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ACEROLA

Pianta caraibica, cresce in Messico, vien coltivata, raccolta e se ne fanno degli estratti, o si

purifica completamente in estratto concentrato o si trova direttamente in polvere. Contiene

talmente tanta vitamina c (5% del frutto) che è cattiva da mangiare perché aspro.

BAOBAB

Pianta che è entrata sul mercato attraverso la via dei novel food. Prima del 1997 non era

utilizzata dal punto vista alimentare, non si usava in Europa. E’ una pianta presente in molti

paesi africani, non è coltivata, si trova in giro nelle savane. Molte aziende hanno fatto

richiesta dopo la fuoriuscita della normativa di novel food, si possono fare integratori o anche

in prodotti alimentari. Questa pianta è resa particolare dall’accumulo di acqua che mantiene

all’interno del fusto per resistere alle stagioni aride, si utilizza però il cabossa che si sviluppa

sui rami ed è pendente dal picciolo; esternamente è racchiuso da un guscio che quando

diventa maturo è duro e legnoso, il frutto rimane attaccato all’albero anche dopo la

maturazione, rimanendo appeso si disidrata completamente (l’acqua all’interno evapora).

Dentro al frutto si trovano i semi incastrati dentro ad un materiale che assomiglia al gesso,

che è la polpa disidratata. Non ha bisogno di avere tante lavorazioni perché già pronto da

impacchettare e spedire. Contiene un grande numero di fibre solubili e insolubili (stimola la

crescita della flora microbica intestinale), ha un contenuto elevato di Sali minerali e grande

contenuto di vitamina c; utilizzato sia per produrre alimenti che vengono utilizzati

dall’organizzazione mondiale della sanità per far riprendere l’attività del tratto

gastrointestinale in persone che hanno subito momenti gravi di malnutrizione, ed è utilizzato

come condimento sotto forma di polvere, e utilizzato come ingrediente in integratori

alimentari per aumentare la disponibilità di vitamina c.

COSMETICI

A differenza di quello che avviene negli integratori, in cui si ha normative nazionali che

possono essere diverse tra un pese e l’altro. Per quanto riguarda i cosmetici c’è una

normativa unica gestita a livello europeo.

Regolamento UE 1223/2009 sui prodotti cosmetici: ”Ai fini del presente regolamento si

intende per prodotto cosmetico qualsiasi sostanza o miscela, destinata ad essere applicata

sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra,

organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo, esclusivamente

o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in

buono stato o correggere gli odori corporei“.

Ci sono cosmetici che vanno a interagire con il microcircolo capillare, internamente, e non

sulla superficie, l’importante è che siano sostanze che rimangono all’esterno e non vadano in

circolo nel corpo. il mercato del cosmetico rispetto ad altri è cambiato, perché è un mercato

tumultuoso (nuove linee, strategie, principi attivi) e anche per rispettare l’ambiente. Negli

ultimi 20 anni è cambiato moltissimo nel mercato occidentale, c’è stata una rivoluzione dei

prodotti cosmetici, perché tutto ciò che veniva ottenuto con ingredienti di sintesi (conservanti,

coloranti) è stato sostituito da sostanze di origine naturale. Le farmacie sono entrate nei

mercati cosmetici molto di più rispetto al passato (luogo in cui si vendono prodotti di salute),

ma è un campo minato perché molti consumatori hanno cominciato ad assumere un

comportamento più critico nei confronti dei cosmetici, molti consumatori sono informati su

cosa voglio e che sostanza vuole. Tutto ciò è partito dal fatto che i cosmetici hanno una loro

lista di ingredienti quella che viene chiamata INCI, sulla confezione dei cosmetici deve esserci

l’elenco degli ingredienti all’interno. La lista segue poche regole semplici, esiste una lista

valida in Europa di tutte le sostanze che possono essere inserite in un cosmetico, questa lista

ha un vocabolario preciso per ogni ingrediente, si può arricchire sempre di nuove sostanze.

Per inserire un nuovo ingrediente nel prodotto, le aziende fanno richiesta e se è adatto da

applicare sulla pelle ottengono il consenso. Con questo vocabolario costituiscono la lista degli

ingredienti che i trovano sulla scatola del prodotto:

Non sono mai indicate le quantità, ho un elenco che va in ordine decrescente di quantità,

quando gli ingredienti sono presenti ad un valore pari all’1% l’ordine può essere sparso. Noi

abbiamo un elenco ma non abbiamo nessuna indicazione della quantità effettiva all’interno,

può essere minima o elevata, questo ha una motivazione cioè se scrivo la ricetta precisa me

la possono copiare e non permette al consumatore di capire se la sostanza è presente in

quantità elevata o minima.

Alcuni ingredienti devono essere dichiarati in maniera obbligatoria, ovvero tutti i composti

che sono noti per esser potenzialmente allergenici o allergizzanti (a seguito di un’esposizione

prolungata possono determinare una risposta allergica) devono essere dichiarati.

Si sono affermate app per leggere ed interpretare l’elenco dei cosmetici che aiutano il

consumatore di interpretare un INCI, per capire se un cosmetico è buono o cattivo. Molti

consumatori possono interpretare queste letture in maniera acritica, prendendo per vero

quello che dice l’app senza tener conto che quello che ti dice l’app è dato dalle informazioni

inserite nell’app. Alcune indicazioni però che sono valide per alcune sostanze sono state

estese a tutta una categoria di composti, considerazioni di pericolo differenti. La pericolosità

di una sostanza è data dal livello di esposizione alla sostanza, se si assume poca di questa

sostanza l’esposizione è minore e l’effetto tossico non si ha, se invece io consumo ogni giorno

alte quantità della sostanza, avendo un’esposizione considerevole avrò un effetto più

rilevante.

L’uso delle sostanze vegetali all’interno dei cosmetici fa parte della fitocosmesi, cioè l’impiego

preminente e preferenziale dei derivati vegetali nelle preparazioni destinate all’igiene ed

all’estetica della pelle. Se si ha un prodotto con principio attivo applicato sull’epidermide per

poi intervenire nel microcircolo. Se stiamo sull’epidermide c’è un confronto tra cosmetico e

farmaco da applicare per via topica. Io posso avere una crema contro la cellulite con estratto

di ippocastano ed escina, ma posso trovare una pomata contro gli ematomi e gambe gonfie

che contiene escina e che è registrato come farmaco. Lo stesso ingrediente posso trovarlo nel

cosmetico (come regola si ha quella degli integratori, gli ingredienti cosmetici devono

garantire di essere sicuri ma non devono garantire quello che dicono di fare) e nel farmaco

(segue le indicazioni del farmaco, quantità precise di escina, può contenere quantità molto

elevate di principio attivo e può dire di agire nei confronti di danni e problemi di salute diretti).

Le sostanze profumate nei cosmetici è un aspetto di sicurezza importante, infatti esiste una

normativa con l’elenco preciso in cui obbliga di inserire particolari allergeni al di sotto di certe

quantità e che obbliga i produttori quando quelle sostanze sono presenti. E’ importante

perché possono causare eritemi e arrossamenti, in alcune tipologie di persone questo

problema è più elevato. La fitocosmesi va a pescare tra i suoi ingredienti le piante presenti

nella lista BELFRIT, non è detto che queste piante siano adatte a produrre cosmetici. Una cosa

importante nei cosmetici sono le concentrazioni, se ho un integratore alimentare il

ragionamento sulle concentrazioni è determinato solo dall’averne una troppo alta ed essere

tossica o averne una troppo bassa ed essere inattiva; quindi si cerca una posizione di

equilibrio. Nei cosmetici invece per avere un prodotto efficacie, ma che a dosi elevate può

essere nocivo, quindi si cerca di avere la dose che determina l’effetto e quindi la qualità del

prodotto senza provocare il danno. Un altro fatto è che molti cosmetici devono essere

trasparenti o bianchi, quando una sostanza altera il colore il consumatore può essere molto

più titubante a prenderlo. Questo fa si che molto spesso nei cosmetici molte sostanze

potenzialmente utili non possono essere utilizzate per questo motivo estetico ma anche che in

alcuni casi alcune sostanze che sarebbero utili ad un certo dosaggio sono presenti in quantità

irrisorie, infinitesimali che non sufficienti a dare un certo tipo di risultato. Con

quell’ingrediente però posso farci un farmaco. Quando si dice che un prodotto ha un’azione

cosmetica si pensa che non faccia niente, è un modo di dire ma spesso è la verità, perché un

cosmetico contiene quantità molto basse di sostanze che potrebbero essere attive ma che

non sono presenti in quantità tali da avere un certo tipo di efficacia. Mentre nei farmaci ho

una dose precisa e grazie a quella posso fare dei ragionamenti, negli integratori posso avere

quelli che mi danno una dose precisa e quindi fare certi ragionamenti e posso avere quelli che

non mi danno dose precisa; nei cosmetici non ho mai una dose precisa e quindi non so mai se

quell’ingrediente svolge l’azione che deve svolgere.

La definizione di cosmetico parla di epidermide, quindi la pelle è formata da tessuti diversi tra

loro e con elementi accessori che hanno la stessa funzione del sistema tegumentale delle

piante. Tenere a bada chi ci vuole aggredire, gestire la traspirazione dell’acqua, proteggerci

meccanicamente da ciò che avviene all’esterno e riparare dagli agenti atmosferici, anche

permettere ad alcuni microrganismi che tolleriamo, di crescere in maniera tale da renderli

competitivi rispetto ai patogeni che vorrebbero crescere sulla nostra pelle. La nostra

epidermide è una zona che cerchiamo di tenere pulita ma non è mai completamente sterile.

E’ una struttura diversa dalla corteccia delle piante, la quale produce nuove cellule che man

mano si spostano verso l’esterno, suberificano e formano il rivestimento esterno. La nostra

pelle non funziona in maniera molto diversa, esiste uno strato più profondo del derma sulla

superficie del quale vengono prodotte cellule epidermiche che mano a mano che vanno verso

la superficie esterna dell’epidermide si disintegrano e rilasciano il loro contenuto sulla

superficie esterna della pelle; lo strato corneo esterno è fatto da cellule morte o quasi morte

che periodicamente vengono rinnovate, que

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
107 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/01 Botanica generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lovenutella di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Botanica farmaceutica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Bruni Renato.