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CATARTICO- FALARIDE TUBEROSA- LOGLIO RIGIDO.

MACROTERME ADATTE AD AMBIENTI MEDITERRANEI ARIDI: GRAMIGNA-ERAGROSTIDE- PANICO

VERGATO. LEGUMINOSE DA PRATO

La classificazione botanica è basata su caratteristiche di fiore ed infiorescenza, forma e composizione delle

foglie e tipo e conformazione del legume e del seme.

La classificazione agronomica, viene effettuata:

- in base alla durata: annuali (erbai), biennale e/o poliennali (prati da vicenda), longevi di lunga

durata /prati permanenti, pascoli) specie con tipi annuali e biennali, specie con tipi biennali e

perenni, specie con tipi annuali, biennali e poliennali.

- Epoca e precocità di fioritura: che può essere primaverile, estivo e estivo-autunnale.

- Taglia: molto alta (> 150 cm), alta (80-150 cm), media (40-80 cm), bassa (<40 cm)

- Il portamento, può essere: eretto, semieretto, prostrato, semi-prostrato, stolonifero, volubile o

rampicante.

- Tipo di utilizzo: per il consumo verde (pascolo o post sfalcio), fienagione ed insilamento.

- Altre caratteristiche: capacità di ricaccio, rapidità d’insediamento, resistenza alle avversità,

attitudine alla produzione di seme.

- Le RADICI, possono essere o fittonanti o radici avventizie emesse dagli stoloni ed avremo amche

una presenza di tubercoli radicali.

- Le FOGLIE sono alternate (raramente opposte), pennate (da 2 a molte paia di foglioline), trifogliate

(foglioline sessili o picciolate), digitate (sessili all’estremità del picciolo), semplici (ridotte alla

fogliolina terminale). Presentano delle stipole alla base dei piccioli e stipolette alla base dei

piccioletti.

- Il FIORE generalmente è ermafrodita, e variano da 1 a molti riuniti in peduncoli ascellari (capolini) e

terminali (racemi). La fecondazione è prevalentemente allogama, l’ovario è supero monocarpellare

con diversi ovuli, il calice è formato da 5 sepali spesso saldati, la corolla con 5 petali e 10 stami o

monoadelfi (con tutti i filamenti saldati) o diadelfi (9 saldati e 1 libero).

- Il FRUTTO ha forma e dimensioni che prende le caratteristiche dalla specie, con 1 o più semi; può

essere deiscente a maturità (ginestrino), indeiscente (lupinella).

FASE DI SVILUPPO

- La GERMINAZIONE può essere ipogeica ed epigeica.

- L’ACCRESCIMENTO: si ha la formazione delle ramificazioni delle gemme basali, uno sviluppo rapido

della radice e conformazione a fittone, ed il ricaccio della corono dopo l’utilizzazione.

- La FIORITURA è il momento ottimale per l’utilizzazione

- La MATURAZIONE si divide in: o accumulo di sostanze di riserva nei semi, o lignificazione della parte

vegetativa

TECNICA DI COLTIVAZIONE

- Preparazione del letto di semina in modo accurato; l’epoca fa riferimento alla natura del terreno e

alla distribuzione delle piogge, e vengono coltivate con una profondità che va da 25 a 40 cm,

tenendo conto della natura del terreno, la distribuzione delle piogge e la profondità dell’apparato

radicale ( maggiore profondità per l’erba medica, meno profondità per il trifoglio). I lavori

complementari vengono fatti tramite: erpicatura, serie di erpicatura in croce e rullatura pre e

postsemina). La concimazione: azoto, fosforo e potassio. La semina avviene: a righe, a spaglio (dove

non è possibile l’uso di seminatrici, con una profondita di 1 0 2,5 cm max. distanza tra le file di 13

18 cm e la rullatura prima e dopo la semina. In primavera per l’alta collina e montagna del centro-

nord, e in autunno nelle zone miti del meridione.

UTILIZZO DEL FORAGGIO: pascolo, alimentazione verde in stalla e produzione del fieno, ed insilamento.

DURATA DEL PRATO: i fattori limitanti sono: specie e varietà on adatte, cattiva preparazione del letto di

semina , insufficienza del drenaggio in terreni pesanti, sfalci troppo distanziati e sfalci radenti al

terreno. ERBA MEDICA – MEDICAGO SATIVA

E’ la regina delle foraggere. Ha un’elevata produzione di foraggio, un alto valore nutritivo, una buona

resistenza alla siccità e alle basse temperature, capacità di ricaccio ed un apparato radicale molto

profondo. In Italia la troviamo in particolar modo al Nord. Nel mondo ne troviamo circa 15 milioni di ha.

In Italia ha una grande importanza nelle aree di produzione del Parmigiano Reggiano. Il foraggio viene

utilizzato, per il fieno, per il consumo fresco, insilato e farina disidratata.

E’ una pianta perenne (3-5 anni),con radice fittonante molto sviluppata, cespitosa, con foglie trifogliate

con una foglioline centrale peduncolata, l’infiorescenza di 10-20 fiori di colore azzurro-violaceo, baccelli

spiralati. Per ciò che riguarda l’avvicendamento, è una coltura miglioratrice. Produce 2-3 tagli in

asciutto e 4-6 tagli in irriguo. SULLA – SULLA CORONARIA

La sulla ha radice fittonante, unica nella sua capacità di penetrare e crescere anche nei terreni

argillosi e di pessima struttura, come ad esempio le argille plioceniche. Gli steli sono eretti, alti da

0,80 a 1,50 m, e rendono difficile la fienagione. Le foglie sono imparipennate, composte da 4-6 paia

di foglioline, leggermente ovali. Le infiorescenze sono racemi ascellari costituiti da un asse non

ramificato sul quale sono inseriti con brevi peduncoli i fiori in numero di 20-40. i fiori sono piuttosto

grandi, di colore rosso vivo caratteristico. La fecondazione è incrociata, assicurata dalle api. Il frutto è

un lomento con 3-5 semi, cioè un legume che a maturità si disarticola in tanti segmenti quanti sono i

semi; questo seme vestito si presenta come un discoide irto di aculei, contenente un seme di forma

lenticolare, lucente, giallognolo. 1000 semi vestiti pesano 9 g, nudi 4,5. è spesso presente un’alta

percentuale di semi duri.

La pianta di sulla è molto acquosa, ricca di zuccheri solubili e abbondantemente nettarifera, per cui è

molto ricercata dalle api.

Esigenze ambientali e tecnica colturale

La sulla è resistente alla siccità, ma non al freddo: muore a 6-8 °C sotto zero.

Quanto al terreno si adatta meglio di qualsiasi altra leguminose alle argille calcaree o sodiche,

fortemente colloidali e instabili, che col suo grosso e potente fittone riesce a bonificare in maniera

insuperabile, rendendole atte ad ospitare altre colture più esigenti: è perciò pianta preziosissima per

bonificare, stabilizzandole e riducendone l’erogazione, le argille anomale dei calanchi, delle crete, ecc.

La sulla è un ottima coltura miglioratrice, per cui si inserisce tra due cereali.

La semina in passato di solito si faceva in bulatura, in autunno con 80-100 Kg/ha di seme vestito, o

in primavera con 20-25 Kg/ha di seme nudo.

Attualmente una tecnica d’impianto assai seguita è quella di seminare, a fine estate sulle stoppie del

frumento, seme nudo. Alle prime piogge la sulla nasce, cresce lentamente durante l’autunno e

l’inverno e dà la sua produzione al 1° taglio, in aprile-maggio. Gli eventuali ributti, sempre assai

modesti, possono essere pascolati prima di lavorare il terreno per il successivo frumento.

Se il terreno non ha mai ospitato questa leguminosa ed è perciò privo del rizobio specifico, non è

possibile coltivare la sulla, che senza la simbiosi col bacillo azotofissatore non crescerebbe affatto o

crescerebbe stentatissima. In tal caso è necessario procedere all’"assullatura", inoculando il seme al

momento della semina con coltura artificiali del microrganismo.

Varietà e utilizzazione

Il sullaio produce un solo taglio al secondo anno, nell’anno d’impianto e dopo il taglio fornisce solo un

eccellente pascolo. L’erba di sulla è molto acquosa (circa 80-85%) e piuttosto grossolana: ciò che ne

rende la fienagione molto difficile.

Le produzioni di fieno sono variabilissime, con medie più frequenti di 4-5 t/ha. Il foraggio si presta

bene ad essere insilato e pascolato. Un buon fieno di sulla ha la seguente composizione: s.s. 85%,

protidi grezzi 14-15% (su s.s.), U.F. 0,56 per Kg di s.s.

Attualmente vi sono quattro varietà iscritte al registro nazionale: "Grimaldi", "Sparacia", "Bellante" e

"S. Omero". Nei Paesi in cui la specie è stata introdotta di recente sono stati avviati programmi di

miglioramento che hanno già condotto alla costituzione di nuove varietà come ad esempio la "Necton"

in Nuova Zelanda. COTONE - GOSSYPIUM

Fa parte della famiglia delle malvacee. Il cotone è una pianta arbustiva originaria del subcontinente

indiano e delle regioni tropicali e sub tropicali dell’Africa e delle Americhe.

Il cotone ha una radice fittonante e ben sviluppata e può raggiungere una profondità di oltre 30 cm. il

fusto è eretto ,pubescente ,più o meno ramificato . I rami sono divisi in crescita e frutto. I primi si

trovano nella parte inferiore dello stelo e vengono lanciati ad angolo acuto.

Le foglie glabri o pubescenti, che raggiungono dimensioni assai diverse secondo la specie (da 50 cm a 7

m), sono palmate-lanceolate suddivise in 5 -7 lobi. La pagina superiore è di colore verde brillante

mentre quella inferiore è ricoperta da una corta peluria biancastra ed è di colore verde tenue. I margini

sono lisci. I fiori, grandi , vistosi e solitari, muniti di brattee intere o dentate, con ovario a 3-5 loculi,

sono portati da infiorescenze apicali e laterali e sono inserite su lunghi peduncoli. Ciascun fiore dal

diametro di circa 5 centimetri è formato da 5 grandi petali bianchi , gialli o rosei con gola generalmente

di colore porpora.

I frutti sono caratteristiche capsule che si aprono in 3-5 valve, e da verdi quando sono immature

diventano marrone scuro in piena maturazione. In ogni loculo maturano circa 17 semi che portano alla

formazione di fibre di colore bianco o marrone.

A fine estate, i frutti maturi si aprono mettendo il mostra vistosi ciuffi di bambagia bianca forniti da

tantissime fibre molto decorative lunghe più di 2,5 cm. Da 100Kg di capsule si ricavano in media 34 kg

di fibra e 66kg di semi. La caratteristica che concorre a determinare la qualità del cotone è la lunghezza

delle fibre. Si possono distinguere: -Cotoni a fibra corta: lunghezza delle fibre inferiore a 22,5cm; -

Cotoni a fibra media : lunghezza delle fibre tra 2,5cm e 3,5cm; -Cotoni a fibra lunga . Lunghezza delle

fibre maggiore di 3,5 cm. Oltre alla lunghezza ,la classificazione del cotone avviene in base al grado di

purezza, al colore, alla morbidezza, alla finezza e alla resistenza. Le qualità migliori di cotone crescono

nei Paesi desertici in cui il terreno viene bagnato con irrigazione (Egitto, Pakistan e Russia Asiatica).

semi (corpo riproduttore) subglobosi, oblunghi, muniti di peli più o meno lunghi, in relazione ai quali si

distinguono due tipi di piante: quelle che li hanno lunghi, adatti alla filatura, e che si stacca

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
58 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/02 Agronomia e coltivazioni erbacee

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher stef_ania98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Coltivazioni erbacee e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Cosentino Salvatore.