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LA REAZIONE CATALIZZATA DALLA DNA POLIMERASI
Abbiamo detto che la DNA polimerasi catalizza la formazione del legame fosfodiestere tra i nucleotidi e quindi
la formazione della catena polinucleotidica. La DNA polimerasi ha bisogno di uno stampo e lavora sempre in
direzione 5’→3’; quindi questo vuol dire che legge lo stampo in direzione 3’→5’ perché i due filamenti di DNA
devono essere sempre antiparalleli.
Il nucleotide che la DNA polimerasi inserisce nel filamento neosintetizzato sarà scelto sulla base del nucleotide
complementare a quello presente nello stampo.
L’OH in 3’ del DNA replicato funzionerà da
nucleofilo nei confronti del nucleotide o
nucleoside trifosfato (ppp) che deve entrare.
Il nucleoside trifosfato che deve entrare viene
scelto sulla base della base azotata nel
nucleotide che è presente sullo stampo. Se
sullo stampo è presente una timina, il
nucleotide che viene inserito contiene
un’adenina.
Si ha quindi la formazione del ponte
fosfodiestere con inserimento del nuovo 56
nucleotide e l’eliminazione di un pirofosfato (PPi). Il pirofosfato poi verrà idrolizzato dalla Pirofosfatasi
inorganica (enzima ubiquitario).
L’idrolisi del pirofosfato è importante perché dà la spinta termodinamica per fare in modo che l’inserimento
→
della base sia irreversibile rende il processo esoergonico per due motivi:
- motivo termodinamico: il pirofosfato è un composto ad alta energia e quindi se lo idrolizziamo liberiamo
energia e l’energia liberata si somma all’energia della reazione
- motivo dell’equilibrio chimico: il pirofosfato è un prodotto di questa reazione e se portiamo via un prodotto
la reazione viene spinta a completamento.
LA REPLICAZIONE È SEMIDISCONTINUA
La replicazione è semidiscontinua perché i filamenti del DNA di origine sono antiparalleli. Nella forcella di
replicazione entra una DNA polimerasi e questa DNA polimerasi deve duplicare entrambi i filamenti però è in
grado di duplicare in maniera continua solamente uno dei due filamenti, ovvero quello che ha la polarità
3’→5’ può essere duplicato in maniera continua. L’altro filamento con polarità opposta 5’→3’ deve essere
duplicato in modo discontinuo, infatti viene duplicato a frammenti che prendono il nome di FRAMMENTI DI
OKAZAKI. Per questo uno dei due filamenti del DNA viene indicato come filamento giuda o filamento veloce
ed è quello che viene duplicato in maniera continua mentre l’altro filamento viene indicato come filamento
ritardato o filamento lento.
Abbiamo detto che il processo di duplicazione richiede il primer. Il primer lo abbiamo definito come un
oligonucleotide complementare ai siti di inizio della replicazione. Aggiungiamo ora che il primer è un
oligonucleotide a RNA. Non è DNA perché la DNA polimerasi non è in grado di iniziare una catena
polinucleotidica mentre l’RNA polimerasi sì. L’RNA
polimerasi ha due siti per i primi due nucleotidi.
→ Per poter iniziare una catena dentro all’enzima
devono poter entrare il nucleotide numero 1 ed il
nucleotide numero 2 allora l’enzima catalizza la
formazione del primo ponte fosfodiestere;
dopodiché si aggiunge il terzo, il quarto, il quinto…
non ci sono più problemi.
L’RNA polimerasi ha un sito nel quale può entrare
un solo nucleotide per volta, quindi l’unica cosa che
può fare è attaccare quel nucleotide all’innesco. In
realtà non è un vero e proprio innesco quello della
RNA polimerasi ma è solamente la possibilità di
legare contemporaneamente due nucleotidi nel
sito attivo: il primo nucleotide ed il secondo.
LA REPLICAZIONE DEL DNA NEI PROCARIOTI
La DNA polimerasi possiede attività esonucleasica 3’→5’ e, nel caso della Pol I, attività esonucleasica 5’→3’.
L’attività esonucleasica è un’attività di idrolisi del legame fosfodiestere e viene indicata anche come attività di
correzione di bozze. L’attività esonucleasica serve a togliere l’ultimo nucleotide inserito se per caso è stato
inserito un nucleotide sbagliato. Questa attività conferisce alla Pol I delle caratteristiche particolari che
permettono a questa polimerasi di eliminare i primer dalla molecola del DNA. 57
La replicazione del DNA necessita di enzimi aggiuntivi per separare i filamenti del DNA, svolgere l’elica, legare
il DNA a singolo filamento e sintetizzare gli inneschi di RNA.
Una pinza di scorrimento si aggancia allo stampo di DNA per aumentare la processività della DNA polimerasi.
La DNA polimerasi è in grado di duplicare il DNA perché resta associata allo stampo: finché rimane associata
allo stampo è in grado di duplicare il DNA. Se si dissocia dallo stampo non è più in grado di duplicare il DNA.
Quindi è importante che la DNA polimerasi resti associata allo stampo per un tempo sufficiente per assicurare
→
la replicazione questo prende il nome di processività della DNA polimerasi. La processività viene
aumentata dalla presenza di una pinza di scorrimento che in pratica mantiene la DNA polimerasi sul filamento
stampo del DNA. Questa pinza non può bloccare l’enzima.
La DNA polimerasi necessita sempre di un primer. Il filamento veloce ha un solo primer mentre sul filamento
lento, ogni volta che la DNA polimerasi comincia un frammento nuovo, ha bisogno di un primer nuovo. Quindi
→
sul filamento lento ci sono molti primer un primer per ciascun frammento di Okazaki.
I primer sono a RNA ma al termine della duplicazione la molecola di DNA deve contenere solo DNA e quindi
bisogna eliminare i primer. Se però eliminiamo i primer tra un frammento di Okazaki e l’altro resta
→
un’interruzione. Quindi occorre un altro enzima in grado di chiudere l’interruzione DNA ligasi.
→
Fattori= proteine che si associano al DNA ci sono dei fattori di iniziazione della duplicazione ma ci sono
anche dei fattori di terminazione della duplicazione. Abbiamo bisogno anche di topoisomerasi perché quando
apriamo la doppia elica del DNA a valle rispetto all’apertura generiamo un superavvolgimento. Il
→
superavvolgimento generato dall’apertura si oppone all’apertura se non rilassiamo il DNA non riusciamo
più a duplicarlo. Le topoisomerasi servono a rilassare il DNA superavvolto a valle rispetto alla direzione della
duplicazione.
→ La replicazione completa del DNA richiede la presenza della DNA ligasi, di un fattore di terminazione e
della topoisomerasi.
I livelli bilanciati dei nucleotidi, il meccanismo della polimerasi, la sua attività come correttore di bozze, e le
attività degli enzimi di riparazione del DNA contribuiscono all’accuratezza della replicazione del DNA.
La DNA polimerasi è una sola ed ha un sito attivo che riconosce i nucleotidi, ma i nucleotidi sono 4. Quindi lo
stesso sito attivo deve riconoscere 4 nucleotidi diversi e deve attaccarli nel modo giusto sul filamento
nascente in modo che sia attaccato il nucleotide complementare allo stampo. Quindi deve poter riconoscere il
nucleotide giusto ed attaccarlo. La DNA polimerasi può fare degli errori ed il sito di correzione di bozze serve
anche a correggere l’eventuale aggiunta di un nucleotide sbagliato. Nonostante questo, l’errore è sempre
possibile e ci saranno degli altri sistemi di riparazione del DNA che intervengono successivamente alla
replicazione. Durante la replicazione possiamo avere solo la correzione di bozze.
Dalla tabella possiamo vedere che ci sono molte meno molecole della Pol III rispetto alla Pol I anche se è più
importante. Non c’è bisogno di tanta DNA Pol III perché è molto processiva. La processività è il tempo che la
DNA polimerasi rimane associata al DNA per la duplicazione. La Pol III ha un’elevata processività, molto più
elevata rispetto alle altre polimerasi (le altre polimerasi si dissociano più frequentemente dallo stampo).
Della Pol I sono necessarie più copie perché ci sono tanti frammenti di Okazaki e se li vogliamo togliere in
fretta abbiamo bisogno che più enzimi attacchino i primer dei vari frammenti di Okazaki.
La Pol III è inoltre più veloce rispetto alle altre polimerasi.
→ →
[+ è presente; - non è presente]
La DNA-Pol I oltre al sito esonucleasico 3’→5’ possiede anche una attività esonucleasica 5’→3’ (attività di Nick
traslation o di spostamento dell’incisione). 58
Il filamento rosso (3’ a sx) è il filamento stampo; il filamento
azzurro (5’ a sx) è il filamento sintetizzato. In questa immagine è
stato introdotto un nucleotide sbagliato perché sul filamento
azzurro c’è una timina quando invece ci dovrebbe essere una
citosina visto che sul filamento stampo c’è una guanina. L’ultimo
nucleotide inserito (si capisce che è l’ultimo inserito perché c’è
OH in 3’ libero) dalla DNA polimerasi è una timina difronte una
→
guanina non va bene. In questi casi succede che nel sito attivo
dell’enzima l’interazione guanina-timina non è perfetta quindi
questo provoca una distorsione nell’elica del DNA. Questa distorsione impedisce all’enzima di continuare la
polimerizzazione: rallenta la velocità di polimerizzazione dell’enzima. Rallentando la velocità di
polimerizzazione dell’enzima, l’estremità 3’ del filamento neosintetizzato si può spostare dal sito di
polimerizzazione al sito esonucleasico 3’→5’.
I nucleotidi che vengono inseriti devono essere complementari ai nucleotidi presenti sullo stampo: se sono
complementari la doppia elica che si forma è una doppia elica normale che è compatibile con il sito attivo
→non ci sono problemi e la DNA polimerasi continua a duplicare. Se invece il nucleotide che viene inserito è
un nucleotide sbagliato, la doppia elica viene distorta e, nel sito attivo, non fa tutte le interazioni che
→
dovrebbe fare per mantenere il substrato legato al sito attivo allora la polimerasi non riesce ad andare
avanti. La polimerasi rallenta ma quello che è importante è che il filamento neosintetizzato ha il tempo di
passare dal sito polimerasico al sito esonucleasico. Se la polimerasi scorre velocemente il filamento non ci
passa mai dal sito esonucleasico, se invece rallenta il filamento neosintetizzato entra nel sito esonucleasico
3’→5’ che è il sito di correzione di bozze. →
Il sito di corr