inglese -> perciò dal loro punto di

vista stavano andando in patria, anche perché avevano combattuto

durante la Seconda guerra mondiale come soldati inglesi, ma quando

arrivano in Inghilterra per contribuire alla riparazione vengono trattati

come cittadini di serie B, con un grande sistema di razzismo quasi

istituzionalizzato

Questi autori arrivano proprio con la wind rush in Inghilterra, e raccontano

 dell’impatto traumatico di questi cittadini britannici a tutti gli effetti che

arrivano in Inghilterra dalle colonie e si ritrovano nella condizione di migranti a

cui non vengono riconosciute tutte le promesse e le aspettative in quanto

membri dell’impero coloniale inglese

Sono due esempi diversi del rapporto che si può istituire tra la voce del

 narratore e la voce dei personaggi, perché sono due romanzi il cui contesto

culturale è molto simile -> trattano di argomenti simili, rivendicando lo stesso

ambiente

MA stabiliscono una gerarchia molto diversa fra le voci del narratore e le

o voci dei personaggi:

Lamming, The emigrants il narratore parla un inglese standard

 

perfetto, mentre i suoi personaggi parlano tutti con

quell’inflessione tipica degli immigrati dalle Indie (black english)

Racconta la traversata sull’oceano e la vita una volta arrivati

 a Londra

I personaggi sono posti ad un livello in cui la loro lingua è

 radicalmente altro: quindi il narratore linguisticamente non

fa parte della popolazione di cui sta raccontando

Selvon, The lonely londoners

 Fa la scelta opposta -> il suo narratore utilizza la stessa

 lingua dei personaggi

I personaggi rappresentati sono londinesi solitari che

o sono immigrati a Londra negli anni ‘50

Si pone linguisticamente come un membro di questa

o comunità il narratore ci dice “io sono una di queste

persone” e ce lo sta dicendo parlando la stessa lingua

di queste persone

Non c’è una gerarchia tra le voci in questo caso, ma queste

 voci, attraverso il registro del narratore, si pongono allo

stesso livello

Questa gerarchia tra le voci ci dice molto dei rapporti

o che si instaurano tra narratori e personaggi, ma può

avere anche delle implicazioni di natura etica

Lo si capisce guardando al rapporto tra la lingua del

 narratore e dei personaggi condizionata dal ruolo che il

narratore rispetto a ciò che accade nella vicenda

VOCE NARRANTE

Inquadra sintatticamente il discorso dei personaggi ed è una componente

 essenziale della narrativa, a cui si può dire che una data opera appartenga solo

se quest’ultima ha una storia e, appunto, una voce narrante

Solitamente si distingue tra narrazione in prima e in terza persona

 MA, Genette ha sottolineato che in realtà si parla solo ‘in prima persona’

o -> quindi, la distinzione deve dipendere piuttosto dalla relazione tra il

narratore e l’universo diegetico (se ne faccia parte o meno)

Quindi, secondo la terminologia di Genette, distinguiamo tra:

Narrazione OMODIEGETICA il narratore è un personaggio della storia e

 

racconta in veste di protagonista o testimone dei fatti narrati

In questo caso, quindi,

o alla voce viene imposta

automaticamente una

limitazione prospettica

Inoltre, se il narratore

o racconta eventi del

passato, si ha uno

sdoppiamento di

prospettiva (tra ciò che

conosceva nel passato e

ciò che conosce quando

racconta gli eventi)

Narrazione ETERODIEGETICA

 il narratore non partecipa alla storia e per questo risulta, di fatto, non

tracciabile

Questa voce narrante può essere onnisciente oppure può assumere il

o punto di vista di uno o più personaggi, limitando le informazioni di cui può

disporre, o ancora può limitarsi a raccontare ciò che avviene solo in

superficie

Va sottolineato però che basta una parola per annullare, anche solo

o momentaneamente, la barriera tra esterno e interno

Ma ci sono esempi di testi che non rientrano in maniera rigida a una di queste

categorie: La peste

Camus,

 È un racconto extradiegetico, eterodiegetico -> ma a un certo punto

o sembra essere un personaggio della storia (ci sono frasi rimandano a ciò)

Al fine del romanzo scopriamo che chi ci ha raccontato la storia è un

o personaggio -> ciò non significa che il racconto sia in prima persona, ma

sempre in terza

Quindi, dove mettiamo la

o storia nella tabella? In

nessuno casella sta bene

I racconti non si

 conformano

esattamente con i

modi con cui noi li

classifichiamo

Inoltre, questa distinzione classica è

stata ridimensio

Dettagli
A.A. 2023-2024
109 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/14 Critica letteraria e letterature comparate

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silviadannunzio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Critica e teoria della letteratura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Neri Laura.