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PIANIFICAZIONE STRATEGICA E CONTROLLO
Cos’è la pianificazione strategica?
Definizione degli obiettivi di medio-lungo periodo ed individuazione delle
risorse per conseguirli. (es. fissa politiche finanziarie, fissa politiche
commerciali, scelta nuova gamma di prodotti…)
Cos’è il controllo direzionale?
Verifica il raggiungimento degli obiettivi di breve periodo e fa da supporto
alla definizione di azioni correttive. (es. formulazione budget, decisione
progetti di ricerca, scelta miglioramenti prodotto…)
Cos’è il controllo operativo? Verifica delle attività. (es. controllo assunzioni, controllo giacenza, controllo
annunci…)
allocazione degli
CICLO CONTROLLO DI GESTIONE 8
GLI STRUMENTI DEL CONTROLLO DI GESTIONE
1. Co.An (contabilità analitica ossia guarda aree specifiche)
2. Analisi di bilancio
3. Budgeting
4. Co.Ge (contabilità generale)
5. Reporting
DIFFERENZA CONTABILITA’ GENERALE E ANALITICA:
• Contabilità generale: sistema finalizzato alla rilevazione della dimensione economico-
finanziaria delle operazioni di gestione, sulla base di rilevazioni svolte secondo un metodo
(serve per capire se l’azienda va bene o
preciso. Orientato verso la comunicazione esterna.
male).
• misura i risultati di aree specifiche aziendali, quindi se c’è stato un
Contabilità direzionale:
utilizzo efficiente delle risorse aziendali. (supporto per il management per gestire meglio
l’azienda ma non è obbligatoria)
• della gestione o aree dell’organizzazione.
Contabilità analitica: misura specifici oggetti
Funzioni contabilità analitica:
Misurazione dell’efficienza:
▪ (produrre un dato ammontare di beni/servizi con il minor
impiego di risorse).
▪ Supporto informativo nei giudizi di convenienza in situazioni decisionali:
(determinare il prezzo dei prodotti, scelte di eliminazione di linee di prodotti)
▪ Programmazione e controllo di gestione: (analisi dei costi)
▪ Valutazioni di bilancio: (determinare costi dei prodotti in rimanenza, ammortamento
beni pluriennali) 9
–
Costi comuni alle due contabilità: (acquisti + variaz. rimanenze) consumi
Costi neutrali: sopravvenienze, costi che si hanno in CO.GE ma non CO.AN
Costi figurativi: interessi di computo, ammortamenti beni già ammortizzati, solo CO.AN
COLLEGAMENTO TRA LE 2 CONTABILITA’
La contabilità analitica acquisisce informazioni/dati dalla contabilità generale (dati di partenza), mentre la
ottiene dati dall’analitica che gli servono per la redazione del bilancio finale (dati
contabilità generale per il
bilancio).
FORME DI CO.AN
Sistema duplice misto ----> CO.GE e CO.AN sono completamente separati
- CO.GE in partita doppia rileva fatti esterni di gestione
- CO.AN in forma libera, tiene conto dei fatti interni
- Dal CO.GE si ottiene il risultato economico di periodo, dal CO.AN si ottengono risultati parziali.
Sistema duplice contabile -----> CO.GE e CO.AN sono separate, ma entrambe utilizzano la PD
- CO.AN si avvale della PD perché i valori sono classificati con 2 aspetti:
1. Per natura: conti di collegamento col la CO.GE
specifici aperti ai magazzini….
2. Per destinazione: conti
- Pro: consente il controllo della PD
- Contro: complessità e rigidità
Sistema unico contabile -----> completa fusione del CO.GE e CO.AN
- Pro: non ha vantaggi
- Contro: appesantimento delle scritture con ritardi nelle rilevazioni-
VALORE DI RIMPIAZZO E AMMORTAMENTI PREGRESSI
Def ammortamento: ripartizione di un costo pluriennale su più esercizi (competenza economica)
Riduzione del valore del bene in conseguenza del suo utilizzo nel corso dell’esercizio
Accantonamento di risorse per la sostituzione del bene al termine della vita utile
ESERCIZI SU SLIDE LEZIONE 4 10
VALUTAZIONE CONSUMI E RIMANENZE
Gli acquisti avvengono sempre in tempi diversi e con prezzi diversi, esistono diversi criteri di valutazione dei
movimenti del magazzino:
1. Costo medio ponderato
2. FIFO (first in first out)
3. LIFO (last in first out)
4. Scorta permanente
5. Lifo a scatti ESERCIZI SU SLIDE LEZIONE 4
I COSTI
• Costo tecnico
• Costo psicologico -----> valore affettivo di quel bene
• Costo monetario (uscita di moneta)
• Costo d’acquisto dei fattori produttivi ----> uscita monetaria o variazione nel passivo che misura
un componente negativo di reddito a seguito di operazioni.
• Costo monetario di produzione -----> somma di tutti i fattori che io ho consumato nel processo
produttivo. (ore di lavoro, energia, ammortamenti beni utilizzati).
“Sacrificio economico che noi sopportiamo per ottenere quel determinato fattore, e lo si calcola in base al
prezzo che noi paghiamo” 11
Fattori a breve:
- Si consuma in un unico esercizio
Es. (Materie prime, materie sussidiarie, energie, lavorazioni presso 3)
Fattori durevoli:
- partecipano a più processi produttivi che si attuano in + periodi amministrativi
- sono investimenti realizzabili mediante i ricavi di + esercizi
- il loro costo deve dividersi tra tutte le produzioni attuate (ammortamento)
Es. (immobilizzazioni finanziarie, economiche, tecniche)
Costo del personale manodopera diretta: quella che lavora direttamente sul processo produttivo.
Manodopera indiretta: quelli che non sono riferibili in maniera specifica a
Singole lavorazioni
CLASSIFICAZIONE DEI COSTI
Costo variabile: il suo valore varia al variare del volume di produzione
Costo fisso: non variano al variare della produzione
Costo semi fisso: variano al variare del volume di produzione in
modo non continuo
Costo semi variabile: a un costo fisso si aggiunge un costo variabile 12
posso riferirlo a quell’oggetto di costo
Costo speciale:
Costo comune: si riferiscono a più oggetti di costo
imputabile direttamente all’oggetto con criteri oggettivi
Costo diretto: imputabile all’oggetto di costo con criteri di comunanza
Costo indiretto:
Costo rilevante: differiscono tra diverse alternative di scelta, influiscono sul ris. economico finale
sono sempre presenti, non influiscono sul risultato dell’analisi
Costo irrilevante:
Costo differenziale: si ottiene facendo la differenza tra diverse alternative
Costo opportunità: misurano la perdita in termini di mancato guadagno in ipotesi di impiego alternativo dei
nostri fattori produttivi.
Costo consuntivo: misurano il valore delle risorse utilizzate ex-post (fine processo)
Costo preventivo: si basano su stime del costo che sosterremmo se si svolgerà una certa produzione
Costo standard: riferiti a condizioni operative ipotetiche
Costo controllabile: chi ne ha la responsabilità ha anche delle leve per poter intervenire
Costo non controllabile: il responsabile non ha leve gestionali per intervenire
Costo totale: somma dei costi totali aziendali fissi e variabili = (CFT+CVT)
Costo unitario: rapporto fra costo totale e volume di produzione CT/VP
Il costo fisso unitario diminuisce all’aumentare della produzione.
Il costo variabile unitario ha un andamento costante. 13
CONFIGURAZIONE DI COSTO
Una configurazione di costo è costituita da una somma progressiva di valori di costo al fine di ottenere
informazioni economico-finanziarie che possano essere utili per le decisioni.
Le configurazioni possono essere costruite con riferimento a diversi oggetti: prodotti, centri di costo, clienti…
Configurazioni di costo di prodotto Es. manodopera
Vanno ripartiti
Costo economico-tecnico
Al “costo pieno aziendale” è possibile aggiungere gli oneri figurativi.
CET: costo pieno aziendale + oneri figurativi
La convenienza del prodotto è la misura in cui i ricavi riescono a coprire anche gli oneri figurativi e registrare
cosi un ulteriore margine di guadagno, remunerando il rischio dell’imprenditore.
Come si attribuiscono i costi indiretti? Più un prodotto utilizza il driver allora troverà
molti più costi indiretti a lui imputati. 14
ESEMPIO RIPARTIZIONE COSTI
ESEMPIO CONFIGURAZIONI DI COSTO Costi indiretti
8€
Materi prime 0,50€
+ Trasporto 0,60€
+ Altri costi 84€
+ Costo manodopera diretta per prodotto (28x3)
93,10€
= Costo primo 30€
+ Quota costi industriali ((930.000+570.000) / 150.000)) x 3
123,10€
= Costo pieno industriale 20€
+ Costi commerciali 143,10€
= Costo di produzione e commerciale 14,4€
+ Costi generali amministrativi (450.000 / 250.000) x 8
+ Costi indiretti non industriali
= Costo complessivo 15
GUARDA SLIDE LEZIONE 6 PER ALTRI ESEMPI
BREAK EVEN ANALYSIS (analisi costi-volumi-risultati)
È un modello di previsione degli andamenti economici dell’impresa, fa da grande supporto per le decisioni
del management.
PRO: semplice
Questo modello ci permette di verificare in via preventiva gli effetti sul reddito di possibili variazioni di
quantità economiche (vendite, costi fissi, costi variabili)
LIMITI:
- riferito al breve periodo
- statica, si ipotizza invarianza dei costi variabili unitari e prezzi
- non si considera il magazzino, RI=RF o che tutta la produzione sia venduta
il volume di produzione è considerato l’unico driver dei costi rilevante
-
- si basa su una distinzione dei costi fissi e variabili
OBIETTIVI ANALISI BEP:
- determinazione del volume obiettivo
what…if
- analisi di
- il rischio operativo (rischio legato alla struttura dei costi)
- il diagramma di profitto
Determinazione del volume obiettivo
Consiste in una determinazione grafica o matematica del quantitativo di vendita al quale i costi totali e i ricavi
totali coincidono, basato sulla distinzione tra costi fissi e variabili.
punto oltre il quale l’azienda ha risultati positivi.
BEP ---> 16
Nel punto di pareggio i CT = RT CT = CFT + CVT
RT = Pv * Q
CFT
Q_BEP = ------------------- IMPORTANTE
–
Pv CVu
MARGINE DI CONTRIBUZIONE
(contribuisce a coprire i costi fissi)
ESEMPIO: 0 ---> 0 – 1000 = -1000
dati: 1 ---> 100 – 40 – 1000 = -940
CFT = 1000 2 ---> (100*2) – (40*2) – 1000 = -880
Pv = 100 3 ---> (100*3) – (40*3) – 1000 = --820
CVu = 40 …
…
Soluzione contabile: il punto di equilibrio corrisponde a un reddito nullo (i costi figurativi sono esclusi)
Soluzione economica: il punto di equilibrio corrisponde a un reddito pari alla remunerazione dei fattori di
produzione non onerosi (compresi costi figurativi)
Soluzione finanziaria: il punto di equilibrio è un punto finanziario, indica il volume delle vendite necessarie
ad assicurare la reintegrazione finanziaria o monetaria nel breve perio