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DICHIARAZIONE DIRITTI UMANI
UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la
Cultura).
● Il Comitato Internazionale di Bioetica dell’UNESCO (CIB) ha lavorato per la
redazione del documento.
● Proclamata l’11 novembre 1997.
● Costituisce il primo strumento “universale” nel campo della biologia, biologia
molecolare e genetica umana.
Convenzione: richiede molto tempo per essere elaborata, quindi rischierebbe di arrivare in
ritardo rispetto allo sviluppo della ricerca; è dotata di forza vincolante, quindi potrebbe non
essere accolta da qualche Stato.
Dichiarazione: è più facilmente agibile in un consesso internazionale a carattere mondiale,
dove si confrontano culture ed interessi diversi. una forma più “soft”, senza essere priva di
effetti normativi. I diversi Stati possono intervenire, con un lavoro di interpretazione, in sede
legislativa nazionale. Può raccogliere in breve tempo l’adesione della Comunità
Internazionale su principi che promuovono il settore biomedico, in particolare la ricerca
genetica.
Scopi:
● Assicurare la ricerca scientifica sulla genetica umana nel pieno rispetto della dignità
della persona umana e dei diritti della persona umana.
A beneficio non solo del singolo ma dell’intera umanità.
● Far stabilire alla Comunità internazionale principi universalmente ossequiati,
mediando tra rispetto della libertà della ricerca, dignità della persona umana,
solidarietà fra gli uomini.
● Impedire che l’umanità sia messa in pericolo da questa ricerca ad alto potenziale
modificativo.
Concetti riccorrenti:
● Dignità della persona umana
● Libertà della ricerca
● Solidarietà fra gli uomini
La solidarietà è:
● Nei confronti di individui, famiglie e popolazioni esposti a rischi particolari di malattie
o handicap di natura genetica (art.17, 18 e 19).
● Tra membri della società umana qualunque siano le loro peculiarità genetiche.
● Fra Nazioni a sistema socio-sanitario avanzato e Nazioni emergenti.
Lo statuto dell’embrione (aspetto negativo evidenziato dai Cattolici):
● La scarsa attenzione prestata alla tutela della vita prenatale.
● Assenza della definizione dello statuto dell’embrione umano.
Un’interpretazione ampia dell’art.17 (che attribuisce agli Stati il dovere di incoraggiare “le
ricerche destinate ad identificare, a prevenire ed a trattare le malattie genetiche“) potrebbe
anche giustificare la selezione degli embrioni secondo criteri genetici.
La conoscenza dei propri geni è:
● Un diritto dell’individuo
● Una premessa necessaria per interventi che mirano al miglioramento delle condizioni
di vita dell’uomo
DICHIARAZIONE UNIVERSALE SUL GENOMA UMANO E I DIRITTI DELL’UOMO
● Coinvolge l’Organizzazione delle Nazioni Unite e i 184 paesi aderenti
● Rappresenta un punto di incontro fra tradizioni, mentalità giuridiche, valori culturali
diversi dei differenti continenti
● Rappresenta la formulazione più elevata che si è potuto ottenere per salvaguardare i
principi della dignità dell’uomo e dei diritti individuali nei confronti della ricerca
genetica.
PROGETTI DI RICERCA CHE SI SVILUPPANO NEL CAMPO DELLA GENETICA
Progetto genoma: mappaggio e sequenziamento di tutti i geni dei cromosomi umani;
informazioni circa le 4937 malattie genetiche note; aspetti psicologici e patologici della salute
dell’uomo.
Vantaggi
Effettuare previsioni sulla salute e malattia di ogni singolo individuo.
Svantaggi
Uso improprio delle informazioni (da parte dei datori di lavoro o di compagnie di
assicurazione).
Si sono esaltati:
● I principi della libera ricerca
● I principi della libera comunicazione
● Il paradigma della libera fruizione dell’avanzamento della conoscenza. Libera
diffusione delle idee senza barriere e senza costrizioni; libera collaborazione di
scienziati senza barriere rappresentate da nazionalità, etnia, credo politico, religione.
● Utilizzazione commerciale delle conoscenze ottenute grazie al sequenziamento dei
genomi degli esseri viventi.
Svantaggi
Le opportunità conseguenti alla conoscenza diventano:
● privativa di gruppi industriali o commerciali
● non patrimonio dell’umanità
BIOPIRATERIA
● I cinesi fanno incetta di genomi soprattutto di piante tipiche della tradizione
alimentare mediterranea.
● Medesimo comportamento spesso è stato assunto da Craig Venter, uno degli artefici
del progetto genoma.
Ma l’individuo non è solo costituito dai suoi geni.
La rigorosa comparazione della sequenza dell’intero genoma degli organismi dai batteri allo
scimpanzé ha fortemente contribuito alla conoscenza della struttura del gene umano e della
sua regolazione.
INTERVENTI SUL GENOMA
Terapia genica (sostituzione di un gene deficitario o alterato) in:
● Cellule germinali e preembrioni;
● Cellule somatiche
Nel primo caso vi sono discussioni etiche:
Il gene introdotto può correggere la malattia modificando gli equilibri genetici della cellula,
quindi può introdurre una mutazione che diventerebbe ereditaria.
Tuttavia secondo alcuni:
● La terapia genica non dovrebbe essere eseguita se non si hanno garanzie assolute
sulla sicurezza della tecnica
● Le terapie geniche sulle cellule germinali non dovrebbero mai essere ammesse
perché comportano una manipolazione illecita, mettono in dubbio il diritto ad
un’identità genica e rischio di utilizzo di tecniche eugenetiche.
La correzione dei caratteri fondamentali dell’uomo è improponibile perché dovuti all’azione
coordinata di fattori diversi.
EUGENETICA
Dal greco ευγενεσ ”buona razza o nascita”. Disciplina volta al miglioramento della specie
umana attraverso la manipolazione dei suoi geni o l’incrocio selettivo di individui con
caratteri fisici e mentali ritenuti positivi.
Eugenetica: termine introdotto per la prima volta da Francis Galton (1822-1911) nel 1883 nel
libro Inquiries into the human faculty and its development nel quale sosteneva la tesi del
perfezionamento dell’uomo mediante una selezione consapevole (cosciente) degli
accoppiamenti.
Considerato il precursore delle moderne dottrine eugenetiche, sin dai suoi primi articoli
pubblicati nel 1865 (Hereditary Talent and Genius) e nel 1869 (Hereditary Genius), Galton
riteneva che: “i processi dell’evoluzione sono in attività costante e spontanea, alcuni sono
negativi, altri positivi. Il nostro ruolo è di fare attenzione alle opportunità di intervenire per
controllare i primi e dare libero gioco ai secondi”.
● 1905: fondò un laboratorio di eugenetica presso l’Università di Londra, il Galton
eugenics laboratory. Promosse: i certificati attestanti l’idoneità eugenetica dei
nubendi, cioè certificati prematrimoniali attestanti l’idoneità al matrimonio senza
pericoli per la discendenza. La proposta fu ripresa nel primo dopoguerra, in Italia, in
altri paesi europei, in America. Medici e giuristi obiettavano le difficoltà incontrate, da
parte degli esperti, nell’accertare e produrre documentazione comprovante inabilità
relative ad una sfera troppo intima e riservata.
● 1908: l’Eugenics Education Society, in Inghilterra.
● 1910: l’Eugenics Record Office, laboratorio di ricerca nel settore
dell’eugenetica,diretto da H.H. Laughlin e Ch. B. Davenport fu istituito a Cold Spring
Arbor.
Entrambi i centri si proponevano di divulgare i principi dell’ereditarietà allo scopo di
contribuire indirettamente al perfezionamento della specie umana, ed educare i cittadini alla
responsabilità eugenetica del matrimonio.
● Dal 1910 al 1940: il movimento eugenetico, nato in Inghilterra, si diffuse rapidamente
in Svezia, Stati Uniti, Francia e Germania. Laboratori di eugenetica sorsero anche in
Norvegia, Danimarca, Belgio, Olanda, Svizzera, Portogallo, Ungheria, Russia,
Cecoslovacchia. Tra i suoi sostenitori: noti scienziati come H. J. Muller, W. E. Castle,
E. G. Conklin e T.H. Morgan.
● 1913, in Italia: si costituì un Comitato per gli studi di eugenetica nell’ambito della
Società romana di Antropologia
● 1919: fu fondata la Società italiana per gli studi di genetica ed eugenetica, ad opera
di E. Pestalozza, G. Gini, C. Artom.
● 1912, in Francia: si sperimentarono test sul quoziente d’intelligenza (QI) ritenuti uno
strumento quantitativo valido per riconoscere menti particolarmente dotate.
Sembrava un utile mezzo per migliorare l’intelligenza della popolazione.
I principi eugenetici, inizialmente confinati nell’ambito accademico, si affermarono in seguito
alla riscoperta delle leggi di Mendel che erano un valido e sicuro criterio scientifico per
controllare la trasmissione dei caratteri ereditari.
L’eugenetica prevedeva due diverse modalità di intervento:
● una favoriva l’accoppiamento tra individui portatori di geni ‘positivi’ per incrementarne
la frequenza nella popolazione (eugenetica positiva);
● l’altra tendeva a limitare, o addirittura proibiva, i matrimoni la cui prole poteva essere
portatrice di caratteri genetici indesiderati (eugenetica negativa).
EUGENETICA POSITIVA
Limitata nell’applicazione da alcune questioni di principio.
È molto difficile, nell’uomo, trovare un accordo univoco sui caratteri positivi da selezionare,
senza incorrere in pregiudizi di tipo razziale. Per ottenere un miglioramento della razza, si
dovrebbero costringere gli individui ad unioni matrimoniali prestabilite, con evidente ed
intollerabile lesione della libertà individuale.
EUGENETICA NEGATIVA
Consentiva di raggiungere, più facilmente, un consenso sui geni o i complessi genici di cui si
doveva ridurre la frequenza.
Tuttavia, il processo selettivo sarebbe stato molto lento. Gli studi di genetica delle
popolazioni evidenziavano che l’espressione di un gene recessivo si sarebbe ridotta in
maniera significativa dopo un numero molto elevato di generazioni.
Secondo gli eugenisti, il miglioramento della specie umana si poteva ottenere con metodi
aventi un diverso grado di severità:
● istituzione di pubblici consultori matrimoniali per diffondere i principi di genetica e di
eugenetica;
● il certificato prematrimoniale obbligatorio;
● la segregazione;
● l’aborto eugenetico;
● la sterilizzazione.
La Chiesa Cattolica:
● accetta l’istituzione di pubblici consultori matrimoniali.
● condanna severamente tutti gli altri mezzi utilizzati dall’eugenetica.
● es