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PREPARAZIONE DEL PAZIENTE IN FASE PRE-OPERATORIA

 accesso venoso di grande calibro

 mantenimento del digiuno preoperatorio -> si può somministrare del cibo solido

72h prima dell'intervento, e liquido 2h prima.

 decompressione gastrica -> riduce complicanze in sala, come il sovraccarico dello

stomaco durante la sua manipolazione

 preparazione intestinale e cutanea -> per quella intestinale si somministra il

lassativo al paziente (come il lattulosio o l'olio di vaselina) e ciò mi serve a ridurre

il rischio infettivo del paziente che, a intestino pieno, sarebbe aumentato.

 calze a compressione graduata -> l'immobilità prolungata per l'intervento

chirurgico e il periodo post-operatorio porta alla TVP (trombosi venosa profonda)

 evitare il fumo

 igiene orale

 somministrazione o sospensione dei farmaci -> prestare attenzione ad eventuali

anticoagulanti, insulina, digiuno e metformina nei diabetici di tipo 2.

Anticoagulanti: gli anticoagulanti, come il warfarin o i nuovi anticoagulanti orali

(NOAC), sono farmaci utilizzati per prevenire la formazione di coaguli di sangue.

Durante il periodo pre-operatorio, è essenziale che il medico valuti attentamente se è

necessario sospendere temporaneamente la terapia anticoagulante per ridurre il rischio di

sanguinamento eccessivo durante l'intervento chirurgico. La decisione di sospendere o

modificare la terapia anticoagulante dipenderà dal tipo di intervento chirurgico, dal

rischio di trombosi e dal rischio di sanguinamento durante l'intervento.

Insulina: Per i pazienti con diabete di tipo 2 che assumono insulina, è importante

mantenere una gestione stabile della glicemia durante il periodo pre-operatorio. Il medico

può raccomandare di regolare la dose di insulina in base alle esigenze individuali del

paziente e alla durata del digiuno pre-operatorio. È importante evitare ipoglicemie e

mantenere la glicemia entro i livelli desiderati per ridurre il rischio di complicanze

durante e dopo l'intervento chirurgico.

Digiuno: Per prepararsi all'intervento chirurgico, i pazienti sono spesso istruiti a

digiunare per un certo periodo di tempo prima dell'intervento. Questo è importante per

ridurre il rischio di aspirazione di cibo o liquidi durante l'anestesia. Il periodo di digiuno

consigliato può variare a seconda del tipo di intervento chirurgico e delle linee guida

specifiche dell'ospedale o della clinica.

Metformina nei diabetici di tipo 2: La metformina è un farmaco comunemente

prescritto per il controllo del diabete di tipo 2. Durante il periodo pre-operatorio, è

importante prendere in considerazione il rischio di acidosi lattica, una complicanza rara

ma potenzialmente grave associata all'uso della metformina. In generale, la metformina

viene sospesa 24-48 ore prima dell'intervento chirurgico e ripresa solo dopo che la

funzione renale del paziente è stata valutata e risulta stabile. Questo aiuta a ridurre il

rischio di acidosi lattica durante il periodo peri-operatorio.

Per tutti i pazienti chirurgici c'è il consenso informato che il medico deve far firmare e

l'annotazione in cartella da parte dell'infermiere dell'avvenuta firma del paziente

Importante sarà informare il paziente che dopo l'intervento avrà dolore, freddo (sia per la

temperatura bassa della sala, per l'intervento in open e la perdita di sangue), avrà dei

drenaggi inseriti e una linea ev.

Nel pre-operatorio inoltre andranno educati paziente e caregiver spiegando le procedure

di preparazione all'intervento chirurgico e che il avrà sonnolenza dopo la pre-anestesia.

L'educazione include inoltre l'insegnamento della tosse mantenendo la ferita con le mani

per evitare il distacco dei punti di sutura, come muoversi nel letto, i movimenti attivi,

spiegare al paziente che non deve richiedere un trattamento solo se il dolore è

insopportabile, ma ad ogni accenno di dolore.

ASSISTENZA POST-OPERATORIA

Dopo un intervento chirurgico, è essenziale garantire un'adeguata assistenza

post-operatoria per favorire una pronta ripresa del paziente. Ciò include:

1. Gestione del dolore: Il controllo del dolore è una priorità per garantire il comfort

del paziente e favorire il recupero. Viene utilizzata una combinazione di farmaci

antidolorifici e tecniche di gestione del dolore per alleviare il disagio

post-operatorio.

2. Mobilizzazione precoce: La mobilizzazione precoce aiuta a prevenire complicanze

come l'atrofia muscolare e le trombosi venose profonde. I pazienti vengono

incoraggiati a iniziare ad alzarsi e muoversi gradualmente secondo le loro

capacità, con il supporto del personale sanitario.

3. Profilassi antitrombotica: Per ridurre il rischio di coaguli di sangue, viene

prescritta una terapia antitrombotica, che può includere farmaci anticoagulanti o

dispositivi di compressione pneumatica intermittente.

4. Incentivazione della respirazione: È importante incentivare la respirazione

profonda e il tosseggiamento per prevenire complicanze polmonari come

l'atelettasia e la polmonite. Vengono utilizzate tecniche di fisioterapia respiratoria

e dispositivi come gli esercitatori di spirometria.

5. Terapia post-operatoria: Oltre alle cure mediche, viene fornita una terapia

post-operatoria personalizzata che può includere fisioterapia, riabilitazione e

supporto psicologico per aiutare il paziente a recuperare la funzionalità e adattarsi

al cambiamento.

Garantendo un'assistenza post-operatoria completa e multidisciplinare, si favorisce un

recupero ottimale del paziente e si riduce il rischio di complicanze post-operatorie.

Complicanze: ipotermia, ritenzione urinaria con globo vescicale, ipotensione, disturbi

cognitivi e delirium post-operatorio, nausea/vomito, rischio di emorragia e di infezione.

L'emorragia di solito avviene 24-48h dopo l'intervento, le infezioni si manifestano dopo

72h. Se si dovessero palesare infezioni prima dei 3 giorni, ciò vuol dire che il paziente era

già infetto prima dell'ospedalizzazione.

Se ho bisogno di uno svuotamento estemporaneo della vescica, devo farlo in maniera

graduata scartando 300 ml alla volta (il volume di una normale minzione). Il cateterismo

estemporaneo ha delle complicanze come:

1. Infezioni del tratto urinario: Il cateterismo estemporaneo può aumentare il

rischio di infezioni del tratto urinario, poiché l'introduzione del catetere può

consentire ai batteri di entrare nella vescica. Le ITU possono causare sintomi

come bruciore durante la minzione, minzione frequente e dolore pelvico.

2. Traumi uretrali: L'introduzione o la rimozione del catetere può causare traumi

alla mucosa uretrale, che possono provocare sanguinamento, dolore e irritazione.

3. Ritenzione urinaria: Dopo il cateterismo estemporaneo, alcuni pazienti

potrebbero sperimentare difficoltà a svuotare completamente la vescica

spontaneamente, nota come ritenzione urinaria. Questo può richiedere l'uso

continuato di un catetere o altre misure di gestione della vescica.

4. Irritazione locale: L'uso frequente del catetere può causare irritazione locale della

mucosa uretrale o della vescica, che può manifestarsi con dolore, bruciore o

sensazione di disagio durante l'uso del catetere.

5. Formazione di calcoli vescicali: L'accumulo di cristalli nelle urine intorno al

catetere può favorire la formazione di calcoli vescicali, noti anche come calcoli

vescicali. Questi calcoli possono causare sintomi come dolore alla vescica,

minzione dolorosa e sanguinamento.

È importante che i pazienti sottoposti a cateterismo estemporaneo siano consapevoli di

queste possibili complicanze e che ricevano un'adeguata istruzione sull'igiene del catetere

e sulla gestione delle complicanze potenziali.

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE CON RELATIVE SCALE

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
9 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mattcors94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica Clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Rametta Serafina.