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LISOSOMI
Il lisosoma è un organello del sistema di membrana che contiene enzimi digestivi capaci di degradare tutte le principali classi di macromolecole biologiche: lipidi, carboidrati, acidi nucleici e proteine. Questi enzimi idrolitici degradano materiali extracellulari introdotti nella cellula per endocitosi, e digeriscono strutture e macromolecole intracellulare danneggiate o non più necessarie.
Il lisosoma è circondato da una singola membrana che protegge il resto della cellula dagli enzimi idrolitici presenti nel lume lisosomiale. Pompe protoniche ATP-dipendenti presenti su questa membrana mantengono un ambiente acido (pH=4-5) all'interno del lisosoma. Questo favorisce la digestione enzimatica delle macromolecole sia grazie all'attivazione delle idrolasi acide sia tramite la denaturazione parziale delle macromolecole. I prodotti della digestione vengono trasportati attraverso la membrana al citosol, dove entrano in varie vie di sintesi o vengono...
espulsi dalla cellula.
Enzimi
Le proteine che devono raggiungere il lisosoma sono modificate in maniera selettiva. A livello della facciatrans del Golgi gli enzimi (idrolasi acide) verranno legati da un recettore del mannosio 6-fosfato, si originerà una vescicola coperta di clatrina che andrà a fondersi con il lisosoma dove il pH acido permetterà la dissociazione del recettore dall'enzima.
Processi che coinvolgono gli enzimi lisosomiali
- FAGOCITOSI
- ENDOCITOSI
- AUTOFAGIA
I vacuoli fagocitosi maturano a formare i lisosomi attraverso la fusione con endosomi precosi.
Vescicole contenente materiale importato per endocitosi mediata da un recettore formano endosomi precoci, che quando si fondono con le vescicole provenienti del TGN contenenti idrolasi acide maturano in endosomi tardivi e lisosomi nei quali il materiale aggiunto viene digerito.
L'autofagia consiste nella digestione di organelli vecchi o inutili, o di altre strutture cellulari.
- Macrofagia: comincia
Quando un organello o un'altra struttura viene avvolto da una doppia membrana che deriva dal RE. Si forma una vescicola chiamata vacuolo autofagico (o autofagosoma) che si fonde con il lisosoma formando una nuova vescicola, l'autolisosoma. All'interno di quest'ultima struttura avviene la digestione e i prodotti vengono spesso riciclati.
Microfagia: comporta la formazione di un vacuolo autofagico molto piccolo, circondato da un singolo doppio strato fosfolipidico che racchiude piccole parti del citoplasma. L'acidità del lume lisosomale concorre a determinare un gradiente eletrochimico di protoni attraverso la membrana lisosomale, che può fornire l'energia per guidare il trasporto dei materiali verso e dal citosol. Alla fine, rimane nel lisosoma soltanto il materiale non digerito che, quando la digestione cessa, diventa un corpo residuo.
PEROSSISOMI
I perossisomi sono organelli a singola membrana la cui sintesi delle proteine avviene nei ribosomi liberi.
Le molecole agiscono tramite 2 recettori diversi, ossia molecole in grado di riconoscerla e indurre all'interno della cellula una risposta. I due diversi tipi di recettori sono:
- Recettori di membrana
- Recettori intermolecolari o nucleari
I recettori sono delle proteine con un dominio in grado di accogliere in modo specifico le molecole segnale, vi è quindi un sito di legame. Il recettore è specifico per ogni tipo di ligando, e la sua capacità di riconoscere il proprio ligando dipende dalla forma del ligando, del sito di legame e dai residui amminoacidi presenti nel sito di legame. Quando il recettore è legato viene definito occupato. La segnalazione dipende da quante molecole di ligando e da quanti recettori sono presenti sulla membrana, ed è regolata dalla saturazione. Il legame tra recettore e ligando dipende anche dall'affinità. Esistono delle molecole di sintesi che hanno un'affinità o selettività maggiore con il recettore del ligando.
Antagonisti: inibiscono la funzione del recettore; - Agonisti: attivano il recettore. In seguito all'interazione con ligando, il recettore modifica la sua conformazione inducendo cambiamenti nelle attività intracellulari.- Integrazione dei segnali: un recettore può attivare vie multiple, differenti recettori possono attivare la stessa via e diversi recettori possono attivare vie diverse le quali si regolano a vicenda;
- Amplificazione dei segnali: 1 molecola può attivare vari enzimi --> il segnale viene amplificato
RECETTORI DI MEMBRANA
I recettori di membrana sono delle proteine transmembrana e la maggior parte delle proteine di segnale agisce tramite questi recettori. Il legame del ligando con il recettore inizia una catena di reazioni intracellulari, che alla fine raggiunge il nucleo e modifica l'espressione genica o ad altre modificazioni intracellulari. Le ultime proteine attivate sono le proteine effettori che possono portare a un cambiamento delmetabolismo (enzima metabolico), cambiamento della forma e una migrazione cellulare (proteine del citoscheletro), cambiamento dell'espressione genica (regolazione della trascrizione e i fattori di trascrizione geni specifici). Le molecole segnale possono indurre una risposta rapida (da secondi a minuti) come il cambiamento del citoscheletro, o una risposta lenta (da minuti ad ore) come la variazione della sintesi delle proteine. Classi dei recettori di membrana: - Canali ionici legando dipendenti: Es. il sito di legame per l'acetilcolina viene attivato quando il sodio Na va ad interagire con il recettore che apre il passaggio e permette il legame con l'acetilcolina. - Recettori accoppiati a proteine G: È la famiglia di recettori più abbondante. Hanno 7 domini transmembrana ad α-elica, la porzione amminica è il dominio di membrana mentre la porzione carbossilica si trova nel citosol. Questi recettori trasmettono segnali intracellulari tramitedelle proteine G, le quali sono attivate dalGTP.Le proteine G sono costituite de 3 subunità in grado di dissociarsi: α si lega ed associa al GTP, β e γche rimangono unite ed agiscono come complesso.
Meccanismo:
- Nello stato inattivo la subunità α è legata al GDP in uncomplesso con β e γ.
- Il legame dell’ormone con il recettore includeun’interazione del recettore con la proteina G, estimola il rilascio della GDP e l’interazione con la GTP.
- La proteina G si dissocia dal recettore e sia subunità αattivata dal legame con il GTP, sia il complesso βγattivato, vanno ad interagire con i rispettivi bersagli.
- L’attività della subunità α termina con l’idrolisi del GTPlegato e la subunità inattivata si riassocia con ilcomplesso βγ.
Le proteine G si suddivido in base ai diversi processi intracellulari a cui sono associate: G
stimolano l'adenilato ciclasi; G inibiscono l'adenilato ciclasi; G lega la fosfolipasi C; G attiva la GTPasi q 12/13 monomeriche della famiglia rho. Desensibilizzazione del recettore: anche se la quantità del ligando è elevata si spegne la segnalazione del recettore. Fenomeno di endocitosi del recettore, riduciamo la densità dei recettori di membrana. Fenomeno di desensibilizzazione, la sezione citoplasmatica del recettore viene fosforilata e questo permette il legame con l'arrestina e spegne il segnale. I secondi messaggeri sono una classe di molecole in grado di innescare l'amplificazione del segnale. Es. calcio-->contrazione cellulare; AMP ciclico*, fosfolipidi*, ossido nitrico*. - Recettori ad attività chinasica Questo tipo di recettori sono delle proteine a singolo dominio transmembrana con dominio di legame al ligando esterno ed un dominio citosolico che ha un'attività enzimatica intrinseca. Vi sono 6 classi di-
Recettori tirosino-chinasici: agiscono come recettori per diverse molecole segnale, in particolare per i fattori di crescita o mitogeni (inducono la crescita cellulare). Hanno un singolo dominio transmembrana ma agiscono in forma dimerica, quindi 2 proteine recettoriali si devono unire, anche il ligando deve essere in forma dimerica. Il legame tra 2 ligandi e 2 recettori associati causa l'attivazione dei recettori, i quali fosforilano i domini tirosinici del recettore stesso (transautofosforilazione), che va ad associarsi con delle molecole segnale che attiveranno una risposta intracellulare. In ogni proteina segnale, per i recettori tirosino-chinasici, sono presenti dei residui SH2 i quali consentono il riconoscimento e il legame delle proteine con le code citosoliche del recettore. Le proteine che vengono