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ODI DI COSTITUZIONE

volontarie (contratto, testamento)

coattive (stabilite dalla legge/ es. fondo intercluso, cichebisogniacquedotto, elettrodotto) andaili iosi disponibilità coppure dial giudice

Solo servitù pace per usucapione apparenti 1 per destinazione del padre di famiglia Sentenzacostitutiva

Le servitù c.d. “personali” non sono servitù modifica unsituationsi hanno quando il proprietario si obbliga liberamente aconcedere qualcosa ad altri. Non sono servitù.

Servitù prediali

La servitù prediale consiste nel peso imposto sopra un fondo per l’utilità diun altro fondo appartenente ad un diverso proprietario (1027). La servitùdetermina quindi un obbligo a carico del proprietario del fondoservente e una reciproca pretesa a favore del proprietario del fondodominante.

L’obbligo deve essere dell’ordine di non fare qualcosa o lasciar farequalcosa (non sopraelevare, lasciar passare…)

(1030).Anche se la proprietà dei fondi passa ad altri soggetti le servitù permangono, rappresentando quindi un limite della proprietà. Il proprietario del fondo dominante si arricchisce di un vero diritto su cosa altrui. I fondi devono essere vicini, ma non necessariamente confinanti (se acquisto il diritto di attingere acqua da una sorgente con una condotta, saranno gravati di servitù tutti i fondi che stanno tra il mio e la sorgente). L'art 1031 dice che le servitù prediali si possono costituire in 4 modi: - coattivamente - volontariamente (contratto o testamento) - per usucapione, 20 anni - per destinazione del padre di famiglia Ecco che si distinguono quindi servitù coattive e servitù volontarie. Le servitù coattive sono elencate dall'art 1032 e prevedono una serie di situazioni in cui la piena utilizzazione di un fondo esige che sia imposto un peso ad altri fondi, per esempio per condurre acqua, elettricità,

o permettere di accedervi (passo). La parola coattivo significa che la situazione prevista crea il diritto di ottenere la servitù, che dovrà poi essere ottenuta per contratto con il proprietario del fondo che sarà il servente, o per sentenza di un giudice se questi si rifiutasse di concedere la servitù.

Le servitù volontarie sono quelle servitù la cui costituzione non è obbligatoria.

Un modo di costituzione della servitù è per destinazione del padre di famiglia. Il padre non c’entra nulla, se non nei ricordi dell’antichità. E’ il caso di un fondo unico che viene poi diviso: elementi prima comuni (come sorgenti) diventano oggetto di servitù.

I modi di estinzione delle servitù sono per confusione (1072) e per prescrizione in caso di non uso prolungato per 20 anni.

Il caso Tizio, proprietario di un albergo in località di mare, stipula un contratto con Caio, proprietario del fondo confinante, per cui,

dietro un corrispettivo annuo, Caio accetta che i clienti dell'albergo utilizzino il suo vasto giardino e il campo da tennis che vi è costruito. È nata una servitù a favore del fondo di Tizio e a carico del fondo di Caio? (art. 1027 c.c.). si Il caso In seguito al frazionamento di un edificio, già appartenente ad unico proprietario, il contatore dell'energia elettrica dell'appartamento acquistato da Tizio risulta installato su una porzione di pianerottolo di proprietà esclusiva di Caio. Tizio pretende di accedere a tale spazio sia per le verifiche periodiche sia per la riattivazione dell'apparecchio in caso di guasto. Caio si oppone, affermando che la pretesa di Tizio manca di qualunque titolo. Caio ha ragione? (artt. 1031, 1062 c.c.). Nodi utili - altro Fondo - Fondi Es I - di Tizio - Gioco - tiziositi terrenociociari - sulla suo - È No c'è n'ti

un'utilitaservitùusi pirati nona di un'utilitifondo solonascein personali undiritto creditodi oggidi panitrela andarediTiziovendicioQuindi possibilitàsi conservinonnaiveaE servitù far dida torrineltubi cioTizio i utilitàl'acqua operpassarefondodi visibiliServiti divano esserci Possonopermanentiapparenti eopere deldestinazioneusucapionenascere per poiopadre di FAMIGLIAIEs lidel tiziolo caioMuoriFondo apiolo oei dellafissino lucefiliioc LA COMUNIONELa proprietà o un altro diritto reale spetta a piùpersone (comproprietà, cousufrutto, etc.)contitolaritàPuò essere:

  • Volontaria (acquisto di un bene fatto da più persone)
  • Incidentale (es. comunione ereditaria)
  • Forzosa (es. proprietà delle parti comuni nel condominio); in questo caso non può essere sciolta

La cosa comune appartiene a tutti per intero: non si scompone in parti ma si suddivide (frazione matematica che determina la misura).

idealmente in quote della partecipazione dei singoli al bene comune) (art. 1101)

Lo Sapof Art. 1102: ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto Ciascun partecipante può disporre del suo diritto (nei limiti della sua quota; art. 1103) Ciascun partecipante ha il diritto di chiedere in ogni momento lo scioglimento della comunione (art. 1111) Per l’amministrazione si applica il principio di maggioranza (delle quote; qualificata o semplice a seconda si tratti di un atto di ordinaria o straordinaria amministrazione; art. 1105) di debiti Chi il illintinate Ciascuno rispondi su rispondi patrimonio io

LA COMUNIONE

La comunione Le norme dedicate alla comunione regolano le situazioni in cui la proprietà o altro diritto reale spetta in comune a più persone (1100). Comunione equivale a con-titolarità di un diritto reale (comproprietà, cousufrutto,

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Si distinguono quattro possibili origini alla situazione di comunione:

  • comunione volontaria
  • comunione incidentale: si attua indipendentemente dalla volontà delle parti (comunione tra gli eredi)
  • comunione forzosa: imposta dalla legge (comunione del muro, nel condominio delle parti comuni)
  • comunione legale fra coniugi, riguarda i beni acquistati dopo il matrimonio (159 e ss).

Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non alteri la destinazione e impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto (1102).

Ciascun partecipante inoltre può disporre della sua quota, cioè una frazione ideale, matematica, dell'intero, e chiedere in ogni momento lo scioglimento della comunione (1111). Se gli altri non acconsentono la domanda va rivolta al giudice che procederà alla divisione.

Non si può chiedere lo scioglimento quando si tratta di cose che, se divise, cesserebbero la loro utilità (1112). Per poter disporre sulla cosa comune è necessario il consenso di tutti i partecipanti all'unanimità. Per l'amministrazione del bene comune prevale invece il principio della maggioranza: per l'ordinaria amministrazione a maggioranza semplice calcolata in base al valore delle quote, per la straordinaria amministrazione con la maggioranza dei due terzi. Il potere della maggioranza semplice è di stabilire il regolamento per l'ordinaria amministrazione e delegare l'amministrazione ad un partecipante o ad un estraneo.

IL CONDOMINIO DEGLI EDIFICI

  • Comunione forzosa delle parti comuni (scale, ascensore, ...)
  • Proprietà individuale di piani o porzioni di piano (appartamenti, negozi, garages)
  • Vi sono regole specifiche per quanto concerne l'amministrazione (che tiene conto del numero dei votanti e del valore delle quote)

dell'edificio - artt. 1120 ss.)

Se ci sono più di quattro condomini si deve nominare un amministratore

Se ci sono più di dieci condomini, si deve formare un regolamento

LA MULTIPROPRIETA'

Ciascun proprietario ha diritto di utilizzare esclusivamente la sua proprietà per un determinato periodo di tempo (es. nel mese di luglio, in una settimana di dicembre, etc.)

Si tratta di un diritto che si avvicina ad una comunione, ma presenta anche i caratteri di un diritto di obbligazione

Deve essere distinta dalla multiproprietà azionaria (una società per azioni è proprietaria del bene e il soggetto possiede delle azioni)

Il condominio degli edifici

È una particolare forma di proprietà degli edifici che combina la proprietà piani o porzioni di piano alla comunione forzosa della parti comuni (1117). Per parti comuni si intendono le parti dell'edificio necessarie all'uso comune: scale, ascensore, impianti,

muri maestri, suolo, portineria, cortili, tetti, fondazioni ecc… La quota di parte comune può essere ceduta solo insieme alla proprietà esclusiva del piano o della porzione di piano. L'amministrazione è regolata in modo dettagliato dall'art. 1120 e ss.:
  • atti di ordinaria amministrazione: la delibera richiede un numero di voti che rappresenti la maggioranza degli intervenuti e almeno la metà del valore dell'edificio
  • atti di straordinaria amministrazione: due terzi dei condomini per la validità dell'assemblea e la maggioranza per l'approvazione degli atti
  • innovazioni: due terzi dei condomini per la validità dell'assemblea e una maggioranza qualificata (oltre la metà dei condomini, ma i due terzi del valore) per l'approvazione degli atti
Se i condomini sono più di 4 si deve nominare un amministratore; se sono più di 10 si deve formare un regolamento.istratore di condominio la sua disapprovazione riguardo alla delibera presa dall'assemblea dei condomini del condominio Orione. Tizio ritiene che questa decisione sia discriminatoria e razzista, e che vada contro i principi di uguaglianza e non discriminazione sanciti dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti. Chiede all'amministratore di prendere in considerazione la sua posizione e di proporre una revisione del regolamento di condominio che elimini qualsiasi forma di discriminazione razziale.
Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
47 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/01 Diritto privato

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Vomero03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto privato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Tubaro Cristina.