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Canzonissima: il varietà più longevo della TV italiana
Nel 1957 ebbe inizio Canzonissima che, insieme a Fantastico, è il programma più longevo abbinato alla Lotteria di Capodanno. Dodici edizioni ne hanno fatto il varietà più significativo della TV italiana prima della riforma della RAI a metà degli anni Settanta. La peculiarità di utilizzare le canzonette per costruire trasmissioni capaci di coinvolgere il grande pubblico ha trovato in Canzonissima la sua espressione più compiuta. La struttura è semplice: una gara canora inframezzata da sketch e balletti con comici e soubrette; la dinamica, i regolamenti della gara così come l'abbinamento dei cantanti con i biglietti della lotteria, è spesso complicata, ma ciò non affievolisce l'appassionata partecipazione del pubblico che si divide e sostiene i vari concorrenti. Tra le edizioni più significative è quella del 1959 condotta da Delia Scala, capace di imprimere alla trasmissione un ritmo e unaleggerezza mai più ritrovate: non è semplicemente una soubrette, ma recita, presenta, canta e balla. L'inizio del decadimento della trasmissione avviene quando nel 1962 passa alla conduzione di Dario Fo e Franca Rame censurati per la satira eccessiva. Il varietà, con o senza vincoli della competizione, si articola intorno alla figura di un conduttore o di una conduttrice i quali, da perfetti intrattenitori e personaggi carismatici, fanno sembrare di saper attrarre intorno a loro tutto il meglio che può interessare e far divertire il pubblico, il tutto abbellito da numerose e varie performance (canzoni, balletti, imitazioni, interviste) con loro stessi protagonisti. Il varietà nel panorama televisivo italiano Nelle stagioni televisive italiane (da settembre a giugno) tre lunghi periodi differenziano lo spettacolo del sabato sera e tutto il genere varietà: 1. Forte (da Ottobre ai primi di Gennaio) 2. Medio (Gennaio-Marzo) 3. Debole (Aprile-Giugno)Il presentatore/trice, il conduttore/trice, lo show man/woman sono solo alcuni degli appellativi con cui si identifica la sola vera star del varietà. L'idea, il soggetto, i contenuti sono tagliati addosso al personaggio: a maglie larghe se si tratta di uno spettacolo molto complesso e articolato (Canzonissima) o a maglie strette se lo spettacolo riguarda figure come Celentano, Fo, o un tempo la coppia Tognazzi-Vianello.
La tipologia delle star "all'americana" stabilisce che il personaggio abbia vaste possibilità spettacolari (saper ballare, cantare, suonare...) e una verve comica adattabile a molte situazioni.
L'attrazione: l'ospite attivo
La struttura del varietà televisivo ha canonizzato un momento clou dello spettacolo che corrisponde all'entrata in scena dell'ospite, l'attrazione della puntata (che chiaramente deve essere di fama internazionale).
Normalmente può essere: un attore cinematografico che sta
curando il lancio di un film, un cantante per il suo album appena uscito… Lo staff Usualmente vengono adoperati altri esperti che affiancano il regista nella preparazione della puntata: - Per le musiche: arrangiatore e direttore d'orchestra - Per i balletti: un coreografo - Per le canzoni: un esperto di musica leggera e un paroliere - Per i testi comici: se è presente un attore comico viene coinvolto l'autore con cui collabora abitualmente; per altre situazioni viene richiesta la collaborazione ad autori esperti in testi comico-brillanti - Per i testi dell'intero programma comprese le presenze e le apparizioni del presentatore: vengono scritti e coordinati dagli autori capiprogetto insieme al conduttore e d'accordo con gli ospiti L'orchestra Una delle componenti fondamentali del varietà televisivo è l'orchestra di musica leggera, una formazione molto articolata la cui consistenza è determinata.dall'importanza dello spettacolo e dalle disponibilità budgetarie. L'orchestra svolge un importante lavoro per ogni puntata: dalla registrazione delle musiche per i balletti alle prove delle canzoni che vengono cantate in diretta, dagli stacchetti agli intermezzi che verranno eseguiti durante la trasmissione, alle necessarie prove del brano musicale che eseguirà come protagonista. Canzoni C'è molta differenza nelle modalità di ripresa dei registi di varietà: c'è chi ha una particolare sensibilità per la musicalità e ne esalta la valentia con immagini statiche (PP e PPP e dett.) che scavano nell'intimo dell'interprete, chi invece ne fa una lettura coreografica, cioè imprime a sua volta ritmo, movimento, dinamicità alle immagini che si sommano al ritmo della canzone stessa. Il montaggio di una canzone viene fatto dal regista per: - Fissare la posizione del cantante e, se c'è bisogno, dei ballerini sul palco - Creare un'atmosfera visiva che si adatti al genere e al mood della canzone - Sottolineare i momenti salienti della performance, come ad esempio i passaggi ad alta intensità emotiva o i momenti di grande impatto visivo - Mantenere un ritmo fluido e coinvolgente, evitando pause o interruzioni che possano spezzare l'energia della canzone In conclusione, il montaggio di una canzone è un elemento fondamentale per la riuscita di una performance musicale, in quanto contribuisce a creare un'esperienza visiva coinvolgente e emozionante per il pubblico.il gruppo, le posizioni di ogni componente Organizzare il tipo di apparecchiature che si vuole usare: telecamere, microfoni, luci. Stabilire le riprese sullo spartito che per l'evento sostituisce il copione della trasmissione (si veda fotocopia). Durante le prove, su questi fogli vengono segnate le scelte del regista, dall'aiuto regia, dall'assistente alla regia, con quale camera inizia la ripresa (il numero), con quale inquadratura e movimento e via via tutti gli stacchi delle camere (e il modo di passaggio dall'una all'altra: a taglio, indissolvenza rapida o più lenta), gli effetti di luce (a quale punto della canzone inserirli e in quale cambiarli), gli effetti elettronici, in quale posizione dello schermo e per quanto tempo tenerli. Se il brano viene cantato in diretta si possono verificare due possibilità: 1. suona il gruppo del cantante e la voce o le voci sono in diretta 2. la musica è eseguita dall'orchestra e la voce o le voci sono preregistratele voci sono indirettaSe il brano viene cantato in playback, questo può essere:
- completo (voce e musica registrati)
- semi play-back (la voce dal vivo e la musica registrata)
Le coreografie
I balletti sono la parte più spettacolare del varietà: il connubio musica/danza è l'emblema della festa. Coreografia è la scrittura della danza: l'insieme dei movimenti e degli schemi che compongono un ballo.
Importante è l'incontro tra coreografo e regista per decidere i movimenti.
Sit-com, sketch, siparietti, "tormentoni"
Walter Chiari, Gino Bramieri, Cochi e Renato, Paolo Villaggio, Enrico Montesano, Gigi Proietti e molti altri sono stati i simboli del varietà televisivo. A ognuno di loro sono legate trasmissioni storiche, personaggi, macchiette, caricature. Gli sketch del varietà sono scenette comiche della durata variabile dai 3' ai 5' con uno o più temi svolti dal personaggio.
creazione del personaggio e quello dell'interazione con il pubblico. Durante l'intervista, l'ospite può essere un personaggio reale o un personaggio fittizio, ma in entrambi i casi l'obiettivo è quello di intrattenere il pubblico. Durante l'intervista, il regista televisivo deve assicurarsi che l'ospite sia messo a proprio agio e che si senta libero di esprimersi. Questo può essere fatto attraverso domande mirate e una buona dose di umorismo. L'obiettivo è quello di creare un dialogo spontaneo e divertente che coinvolga sia l'ospite che il pubblico a casa. Inoltre, l'intervista può essere utilizzata anche come strumento per promuovere un prodotto o un evento. L'ospite può essere invitato a parlare di un nuovo film, di un libro o di un concerto, creando così un'opportunità di marketing per l'ospite e per il programma televisivo. In conclusione, l'intervista è un elemento fondamentale all'interno di un varietà televisivo. Attraverso di essa si possono creare momenti di comicità, di emozione e di promozione, rendendo così lo spettacolo più coinvolgente per il pubblico.evasione, intrattenimento e divertimento e quello dell'informazione. L'ospite in questo caso è attivo, dà il suo apporto alla trasmissione, crea il suo interesse nello spettatore. A questo tipo di ospite si aggiunge un'altra tipologia: il finto passivo, la presenza costante, chiesta insistentemente. Può essere il politico di rango invitato allo show con il ruolo di soggetto che diventava il protagonista delle satire, delle imitazioni, delle parodie. Nella maggior parte dei casi non veniva intervistato se non per un rapido commento sulla sua controfigura ma tenuto molto presente con continui stacchi durante l'intera puntata. La scena L'impianto scenico del varietà televisivo ha mantenuto la natura tattica di questa forma di spettacolo e proprio per questo la maggior parte di essi viene allestita e ripresa in teatri piuttosto che in studi televisivi. Gli allestimenti hanno privilegiato sempre forme astratte anziché di tipo decorativo non.Ricorrendo mai a quelle di tipo reale: ambienti fantastici, luccicanti, pieni di luce hanno caratterizzato da sempre le scenografie del varietà. Nel tempo sono cambiati i materiali: da impianti scenografici costruiti in massima parte in legno e tela si è passati al largo impiego di polistirolo espanso, al OVC stampato in tutte le possibili forme. Sostanzialmente la scena del varietà è composta da pochi, essenziali, elementi che si possono sintetizzare in tre gruppi:
- scale, pareti semoventi, tende, sipari
- praticabili, piattaforme, tribune
- pavimenti speciali (decorati, illuminati, semoventi)
Le forme, le scelte scenografiche sono cambiate nel corso degli anni a seconda delle mode del momento. Le luci. Nello studio televisivo non esiste un'illuminazione naturale, le finestre o altre aperture verso l'esterno sono normalmente coperte dalla scenografia. C'è un impianto luce di base per illuminare l'ambiente che viene chiamato luci di servizio.
Fatto solitamente con lampade al neon che però non può avere nessuna funzione come corpo illuminante per la scena. Uno studio televisivo ben attrezzato ha già, in alto, un sistema di ancoraggio dei corpi illuminanti, fisso, a volte addirittura con un ponteggio praticabile sul quale vengono montati evitando di ingombrare il pavimento con cavi, prese… I sistemi predisposti in cui sono montati i riflettori sono chiamati i piazzati delle luci. Se il piazzato ha una dotazione insufficiente o può supportare soltanto un numero limitato di corpi illuminanti, allora si integra con una parte di riflettori posti su piedistalli o attaccati a morsetti da fissare ai telai della scena. Per ogni tipo di produzione televisiva si imposta una specifica tecnica di illuminazione. La claque e l'animatore Per organizzare un varietà si effettuano g