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LATERIZI
Rientrano nella terracotta (materiale silicatico poroso comune ottenuto dalla cottura delle argille ricche di Fe a 900-1000°C), usati nell'edilizia dalle civiltà antiche. Si tratta di materiali ceramici più poveri visto che le materie prime non venivano raffinate e il prodotto finito non ha alcun rivestimento ceramico. Inizialmente i mattoni argillosi erano forgiati e lasciati essiccare al sole, solo in un secondo momento si cominciò a cuocerli. L'impasto era a base di:
- Argilla: tipi comuni, ricchi di ossidi di Fe e con ossido di Ca variabile. La componente argillosa plastica è costituita da illite, montmorillonite e clorite, mentre la caolinite è trascurabile (40-50%);
- Complementari: materie prime non argillose che servono a regolare la plasticità delle argille, l'essiccamento e la T di cottura massima, il ritiro del manufatto dopo la cottura e la resistenza meccanica del prodotto finale;
- Scheletro sabbioso: 30-40% del totale,
Il materiale è costituito prevalentemente da quarzo, pochifeldspati, ossidi di Fe e una scarsa componente carbonatica. Le materie prime vengono macinate, miscelate e sottoposte a formatura dell'impasto, che viene poi essiccato e cotto. La cottura serve al consolidamento e alladensificazione del manufatto, attraverso reazioni chimico-fisiche innescate dall'alta temperatura:
- Deidratazione: i materiali argillosi perdono l'acqua di costituzione;
- Decarbonatazione: i carbonati si decompongono liberando CO2. Si forma ossido di Ca, molto reattivo che si combina con i residui dei minerali argillosi formando silicati e allumino-silicati di Ca/ di Ca e Mg.
La liberazione di acqua e CO2 influisce sulla porosità del tessuto ceramico. Il colore dipende da:
- Tipo di argilla: Fe, rosso-giallastra/rosso-brunastra, ma la tonalità è influenzata anche da ossidi di Ca e di Al. La colorazione sarà tanto più chiara quanto più sono abbondanti Ca e Al;
- Atmosfera di cottura:
Permette di differenziare il corpo ceramico dal rivestimento (analisi stratigrafica) riconoscendo zone aventi composizione/tessiture differenti.
Caso studio dell'altare di Santa Maria Assunta, Fra Mattia della Robbia, Montecassiano: dal '700 fu spostato in un altare laterale, ma inizialmente era nell'altare centrale. Le varie parti sono state assemblate dopo l'iniziale cottura e poi alcune sono state invetriate, mentre altre sono state semplicemente dipinte dopo la prima cottura senza invetriatura. In occasione del restauro dell'OPD, sono stati fatti i campionamenti per capire i materiali originali. Le stratigrafie complesse rivelano gli interventi di restauro.
Il FTIR ha riscontrato molto Al nelle zone rosse, dimostrando l'uso della lacca DOC. UNI NORMAL 1/88 Documento relativo alle alterazioni dei materiali lapidei, assorbito poi dall'UNI (ente di unificazione nazionale, che acquisì tutte le normative del Normal, fatte da ricercatori di CNR e ICR sui.
di cavità o buchi. - Erosione: processo di usura del materiale causato dall'azione di agenti esterni,come l'acqua, il vento o il calore. Può portare alla perdita di materiale e alla formazionedi superfici irregolari. - Spalling: distacco di frammenti superficiali del materiale, causato da variazioni di temperatura, umidità o sollecitazioni meccaniche. - Efflorescenza: deposito di sali solubili sulla superficie del materiale, causato dall'evaporazione dell'acqua presente all'interno. - Biodegradazione: deterioramento del materiale causato da organismi viventi, come batteri o funghi. - Corrosione: processo di deterioramento del materiale metallico causato dall'azione di agenti chimici o elettrochimici. - Fessurazione: formazione di fessure o crepe nel materiale, causata da tensioni interne o sollecitazioni esterne. - Desquamazione: distacco di strati superficiali del materiale, causato da variazioni di temperatura o umidità. - Decolorazione: perdita o alterazione del colore originale del materiale, causata da agenti chimici o esposizione alla luce. - Infiltrazione: penetrazione di sostanze estranee all'interno del materiale, che possono causare danni o alterazioni. - Deterioramento meccanico: danni al materiale causati da sollecitazioni meccaniche, come urti o vibrazioni. - Deterioramento termico: danni al materiale causati da variazioni di temperatura, come dilatazioni o contrazioni. - Deterioramento chimico: danni al materiale causati da reazioni chimiche con agenti esterni, come acidi o basi. - Deterioramento biologico: danni al materiale causati da organismi viventi, come insetti o roditori. - Deterioramento atmosferico: danni al materiale causati dall'azione degli agenti atmosferici, come pioggia acida o inquinamento.di polvere del materiale sulle pareti, efflorescenza e colonie di microrganismi. Spesso è dovuto a erosione eolica (vento).
Decoesione: diminuzione di coesione e adesione tra i componenti, con aumento di porosità e lieve peggioramento delle caratteristiche meccaniche originarie. Ha diversi stati di progressione: disgregazione e polverizzazione.
Esfoliazione: degradazione che si manifesta con sollevamento di strati superficiali sottili paralleli tra loro a seguito da distacco. Se causata da microflora si parla di desquamazione.
Fessurazione/fratturazione: degrado che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale, con o senza spostamento delle parti (frattura). Può essere causata dalla penetrazione localizzata di radici di piante infestanti.
Scagliatura: degradazione che si manifesta con il distacco totale/parziale di parti, spesso secondo soluzioni di continuità nel materiale originario. Sono costituite generalmente di materiale.
ma generalmente sottile rispetto al substrato sottostante.- Erosione: rimozione progressiva di materiale dalla superficie del substrato, causatadall'azione di agenti atmosferici o meccanici.- Fessurazione: formazione di fessure o crepe nella superficie del materiale, generalmentecausata da tensioni interne o da agenti esterni.- Infiltrazione: penetrazione di acqua o di altri fluidi all'interno del materiale, generalmentecausata da porosità o da difetti nella struttura.- Patina: sottile strato di alterazione che si forma sulla superficie del materiale, generalmentecausato dall'azione di agenti atmosferici o chimici.- Perdita di materiale: rimozione o dissoluzione di parti del materiale, generalmentecausata da agenti chimici o da usura.- Rottura: frattura o separazione del materiale in più parti, generalmente causata da tensioniinterne o da agenti esterni.- Spaccatura: formazione di una fessura o di una crepa che divide il materiale in due parti,generalmente causata da tensioni interne o da agenti esterni.- Usura: deterioramento progressivo della superficie del materiale, causato dall'azione diagenti meccanici o abrasivi.con il substrato.- Reticolazione: formazione di una rete tridimensionale di legami chimici tra le molecole di un materiale, che conferisce maggiore coesione e resistenza.- Ruggine: ossidazione del ferro o di altri metalli, che porta alla formazione di uno strato di colore rossastro sulla superficie.- Sbucciatura: distacco di uno strato superficiale di materiale, che può avvenire per varie cause come l'usura, l'azione meccanica o la degradazione chimica.- Scrostamento: distacco di uno strato superficiale di materiale, che può avvenire per varie cause come l'azione meccanica, l'umidità o la degradazione chimica.- Spaccatura: formazione di fessure o crepe nel materiale, che possono essere causate da variazioni termiche, movimenti strutturali o azioni meccaniche.- Usura: perdita di materiale a causa dell'attrito o dell'azione meccanica ripetuta.- Vetrificazione: trasformazione di un materiale in una sostanza vetrosa, che conferisce maggiore resistenza e impermeabilità.estranee al materiale lapideo.
Pitting: fori ciechi, numerosi e ravvicinati, di forma emisferica e di diametro di pochi mm.
Rigonfiamento: sollevamento superficiale del materiale, di forma, colore e consistenza variabili.
Cloruri di Cu: Sali verdastri che si formano sul bronzo per puliture sbagliate.
DIAGNOSTICA
Utile ad acquisire info sui materiali costituenti un'opera d'arte e scegliere un progetto di diagnostica più opportuno e l'obbiettivo da raggiungere. Lo scopo è di rispondere a interrogativi, capire dove, quando e da chi e con quali materiali è stato prodotto il manufatto.
Le tecniche diagnostiche vengono quindi scelte in base alla finalità dello studio. È una disciplina molto antica, già studiata nel 1795 dal prof. Klaproth che studiava le monete romane e i vetri, sciogliendo gli oggetti in HCl e acido nitrico. Ma con la necessità di preservare il bene, nel 900 nascono i primi laboratori di analisi nei musei e si cerca
Di sviluppare tecniche analitiche anche senza campionamento, o al massimo micro-distruttive.
Opere di Giovanni Santi: analizzate con XRF, microscopia in situ, IR FC. Sono state riscontrate tavole in pioppo con innesti a farfalla, preparazione a gesso e colla, disegno lineare. Aggiunge il vetro macinato alle preparazioni per farle sembrare più luminose (anche valore essiccante).
Tavole degli uomini illustri, studiolo di Federico: il SEM ha identificato il pioppo, incastri con elementi metallici, con indagini micro invasive si sono individuate preparazioni a base di S e Ca, in IR si è visto il disegno preparatorio. Tecnica esecutiva olio.
Chiesa di San Pietro in Valle, Fano: epoca barocca, 40 marmi diversi usati per fare decorazioni geometriche a mo' di tarsie e incollati con pece greca. Analizzati con XRD (diffrattometria a raggi X) e XRF, utili per la classificazione, e pietre di reimpiego dell'età classica.