vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
CONTESTO TELEVISIVO
I programmi di Maria de lippi sono una delle espressioni più vigorose della neotelevisione, termine coniato nel 1983 da Umberto Eco, il quale affermava che il modello classico televisivo ha subito cambiamenti a causa della moltiplicazione dei canali, della privatizzazione e nuovi mezzi elettronici.
La neotelevisione fa il suo ingresso alla fine degli anni '70/inizio '80 con l'affermarsi della tv commerciale e con il consolidarsi del duopolio (il monopolio della tv pubblica era stato messo in discussione quando apparvero i circuiti nazionali di tv private commerciali).
Con l'avvento della neotelevisione, il palinsesto abbandona la sua connotazione settimanale per trasformarsi in giornaliero, offrendo quotidianamente un'ampia offerta di contenuti a tutte le ore e per tutte le fasce di pubblico. La neotelevisione si spoglia dello scopo pedagogico della paleotelevisione per concentrarsi su una serie di strategie volte a conquistare una fetta di audience più ampia.
ampia possibile:
- giocare sul sicuro —> tramite l'utilizzo di stereotipi culturali perché esso consente una più facile identificazione da parte del pubblico
- fare spettacolo —> i programmi si pongono l'obiettivo di intrattenere il pubblico
- ri ettere i valori medi della società —> principio del LOP che si pre gge di realizzare trasmissioni in cui la miscela di buoni sentimenti è prevalente
- riconoscibilità —> un canale deve sempre essere identi cabile, riconoscibile, composto di fattie di persone conosciuti dal pubblico come familiari.
- giocare sugli errori degli altri —> si è sempre in competizione con le altre emittenti facendo riferimento ad alcuni punti chiave come possono essere gli orari di messa in onda
- tutelare il prime time —> il prime time rappresenta la fascia oraria compresa dalle 21.15 e 23 (la più pregiata in termini di ascolti, di introiti pubblicitari e di delizzazione).
Negli orari menopregiati possono trovarsi i "programmi civetta".
L'evoluzione del linguaggio neotelevisivo distingue 3 tipi di percorsi corrispondenti a 3 diverse fasistoriche:
- La neotelevisione era fortemente consociativa, in coincidenza con la situazione culturale e politica del tempo. Il primo metagenere a formarsi fu il "contenitore" che si presta a farsi riempire con frammenti dei più vari generi mediati da un conduttore.
- Seconda metà degli anni 80 in cui la neotelevisione stabilisce un rapporto diretto con il pubblico, fondato da due elementi: successo popolare dei conduttori del talk show e la vastissima scelta di fiction (d'importazione). In questo periodo la tv acquisisce il ruolo di storyteller (raccontare storie).
- Fine anni 80 l'intento della tv era quello di mettere in scena verità o la realtà; il genere per eccellenza divenne il reality show.
È in grado di costruire un rapporto attivo che gli consente di configurarsi come un interlocutore "intimo" per il proprio spettatore. La prima funzione che permette l'avviamento di una relazione intima con il telespettatore è svolta dalla configurazione delle coordinate spazio-temporali in cui viene messa in scena la trasmissione. La cui caratteristica fondamentale è l'assorbimento dello sguardo in macchina che chiama direttamente in causa lo spettatore, potenziando la funzione fatica. A livello di strategie comunicative sono importanti le forme con cui viene messa in scena la relazione tra il pubblico e il mezzo televisivo, a data alla figura del conduttore. La tv manifesta una "vocazione performativa" = capacità di ancorarsi al contesto sociale; i cui modi costituiscono precisi strumenti per istituire quel tipo di relazione. Gli elementi fondamentali per la lettura di questa relazione sono le forme e i livelli di posizionamento.
interpretativo che si dividono in 3 categorie:
- livello percettivo
- livello cognitivo
- livello patemico
Messa in scena della confessione
La confessione mette in scena con più evidenza il carattere di intimità (dictum e modus).
Il dictum riguarda la confessione di eventi relativi alla propria sfera privata.
Lo scopo dell'esplicitazione dei sentimenti nell'ambito della sfera pubblica televisiva è da una parte una catarsi individuale, dall'altra il tentativo di utilizzare il medium come canale comunicativo.
Il legame di confidenza e complicità tra conduttore e ospite fa riferimento ad un atteggiamento rispettoso e misurato; il conduttore si presenta come colui che è depositario della storia da raccontare. Inoltre, il linguaggio televisivo si adopera poi per la costruzione di un rapporto di vicinanza tra conduttore e telespettatore.
L'intimità non riguarda solo i contenuti della conversazione ma anche i
Linguaggi e le modalità di messa in scena che mirano a riprodurre i modi della comunicazione. Testimoniare davanti allo schermo.
Si tratta di programmi di informazione/approfondimento che si svolgono sotto forma di dibattito/talk show il cui destinatario è un target giovanile.
In pratica si tratta della messa in scena del confronto tra posizioni collettive differenti che però sono sempre incarnate da singoli, spesso sollecitati dal conduttore ad approfondire le esperienze concrete personali.
Ibridazione dei generi.
Un fenomeno che assume sempre più consistenti dimensioni a partire dalla fine degli anni 70 -> ibridazione dei generi diversi, che vede al centro la necessità di intrattenere il pubblico.
Con lo sviluppo della tv commerciale, la pubblicità acquista un ruolo di primo piano in quanto fonte di finanziamento per le imprese televisive; diventa prioritario il concetto di "intrattenimento", o rendo il maggior numero di spettatori potenziali.
acquirente agli inserzionisti pubblicitari. In questo contesto, l'intrattenimento diventa il genere principe della neotelevisione, dando vita a generi e termini nuovi come "infotainment, sportainment, edutainment, emotainment...". Il game rappresenta uno dei tanti ingredienti costitutivi di programmi, non solo alla creazione di un vero e proprio game show (chi vuole essere milionario); il meccanismo secondo cui lo spettatore tende a mettere in atto un processo di identificazione con il concorrente è un elemento cardine nella costruzione del game. Reality show Il reality show è un genere che si afferma negli USA negli anni '90 (nel nostro paese negli anni 2000 con Grande Fratello). È un genere che propone l'osservazione dell'esperienza e delle reazioni di persone note o comuni all'interno di situazioni reali, anche se lontane dalle consuete abitudini di chi partecipa. Il nucleo tematico dei reality ruota attorno alla retorica di un generico sogno (delIl reality show è un genere televisivo che combina elementi di intrattenimento e realtà. Si differenzia dalla "real tv", che registra la realtà senza altri artifici linguistici. Nel reality show, le vicende ordinarie delle persone diventano il materiale che la televisione narra. Se la real tv subordinava la proposta di realtà all'intrattenimento per guadagnare audience, con il reality show si procede in modo programmatico a ricreare la realtà. La distinzione tra real tv e reality show è legata alla "verità dell'enunciato". Il reality show viene chiamato così perché monitora la reale esperienza vissuta dei concorrenti in un determinato contesto; il programma è quindi basato su una situazione reale. Il termine "show" indica un processo di spettacolarizzazione, ed è questa l'anima
del reality show, in quanto genere di intrattenimento. Progressivamente il concetto di