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Vi sono poi altri tipi che ne regolano la polimerizzazione
2) MAP motrici ,permettono il movimento delle vescicole o degli organelli
cellulari all’interno della cellula. Sono chinesina e dineina e si muovono in
direzioni opposte(chinesina verso porzione positiva, dineina verso porzione
negativa) sui microtubuli (binario) trasportando vescicole intracellulari a
passi lunghi 8 micron(il processo è alimentato dall’ATP). Sono dei dimeri
formati da teste globulari, che interagiscono con i microtubuli e che si legano
all’ATP, e da code, che determinano il carico da trasportare e che legano gli
organelli cellulari o le vescicole da spostare.
2) Filamenti intermedi (diametro 8-10 nm), hanno la forma di un cavo e possiedono
una grande resistenza. Si trovano nel citoplasma e formano un reticolo che
abbraccia il nucleo e attraversa tutto il citoplasma per poi ancorarsi alla
membrana in corrispondenza dei desmosomi. Si trovano solo negli organismi
pluricellulari e forniscono sostegno meccanico e sono abbondanti in zone di
stress meccanico. Sono composti da fili che sono proteine filamentose e che
hanno testa globulare all’N terminale e coda globulare all’C terminale. Quando
due fili si uniscono si formano dimeri con polarità NH2-COOH, due di questi
dimeri che si uniscono e corrono in direzione opposta formano un tetramero che
perde la polarità. I tetrameri poi si uniscono sia testa-coda sia lateralmente e si
arrotolano su sé stessi generando il filamento intermedio. Sono abbondanti nelle
cellule soggette a sollecitazioni meccaniche come gli assoni, le cellule muscolari
e le cellule epiteliali. Sono divisi in:
- Citoplasmatici, filamenti di cheratina (tessuto epiteliale), filamenti di
vimentina (tessuto connettivo, nelle cellule muscolari, nelle cellule glia) e
neurofilamenti (cellule nervose). Le cheratine sono quelle più diversificate e
attraversano le cellule da parte a parte e mettono in comunicazione cellule
diverse.
- Nucleari, lamine nucleari presenti in tutte le cellule animali
3) Microfilamenti (diametro 7 nm), 2 polimeri di actina flessibili e sottili avvolti a
elica, accorpati e associati alla membrana plasmatica. Permettono il movimento
cellulare, in particolare lo strisciare sulle superfici. Hanno varie forme a seconda
di dove si trovano:
- Microvilli, nell’anima e nella rete basale, sono digitazioni della membrana
plasmatica, si trovano principalmente nel rene e nell’intestino tenue. Vi è
una rete di actina e proteine associate che allungano/accorciano i microvilli e
impediscono l’intasamento della superficie
- Fasci contrattili, nel citoplasma
- Appendici della cellula, durante il movimento. La cellula spinge i
prolungamenti (lamellipodi e filopodi) in avanti i quali aderiscono alla
superficie tramite contatti focali e il corpo della cellula viene tirato a
rimorchio.
- Anello contrattile, durante la divisione cellulare
Sono composti da filamenti di actina tutti orientati nella stessa direzione con una
polarità strutturale, hanno infatti un’estremità più e un’estremità meno. Si allungano
per aggiunta di actina da entrambe le estremità; l’actina libera è legata all’ATP, poi
quando si unisce lo idrolizza ad ADP. (actina libera = G-actina, actina legata = F-
actina)
I microfilamenti si assemblano in 5 fasi:
1) Attivazione del monomero: la G-actina si lega ad un magnesio che induce un
cambiamento conformazionale che da inizio al meccanismo
2) Nucleazione: le molecole di actina iniziano ad unirsi formando dei trimeri che
saranno poi i nuclei per l’assemblaggio di struttura più complesse. È un
processo lento in quanto energicamente sfavorito
3) Allungamento: unione di più dimeri in filamenti sempre più lunghi grazie a
proteine accessorie che dirigono il meccanismo, le formine e le ARP 23
4) Annealing: i microfilamenti di actina si organizzano in fasci che possono aiutare
la cellula a cambiare forma
5) Formazione di fitte reti di microfilamenti: le proteine accessorie assemblano i
filamenti sia parallelamente che ortogonalmente
I filamenti di actina nudi sono molto instabili è tendono a legarsi a:
1) Formina, nuclea l’assemblaggio e resta associata all’estremità + in crescita
2) Complesso ARP, nuclea l’assemblaggio e e resta assocciata all’estremità –
3) Timosina, impedisce la polimerizzazione
4) Profilina, accelera l’allungamento
5) Cap Z, stabilizza le estremità
6) Filamina, stabilizza i filamenti
7) Gelsonina e cofilina, riorganizza le fibre tagliandole
La crescita dei filamenti può essere:
1) Esponenziale, la velocità di allungamento è rapida da entrambi i lati
2) Steady state, solo sotto una certa concentrazione di ATP, la velocità di
associazione di nuovi monomeri al polo positivo è uguale a quella di
disassemblaggio del polo negativo. Avviene quindi il meccanismo di
treadmilling, in cui i monomeri di actina vengono aggiunti al polo positivo,
percorrono tutta l’estensione del filamento e arrivano al polo negativo dove si
dissociano ritornando nel pool citosolico (in particolare nel cortex cellulare,
l’area subito sotto la membrana plasmatica).
Per la cura del cancro vengono usate delle sostanze che bloccano la mitosi agendo sul
citoscheletro come:
- Colcina, colcemide, vincristina e vinblastina, si legano alla tubulina
impedendone la polimerizzazione e quindi bloccando la mitosi
- Taxolo, stabilizza i microtubuli bloccando la mitosi
I microtubuli sono coinvolti anche nel trasporto assonico, l’estremità meno è rivolta
verso il corpo cellulare del neurone mentre quella + verso la terminazione assonica. Vi
sono 2 tipi di trasporto:
- Centripeto, verso il corpo cellulare
- Centrifugo, verso la terminazione assonica
La miosina è una proteina motrice che interagisce e dipende dall’actina, in particolare
legano l’ATP e lo idrolizzano per liberare energia e permettere lo spostamento lungo i
filamenti di actina dall’estremità – all’estremità +. Ne esistono 2 tipi:
1) Miosina I, in tutti i tipi di cellule, ha una testa, che interagisce con l’actina e ha
attività motrici grazie all’idrolisi di ATP, si sposta infatti usando il meccanismo a
ciclo ripetuto legame-distacco-legame e una coda, che si lega ad una molecola,
ad un organello, ad una vescicola o ad una membrana per far cambiare forma
alla cellula/farla muovere
2) Miosina II, solo nelle cellule muscolari, ha due teste e una coda a spirale. Si
uniscono a gruppi tramite le code e formano filamenti di miosina bipolari in cui
le teste sporgono lateralmente mentre al centro vi è una regione nuda fatta da
sole code. Un gruppo di teste si lega ad un filamento con un certo orientamento
e lo tira da una parte, l’altro gruppo si lega ad un altro filamento con
orientamento opposto e lo tira nel verso opposto così da farli scorrere
La miosina è coinvolta nella contrazione muscolare, infatti agisce a livello delle fibre
del muscolo scheletrico, composte da enormi cellule plurinucleate derivate dalla
fusione di tante cellule piccole in cui i nuclei sono distinti e si trovano sotto la
membrana mentre il citoplasma è composto principalmente da miofibrille (elementi
contrattili delle cellule muscolari). Le miofibrille, infatti, sono piccole unità contrattili
tutte uguali, i sarcomeri, e sono proprio loro a dare un aspetto striato alla cellula. I
sarcomeri sono un’associazione ordinata di filamenti di actina e miosina II: quelli di
actina si trovano agli estremi del sarcomero, ancorati ad una struttura chiamata disco