Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LA FERMENTAZIONE
Sia la piruvatochinasi che la fosfofruttochinasi sono inibite dall'ATP. La presenza di ATP inibisce la
piruvatoesochinasi e la fosfofruttochinasi. L'ATP è uno dei prodotti finali, è la molecola che deve
essere prodotta. Quando ce n'è abbastanza nella cellula, l'ATP stesso inibisce questi enzimi facendo
rallentare la glicolisi.
L'esochinasi, enzima che catalizza la prima reazione, è inibita dal suo prodotto: il glucosio-6-fosfato.
L'esochinasi non è inibita da ATP, non risponde allo stato energetico della cellula, ma è inibita dal
glucosio6-fosfato. Non è inibita da ATP perché anche se la cellula magari ha già abbastanza ATP,
continua a inibizzarla → La prima reazione della glicolisi da glucosio a glucosio-6-fosfato è in
generale il punto di ingresso di glucosio nel metabolismo. Quando il glucosio – per esempio – deve
fare glicogeno (il suo polimero), deve fare la prima reazione. Quindi la prima reazione non è
esclusiva della glicolisi, ma la deve fare anche per poter poi intraprendere altri destini metabolici. Di
conseguenza l'enzima non è inibito da ATP, perché magari di ATP ce n'è già a sufficienza, la glicolisi
non serve farla, ma questa prima reazione serve lo stesso per far poi prendere altre vie, altri
metabolismi, al glucosio-6-fosfato.
Il piruvato che si forma alla fine della glicolisi può prendere diversi desini metabolici. Tra i destini
metabolici si differenziano quelli che può prendere in condizioni di anaerobiosi e quelli che può
prendere in condizioni di aerobiosi [il piruvato che si forma dalla glicolisi può prendere diverse vie
metaboliche in funzione di presenza o assenza di ossigeno].
L'ossigeno è una discriminante, perché nella glicolisi da un glucosio si producono due piruvati, due
ATP e due NADH. L'ATP, in quel momento, serve alla cellula per fare altre funzioni, quindi man
mano che viene prodotto verrà consumato in altri processi e quindi non si accumula. Il NADH
+
prodotto invece si accumula, e ad un certo punto il NAD presente potrebbe terminare e se termina
farebbe fermare la glicolisi. In condizioni di aerobiosi, quindi quando è presente l'ossigeno, è
+
l'ossigeno stesso che permette di riossidare il NADH a NAD . Nel metabolismo il ruolo principale
dell'ossigeno è quello di riossidare cofattori redox nella forma ossidata. In condizioni anaerobiosi,
+
quando non è presente l'ossigeno, il NADH non può essere riconvertito a NAD dall'ossigeno stesso
perché non c'è. In condizioni di anaerobiosi, la cellula deve utilizzare altri sistemi per riossidare il
+
NADH a NAD . Questi altri sistemi sono le fermentazioni.
Le due principali sono la fermentazione lattica e la fermentazione alcolica.
Anche i nostri tessuti, in condizioni di stress, possono fare fermentazioni → si attiva il metabolismo
+
anaerobio sennò ci sarebbero eccessi di NAD .
Fermentazione lattica
Nella fermentazione lattica il piruvato prodotto dalla glicolisi viene ridotto ad acido lattico → il
+ +
cofattore NADH deve ossidarsi a NAD . Questa reazione permette di riossidare NADH a NAD per
renderlo disponibile alla glicolisi. Un batterio lattico, quando cresce nel latte per trasformatelo in
yogurt, l'acido lattico che produce con la fermentazione, per lui è un prodotto di scarto e infatti lo
butta all'interno del mezzo. Quando l'acido lattico si accumula, l'abbassamento di pH inibisce
l'ulteriore crescita. Lo scopo della fermentazione lattica non è produrre acido lattico, ma è riossidare
+
il NADH a NAD per portare avanti la glicolisi in assenza di ossigeno.
L'enzima di questa reazione è il lattato deidrogenasi (deidrogenasi sono quelli coinvolti nelle
reazioni redox).
Fermentazione alcolica
Formata da due reazioni. La fermentazione alcolica produce anche anidride carbonica.
La fermentazione alcolica parte dal piruvato, molecola che ha tre atomi di carbonio. Nella prima
reazione il piruvato viene decarbossilato, cioè viene tolto un atomo di carbonio sottoforma di CO .
2 59
Marianna Sala
Da questa decarbossilazione si forma una molecola di CO e si forma una molecola con due atomi
2
di carbonio. La molecola che si forma dalla prima ossidazione è l'acetaldeide (aldeide acetica);
l'enzima è il piruvato decarbossilasi. Nella seconda reazione l'acetaldeide viene ridotta ad etanolo
(alcol etilico), che è il prodotto finale. Se la via energetica si riduce, un cofattore deve ossidarsi, ed
+
è sempre il NADH che si riossida a NAD , per essere poi disponibile alla glicolisi. L'enzima di
questa seconda reazione è l'alcol deidrogenasi. +
In condizioni aerobiche la il NADH che si forma durante la glicolisi è riciclato a NAD , e i suoi
elettroni vengono trasferiti all'ossigeno. In condizioni anaerobiche molti organismi rigenerano
+
il NAD trasferendo gli elettroni dal NADH al piruvato, formando lattato oppure etanolo e CO .
2
VIE DI ALIMENTAZIONE DELLA GLICOLISI
Il glucosio tramite la glicolisi comincia il suo metabolismo. Nella nostra alimentazione, però, non si
introduce soltanto glucosio, ma anche atri tipi di monosaccaridi (fruttosio o galattosio). Questi due
zuccheri entrano nel metabolismo in modi diversi.
Fruttosio
• L'esochinasi – primo enzima della glicolisi – ha una certa flessibilità di substrato. L'esochinasi sa
catalizzare la sua reazione non soltanto sul glucosio, ma anche sul fruttosio. L'esochinasi sa
trasformare il fruttosio in fruttosio-6-fosfato. In questa reazione un ATP diventa ADP. Il fruttosio-
6-fosfato è un intermedio della glicolisi, quindi può continuare tranquillamente la glicolisi.
nostro organismo ci sono tessuti con funzioni differenti. Per quanto riguarda il glucosio e
◦Nel
la glicemia → i muscoli hanno il compito di garantire il movimento, che è fondamentale per la
vita. Il fegato ha, tra i suoi compiti, quello di mantenere costante la glicemia.
I muscoli fanno glicolisi, mentre il fegato attiva o rallenta la glicolisi anche per regolare la
glicemia. Questa differenza si trova anche in un enzima della glicolisi, l'esochinasi che si trova
nel muscolo e più o meno in tutti gli altri organi, non si trova nel fegato. Nel fegato la prima
reazione della glicolisi non è realizzata dall'esochinasi, ma è realizzata dalla glucosinasi. La
glucochinasi ha delle caratteristiche che la rendono più adatta al controllo della glicolisi. A
differenza dell'esocinasi, la glucochinasi è specifica solo e soltanto per il glucosio. Quindi, nei
muscoli e negli altri tessuti il fruttosio sfrutta l'esochinasi per fare la glicolisi, nel fegato non
essendoci l'esochinasi dovrà compiere un percorso più complesso.
Quindi l'esochinasi può fosforilare anche il fruttosio, ma non nel fegato perché lì non c'è
l'esochinasi.
Galattosio
• Il galattosio, per entrare nella glicolisi viene
inizialmente fosforilato a diventare
galattosio-1-fosfato. Questa fosforilazione
viene fatta da un enzima specifico che è una
chinasi (ATP è diventato ADP). Questo
galattosio reagisce con un UDP-glucosio
(UDP è uridinadifosfato, un nucleotide). In
questa molecola l'UDP, come dice il nome, è
legato al glucosio. In questa reazione
galattosio e glucosio si scambiano. Si formano glucosio-1-fosfato libero, e UDP-galattosio.
Questa reazione può funzionare ciclicamente perché c'è un enzima, una isomerasi, che trasforma
l'UDP-galattosio in UDP-glucosio. In questo passaggio è entrato un glucosio ed uscito un
galattosio utilizzando un ATP. Con questo passaggio, da un galattosio al netto si è formato un
glucosio-1-fosfato utilizzando un ATP. In questo modo, il galattosio, dopo aver subito le reazioni,
ha fatto formare un glucosio-1-fosfato. Il glucosio-1-fosfato non è un intermedio della glicolisi, e
quindi come tale non può entrare direttamente nella glicolisi. Il glucosio-1-fosfato viene
convertito a glucosio-6-fosfato → enzima fosfoglucomutasi. Questa reazione è perfettamente
reversibile, e infatti la si trova in altri metabolismi che attivano il substrato. 60
Marianna Sala
La glicolisi può fornire intermedi per altre vie metaboliche. Per esempio da 3PG (3-fosfoglicerato)
si può formare la serina [quell'intermedio metabolico costituisce un punto di diramazione e di
scambio; l'intermedio può scegliere se prendere la via della glicolisi o se andare a fare sintesi di
amminoacido]. Un altro esempio è dato dal F6P (fruttosio-6-fosfato) che permette di formare
glicoproteine o glicolipidi, quindi anche F6P può prendere altri destini metabolici.
Il glicogeno e l'amido endogeni, forme di deposito del glucosio, entrano nella glicolisi tramite
un processo a due tappe: la scissione fosforolitica, con formazione di glucosio-1-fosfato,
catalizzata dalla glicogeno fosforilasi o dall'amido fosforilasi e la conversione del glucosio-1-
fosfato in glucosio-6-fosfato, a opera della fosfoglucomutasi.
I polisaccaridi e i disaccaridi ingeriti con la dieta vengono convertiti in monosaccaridi per
azione di enzimi idrolitici intestinali.
Diversi D-esosi, come il fruttosio, il galattosio e il mannosio vengono fosforilati e quindi
trasformati in glucosio-6-fosfato, fruttosio-6-fosfato o fruttosio-1-fosfato.
La conversione del galattosio-1-fosfato in glucosio-1-fosfato coinvolge due derivati
nucleotidici degli zuccheri: l'UDP-galattosio e l'UDP-glucosio.
L'ANABOLISMO DEGLI ZUCCHERI
Nel metabolismo della cellula, la via contraria alla glicolisi si
chiama gluconeogenesi che è la via anabolica contraria alla
glicolisi. È la via che permette di formare glucosio partendo da
piruvato. È una via che viene considerata sempre citosolica,
perché la maggior parte delle sue reazioni avviene sempre nel
citosol. Soltanto un paio di reazioni avvengono in un altro
organello. La gluconeogenesi ha in comune con la glicolisi 7
reazioni: tutte le reazioni della glicolisi che sono reversibili si
trovano nella gluconeogensi, ma avvengono in senso contrario
(stessi enzimi e stessi intermedi).
Per studiare la gluconeogenesi si deve studiare come si fanno ad
“aggirare” le tre reazioni irreversibili della glicolisi; cioè come si
fa a tornare indietro rispetto a quelle tre reazioni che erano
irreversibili (la prima, la terza e la decima). La gluconeogenesi si
parte dal piruvato, che diventa glucosio.
La decima reazione della glicolisi portava da piruvato a
fosfoenolpiruvato, reazione irreversibile. Per tornare indietro, cioè
per passare da piruvato a fosfoe