vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Karl Mannheim
"La persona media cede la sua individualità culturale e si lascia guidare dagli altri, rinunciando gradualmente ad una propria interpretazione degli eventi".
L'individuo atomizzato ed isolato, non possiede più la facoltà di giudizio, non è più in grado di orientarsi da solo e trova come punto d'appoggio i mezzi di comunicazione di massa.
"L'educazione tende a diventare parte della nuova arte di manipolare, tanto che può svilupparsi in uno strumento di oppressione".
La concentrazione dei media nei mezzi di educazione e di plasmazione dell'opinione pubblica (scuola, ma anche radiogiornale, televisione) sono strumenti potentissimi per il controllo del paese.
La loro influenza sulla popolazione produce una riduzione della facoltà di scelta e di realizzazione dell'individuo.
I mezzi di comunicazione di massa sono responsabili della produzione meccanizzata delle idee, da destinare alle
masse (es. propaganda). Se da una parte la società di massa favorisce la circolazione di idee in senso democratico, dall'altra contribuisce alla creazione di controlli da parte delle grandi organizzazioni. → MANIPOLAZIONE.
Charles Wright Mills
Secondo Mills, la differenza tra regimi totalitari e società di massa democratiche è la possibile "Resistenza" che offrono le seconde, articolata in 3 punti:
- concorrenza tra i media → più media che concorrono, più l'uomo può confrontarli, più il sistema è libero. Con una sola interpretazione, si presenterebbe il problema della bolla.
- esperienza diretta, cioè il mio vissuto, che può essere confrontato con ciò che comunicano i media e può smentire alcune notizie.
- reti informali di discussione, antesignane dei social media, in cui le persone scambiano opinioni ed esperienze per resistere al contenuto manipolatorio dei media.
Resistenza
ostacolata sempre di più dall'organizzazione produttiva dei media, che rende difficile l'esercizio della democrazia e al contempo raggiunge i suoi obiettivi tramite la manipolazione. Mills capisce che la società democratica di massa persegue gli stessi obiettivi di quella totalitaria, mascherati tramite l'industria del divertimento (disco, cinema...) e l'etica del consumo (valori costruiti attorno all'idea di "apparire" e "possedere". Chi più ha, più è felice, il consumo definisce chi sono) i quali toccano la dimensione della vita quotidiana. Attraverso l'industria dello svago si cerca di occupare il maggior tempo "libero dalla produzione", si costruiscono interi stili di vita mediante attività gestite dagli enti di "produzione in serie di divertimento" → prodotti vengono creati dalle macchine, sotto linee guida dell'uomo. Questa industria plasma la persona.La Scuola di Francoforte, di cui sono esponenti, è stata per anni punto di riferimento critico verso la società di massa, ma le considerazioni astratte e le trasformazioni più recenti, l'hanno messa in discussione. Amusement: prolungamento del lavoro, con altri mezzi, nell'epoca del tardo capitalismo. La meccanizzazione occupa il tempo libero e determina anche il divertimento dell'uomo. Per sfuggire al processo lavorativo della fabbrica o dell'ufficio, bisogna adeguarsi ad essi nell'ozio. L'amusement è confezionato dall'industria culturale con gli stessi criteri con cui si fabbricano gli altri beni di consumo → beni in serie, formule collaudate. (es. Cinepanettoni, romanzi gialli, film horror sono altamente prevedibili negli sviluppi). Parchi a tema e villaggi turistici sono un grande esempio di amusement.Poiché il turista che si reca all'estero non vive la cultura locale, ma viene chiuso in una bolla culturale con tutti i comfort, il cibo del suo paese, le specialità locali adattate al suo gusto. → standardizzazione
Divertirsi = essere d'accordo → consenso ad un sistema sociale che usa e manipola
L'adesione alla società di massa... ...non prevede differenza tra tempo di lavoro e tempo libero... propone un modello di legittimazione del sistema economico tardo capitalista... rende plausibile un intero ordine sociale e ne esalta le caratteristiche
Per Horkheimer e Adorno, i prodotti paralizzano, impoveriscono l'immaginazione dello spettatore e ne vietano l'attività mentale.
Dal pensiero Marxista deriva che i soggetti sono strumenti di produzione (industria culturale). Viene estesa l'alienazione (perdita di contatto con ciò che stai facendo e privazione del tuo prodotto finito) dal contesto produttivo.
all'intera società = società di massa. Alcuni processi dell'alienazione come incapacità di controllare, si estendono anche al consumo in generale. (es. i prodotti al supermercato nello scomparto massimo e minimo dello scaffale sono quelli sui quali i supermercati guadagnano di meno, non sono messi a caso). L'uomo è sensibile all'alienazione del mercato. Siamo tutti consumatori e il consumo è adeguazione e omogeneità: tutti uguali a consumare una stessa cosa → L'industria culturale dominata dal marketing → creazione del "tipo medio". Il prodotto culturale viene creato dopo svariate ricerche e calcoli, ed è in grado di prevedere ogni reazione grazie a questi elementi: - level statistico. Ognuno si comporterà secondo il level che gli è stato assegnato sulla base di dati statistici. Consumatori suddivisi per categorie - standardizzazione. Processo per cui i prodotti dell'industriaculturale si avvicinano gli uni agli altri e soddisfano il pubblico.istruzioni di consumo. Cosa devo aspettarmi dal prodotto? I prodotti dell'industria culturale contengono le istruzioni di consumo e attraggono (es. cinepanettoni, sempre creati con lo stesso stampo, il genere western, i gialli... ecc)
Edward Shils (fa parte degli integrati)
Nel suo modello sono di estrema importanza il Centro, con le istituzioni governate dall'Élites (artisti, politici, imprenditori) e la Periferia con ceti e strati sociali via via più bassi, che subiscono influenza e controllo dell'élite.
"la nuova società è una società di massa nel senso che la massa è stata incorporata nella società ed il centro ha allargato i suoi confini" → Avvicinamento alle istituzioni
Tipologie di società per Shils:
- società totalitarie, in cui il centro controlla la periferia
- società di massa, sotto il modello delle
apre alle masse un mondo di scelte. Shils registra un largo consumo della cultura, di livello medio basso (cultura mediocre e brutale) resa disponibile dai media, mentre la cultura raffinata rimaneva dell'élite. Ciò che si perde in qualità dei prodotti lo si recupera in quantità di diffusione e fruizione.
Daniel Bell (anche lui integrato) Come Shils e in quanto integrato parla delle conseguenze positive, quindi dell'avvicinamento delle masse al centro della società, del processo di democratizzazione di accesso alla cultura, del maggior diritto individuale di scelta, (es. il figlio di un contadino non ha tante possibilità di scelta nella sua vita, adesso la situazione è cambiata) dell'ampliarsi di scambi e interazioni, che portarono la società ad essere sempre più trasparente ed integrata di quelle precedenti nella storia. del livellamento degli stili di vita (es. non si riesce più riconoscere
la professione dal modo di vestire ormai) dei mezzi di comunicazione che rendono accessibile la cultura a tutti e innalzano il gusto della classe media. della nascita di partiti di massa, sindacati di massa, scolarizzazione di massa, turismo di massa "stile di vita, diritti, norme e valori che prima erano riservate all'élite, ora appartengono a tutti, questo è stato possibile grazie alla produzione e al consumo di massa" D.Bell status symbol: simboli es. Ferrari, Rolex che mi relegano ad un certo rango della società. Chi utilizza questi simboli senza appartenere a quel livello sociale, li svalorizza. Quelli che si riconoscevano in quel simbolo, cominciano a non utilizzarlo più. Edgar Morin (posizione terza) Rispetto alla tradizionale distinzione tra cultura raffinata e mediocre, la cultura di massa costituisce un'altra tipologia: Cultura Terza, che assume molte delle caratteristiche della cultura mediocre, attingendo a contenuti chepossono sembrare colti. Essa è elaborata dalle organizzazioni industriali che partecipano agli assetti economici dell'élite, ma è diffusa tra pubblici eterogenei. Le conseguenze di questo processo sono: Grave crisi della cultura alta (raffinata). Si verifica una perdita nel gusto e nella raffinatezza perché subentra la cultura di massa ripetitiva, stereotipata. L'intellettuale perde il prestigio, talvolta la sua identità, trasformandosi in un funzionario della massa. Grave crisi della cultura popolare (mediocre, bassa) che cessa quasi del tutto la produzione, perché vengono meno i suoi valori, inoltre in pericolo la sua conservazione, perché implementata da fonti orali. Dall'altro lato si assiste alla raccolta e archiviazione del patrimonio di dialetti, canti e feste da parte di studiosi che la valorizzano. I processi di riduzione delle due tipologie di cultura, vedono nei mezzi di comunicazione di massa i maggiori responsabili.in quanto essi condividono contenuti a misura delle esigenze e semplificazioni. (es. le ricette di cucina)