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MALDI+TOF
Per questo tipo di ionizzazione è necessario un laser e una matrice. La matrice in questo caso è una sostanza cristallina, una molecola organica, che deve avere una determinata caratteristica: deve essere in grado di assorbire la radiazione elettromagnetica emessa dalla luce laser che utilizziamo per questo tipo di ionizzazione. Le matrici più utilizzate in ambito delle proteine sono l'ACIDO SINAFINICO e l'ACIDO ALFACIANO-IDROSSICINNAMICO, queste matrici vengono solubilizzate in una soluzione acquosa in presenza di un solvente organico e in presenza di una percentuale di acido (di solito si usa l'ACIDO TRIFLUOROACETICO). Questa soluzione di matrice viene miscelata con il campione di proteine o peptidi da analizzare e si lavora in condizioni tali per cui la matrice sia in largo eccesso rispetto ai peptidi o alle proteine in analisi. Una piccolissima quantità di questa miscela (parliamo di quantità dell'ordine
di0,5microlitri) viene deposta su una specifica piastra metallica, questa piccola goccia di matrice viene poifa-a cristallizzare, l’acqua e il solvente evaporano e si formano dei cristalli, così il nostro campione cheprima si trovava in soluzione adesso viene preparato per l’analisi in forma cristallina. Una volta o-enu7ques7 cristalli, che sono una miscela di campione, proteine e matrice, questa piastra viene inserita nellasorgente dello spe-rometro ed è pronto per essere so-oposto al processo di ionizzazione.
Quella in basso grigia è la piastra metallica, il supporto, e quello sopra è il nostro cristallo dove sonopresen7 tante molecole di matrice che è quellorappresentato in azzurro e le molecole dei nostrianali7 proteici o pep7dici. Il nostro campione vienecolpito con la luce del laser che viene assorbitadalla matrice, perché la cara-eris7cafondamentale di queste matrici è quella diassorbire la lunghezza d’onda
specifica emessa dalla laser. La matrice assorbe energia e la trasferisce all'analita che in seguito viene desorbito cioè passa dallo stato solido allo stato gassoso. Durante questo desorbimento l'analita viene anche ionizzato, è la matrice stessa che trasmette energia e che determina la protonazione dell'analita. L'importanza della matrice sta proprio nel fatto che permette che il campione venga colpito con un'energia inferiore a quella che avrebbe il laser se lo colpisse in maniera diretta, cioè la matrice trasferisce un'energia meno intensa al campione proteico e questo permette che il campione proteico non venga degradato. Una fase molto importante in questa ionizzazione è che si formano specie ioniche mono caricate, cioè per ogni peptide o proteina presente nel nostro campione si forma lo ione molecolare costituito dalla molecola a cui viene aggiunto un protone. Un altro punto importante è che si tratta di una ionizzazione a intermittenza,
cioè che il laser non colpisce in maniera continua il nostro campione ma si utilizzano degli impulsi della durata molto breve (nanosecondi) e anche questo permette di evitare una degradazione del campione. Quindi questa ionizzazione per diversi motivi è una ionizzazione soft che permette di non degradare le proteine. Una volta ottenuta questa nube di specie ioniche in fase gassosa devono essere inviate all'analizzatore. Affinché queste ioni vengono accelerati verso l'analizzatore viene applicato un campo elettrico, cioè una forte differenza di potenziale che permette agli ioni di venire accelerati e essere inviati nell'analizzatore, che per lo spettrometro MALDI+TOF è rappresentato dal TUBO DI VOLO che è un tubo lineare delle dimensioni che vanno dal metro al metro e mezzo e ha una caratteristica importantissima: è sottovuoto. In questo modo quando gli ioni entrano nel tubo di volo e non subiscono nessun tipo di rallentamento dall'area che nondeve essere presente. Nel tubo di volo gli ioni si muovono con una velocità che dipende dal loro rapporto di massa/carica e a parità di carica gli ioni minori si muovono più velocemente, quindi le prime specie ioniche ad attraversare il tubo di volo e colpire il detector sono gli ioni con una massa minore. Quando lo ione colpisce il detector esso produce un segnale ma effettivamente la grandezza che viene misurata da questo tipo di analisi non può essere altro che un tempo, con questo analizzatore mi permette di misurare il tempo di volo di ciascuna specie ionica. Il tempo di volo è il tempo che ciascuna specie impiega per attraversare il tubo di volo cioè quello che intercorre dalla creazione laser che produce la nube ionica all'arrivo dello ione al detector. Da questa misura del tempo di volo è possibile ricavare il rapporto massa/carica della specie ionica. Quando gli ioni vengono accelerati dal campo elettrico hanno tutti la stessa energia cinetica.l'energia di uno ione opposto ad un campo elettrico è pari a E = zV (dove z è la carica dello ione e V è la differenza di potenziale applicata). Se consideriamo l'espressione generale dell'energia cinetica E = 1/2mv (dove m è la massa e v è la velocità della particella), possiamo eguagliare queste due equazioni e otteniamo zV = 1/2mv. Da questa espressione possiamo calcolare facilmente la velocità della particella. Considerando che la velocità è il rapporto v = L/t (dove L è la lunghezza del volo e t è il tempo impiegato a percorrere L), possiamo ricavare l'espressione del tempo di volo di ciascuno ione: t = L/v. Andando a raggruppare tutte le altre grandezze sotto forma di costante, cioè una costante tipica della geometria dello strumento utilizzato, possiamo ricavare il valore di massa/carica della nostra specie ionica nel momento in cui ne abbiamo misurato il tempo di volo. Il mio strumento misura il tempo di volo e, dal valore del tempo, ricavo il rapporto massa/carica.mio ione=kAlla fine di un'analisi si ottiene uno spettro di massa che è un grafico che riporta massa/carica e intensità dello ione. Abbiamo l'esempio di un'istogramma ottenuto da una miscela di 2 proteine INSULINA e BETA-LATTOGLOBULINA. Esse hanno delle masse differenti fra di loro, ma le specie che vengono rilevate nello spettro di massa sono gli ioni molecolari, cioè quelli mono carica, e possono formarsi anche piccole quantità di ioni bicarica. In questo caso il segnale che andiamo a vedere sullo spettro corrisponde al peso della proteina+2 diviso 2 perché quello che andiamo a leggere è il rapporto di massa su carica. La ionizzazione MALDI ci permette di ottenere nella stragrande maggioranza gli ioni monocarica e questo è importante perché nella stragrande maggioranza è più semplice. Un analizzatore è caratterizzato da diversi parametri importanti, ogni analizzatore in un spettrometro di massa può lavorare in.un particolare range di rapporto massa/carica, possono essere misurati i rapporti di massa/carica all'interno di un determinato range e per il tempo di volo questo range è molto ampio e ci permette di analizzare specie proteiche che essendo delle macromolecole avranno dei valori di massa/carica molto alti. La sensibilità è la capacità di rilevare piccole quantità di analita e il sistema MALDI+TOF ci permette di rilevare piccolissime quantità (ordine picomoli o fentomoli). La risoluzione è la capacità di un sistema di separare degli analiti, e nel caso dello spettrometro di massa ci indica la capacità di separare ioni con valori di massa/carica diversi. La risoluzione numericamente corrisponde al rapporto tra la massa del picco e la lunghezza del picco misurata alla metà della sua altezza; più un picco è alto e stretto, maggiore sarà la sua risoluzione dell'analizzatore. Abbiamo un esempio che ci fa capire
Cos'è avere una buona risoluzione e una meno buona. A sinistra abbiamo uno spettrometro con un analizzatore a bassa risoluzione, vediamo che ci sono 2 segnali che differiscono per 1 Dalton, la risoluzione è bassa vediamo che il primo picco è più allargato e i due picchi non sono efficacemente separati. Se dovessimo analizzare le stesse specie ioniche però con un analizzatore con una risoluzione maggiore, possiamo vedere come i due picchi vengono separati e ciascuno dei due vediamo che è molto più stretto rispetto alla figura a sinistra. Si considerano strumenti ad elevata risoluzione quei strumenti che hanno una risoluzione R 5000. L'accuratezza ci indica quanto il valore di massa misurata si discosta dal valore di massa esatta. La massa teorica viene calcolata come il rapporto: e si misura in parti per milione massa teorica (ppm). L'analizzatore TOF così come l'abbiamo descritto non ha
un’elevata risoluzione, cioè un sistema di analisi che ci perme-e di avere un’elevata sensibilità ma una risoluzione rela7vamente bassa. Sono sta7 sviluppa7 strumen7 a cui sono sta7 apportan7 delle modifiche che hanno permesso di o-enere una risoluzione moltopiù alta. Sostanzialmente per migliorare la risoluzione le modifiche strumentali sono 2: una è l’estrazione ritardata e l’altra è l’inserimento di un sistema di riflessione. Per quanto riguarda l’estrazione ritardata quello che si fa è ritardare l’applicazione del campo ele-rico, del voltaggio che fa accelerare gli ioni verso il tubo di volo, ritardare rispe-o all’impulso del laser che genera la nube di ioni. Quindi quando si applica un’estrazione ritardata il laser colpisce il campione sia spe-a che si sia formata la nube di ioni e poi con un minimo ritardo si applica il campo ele-rico in questo modo è possibile far si che tuJ gli ioni che
si sonoforma7 vengono compa-a7 all'ingresso del tubo di volo è questo perme-e di migliorare la risoluzione.La seconda modifica al sistema permigliorare la risoluzione è quella diaggiungere uno specchio di riflessione.Vediamo che una TOF normale noiabbiamo il detector, il rilevatore, che sitrova all'estremità del tubo di volo cheabbiamo de-o che è lineare, gli ionipartono dall'estremità in basso epercorrono questa distanza lineare fino alrilevatore. Quando si me-e un sistema diriflessione invece all'estremità del tubo divolo si inserisce questo specchio che ècos7tuito da un insieme di griglie chesono cariche e hanno stessa carica degliioni che sono in analisi, quindi q