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FATTORI DI STABILITÀ
I fattori di stabilità, fattori che evitano la lussazione della spalla includono dei fattori di stabilità attivi e distabilità passivi. I primi sono sicuramente i più importanti. Nei fattori di stabilità passivi abbiamo per prima la capsula articolare: sono sempre molto più lasse, molto meno contenitive rispetto ai legamenti, i quali legamenti sono invece un elemento di rinforzo contro la instabilità e un elemento di rinforzo della capsula stessa.
I legamenti di rinforzo gleno-omerali formano una specie di Z anteriormente alla testa femorale (2 nella figura): sono distinti in un legamento superiore, un legamento inferiore e uno intermedio; il legamento intermedio si connette alla componente scapolare del legamento superiore e la componente omerale del legamento inferiore formando questa specie Z.
Un altro elemento molto importante è il legamento coraco-omerale: si prolunga dal processo coracoideo sino alla grande
tuberosità dell'omero, è un legamento molto spesso ed è un legamento che ha una funzione meccanica estremamente importante di sostegno dell'omero sulla scapola. I fattori d'instabilità attivi invece includono tutti i muscoli periarticolari. Muscoli a direzione trasversale/orizzontale: 1. sovraspinoso (parzialmente extrarotatore, più estensorio) 2. sottoscapolare (intrarotatore) 3. sottospinoso (extrarotatore) 4. piccolo rotondo (extrarotatore) 5. capo lungo del bicipite (è un muscolo intrarticolare, attraversa la cavità articolare) Tutti questi muscoli circondano la testa omerale e i muscoli dall'1 al 4 vengono a costituire la cosiddetta cuffia dei rotatori: è una struttura fondamentale nel controllare e nel mantenere l'omero e la testa omerale e farlo muovere in maniera corretta durante tutti i movimenti dell'arto superiore. Proprio perché sono così fini, così importanti, se si viene aRompere l'equilibrio spesso la cuffia dei rotatori è la prima che può essere coinvolta dalle lesioni della spalla.
Muscoli direzione longitudinale/verticale:
- deltoide
- capo lungo del tricipite
- capo breve del bicipite (si inserisce sulla coracoide)
- (si vedono anche il coracobrachiale e il muscolo pettorale, questi muscoli hanno una funzione in parte di sostegno della testa dell'omero, in parte di co-attazione che si svolge soprattutto quando il braccio è abdotto a 90°)
ARTICOLAZIONE STERNO-CLAVEARE
È un'articolazione a sella (caratterizzata da 2 superfici articolari concave): si svolge tra il manubrio sternale, l'estremità della clavicola e la cartilagine costale della prima costa ed è coinvolta anche l'incisura clavicolare del manubrio dello sterno. È presente un disco fibrocartilagineo tra clavicola e manubrio. Presenta un movimento molto ridotto; tutta la stabilità è di tipo passivo.
Perché non abbiamo muscoli che controllano finemente i movimenti di questa articolazione. Il complesso legamentoso è formato da:
- Legamento interclavicolare presentato con la freccia azzurra che collega le 2 clavicole
- Legamento sterno-clavicolare anteriore, è il più grosso perché la clavicola tende a lussare verso in avanti, indicato con la freccia rossa
- Legamento sterno-clavicolare posteriore
- Legamento costo-clavicolare, non è direttamente a contatto con la capsula, si trova tra la tuberosità costale della clavicola e la faccia superiore della prima cartilagine costale. Indicato nella seconda figura.
Se si viene a determinare una discontinuità di questi elementi di stabilità passivi si ha una lussazione e queste lussazioni quasi sempre diventano lussazioni inveterate perché è quasi impossibile tenere completamente ferma l'articolazione sterno-costo-clavicolare senza bloccare completamente l'arto superiore e viceversa.
di conseguenza spesso non si ha una riparazione completa. Se il problema non è doloroso e non causa problemi di tipo meccanico normalmente non ci si fa nulla e si accetta l'instabilità; se invece c'è un problema di tipo meccanico l'unica cosa che si può fare è intervenire con la chirurgia
ARTICOLAZIONE ACROMION-CLAVEARE
L'articolazione acromion-claveare: connette una clavicola con l'estremità superomediale del processo acromiale della scapola. È un'artrodia: una connessione di due superfici articolari piane e che sono rispettivamente la faccetta clavicolare dell'acromion e la faccetta acromiale della clavicola. Anche qua c'è un disco fibrocartilagineo interposto tra le 2 articolazioni che da un aumento della stabilità delle articolazioni stesse. L'articolazione acromion-claveare è un'articolazione caratterizzata dalla presenza di una capsula articolare che è uno
Dei mezzi di stabilità, il legamento coraco-clavicolare (chiamato anche legamento sospensore della scapola) corre tra il processo coracoideo e la clavicola, si divide in 2 fasci dalla faccia superiore del processo coracoideo: legamento trapezoide (più su un piano frontale) e il legamento conoide (posteriore rispetto al primo ed disposto più sagittalmente).
Il legamento acromion-clavicolare è un legamento anteriore all'articolazione stessa.
Il legamento coraco-acromiale.
Ci sono gli elementi di controllo attivo che sono due grandi muscoli: trapezio e deltoide che sono in grado di controllare la clavicola.
Anche in questo caso una lesione dell'articolazione acromion-claveare è difficilmente riparabile. Le funzioni di questi elementi sono quelle di scaricare l'articolazione del peso dell'arto superiore, quindi un sostegno attivo dell'arto superiore, limitare una mobilità esagerata attraverso i componenti passivi e fissare la scapola al torace.
attraverso la clavicola.L'arto superiore è attaccato a livello articolare al torace soltanto attraverso la clavicola e poi per il resto soltanto attraverso dei muscoli: non ci sono altri elementi di unione ossea I MOVIMENTI DELLA CLAVICOLA In posizione 0, posizione anatomica, la clavicola è disposta obliqua dall'indietro verso avanti con un angolo di 25/30° ed è obliqua dal basso mediale all'alto laterale per circa 10° quindi si prolunga leggermente verso l'alto e questo è dato dalla posizione di riposo delle articolazioni e dei legamenti. Asse sagittale Elevazione: porta in alto e leggermente verso dietro la parte laterale della clavicola con un'escursione abbastanza ampia di 40-50 gradi (consente di toccare la spalla con l'orecchio, insieme all'inclinazione di 45° del rachide cervicale). Il limitatore del movimento è puramente di tipo passivo legata alla trazione legamentosa (in particolare quellocosteoclaveare) e della muscolatura.Depressione: porta in basso e leggermente in avanti l'estremo laterale della clavicola. Escursione di 5-10°.
L'escursione è molto ridotta a causa del contatto tra la clavicola e la prima costola. La clavicola in questo movimento di elevazione e depressione è in grado di muovere la parte più laterale in alto e in basso di 8-10 cm e questa grossa escursione articolare faciliterà ulteriormente la funzione dell'articolazione della spalla di poter raggiungere la massima mobilità a tutto l'arto superiore.
Asse trasversale
Rotazione della clavicola attorno al proprio asse. Escursione di 30°-40°.
È un movimento che non si può riprodurre isolatamente ma si associa ai movimenti della scapolo-omerale. Per esempio, durante la flessione del braccio c'è un movimento di rotazione della clavicola indietro che aumenta l'ampiezza della flessione e viceversa, in estensione ci sarà movimento di
Rotazione della clavicola in avanti. Questo movimento non può avvenire senza l'intervento attivo della scapolo-omerale.
ARTICOLAZIONE SOTTODELTOIDEA è una delle due articolazioni false, meccanicamente legata alla scapolo-omerale. È una superficie di scivolamento al di sotto del muscolo deltoide e al di sotto della volta cosiddetta coraco-acromiale (determinata dal processo coracoideo e dal processo acromiale e dal legamento coraco-acromiale).
Presenta una struttura a borsa senza capsula (n.6): si raggrinzisce durante il movimento di abduzione dell'omero, è una specie di ammortizzatore passivo, sono dei piccoli elementi di tipo legamentoso che contengono all'interno un po' di liquido e che ha una funzione di ammortizzatore (questo ammortizzatore è lì apposta per ridurre l'impatto della testa omerale, in modo che la testa omerale non vada a sbattere contro la volta acromiale), ma se questa azione viene richiesta troppo frequentemente
La borsa può andare incontro ad una borsite di spalla, quindi ad un'infiammazione.
ARTICOLAZIONE SCAPOLOTORACICA: è la seconda articolazione falsa; è un piano di scivolamento della faccia anteriore della scapola rispetto al torace: è soltanto un'interposizione muscolare tra due superfici, da un lato la scapola dall'altro le costole.
All'interno di questa superficie c'è il muscolo dentato anteriore che si inserisce medialmente al margine mediale della scapola e si prolunga come se fossero delle dita con una serie di fasci che vanno in serie sulle singole costole, fa da menisco. La scapolo-toracica ha ruolo fondamentale di orientare la glena portandola completamente verso avanti o il più possibile verso l'indietro.
Nella cosiddetta posizione 0 la scapola ricopre gli spazi tra la 2° e l'8° costa e il margine mediale della scapola stessa si trova 5/6 cm dalla linea delle apofisi spinose. Normalmente in posizione zero
è leggermente inclinata in avanti di 10-15° e questo consente l’inclinazione della testa omerale e di avere il braccio lateralmente al tronco. La scapolo-toracica è un'altra articolazione estremamente mobile.
Sul piano frontale:
- Elevazione verso l'alto può essere di 4/6 cm e si accompagna alla elevazione della clavicola. Rotazione interna ed inclinazione in avanti della scapola. Muscoli: trapezio superiore, romboidi ed elevatore della scapola
- Depressione verso il basso è di 2/3 cm e anche queste si accompagna alla depressione della clavicola. Rotazione esterna ed inclinazione indietro della scapola. Muscoli: trapezio inferiore, piccolo pettorale, succlavio (fasci inferiori del gran pettorale e gran dorsale)
Sul piano a 45° tra quello frontale e sagittale:
- Traslazione esterna: Si allontana dalle spinose fino a 15-20 cm.