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SEGNI E SINTOMI

Alterazione della memoria a breve termine, problema di linguaggio, difficoltà significativa

nell'apprendimento di nuove azioni. I 3 segni cardine di questa patologia sono:

 AGNOSIA -> difficoltà a riconoscere gli oggetti tramite più sensi

 APRASSIA -> difficoltà a compiere azioni già apprese in precedenza

 AFASIA -> difficoltà nel comprendere il linguaggio e articolare le parole

SEGNI E SINTOMI

PRIMA FASE : il paziente ha piccole dimenticanze che però non sembra abbia mai avuto, di cui

però si ricorda subito dopo.

SECONDA FASE: il paziente ha i primi deficit cognitivi NON invalidanti. Può ripetere diverse volte

cose già dette, ma più allarmante è il wandering. Questo si manifesta più che altro al tramonto

o nella notte, quando il paziente vagabonda per casa e vuole uscire, azione che potrebbe essere

molto pericolosa perchè il paziente già in questa fase non ha il senso del pericolo. Il wandering

mette a dura prova anche i familiari, che devono seguire il paziente anche di notte per non farlo

uscire.

TERZA FASE: peggioramento progressivo dei precedenti segni e sintomi, con aumentata

aggressività del paziente nei confronti dei familiari, compromissione della deambulazione, fino

al suo allettamento. Qui l'educazione si rivolge in primis al caregiver, che deve saper prevenire,

trattare le lesioni da pressione e cambiare la sacca del catetere, oltre a riconoscere anomalie

nella quantità e qualità delle urine.

Qui siamo alla fase terminale del paziente, si dà sostegno ai familiari e al caregiver per poter

affrontare nel modo migliore possibile la scomparsa del caro.

TRATTAMENTO INFERMIERISTICO

Un metodo non farmacologico prevede la ROT (Reality Orientation Therapy): attraverso questa

è possibile orientare il paziente alla realtà attraverso stimolazioni visive e uditive, attraverso

domande (che giorno è oggi? - Che tempo fa oggi? - Dove siamo qui?).

La ROT può essere formale o informale. La ROT FORMALE è eseguita da un professionista,

includendo il paziente in un piccolo gruppo di 5 persone (e già qui cerchiamo di evitare

l'isolamento del paziente, caratteristico dell'Alzheimer) dove ognuno parla con un altra persona

riguardo la propria vita. Nella ROT FORMALE è possibile anche utilizzare una lavagnetta con il

giorno corrente scritto sopra per facilitare l'orientamento del paziente.

Esiste anche la ROT INFORMALE, eseguita sul paziente dai propri parenti. E' possibile includere

il paziente in attività come apparecchiare la tavola o preparare qualcosa insieme, sempre per

stimolare l'orientamento alla realtà il paziente. Anche rivedere le foto vecchie è un'attività

fondamentale, in quanto il paziente con Alzheimer avendo la memoria a lungo termine, deve

essere riportato alla realtà odierna il più possibile. A tale proposito non è affatto raro in

ambiente ospedaliero, che queste persone al tramonto vogliano fuggire dalla propria degenza

per tornare nella propria casa d'infanzia, ricordandosi solo della propria gioventù. E' un'ottima

accortezza quella di attaccare al paziente il nome del reparto o la foto della propria carta di

identità per poter risalire all'equipe sanitaria che lo ha in carico o, nel peggiore dei casi, ai

prorpi familiari.

Infatti, alla luce di queste ultime righe, anche se il paziente è in casa è opportuno garantire un

ottimo ambiente notturno, con luci di servizio, far si che non ci siano fili a terra.

Anche coprire gli specchi è utile, perchè i pazienti affetti da Alzheimer tendono a litigare con il

proprio riflesso.

Ricordiamo che per poter decidere la miglior assistenza per un determinato il paziente,

l'infermiere deve prima elaborare le diagnosi infermiristiche e poi delle opportune scale.

TRATTAMENTO MEDICO

Si possono dare sedativi in fase avanzata perchè è qui che il paziente si mostra aggressivo,

anche con i familiari.

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

1) Percezione e gestione della salute: RISCHIO DI CADUTA CORRELATA A DISORIENTAMENTO

SECONDARIO A DEMENZA

2) Nutrizionale - metabolico:

 RISCHIO DI LESIONI DA PRESSIONE CORRELATA A IMMOBILITA' SECONDARIA A

DEMENZA (perlopiù i pazienti sono già in terza fase di Alzheimer)

 RISCHIO DI SQUILIBRIO IDROELETTROLITICO CORRELATO A INSUFFICIENTE ASSUNZIONE

SECONDARIA A DEMENZA

3) Modello di eliminazione: RISCHIO DI INCONTINENZA CORRELATA A DEMENZA

4) Attività ed esercizio fisico: DEFICIT DELLA CURA DI SE' CORRELATO A DEMENZA

8) Modello di ruoli e relazioni: la diagnosi può essere fatta sia sul marito che sul figlio

RISCHIO DI TENSIONE NEL RUOLO DI CAREGIVER CORRELATO A INSUFFICIENTE CONOSCENZA

DEL MARITO (ed età avanzata)

RISCHIO DI TENSIONE NEL RUOLO DI CAREGIVER CORRELATO A LONTANANZA DEL FIGLIO

SCALE INFERMIERISTICHE, PIANIFICAZIONE E INTERVENTI ASSISTENZIALI PER PAZIENTI

AFFETTI DA ALZHEIMER

1) Barthel

ADL -> alimentarsi, vestirsi, andare in bagno, spostarsi, lavarsi

IADL-> sono azioni che richiedono uno strumento (cucinare, stirare, fare il bucato, usare i

servizi, usare i mezzi di trasporto)

2) Conley - rischio di caduta

Se il rischio di caduta, come nel caso di questi pazienti, è alto, infermiere o chiunque abbia in

carico il paziente, deve garantirgli calzature adeguate (scarpe comode senza lacci), vestiti

comodi e non stretti. In questo caso fare attenzione all'ipotensione ortostatica: i pazienti

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
5 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mattcors94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica Clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Rametta Serafina.