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TERZA PARTE: STORIA DEGLI AVVENIMENTI

Parte apparentemente più tradizionale → corrispondeva all'idea originaria di una tesi supolitica estera di Filippo II (storia politica, diplomatica e militare);

Ma... Braudel sottolinea più volte l'irrilevanza di avvenimenti e limitazioni della libertà d'azione individuale → esempi:

  • Lentezza di Filippo II non dovuta solo al suo carattere prudente → vedi collasso o finanze spagnole / difficoltà di comunicazione in un impero tanto vasto...
  • Battaglia di Lepanto → la vittoria di Don Giovanni d'Austria dipese da fattori di cui lui non era nemmeno consapevole (semplice "strumento del destino" → Lepanto solo "vittoria navale", non sufficiente a distruggere le lunghe radici continentali turche;

Braudel colloca individui e avvenimenti in un contesto e ambiente di riferimento, rendendoli riconoscibili al prezzo di rilevarne la fondamentale

irrilevanza;

SECONDA PARTE: LA STORIA DELLE STRUTTURE

  • “Destini collettivi e movimenti d’insieme” → storia delle strutture: sistemi economici, Stati, società, civiltà e varie forme della guerra;
  • Storia più lenta di quella degli avvenimenti, al passo delle generazioni, tanto che a volte i contemporanei non ne sono consapevoli;
  • Analisi strutture economico-commerciali → Impero di Filippo II come “colossale impresa di trasporti marittimi e terrestri”;
  • Comparazione strutture sociali di impero spagnolo e turco → entrambi, in maniera simile, vedono polarizzazione (nobiltà prosperava e migrava verso città / poveri sempre più poveri → pirateria e banditismo) tra Cinquecento e Seicento → Braudel parla di “tradimento” o “bancarotta” della borghesia;

PRIMA PARTE: GEOSTORIA (geografia storica).

  • Rapporto uomo-ambiente;
  • Storia quasi immobile → lento svolgimento e
lente trasformazioni (spesso ritorni insistenti ecicli ricominciati);  Si parla di montagne, pianure, coste, isole, clima, rotte terrestri e marittime nel Mediterraneo;  Lunga digressione che mostra che tutti questi tratti geografici sono parte della storia; senza di essi non si può intendere né storia di avvenimenti né tendenze generali ESEMPI PARTE 1:  SEZIONE SULLE MONTAGNE → conservatorismo culturale di società montane / barriere sociali e culturali che separano genti della montagna da quelle della pianura / necessità di molti giovani montanari, emigrati e divenuti soldati mercenari;  SEZIONE SUL MARE → differenze tra realtà del Mediterraneo spagnolo (occidentale) e quelle del Mediterraneo turco (orientale) a livello fisico, economico, culturale → nonostante questo, regione del Mediterraneo considerata realtà unica, grazie al clima, alla vite, all'olivo e al mare Volontà, da parte di Les Annales, di

studiare storia:

  • A livello geografico → influenza della scuola geografica francese (Vidal de la Blache /Lucien Febvre nel suo saggio di geografia storica);
  • A livello geopolitico → influenza di Ratzel (idee su imperi e isole);
  • A livello storico → influenza di Pirenne (Maometto e Carlo Magno → necessità di studiare Oriente musulmano per meglio comprendere la storia dell’Occidente cristiano);

CRITICHE DELL’OPERA

  • Tesi della “bancarotta della borghesia” contestata da studiosi dei Paesi Bassi, dove i mercanti avevano continuato a prosperare;
  • Battaglia di Lepanto non fu irrilevante;
  • Idea di partenza come “storia totale”, ma dice poco sulla mentalità collettiva (diversamente da Febvre) e non dice niente su valori come onore, virilità e vergogna (nonostante avessero un peso importante per europei che musulmani);
  • Scarso interesse per relazioni tra mondo cristiano e musulmano + ruolo delle
  1. Nella premessa Braudel parlava di una storia orientata ai problemi; nel testo questo è stato disatteso → Braudel stesso afferma che il suo problema fosse quello di mostrare come il tempo camminasse a velocità differenti (però ampie porzioni del volume non si occupano di questo);
  2. Tripartizione sbagliata, almeno nella disposizione dei temi affrontati (vedi Burke, che parte dalla terza parte);
  3. Braudel troppo deterministico (a differenza del possibilismo di Bloch e Febvre) → uomo prigioniero di spazio fisico e di quadri di riferimento mentali;
  4. Storia “senza esseri umani” → ma basta vedere terza parte (piena di grandi ritratti individuali) per capire che non è così;
  5. Nella prima parte, al contrario di quanto sperato dall’autore, la storia che lui mostra è immobile, non il movimento (es. non descrive la formazione del paesaggio mediterraneo, nato dal processo di interazione tra specie umana e

ambiente);

COSA C'È DI POSITIVO?

  • Braudel elogiato a livello storiografico anche dai suoi critici;
  • Importanza del tema dello "spazio" → considera il Mediterraneo come una totalità, allargando le frontiere della sua ricerca fino all'Atlantico e al Sahara → una "storia globale" che trova risalto nel capitolo "I confini o il Più Grande Mediterraneo;
  • Tema del "tempo", distinguendo un tempo geografico, un tempo sociale e uno individuale;
  • Tema della longue durée, unita allo studio dell'interazione tra ambiente, economia, società, politica, cultura e avvenimenti → consapevole che tutte le strutture sono soggette a mutare (anche se a velocità diverse) → volontà di un'analisi intera, totale, che facesse dialogare tra loro fattori diversi nei loro ambiti specifici

LA SUCCESSIVA CARRIERA DI BRAUDEL

  • Nel 1956 (dopo la morte di Febvre) Braudel diviene
direttore effettivo delle "Annales"; Nel 1962 operò un rinnovamento degli storici collegati alle Annales → spazio a giovani storici (Le Goff, Le Roy Ladurie, Ferro); Nel 1963 fondò un'altra organizzazione dedicata alla ricerca interdisciplinare, la Maison des Sciences de l'Homme; Impegno per un "mercato comune" delle scienze sociali; Influenzò anche generazioni di giovani ricercatori → es. Chanu si dedicò allo studio della storia dell'America Latina (grazie alle sue lezioni sull'Impero Spagnolo) / Le Roy Ladurie si interessò ai contadini della Francia mediterranea Civilisation matérielle, économie et capitalisme (XVe-XVIIIe siècle): Altra grande opera monumentale (in collaborazione con Febvre); Storia d'Europa dal 1400 al 1800; Febvre non riuscì a completare la sua parte dedicata al pensiero e alle credenze; Braudel, invece, completò la sua.

sulla cultura materiale;

Studio di Braudel pubblicato tra 1967 e 1969 → diviso in tre volumi:

  1. 1° VOLUME: la civiltà materiale → storia quasi immobile (“si semina il grano comeo lo si è sempre seminato, si spiana il suolo della risaia come lo si è sempre fatto, sinaviga il Mar Rosso come sempre lo si è navigato);
  2. 2° VOLUME: la vita economica → importanza del calcolo e di un sistema di regole-o necessità → strutture istituzionali che evolvono lentamente;
  3. 3° VOLUME: meccanismo capitalistico → mutamenti veloci (vedi “i trend”);

PRIMO VOLUME → Braudel e la vita quotidiana:

  • Analisi di Ancien Régime → interesse per lunga durata e approccio globale (si parla diEuropa, Asia e America → impossibile spiegare grandi mutamenti se non adottiamo unavisione globale;
  • Es. → in Estremo Oriente la coltivazione del riso ha provocato un elevatoo popolamento e una forte disciplina sociale;

In Sud America, invece, il mais è una coltivazione che richiede scarsi sforzi, lasciando gli indios liberi di lavorare alle "gigantesche piramidi dei Maya o degli Aztechi, o alle "mura ciclopiche di Cuzco")

La vita quotidiana → Braudel non è interessato alla storia economica convenzionale (analizzata tramite categorie di commercio, industria e agricoltura), ma guarda alla "vita quotidiana", agli uomini e alle cose che l'umanità fabbrica e utilizza (cibo, vestiti, abitazioni, utensili, denaro, città...)

La civilisation matérielle → "regno della routine" → se Febvre si interessava delle "routines mentali" ("outillage mental"), Braudel invece (non avendo mai mostrato grande interesse per la storia delle mentalità) parlava di altre routine:

Es. la sedia è arrivata in Cina nel II o III secolo d.C. → nel '200 era divenuta oggetto di uso

corrente → questa acquisizione portò con sé nuove specie di simboli (es. tavolialti da terra) e nuove posture → nuovo modo di vivere!I giapponesi, invece, resistettero all’avvento della sedia, così come i Mori di Granadaresistettero al Cristianesimo…

SECONDO VOLUME: → Braudel e i meccanismi della distribuzione e dello scambio:

  • Teoria del mercato centrale di Christaller per studiare distribuzione di mercati in Cina;
  • Analisi della “pluralità delle società” (anche contraddizioni delle strutture sociali);
  • Studio di società preindustriali tramite assenza di capitale fisso;
  • Economia di mercato, nella prima età moderna, coesisteva con economia non di mercato(influenza di Polanyi);
  • Dunque? A differenza di Marx e Weber ritiene impossibile che il capitalismo sia nato da ununico fattore, quello economico (ci sono anche quello politico, sociale, culturale, delleciviltà e – in una
certa misura – anche quello storico); TERZO VOLUME → Braudel e il capitalismo (“Les temps du monde”) → studio del processo di affermazione del capitalismo:  Influenza di Wallerstein → analisi della “divisione internazionale del lavoro” e delle successive egemonie di Olanda, Gran Bretagna, Stati Uniti (influenza marxista) → Braudel distingue varie potenze egemoni: Venezia (‘400), dominante nel Mediterraneo / Anversa / Genova (banchieri che controllano destini economici dell’Europa di fine ‘500 e inizio ‘600) / Amsterdam; CRITICHE:  Rigidezza dell’opera, pensata troppo per essere completata da quella (mai realizzata) di Febvre;  Criticato per le sue avversioni marxiste → non ha apprezzato valori capitalistici come laboriosità, disciplina, spirito d’iniziativa… COSA C’È DI POSITIVO?  Sintesi di storia economica dell’Europa moderna in un contesto comparativo; Ultimo

tema → “resistenza

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
9 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lucabeagle di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della storiografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Labianca Nicola.