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Ha l’obiettivo di incentivare la ripetizione del gesto per acquisire abilità evoluta; da
coordinazione grezza e scarsa automazione
2. globale o situazionale: esercitazioni maggiormente con palla e con la pressione
dell'avversario; l’ambiente è aperto ed imprevedibile, quindi devo essere in grado di
gestire tempo e spazio; il compito cambia/muta continuamente
L’avversario permette di avere maggiore applicazione tattica del gesto e stimolare gli
aspetti cognitivi necessari a risolvere problemi, anche in gara; ma sotto l’aspetto
gestuale non c’è ripetizione quantificabile del gesto e spazi-tempi non regolati
→ aspetti cognitivi
Ha l’obiettivo di stimolare un contesto di open skills per ottenere transfer mutevoli; da
coordinazione fine e buona automazione
L’allenamento è un processo pedagogico educativo continuo che si concretizza
nell’organizzazione dell’esercizio fisico ripetuto in qualità, quantità e intensità tali da produrre
carichi progressivamente crescenti che stimolano i processi fisiologici di
super-compensazione dell’organismo e favoriscono l’aumento delle capacità fisiche,
psichiche, tecniche e tattiche dell’atleta, al fine di esaltarne e consolidarne il rendimento
Il carico didattico si rifà molto all’allenamento, per cui possiamo dire che lo influenza,
soprattutto sulle diverse aree di prestazione: carico= volume x intensità
N.B. i fattori della prestazione calcistica che influenzano il carico → prestazione
multifattoriale integrata, che si rifà alle aree di prestazione
- fisico/atletico o motoria
- tecnico
- tattico
- psichico
- relazionale/emotivo → riassume un po' tutto
Le variabili che possono influire sul carico sono:
- intensità dell'allenamento → aumento la parte física
- in un esercizio analitico si aggiunge un pallone → gli aspetti crescenti sono un po'
tutti
- modulo il numero dei giocatori sia globale che in proporzione se deve esserci una
superiorità numerica
- dimensioni del campo
- limiti di tempo
- partecipazione emotiva dell'allenatore, con rinforzo verbale e non
- presenza degli avversari attiva/passiva/semiattiva
- fase di recupero
- regolamento
Un mezzo di allenamento può essere il gioco, che permette uno sviluppo della propria area
personale e della personalità attivando:
a. dimensione cognitiva o sapere: sperimentando il bambino sa
b. dimensione emotivo-affettiva: il bambino sa di essere
c. dimensione socio-relazionale: il bambino sa stare con gli altri
→ il gioco, in un allenamento, può essere fatto in tempi diversi in base a diversi fattori, quali
gli stessi bambini, all'età, all'obiettivo (se lo si vuole valorizzare, o per smorzare
l'allenamento impostato fatto prima)
Ulteriori mezzi di allenamento sono:
esercizi con palla: forme in cui non c’è l’avversario, permette di concentrarsi su aspetto
tecnico (rapporto io-palla)
Possono sostituire riscaldamento, per cui sono ottimi nella prima parte di allenamento
Esistono diverse tipologie:
- individuali
- a coppie, a 3-4-5 giocatori
- in combinazione → preferibile, perché unisce vari gesti di movimento
- in gruppo o forma libera
situazione di gioco: simile alla partita, per obiettivo, per intensità, prevedono una direzione
(se no sarebbe possesso), si può fare gol, si può fare metà (arrivare oltre una riga), fare gol
in delle porticine, ecc ecc
Permette di allenare tutte le situazioni generali (numerico), ma anche le specifiche (ruolo), e
rappresenta il punto di collegamento tra lavoro tecnico e partita
N.B. richiede dispendio dal punto di vista psico-fisico, per presenza avversari e aumenta
probabilità contrasti e infortuni
possesso palla: non ha un orientamento del campo, dal punto di vista tattico è meno
specifico; il possesso palla più semplice dal punto di vista numerico è 2vs1; si allena di più lo
smarcamento (fatto andando in zona di luce), la visione di gioco, passaggio corto, ecc ecc
E’ una forma di lavoro insostituibile, migliore tecnica e tattica individuale e infonde molto la
mentalità del gioco
giochi a tema: partite ma con regole particolari che sono obblighi o limitazioni (gioco a tre
tocchi alleno mantenimento della palla e la difesa)
Allenano vari aspetti tecnico-tattici
gioco libero o partitella: rappresenta la fase finale, ma può anche essere un elemento
valutativo; per cui è una fase obbligatoria soprattutto nei giovani per poter osservare se ci
sono vari errori
E’ poi un momento in cui finalmente i giocatori si sentono liberi di esprimersi senza vincoli e
costrizioni → psicologia sport
La seduta di allenamento deve considerare diversi fattori, tra cui:
● condizione campo (superfici e terreno)
● meteo
● materiale disponibile
● numero di giocatori
● tempo
● spazi
● livello dei giocatori
com'è strutturato un allenamento:
1. WARM UP: riscaldamento + accoglienza + gioco iniziale
→ per entrare nel vivo dell’allenamento
2. FASE CENTRALE: mezzi di allenamento + intensità elevata
→ si perseguono gli obiettivi della seduta
3. FASE FINALE - COOL DOWN: partitella e gioco libero
→ si verificano gli obiettivi; è diverso in base all'obiettivo, al giorno della settimana,
agli impegni che si hanno
!!! simulazioni gioco = prendere le riserve e posizionarli in campo come farebbe l'avversario
in partita !!!
Smarcamenti in profondità
Nel calcio vanno tenuti a mente questi parametri:
- la larghezza nel campo è l'ampiezza
- la lunghezza invece è la profondità
Di conseguenza, parlando di lunghezza inerente al senso di direzione di gioco, avremo
differenti tipi di smarcamenti:
i primi tre sono utili per attaccare la zona della difesa e sono propri degli attaccanti, sono
movimenti che partono sopra la linea della palla
1. tagli → movimento offensivo tipico di attaccanti, che permette di attaccare lo spazio
in verticale o orizzontale, davanti o dietro le spalle dell'avversario diretto, in modo tale
da guadagnare spazio utile per assist o tiro; parte sempre sopra la linea della palla
È preceduto da un movimento di scarico orizzontale/diagonale per ingannare il
difensore, guadagnare tempo, non andare in fuorigioco; successivamente prevede
un cambio di direzione o velocità, quindi un movimento che permette di andare a
cercare la palla.
2. mezzaluna → sono movimenti semicircolari tipici di attaccanti centrali, per
guadagnare spazio per potersi smarcare dall'avversario attaccando quindi tra l’ultima
linea difensiva e il portiere; è caratterizzata da un movimento di preparazione e
successiva corsa circolare
Può essere frontale o dorsale; il movimento finale è uno sprint per andare ad
attaccare la porta
3. fuori linea → movimento di allontanamento rispetto alla linea palla-porta per servire il
compagno nella zona cieca del difendente, attaccando quindi le spalle del difensore
4. inserimento → proprio del centrocampista, movimento in verticale che parte sia da
sotto che da sopra la linea della palla
Ha l’obiettivo di cogliere di sorpresa l'avversario, perchè difficili da assorbire,
garantisce profondità
5. sovrapposizione → proprio di chi gioca in esterno (per poi effettuare cross), si usa
per creare una superiorità numerica, perché è un tipo di inserimento con partenza da
sotto la linea della palla da parte di un giocatore che supera poi il portatore di palla
Avviene con corsa in aggiramento è può essere:
- esterna o interna
- lunga o corta
N.B. scegliere sempre i tempi giusti; nel caso di perdita della palla espone la squadra
avversaria alla ripartenza, perché c'è un giocatore in meno nella fase di non
possesso
6. esca → movimento di inganno per gli avversari, il giocatore, senza palla, si muove
nello spazio avvicinandosi al possessore, per crearne altri facendo credere di dover
ricevere la palla; anche definito come "velo"
7. movimenti a incrocio → movimento di attaccanti che si muovono in diagonale,
scambiando la propria posizione per cercare di ingannare e liberarsi dalla marcatura
Utili in difese con marcamento a uomo; l’inizio è dettato dal possessore di palla
Lezione 04/05
Le competenze relazionali prevedono:
- Ambiente ideale e con caratteristiche utili per i nostri allievi, per cui deve essere
connotato da: serietà, sicurezza, ordine, rispetto, professionale, competitivo, che dia
fiducia e sia senza pregiudizi, adatto e coerente, accogliente e inclusivo, stimolante e
non stressante così da permettere apprendimento, competitivo, non giudicante ma
valutativo sulla persona
C'è una relazione tra attivazione e prestazione (psicologia dello sport), che prevede una
curva a U rovesciata, che mostra come la performance sia conseguenza di un
apprendimento, per cui cresca all'aumentare dell'attenzione dello sportivo e che decresca se
l'attenzione sfocia in stati di ansia → la massima prestazione si avrà con la massima
efficacia e presenza di “arousal” (= sentimento di agio)
→ l’arousal ottimale è legato alle caratteristiche individuali del soggetto
La curva dipende molto dalla soggettività, dall'attivazione che necessito per raggiungere gli
alti livelli, dallo stress; inoltre possiamo citare: difficoltà-conoscenza del compito, carattere e
senso di autoefficacia/autostima
N.B. con un compito facile dovrò attivare il mio livello di attivazione, e viceversa
Bisogna quindi lavorare su obiettivi che mantengano moderati, ma significativi, i livelli di
allerta, ma anche sulle caratteristiche individuali del soggetto
EFFETTO PIGMALIONE= dalle mie credenze, dipendono anche le credenze di chi alleno;
dai miei comportamenti scaturiscono anche quelli della squadra ecc ecc
→ le nostre aspettative influenzano ciò che sarà il futuro, per cui possiamo parlare di un
circolo vizioso
La motivazione non va ricondotta alla sola soddisfazione passiva dei bisogni primari, ma
sorge quando si pongono degli obiettivi; il rapporto prestazione-senso di competenza è
molto importante, e di conseguenza possiamo avere un risultato positivo o negativo in
relazione a come l’individuo si sente/percepisce in relazione al compito a lui assegnato
Può essere:
- intrinseca, per se stessi e per un senso di auto efficacia → porta a risultati stabili
- estrinseca*, determinata dall’ambiente, serve per ottenere un premio o evitare una
punizione → porta a risultati instabili non dipendenti solo da se stessi
Il rinforzo è un a