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Inghilterra ed Europa continentale. Questo

evento determinò inoltre l’emergere di una

monarchia più accentrata e di

L’Inghilterra prima del 1066

• Prima del 1066, l’Inghilterra era un regno

anglosassone con istituzioni consolidate,

ma anche con divisioni interne. Governata

da Edoardo il Confessore, la cui corte

aveva forti legami con la Normandia,

l’Inghilterra era in equilibrio precario tra

nobiltà locale, influenze straniere e potere

ecclesiastico. Questa relativa stabilità fu

compromessa alla morte del sovrano

senza eredi, evento che diede inizio a una

grave crisi di successione.

La morte di Edoardo il

Confessore

• La morte di Edoardo il Confessore, nel

gennaio 1066, avvenne senza che fosse

stata designata una successione chiara e

universalmente accettata. Le diverse

fazioni della nobiltà inglese sostennero

Aroldo Godwinson, ma Guglielmo di

Normandia e il re norvegese Harald

Hardrada rivendicarono il trono. La

mancanza di un successore legittimo e

riconosciuto da tutti portò rapidamente a

una triplice contesa armata.

Una successione contesa

• La contesa dinastica vide protagonisti tre

leader: Aroldo Godwinson, il potente nobile

inglese; Harald Hardrada, re di Norvegia

con antiche pretese sulle terre

anglosassoni; e Guglielmo di Normandia, il

cui legame con Edoardo era sia familiare

sia politico. Ognuno di loro raccolse truppe

e alleanze, determinato a imporre la

propria supremazia sul trono inglese.

Aroldo II: l’ultimo re

anglosassone

• Aroldo II, incoronato re subito dopo la

morte di Edoardo, godeva del supporto del

Witenagemot, l’assemblea dei nobili

anglosassoni. Era un comandante esperto

e aveva una solida base di potere in

Inghilterra. Tuttavia, il suo regno fu

minacciato da due fronti: a nord dai

Norvegesi e a sud dai Normanni, rendendo

la sua posizione estremamente difficile.

Guglielmo di Normandia e le

sue rivendicazioni

• Guglielmo, duca di Normandia, era un

leader ambizioso e carismatico. Secondo

la sua versione, Edoardo gli aveva

promesso il trono e Aroldo aveva giurato

fedeltà. Ottenuto il sostegno del papa

Alessandro II, Guglielmo organizzò una

vasta spedizione militare, arruolando

soldati da varie regioni della Francia e

preparando una flotta per attraversare la

Manica.

La minaccia norvegese e la

battaglia di Stamford Bridge

• Nel settembre 1066, il re norvegese Harald

Hardrada invase l’Inghilterra con il

sostegno di Tostig, fratello esiliato di

Aroldo. La battaglia di Stamford Bridge fu

durissima, ma Aroldo riuscì a sconfiggere

l’invasione, uccidendo Harald. Tuttavia, il

suo esercito era stanco e decimato,

proprio mentre Guglielmo stava per

sbarcare nel sud del paese.

Preparativi per l’invasione

normanna

• Dopo la vittoria nel nord, Aroldo intraprese

una marcia forzata verso sud, per

affrontare l’invasione normanna.

Guglielmo aveva già sbarcato le sue

truppe a Pevensey e costruito un castello

difensivo. Le sue forze si preparavano al

confronto decisivo, sfruttando la

superiorità logistica e tattica dei

Normanni.

Lo sbarco e l’avanzata

normanna

• Guglielmo avanzò con cautela, razziando i

villaggi per provocare Aroldo a una

battaglia campale. I Normanni stabilirono

posizioni fortificate e rifornirono il proprio

esercito. Aroldo, deciso a bloccare

l’avanzata, evitò di attendere rinforzi e

affrontò Guglielmo in campo aperto vicino

a Hastings.

La battaglia di Hastings (14

ottobre 1066)

• La battaglia di Hastings, il 14 ottobre

1066, fu combattuta con grande intensità.

Gli Anglosassoni formarono uno scudo

difensivo sulla collina, mentre i Normanni

attaccarono con fanteria, cavalleria e

arcieri. Una finta ritirata dei Normanni

ruppe le linee inglesi, consentendo un

attacco decisivo.

La morte di Aroldo e la

vittoria normanna

• Aroldo II morì durante la battaglia,

probabilmente colpito da una freccia

all’occhio, secondo la tradizione

iconografica. Con la sua morte, l’esercito

anglosassone perse il comando e fu

disperso. Guglielmo riportò una vittoria

netta, che aprì la strada alla conquista del

regno.

Guglielmo il Conquistatore e

la presa del potere

• Dopo la vittoria, Guglielmo marciò su

Londra. Alcune città offrirono resistenza,

ma la maggior parte preferì arrendersi. Il

nuovo re impose il suo dominio attraverso

la costruzione di castelli e il controllo delle

principali vie di comunicazione e centri

strategici.

L’incoronazione a

Westminster (Natale 1066)

• Il 25 dicembre 1066, Guglielmo fu

incoronato re d’Inghilterra nell’abbazia di

Westminster. La cerimonia segnò

ufficialmente la nascita della monarchia

normanna in Inghilterra e l’inizio di una

nuova era politica e culturale.

La repressione delle rivolte

anglosassoni

• Nonostante l’incoronazione, il dominio

normanno fu contestato per diversi anni.

In particolare, il nord dell’Inghilterra fu

teatro di rivolte. Guglielmo rispose con

durezza, ordinando campagne di

devastazione note come 'Harrying of the

North'.

Il Domesday Book: un

censimento senza

precedenti

• Nel 1086 Guglielmo ordinò la redazione del

Domesday Book, un censimento minuzioso

dei possedimenti e delle ricchezze del

regno. Lo scopo era fiscale e

amministrativo, ma anche politico, poiché

consentiva al re di conoscere e controllare

tutto il territorio.

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Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/01 Storia medievale

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