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Proprietà dei gel
Le proprietà strutturali e meccaniche di un gel, così come la sua natura chimica, sono di
fondamentale importanza per determinarne la risposta agli stimoli, e quindi per definirne i
campi di applicabilità. In questo contesto, per un particolare intervento di restauro, le tipologie
di gel vengono selezionate tenendo presente che devono interagire con i substrati artistici in
un certo modo per garantire il risultato atteso, ma anche considerando che i substrati sono
estremamente complessi (nella composizione) e sensibili a diversi fattori.
Proprietà strutturali dei gel
Per caratterizzare un gel dal punto di vista strutturale, è importante considerare almeno tre
parametri:
1. La frazione in volume del polimero allo stato rigonfio ( );
2,
2. Il peso molecolare della catena polimerica tra due punti di reticolazione adiacenti
( );
3. La dimensione caratteristica delle maglie (). 93
Questi tre parametri possono essere regolati modificando la natura chimica dei monomeri/del
polimero e del solvente, la loro concentrazione e la concentrazione dei punti di reticolazione.
È importante sottolineare che, a causa della natura casuale del processo di polimerizzazione
stesso, e presentano una certa distribuzione statistica attorno ai valori medi della rete
di gel 3D. D'ora in poi, faremo riferimento a questi valori medi utilizzando semplicemente
e .
I valori di , e sono interconnessi e possono essere stimati teoricamente o valutati
2,
attraverso una varietà di tecniche sperimentali. La valutazione teorica deriva da complessi
calcoli statistici (si veda di seguito la Teoria del Rigonfiamento all'Equilibrio e la Teoria
dell'Elasticità della Gomma).
Frazione in volume del polimero rigonfio
La frazione di volume del polimero allo stato rigonfio è una misura della quantità di
2,
fluido imbevuto e trattenuto dal gel. Può essere determinata dal volume del polimero e dal
volume del gel allo stato rigonfio :
1
= =
2,
Il reciproco è noto come rapporto di rigonfiamento volumetrico .
Da un punto di vista pratico, al diminuire di l'affinità del polimero verso il solvente
2,
aumenta, dando origine a gel più inclini al rigonfiamento. Di conseguenza, è possibile
includere più solvente o detergente nella formulazione del gel se il legame è più debole.
A titolo di esempio, menzioniamo il caso dell'idrogel ACRY/BIS con valori di di circa 0,05,
2,
mentre gli idrogel standard HEMA/EGDMA (2-idrossietilmetacrilato/etilenglicole
dimetilacrilato) possiedono valori di di circa 0,6 (ovvero Poiché questa proprietà
= 1,6).
2,
è strettamente correlata all'affinità molecolare tra il monomero e il solvente, un modo
semplice per regolarla è introdurre una frazione di un monomero diverso (co-monomero) nel
batch di polimerizzazione. Come verrà discusso in seguito, può essere determinato
2,
utilizzando esperimenti di rigonfiamento all'equilibrio.
Contenuto di solvente all’equilibrio
Un parametro strettamente legato a solitamente presente nella letteratura sui gel, è il
2,
contenuto di solvente all'equilibrio (ESC, “Equilibrium Solvent Content”), che nel caso degli
idrogel è il contenuto d'acqua all'equilibrio (EWC, “Equilibrium Water Content”).
L'ESC (o EWC) può essere calcolato conoscendo il peso del gel secco e il peso del gel
rigonfiato :
−
= ∙ 100
Questo parametro fornisce importanti indicazioni sullo stato del gel ed è utile per verificarne
l'invecchiamento e le prestazioni durante i cicli di rigonfiamento-disidratazione-
rigonfiamento (s-d-s, “swelling-dehydration-swelling”) che imitano la procedura di
applicazione. 94
Inoltre, l'ESC può essere valutato più facilmente rispetto a . L'ESC è proporzionale alla
2,
porosità del gel, quindi quando si osservano differenze durante un ciclo s-d-s, queste
variazioni (che di solito sono negative, poiché l'ESC diminuisce dopo la disidratazione)
possono essere direttamente collegate al volume dei pori, che sono collassati
irreversibilmente durante la fase di disidratazione.
Indice di solvente libero
Un altro parametro importante
strettamente correlato all'ESC è il
cosiddetto indice di solvente libero
(FSI, “Free Solvent Index”), o indice di
acqua libera (FWI, “Free Water Index”)
nel caso degli idrogel. L'indice di
solvente libero indica la frazione di
solvente, all'interno della struttura del
gel, che funge da solvente di massa
(bulk solvent), ovvero da solvente
disponibile per i processi di scambio
coinvolti nel processo di pulitura.
Approfondiremo l'FSI e come viene
misurato nella prossima sezione.
Porosità
La porosità è una delle caratteristiche più importanti dei gel, poiché può influenzare
fortemente altre importanti caratteristiche del sistema, come il potere di ritenzione del
solvente e le proprietà ottiche del sistema (trasparente, traslucido o opaco).
I termini “poroso” o “macroporoso” sono definiti in modi diversi, e talvolta sono usati come
sinonimi di altri termini come “microporoso” e “porosità molecolare”. Secondo le
raccomandazioni IUPAC, i pori saranno classificati in base alla loro dimensione in tre classi
diverse, anche se questa vecchia definizione è talvolta fuorviante:
1. Micropori: dimensione dei pori fino a 2 nm
2. Mesopori: dimensione compresa tra 2 e 50 nm
3. Macropori: dimensione dei pori superiore a 50 nm
Pertanto, i micropori sono effettivamente pori di dimensioni nanometriche, i mesopori hanno
pori di dimensioni delle decine di nanometri e i macropori hanno pori di dimensioni ancora
superiori.
Questi limiti sono in una certa misura arbitrari e sono stati importati principalmente dalla
terminologia delle isoterme di assorbimento, in cui il meccanismo di riempimento dei pori si
evolve gradualmente a partire dal processo di fisisorbimento primario (o riempimento dei
micropori), passando per il fisisorbimento nei mesopori (adsorbimento monostrato-
multistrato) e terminando con il riempimento dei macropori (o condensazione capillare). La
tecnica delle isoterme di assorbimento è il metodo classico utilizzato per la quantificazione
della porosità, e una sua discussione dettagliata esula dallo scopo della presente
comunicazione. 95
Come vedremo in seguito, le tecniche di diffusione a basso angolo mostrano che, quando
un gel si trasforma in uno xerogel, si verifica una perdita di microporosità e mesoporosità. La
macroporosità, invece, viene osservata con la Microscopia Elettronica a Scansione (SEM).
Peso molecolare medio fra due reticolazioni consecutive
Il peso molecolare medio tra due reticolazioni consecutive definisce il grado di
reticolazione della rete del gel :
0
= 2
dove è il peso molecolare delle unità ripetitive nelle catene polimeriche.
0
Conoscendo i valori di (indicati anche come “densità di reticolazione”), la dimensione dei
pori della rete può essere determinata calcolando la distanza tra le estremità delle catene
polimeriche rigonfiate tra due punti di reticolazione consecutivi. Nel caso di un gel chimico, il
punto di reticolazione è fisso e non può variare con il grado di rigonfiamento, come invece
avviene per il valore della dimensione della maglia (ovvero la microporosità), poiché è
strettamente correlato alla topologia chimica.
Dimensione delle maglie del network
La dimensione della maglia della rete è la distanza effettiva tra due punti di
interconnessione consecutivi, come mostrato nell'immagine sottostante. Inoltre, tale
parametro fornisce intrinsecamente una misura della microporosità media della rete, che
può essere determinata direttamente mediante una tecnica di scattering a piccolo angolo.
Nei gel chimici, questa quantità dipende dall'ESC, sebbene non cambi. Infatti, la
dimensione delle maglie del network dipende dal grado di rigonfiamento (swelling), in quanto
un gel poco rigonfiato, ad esempio, può ancora assorbire acqua, e se viene immerso in acqua
aumenta la dimensione delle maglie; a sua volta, il grado di rigonfiamento dipende dal
contenuto d’acqua all’equilibrio, ovvero dall’ESC. 96
Proprietà meccaniche dei gel
Le proprietà meccaniche dei gel svolgono un ruolo fondamentale per il loro utilizzo e la loro
manipolazione. Da un punto di vista meccanico, i gel sono materiali viscoelastici, ovvero
possiedono un comportamento meccanico tipico dello stato liquido (materiali puramente
viscosi) che coesiste intimamente con il comportamento meccanico tipico dei solidi (cioè,
materiali puramente elastici).
Come vedremo in dettaglio, il carattere elastico di un gel prevale sempre sul comportamento
viscoso. Pertanto, nel caso dei gel, è necessario considerare due parametri caratteristici per
definirne le prestazioni in diverse applicazioni tecnologiche: il modulo elastico e la viscosità.
Modulo elastico
Il modulo elastico (o di Young) è definito come il coefficiente di proporzionalità tra lo sforzo
di trazione applicato e l'allungamento relativo (o deformazione di trazione):
/
= =
Δ/
0
dove è la forza applicata perpendicolare alla superficie , è la variazione della
Δ
lunghezza del campione e è la lunghezza a riposo.
0
La regione in cui questa relazione è valida è chiamata “dominio elastico”, e si ottiene una retta
se si traccia il grafico dello sforzo di trazione in funzione della deformazione, dove il coefficiente
angolare è rappresentato dal modulo di Young. A un certo allungamento relativo (cioè, al
limite elastico), caratteristico del gel considerato, questa relazione viene meno, e il materiale
entra nella regione plastica.
Prima di raggiungere la soglia elastica, il processo è reversibile e le dimensioni originali
vengono ripristinate non appena il carico o lo sforzo vengono rimossi. Al contrario, oltre il limite
elastico, la for