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TITOLO VI

Responsabilità verso i colleghi e altri professionisti

43. L’assistente sociale che stabilisce un rapporto di lavoro con colleghi, altri professionisti ed

organizzazioni pubbliche o private definisce le proprie responsabilità, così come il proprio

ambito professionale, e richiede il rispetto delle

norme del Codice. Il rapporto con i colleghi e gli altri professionisti è improntato a correttezza, lealtà

e spirito di collaborazione, nel rispetto delle reciproche

competenze e autonomie.

-Essere leali con i colleghi non ci si lascia soli se uno ha bisogno l’altro deve aiutare il senso della

comunità professionale, persone che condividono la finalità

In senso dell’appartenenza a un gruppo che parla le stesse parole che ha lo stesso idem sentire

perché è caratterizzante il nostro lavoro .

44. Il professionista non registra né divulga conversazioni con i colleghi senza il

loro consenso, ad eccezione delle situazioni disciplinate tra le cause di giustificazione previste

dall’ordinamento giuridico. In caso di diffusione di audio/video conferenze, è necessario il

consenso di tutti i partecipanti. Nelle comunicazioni a distanza, l’assistente sociale rende nota agli

interlocutori l’eventuale partecipazione di terzi.

Gli stessi obblighi si applicano anche alla corrispondenza.

-non si può registrare fare foto

45. L’assistente sociale sostiene e supporta nello svolgimento della professione i

colleghi, in particolare i neo iscritti e coloro che, nell’ambito della propria attività, vedano

compromessa la propria autonomia e la possibilità di rispettare le norme deontologiche.

sostenere i colleghi sostenere è più di aiutare ma ti aiuto a mantenere vivo l’essere nel assistenza

sociale anche nei momenti difficili.

Innamoramento dei casi-> in alcuni casi si legati alla storia che ci coinvolge (storie di adozione)

Altri per compassione e tenerezza,

46. L’assistente sociale si adopera per la corretta allocazione delle responsabilità

all’interno del sistema organizzativo in cui opera, per quanto di propria competenza.

A questo scopo mette a disposizione ogni informazione ed elemento utile all’esercizio di tale

responsabilità da parte di chi ne è titolare.

-nelle organizzazioni c’è sempre un caso sovra ordinati e sotto ordinati se sono sovra ordinato avrò

delle responsabilità di coordinamento diversa da quelli sotto ordinati

Coordinatore/assistente sociale con laurea magistrale albo a

Assistente sociale di base albo b

47. L’assistente sociale segnala al Consiglio Territoriale di Disciplina le condizioni

soggettive, le omissioni o i comportamenti dei colleghi contrari alle norme de-

ontologiche, all’ordinamento professionale o che configurino forme di oppressione istituzionale.

48. L’assistente sociale si impegna nella supervisione didattica nei confronti dei tirocinanti, nei limiti

dell’organizzazione in cui opera. Il professionista, in questo

ambito, agisce per:

a) favorire la migliore integrazione del tirocinante nel proprio gruppo di lavoro;

b) salvaguardare il tirocinante da situazioni che possano minacciarne la sicurezza;

c) rinforzare nel tirocinante la consapevolezza del valore delle norme deontologiche, dell’Ordine e

della partecipazione alla vita della comunità professionale;

d) stimolare nel tirocinante lo sviluppo del senso critico, impegnandosi a con-

dividere le proprie valutazioni.

articolo che ci riguarda particolarmente importante

- un tirocinio non si può fare se non ci segue un assistente sociale

-il tirocinio significa avere un punto di partenza

-se non è adeguato dichiararlo e cambiarlo

TITOLO VII *novità

Responsabilità nell’esercizio delle professione

Capo I - Esercizio della professione in regime subordinato

prima il servizio sociale lavora sullo stesso livello .

Regolamentare le posizioni

Coordinatore e assistente sociale di base

49. L’assistente sociale che esercita la professione in forma subordinata richiede al

proprio datore di lavoro il corretto inquadramento giuridico delle proprie funzioni, e condizioni di

esercizio della professione che tutelino il segreto professionale e il segreto d’ufficio e garantiscano

l’adempimento dell’obbligo formativo.

-se vado a lavorare in una cooperativa devo pretendere di fare l’assistente sociale di essere pagata

come un assistente sociale

50. L’assistente sociale contribuisce all’appropriatezza, all’efficacia e all’efficienza ,

all’economicità, all’equità e alla qualità degli interventi nonché al miglioramento delle politiche e

delle procedure della propria organizzazione di lavoro. Contribuisce, in funzione delle proprie

attribuzioni e responsabilità, alle azioni di pianificazione e programmazione, anche mettendo a

disposizione i dati e le evidenze relative alla propria attività professionale.

-L'appropriatezza fa riferimento alla risposta che io do ad una persona appropriata a quel bisogno:

significa che io rispondo in maniera appropriata al bisogno di quelle persone. Infine l'efficacia si

riferisce al raggiungimento dell'obiettivo e l'efficienza significa di non sperperare le risorse, bisogna

creare risorse eque.

51. L’assistente sociale segnala al proprio Ente di appartenenza l’eccessivo carico di lavoro, se

sussiste il rischio che risulti compromesso il corretto svolgimento

della professione in relazione anche alla tutela e alla salvaguardia dei diritti della

persona. La segnalazione, precisa e circostanziata, è resa in forma scritta.

-se le situazioni sfuggono di mano e che sto penalizzando qualcuno devo segnalarlo al sovra

ordinato perché quel carico di lavoro non permette di fra bene la professione. Devo segnalare e il

sovra ordinato deve capire quale e la situazione perché un fascicolo relativo alla persona non

contribuisce solamente al carico, ma dipende anche quanto è difficile la gestione dei casi.

Il carico di lavoro quindi va visto sotto la forma qualitativa, ma anche quantitativa.

52. L’assistente sociale è tenuto a segnalare al proprio datore di lavoro, per iscritto e con puntuale

motivazione, le condizioni o le direttive incompatibili con il

corretto esercizio della professione, ferma restando la potestà organizzativa

generale del datore di lavoro.

53. L’assistente sociale chiede al proprio datore di lavoro, con istanza motivata, di essere sollevato

dall’incarico, fornendo ogni elemento utile alla continuità del processo di aiuto nel caso in cui

l’interesse prevalente della persona lo esiga o quando, per gravi motivi, venga meno la relazione di

fiducia o, ancora, qualora sussista un grave rischio per l’incolumità del professionista.

-Non si deve conoscere la persona assolutamente, nemmeno quando si pensa di saperla gestire e

quando c'è una mancanza di fiducia.

54. Nel rapporto gerarchico tra assistenti sociali, che deve essere improntato al rispetto del-

le reciproche attribuzioni, si configura anche una responsabilità verso la professione.

-All'interno di queste di amiche sovra ordinate o sotto ordinate esistono delle proprietà del

riconoscimento della professione

Capo II - Esercizio della professione in ruoli dirigenziali, apicali o di coordinamento

55.

Il professionista che riveste ruoli dirigenziali, apicali o di coordinamento riferiti

Responsabilità nell’esercizio delle professione

ad altri assistenti sociali, nei limiti delle proprie attribuzioni e dell’organizzazione di lavoro, opera per:

a) gestire adeguatamente le risorse umane e i carichi di lavoro, valorizzando i singoli

professionisti e rispettando la loro autonomia tecnica e di giudizio, perseguendo il miglioramento

delle relazioni organizzative ed evitando qualunque forma di discriminazione;

b) valorizzare le funzioni del servizio sociale, concorrendo al mantenimento delle posizioni

funzionali e giuridiche attribuite agli assistenti sociali all’interno dell’organizzazione di lavoro;

c) favorire le condizioni organizzative per l’applicazione delle norme deontologiche, per la

formazione continua e per lo per lo sviluppo di percorsi di supervisione professionale;

d) portare all’attenzione di chi ne ha la responsabilità l’esigenza di ambienti di lavoro idonei.

In particolare, si adopera affinché l’organizzazione adotti e mantenga misure efficaci per la

prevenzione di aggressioni ai danni degli operatori;

e) favorire il confronto tra professionisti di aree, enti o istituzioni differenti,

al fine di creare i presupposti per sinergie e progetti condivisi; f) favorire le condizioni per

identificare sistemi di valutazione della qualità

e delle performance equi ed efficaci e promuovendo la cultura dell’apprendimento dagli errori; g)

favorire la partecipazione dei portatori di interesse ai processi di valutazione, tutte le volte che è

opportuno.

56. La Società è soggetta al regime disciplinare dell'Ordine al quale è iscritta. Il socio che è stato

cancellato dal proprio Albo professionale con provvedimento definitivo è escluso dalla società,

salvo che non gli sia demandato un ruolo non riconducibile all'esercizio della professione qui

disciplinata.

57

La Società risponde per le eventuali violazioni del Codice, e può rispondere solidalmente con il

socio che abbia violato il Codice adempiendo a direttive specifiche della Società stessa.

Quando la violazione riguarda la Società e una pluralità di soci che rispondono a norme

deontologiche differenti, la potestà disciplinare spetta agli organismi di disciplina istituiti presso i

rispettivi Consigli dell'Ordine, salvo i casi previsti dalla legge.

58

Il committente è in formato su eventuali situazioni di conflitto di interessi, anche potenziale, che

possono essere determinate dal professionista e, per quanto riguarda le Società, dai soci

professionisti e dai soci finanziatori. Il committente è inoltre informato dell'esistenza delle presenti

norme deontologiche e delle eventuali implicazioni circa l'incarico.

-Il committente è colui che ha una società di liberi professionisti ed evidentemente possono esserci

situazioni di conflitto/ interesse

59

Il professionista si qualifica chiaramente e utilizza i segni distintivi (marchio, ditta, insegna e nomi a

dominio) del proprio studio professionale o della Società in modo da renderne perfettamente

identificabile la titolarità.

-Ogni relazione di servizio sociale del essere fatta su carta intestata dell'ente, oppure il libero

professionista deve avere in cima: partita iva, indirizzo.... del professionista che fa una relazione.

-Ogni atto deve essere fatto

Dettagli
A.A. 2023-2024
20 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisazangrillo0377 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi e fondamenti di servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Borghini Andrea.