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MANTENIMENTO DELLO STATUS QUO E AL DISACCORDO

Nel disordine trova la semplicità. Dal disaccordo ricava l'armonia. Nel mezzo delle difficoltà si trova l'opportunità.

Scomporre la resistenza

La resistenza descrive ogni allontanamento dal cambiamento che si riscontrava nel cliente. Si può fare esperienza del disaccordo quando un cliente inizia a discutere, vi interrompe, vi ignora o vi dà poco credito. Il disaccordo riguarda la vostra relazione con il cliente e necessita di almeno due partecipanti. Una voce sola non è in grado di produrlo.

Affermazioni orientate al mantenimento dello status quo

Le affermazioni orientate al mantenimento dello status quo riflettono un lato dell'ambivalenza. Esse non possono presentarsi senza l'identificazione preliminare di un focus. Non sono indicatori di disaccordo. Più le persone esprimono ed esplorano le loro affermazioni orientate al mantenimento dello status quo, e più dissuadono.

Loro stessi dal realizzare un cambiamento. Durante una sessione di colloquio, in genere la percentuale di affermazioni orientate al cambiamento (pro) cresce rispetto alle affermazioni orientate al mantenimento dello status quo (contro). I contro possono anche essere maggiori dei pro. A mano a mano che il colloquio motivazionale procede i pro crescono mentre i contro diminuiscono. Nel colloquio motivazionale non si ritiene necessario e nemmeno desiderabile far emergere ed esplorare tutte le ragioni possibili del cliente per perseverare nell'attuale situazione.

Rispondere alle affermazioni orientate al mantenimento dello status quo con l'ascolto riflessivo. È attraverso la riflessione che comprende due varianti che si può rispondere alle affermazioni orientate al mantenimento dello status quo:

  1. Riflessione amplificata: questo approccio aumenta un po' il volume dell'affermazione del cliente e riflette ciò che la persona ha detto,
aggiungendo tag html, il testo formattato sarebbe il seguente:

aggiungendo intensità e certezza. Alza di una tacca in cerca dell'altro dell'ambivalenza.

2. Riflessione a due facce riconosce l'affermazione orientata al mantenimento dello status quo e la integra con un'affermazione orientata al cambiamento. Due considerazioni: ma e. ma- la prima riguarda la particella tra le due componenti o Il assomiglia a una gomma da cancellare, che ridimensiona ciò che viene detto precedentemente sottinteso come "non importa cosa ti ho appena detto finora. Adesso arrivano le info importanti".- In entrambi i casi è meglio collocare l'affermazione orientata al mantenimento dello status quo al primo posto, prima della congiunzione.

Risposte strategiche è possibile utilizzare altre modalità di risposta.

o Valorizzare l'autonomia decidere se cambiare o meno veramente è o responsabilità della persona. nessun altro può decidere al suo posto. Questa risposta

Riconosce e rispetta l'autonomia personale: "spetta davvero a lei", "mi domando cosa lei deciderà di fare", "anche se volessi decidere al suo posto, non potrei farlo". Sottolineare che le persone hanno la possibilità di scegliere sembra aumentare la probabilità che le persone stesse scelgano di cambiare.

Ristrutturazione si tratta di suggerire un significato o un punto di vista diversi o di ciò che la persona dice. L'incertezza diventa tono di sfida di una persona. La ristrutturazione invita le persone a considerare un punto di vista diverso. Deve essere pronunciata senza nessuna traccia di sarcasmo.

Concedere un vantaggio dare maggior peso ai pro del cambiamento o attraverso l'ascolto dei contro del cambiamento.

Riaffiancarsi si tratta di concordare senza introdurre una variazione o disaccordo.

Rilevatori di fumo del disaccordo: dobbiamo sintonizzarci sull'accordo dei segnali di dissonanza e riconoscerli come importanti.

Difendersi: un segnale che c'è qualcosa che non va si avverte quando il cliente sembra aver bisogno di difendersi "non è colpa mia", "non è così male", "quello che sto facendo ha senso". Le persone si difendono in risposta a quelli che percepiscono come attacchi o minacce.

Schierarsi contro: un segnale di sofferenza viene percepito come un avversario piuttosto che come un alleato.

Interrompere: un altro segnale di disaccordo si manifesta quando il cliente parla sopra le parole dell'operatore, interrompendolo mentre quest'ultimo gli sta parlando. Non deriva dal contenuto, ma dal fatto di interrompere il suo interlocutore.

Non coinvolgimento: il quarto segnale è una mancanza di coinvolgimento nella relazione. La persona sembra essere disattenta, distratta o ignorare l'operatore. Il cliente ha lo sguardo spento o lancia occhiate all'orologio.

Il disaccordo è un problema perché

segnalare una rottura nell'alleanza di lavoro ed è inversamente proporzionale al cambiamento che dovrebbe seguire. I segnali di disaccordo risentono dell'aspetto culturale. Il contributo personale dell'operatore. Il disaccordo può emergere anche a causa dello stato d'animo o dell'approccio dell'operatore. È più probabile che ciò accada qualora ci si senta stanchi, sotto stress e poco concentrati. Le voci interne possono nascere inoltre dall'ansia: "che ne sarà di lei se non riuscirà a cambiare? Sarà colpa mia?". Quando si sta ascoltando questo monologo interiore probabilmente si è smesso di ascoltare il cliente. Cause del disaccordo Contesti in cui può manifestarsi il disaccordo: - Disaccordo nello stabilire una relazione: alcune persone entrano già arrabbiate e sulla difensiva ancora prima che l'operatore abbia proferito parola. Il disaccordo può

Manifestarsi come un ostacolo all'iniziale processo dello stabilire una relazione. L'operatore non è responsabile del punto di partenza del cliente, ma possiede davvero una grande influenza su ciò che accade da quel momento in poi. Una persona che varca la soglia di una clinica specialistica può avere più di un problema. La trappola della focalizzazione prematura consiste nello spingere precocemente verso un obiettivo di cambiamento che il cliente ancora non condivide.

Disaccordo nell'evocare anche se si è costruita una buona relazione con il cliente, le affermazioni orientate al mantenimento dello status quo possono comunque emergere. Il disaccordo è la normale conseguenza del riflesso a correggere.

Disaccordo nel pianificare pianificare è un processo collaborativo, e dirigere anziché guidare può portare a un'interruzione della danza. Tutte queste fonti potenziali del disaccordo hanno in comune

L'interruzione della danza. L'ascolto riflessivo rimane uno strumento chiave per comprendere il cliente e per ristabilire l'alleanza di lavoro.

Scusarsi quando si pestano i piedi a qualcuno è cortese dire: mi scusi. Questo non ci costa nulla e ribadisce immediatamente che siamo all'interno di una relazione collaborativa. "Mi scusi. Devo averla fraintesa." "Sembra che io, senza volere, l'abbia offesa." "Non avevo intenzione di farle la predica."

Sostenere una frase di sostegno può rivelarsi utile per smorzare la tensione nell'alleanza di lavoro.

Spostare il focus un'altra possibilità è quella di spostare il focus dal punto caldo. La chiave di tutto è rispondere in una modalità collaborativa, accogliente, che rispetti l'autonomia del cliente e non lo induca a difendere lo status quo.

Il dramma del cambiamento. Il colloquio è come un'improvvisazione teatrale.

Due sessioni non vanno mai nello stesso modo. Ciò che dà vita a una commedia non è la tensione. È la variazione che aggiunge pathos ed emozione alla trama.

La vera arte dell'operatore si misura nel riconoscere e padroneggiare queste tensioni.

CAPITOLO 16 - EVOCARE SPERANZA E FIDUCIA

La falsa speranza non esiste. La speranza è quella cosa con le piume che si posa nell'anima, canta una melodia senza parole e non si ferma mai.

Caratteristica è la presenza del "ma". Tutte le frasi iniziano con un'affermazione che esprime il desiderio, le ragioni e il bisogno di cambiare, poi arriva il problema "ma non credo di poterlo fare". La speranza è la convinzione che il cambiamento sia possibile.

Un bravo operatore è in grado di prestare la propria speranza quando i clienti sono a corto della loro. Il colloquio motivazionale si occupa di attivare un cambiamento personale. La mancanza di fiducia può rappresentare un

ostacolo perfino nel riconoscere l'importanza di un cambiamento. Non si fornisce alle persone un servizio utile se le si induce a credere che un cambiamento sia urgente ma al di là della loro portata. Il risultato sarebbe ansia e disperazione. L'importanza e la fiducia sono componenti chiave della motivazione al cambiamento. Rafforzare la fiducia La fiducia è stata definita autoefficacia e predice la realizzazione del cambiamento stesso. È un antidoto contro la demoralizzazione. Il cliente è la principale sorgente di idee in merito a come un cambiamento possa essere realizzato. - In che modo potrebbe realizzare questo cambiamento? - Quale potrebbe essere un buon primo passo? - Conoscendosi, come potrebbe raggiungere con successo questo cambiamento? - Quali ostacoli prevede e in che modo potrebbe affrontarli? - Cosa le da un po' di fiducia di potercela fare? - Cosa pensa che le servirebbe per avere successo nel realizzare questo cambiamento? Come potrebberiuscire?Dare info e consigli

A volte le persone non sanno davvero da dove cominciare e chiedono all'operatore info o consigli. La risposta è quella di fare un passo indietro e per prima cosa sollecitare le idee personali del cliente.

Identificare e sostenere i punti di forza del cliente

Un altro modo di costruire la fiducia consiste nell'identificare ulteriori punti di forza e risorse generali rispetto a ciò che la persona già conosce. Sostenere i punti di forza del cliente può rafforzare l'autostima e la fiducia del cliente stesso. Caratteristiche delle persone che hanno avuto successo nel cambiamento sono aggettivi che lo descrivono, ed è utile dire al cliente di identificare 5 di questi aggettivi e partire da lì.

Passare in rassegna i successi del passato

Un'altra fonte di speranza consiste nel riportare alla mente delle

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
69 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher agneseagata di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Counseling e psicoterapia cognitiva e comportamentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Novara Caterina.