MALATTIE DEL PERICARDIO
Anatomia e funzioni: foglietto parietale + viscerale + liquido pericardico >> riduzione
dell’attrito, permette corretto riempimento diastolico + barriera contro infezioni.
Classificazione malattie:
- patologie congenite; 33
- neoplasie > mesotelioma;
- trauma perforante;
- processo infiammatorio > pericardite.
PERICARDITE: distinta in
- acuta: effusioni silenti oppure può evolvere in tamponamento cardiaco.
- cronica: con effusioni croniche o pericardite costrittiva.
Può essere di forma: sierosa, fibrinosa (essudato infettivo), purulenta, emorragica o caseosa.
Caratteristiche:
- dolore toracico: urente, varia con postura e respirazione;
- sfregamenti pericardici;
Diagnosi: ecocardio + ECG, con alterazioni diffuse e sottoslivellamento PR.
Incidenza: non nota.
Eziologia:
- 80% idiopatica; (virali-batteriche-fungine)
- 10% autoimmuni;
- forme rare metaboliche (effetto acido urico/mixedema per ipotiroidismo avanzato) e
neoplastiche;
- forma traumatica o da tossici.
Quadro clinico pericardite acuta:
- dolore pericardico
- dispnea → respiri poco profondi
- sfregamenti pericardici
- durata dolore → ore o giorni
- troponina non aumenta se è pericardite pura; se aumenta + sopraslivellamento ST =
miopericardite.
ECG: alterazioni diffuse + sopraslivellamento ST e sottoslivellamneto speculare +
sottoslivellamento PR. Nell’evoluzione, l’inversione delle T avviene dopo (infarto:
contemporanei).
Test diagnostici: RX (versamento) + ecocardio (cuore nuota).
Trattamento:
- FANS (dosi importanti aspirina o ibuprofene = 1 cp/6-8h + antiacidi)
- farmaci associati a COLCHICINA (evitare le recidive = 0.5 mg, x 2/g).
- Se il pz non risponde > corticosteroidi a basso dosaggio > anakarina e azatropina:
le recidive sono da trattare bene, se no CRONICIZZAZIONE: evoluzione fibrotica;
nel caso grave diventa pericardite costrittiva con calcificazione → bisogna intervenire
e rimuovere il pericardio.
Complicanze:
- tamponamento cardiaco: versamento comprime le camere > non si contraggono e
non si riempiono > diminuzione GC; se accumulo liquido lento può esserci un
adattamento, se rapido > compromissione. ECG: swimming heart. Si fa
pericardiocentesi eco-guidata.
- pericardite costrittiva: causata più frequentemente da TBC o da cardiochirurgia;
presenta sintomi di scompenso dx: ostacolo riempimento e diminuzione GC sx. 34
ARITMIE
TACHICARDIE SOPRAVENTRICOLARI
Bisogna classificare i fenomeni aritmici:
- cuore sano o malato?
- rischi > scelta trattamento: farmacologico o interventistico?
Meccanismi fisiopatologici: 3
1. rientro: più comune → sorta di cortocircuito, a causa dell’impulso che arriva ad una
biforcazione con 2 vie di conduzione, con proprietà diverse:
a. conduzione rapida beta e periodo refrattario lungo: serve più tempo per
tornare eccitabile
b. conduzione lenta alfa e periodo refrattario breve;
Se una di queste vie è bloccata/elemento trigger → RIENTRO ELETTRICO: può
essere macro se interessa strutture distinte, oppure micro se interessa gruppi di
cellule.
Esempi:
- tachicardia da rientro nodale: rientro a livello del NAV → via rapide e via
lenta; normalmente impulso va nella rapida > ventricoli > His → succede che
venga retro condotto agli atri attraverso la via lenta = macro rientro.
- rientro per i fasci accessori: possono esserci delle vie accessorie e parallele
alle normali (fascia di kent) → onda delta di pre-eccitazione all’ECG; 2 fronti
d’onda:
a. accessoria: conduce + veloce perché è Na-dip;
b. normale: lenta, Ca-dip;
Se battito prematuro/extrasistole → via accessoria è refrattaria, la normale
conduce; quando l’accessoria torna ad essere eccitabile = RETRO conduce >
rientro AV.
- rientro come esito di cardiopatia ischemica: infarto > necrosi e fibrosi: attorno
ci sono zone ancora vitali → situa di eterogeneità > aumentato
ANISOTROPISMO: conduzione dipende dalla direzione delle cellule →
cardiomiociti conducono bene dal lato corto (più gap junction) e meno bene
dal lato lungo (meno gap). Le zone di eterogeneicità predispongono alla genesi
di un circuito di rientro → tachi pericolose per la vita.
2. esaltato automatismo: depolarizzazione dipende dai potenziali di azione dei
cardiomiociti → 5 fasi, da 0 a 4. La fase 4 = depolarizzazione diastolica; se avviene
troppo rapidamente > soglia raggiunta troppo velocemente > si innesca un altro
potenziale troppo velocemente → fase 4 particolarmente verticale = depolarizzazione
facilitata.
3. attività triggerata: meno frequente; ripolarizzazione avviene tra fase 2 e 3, ma se
durante queste fasi si verificano delle over-depolarizzazioni, si innescano altri
potenziali d’azione:
- fase discendente 2: post-potenziali precoci; tipici delle canalopatie genetiche
(QT lungo, Brugada, QT breve) 35
- fase 3: post-potenziali tardivi; comuni nelle cardiopatie
ischemiche/intossicazione da farmaci (digitale).
Tachicardia: accelerazione del ritmo > 100 bpm; nel caso delle sopraventricolari,
originano al di sopra del piano valvolare AV. I QRS all’ECG saranno stretti, cioè < 120 ms,
mentre nelle ventricolari, i QRS all’ECG saranno larghi, cioè > 120 ms.
Le tachicardie sopraventricolari sono:
- contrazioni atriali premature (extrasistoli sopraventricolari)
- tachicardie regolari: flutter, da rientro, battiti ectopici, tachi sinusale
- tachicardie irregolari: FA.
EXTRASISTOLE SOPRAVENTRICOLARE
Depolarizzazioni più precoci = depolarizzazione anticipata, con onda P non sinusale +
pausa (sentita dal pz) → pausa dovuta alla conduzione decrementale: tempo conduzione
aumenta se aumenta FC, perché sono fibre Ca-dip.
Battito anticipato dovuto a cellule anarchiche che si depolarizzano prima > aumento velocità
depolarizzazione MA conduzione più lenta → NAV rallenta la conduzione: fa da
filtro-imbuto; solo alcuni impulsi passano, grazie alla conduzione decrementale.
La pausa nelle sopraventricolari è NON compensatoria, a causa del reset del NAV attivato
dall’attivazione delle cellule atriali. Nelle ventricolari, la pausa è compensatoria = intervallo
vale esattamente 2RR.
- molto comuni, anche nei cuori sani;
- spesso dovute ad esaltato automatismo;
- non pericolose per la vita, MA possono fare da trigger per altre
- trattate se pz molto sintomatico e impatto sulla qualità di vita → norme
comportamentali (no eccitanti, drink, caffè, sonno…) > farmaci (beta-bloccanti e
antiaritmici).
TACHICARDIA SINUSALE
Tachi regolare, con QRS stretto e FC > 100 bpm; onde P sinusali → positive in DI, negativa
in aVR e spesso bifasiche in DI.
Possono essere indotte da prova da sforzo (nelle cardiopatia: valutazione riserva coronarica).
- esordio e scomparsa graduale
- dovute all’aumento del tono adrenergico > aumento automatismo cellule:
- fisio → emotività, ansia, sbilanciamento simpatico-parasimpatico (tipico di
persone poco attive o obese oppure di sportivi di endurance)
- parafisiologica → ipotermia, ipertiroidismo, anemia, scompenso
(compensatoria: associato a FE ridotte, non bisogna abbassare troppo P).
- non vengono trattate se non danno fastidio, se no: beta-bloccanti (ivabradina: agisce
sulle correnti funny).
TACHICARDIA ATRIALE ECTOPICA
- onde P non sinusali > ectopiche;
- freq elevate, tra 110 e 250 bpm
- conduzione 1:1, ma può esserci anche 2:1 o 3:1 36
- pz lamenta palpitazioni, esordio e interruzione improvvisa;
- dovuta all’esaltato automatismo e raramente ad attività triggerata;
- sia nei cuori sani, sia con pato strutturali;
- non pericolose per la vita, MA se incessanti possono compromettere funzione
cardiaca → trattamento antiaritmico con antiaritmici di classe 1C (flecainide o
propafenone: bloccanti canale Na)
- altro trattamento: ablazione transcatetere → eliminare focus ectopico e
bruciacchiarlo con radiofrequenze; se non è possibile > controllo ritmo e frequenza:
calcio antagonisti non diidropiridinici (verapamil, diltiazem) + beta-bloccanti,
digitale; l’ablazione si fa perchè in alcuni casi queste tachi possono portare a
scompenso: FC aumentata > compromissione funzione cardiaca > dilatazione >
disfunzione sistolica.
TACHICARDIA DA RIENTRO NODALE (AVNRT)
- regolare, da rientro nodale → NAV > 2 vie conduzione:
- lenta alfa: refrattario breve;
- rapida beta: refrattario lungo.
Maggior parte: conduzione attraverso beta, alfa è in blocco funzionale; se extrasistole
sopraventricolare > beta può essere refrattaria > attraverso alfa → PR/PQ lungo; può
essere poi retro-condotta da beta: incisura (P’) su ECG dopo QRS. Se si perpetua:
tachi da rientro nodale.
- QRS stretto, FC molto rapide → 220 - 230 bpm
- frequenti nei giovani, soprattutto donne
- serve trattamento, non per la pericolosità, ma perché sono molto sintomatiche:
astenia, giramenti testa, senso costrizione, e se dura tanto → dispnea, poliuria a causa
del rilascio di ANP e BNP.
- Trattamento:
1. norme comportamentali: manovre vagali → valsalva e torchio addominale:
spesso sono sufficienti; se non ci sono soffi > massaggio del seno carotideo.
2. farmaci:
a. bloccanti del NAV: adenosina → 6-18 mg: farmaco molto fastidioso >
brucia/calore.
b. calcio antagonisti non diidropiridinici (verapamil, diltiazem) EV +
manovre post farmaci che possono diventare efficaci.
c. beta-bloccanti: nadololo, propranololo;
3. ablazione transcatetere: se il resto è inefficace → MA molto difficile perché
il target è piccolo e non facile da individuare: si cerca di colpire una delle vie
di conduzione (lenta):
- radiofrequenze: molto efficace MA irreversibile → rischio iatrogeno
maggiore;
- crioenergia: reversibile nelle prime fasi, MA tasso di recidiva
maggiore. 37
RIENTRO ATTRAVERSO LA VIA ACCESSORIA (AVRT)
Via accessoria = fascia di Kent; non tutte le vie accessorie sono in grado di condurre in
direzione anterograda; le vie che possono solo retro-condurre sono definite occulte, e
all’ECG normale di superficie non si possono individuare.
Tachicardia da rientro atrioventricolare AVRT ortodromica: impulso atriale > bloccato
attraverso la via accessoria, condotto attraverso vie normali + ricondotto attraverso la via
accessoria; ortodromica perché l’impulso segue le vie normale da atri a ventricoli → QRS<
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Metodologia clinica
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Patologia clinica
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Pneumologia - Clinica e patologia del torace
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Patologia clinica