I nemici del popolo tedesco e l'ascesa di Hitler
I nemici principali del popolo tedesco erano gli ebrei, definiti parassiti perché vivevano nello spazio di altri popoli. Questi ultimi, così come i comunisti, erano considerati i responsabili della crisi economica che la Germania stava affrontando e per questo dovevano essere liberati. Nella fase subito successiva alla crisi del '29, quando l'economia tedesca tornò ad avere grandi difficoltà, le destre cominciarono ad aggregarsi e il partito nazionalsocialista riuscì a ottenere sempre più consensi, soprattutto perché Hitler si poneva come vendicatore della Germania, punita troppo duramente con il diktat di Versailles, e ribadendo il mito della pugnalata alle spalle.
L'ascesa al potere di Hitler
Nel gennaio 1933 Hitler, dopo aver vinto le elezioni del 1932, divenne cancelliere e ottenne dal presidente Hindenburg l'incarico di formare il suo primo governo e nel giro di pochi mesi dette vita al regime dittatoriale. A febbraio venne sciolto il parlamento, il cui palazzo (Reichstag) fu incendiato pochi giorni dopo; Hitler incolpò i comunisti dell'incendio e sfruttò tale situazione per arrestarne i principali esponenti e sopprimere tutti i diritti costituzionali (libertà di stampa, di opinione, di associazione...).
In seguito alle elezioni del marzo 1933, a cui il partito nazista ottenne la maggior parte dei voti, furono conferiti pieni poteri al governo, permettendogli di fatto di agire contro la costituzione: furono soppressi i sindacati e i partiti di opposizione; vennero tolti poteri ai Länder e iniziato un processo di accentramento amministrativo; vennero create le SS (guardia personale di Hitler), la Gestapo, la polizia politica incaricata di perseguire gli oppositori politici e tribunali speciali per separare i reati politici dai reati comuni (Hitler seguì quanto fatto poco prima da Mussolini in Italia). Fu, inoltre, costruito il primo campo di concentramento a Dachau, che inizialmente ospitò oppositori politici comunisti e socialdemocratici.
Consolidamento del regime nazista
Giugno 1934, Notte dei lunghi coltelli, durante la quale furono uccisi i principali esponenti delle SA, le vecchie formazioni paramilitari, usando come pretesto le voci di un ipotetico colpo di stato da parte delle SA. Nell'estate del 1934, dopo la morte del presidente Hindenburg, Hitler ottenne anche la carica di capo dello stato, del Reich tedesco.
Questa è una differenza rilevante tra il regime nazista e il regime fascista: in Italia infatti le cariche di capo dello stato e di capo del governo appartengono a due persone distinte. Mussolini anche al vertice massimo del suo potere non diventa mai capo dello stato, che continua a rimanere il re Vittorio Emanuele III, che era salito al trono nel 1900 dopo l'assassinio di suo padre, re Umberto I, ucciso dall'anarchico Gaetano Bresci. V. E III rimase re fino alle elezioni del 2 giugno 1946, giorno in cui si tenne il referendum che avrebbe deciso la forma di governo da dare all'Italia.
Politica razziale e leggi di Norimberga
In Unione Sovietica Stalin concentrò nelle sue mani tutte le cariche più importanti, anche se in questo caso la carica più alta è quella di segretario del partito comunista. Al fine di proteggere la razza ariana dalla contaminazione di razze inferiori, Hitler diede il via a una politica razziale che ebbe come punto principale l'emanazione delle leggi di Norimberga nel 1935, con le quali vietavano i matrimoni tra ebrei e tedeschi e negava agli ebrei la cittadinanza tedesca, negandogli di fatto tutti i diritti civili.
L'apice dell'odio razziale si manifestò nella notte tra il 9 e il 10 di novembre 1935, conosciuta come Notte dei cristalli, durante la quale le SS presero d'assalto i negozi appartenenti a commercianti ebrei e incendiarono le sinagoghe. Furono costruiti i primi campi di sterminio, volti all'eliminazione sistematica e di massa degli ebrei.
Politica economica sotto il regime nazista
Per quanto risolvere la crisi economica e ridurre la disoccupazione fu attuata una politica dirigista di intervento statale, simile a quella attuata negli USA da Roosevelt, basata sulla creazione di nuove opere pubbliche, tra cui una rete di autostrade, e sullo sviluppo dell'industria pesante e bellica, penalizzando invece l'industria di beni di consumo e provocando un peggioramento del tenore di vita della popolazione. Per quanto riguarda il settore primario, nonostante il regime lo reputasse essenziale, non vennero stanziati provvedimenti economici per migliorarlo e l'agricoltura rimase quindi arretrata, priva di meccanizzazione dei metodi di lavoro.
Guerra civile spagnola
Instaurazione della dittatura di Primo de Rivera
Spagna: altro paese europeo in cui si è sviluppata una dittatura durante il XX secolo. In tutta Europa, il periodo tra le due grandi guerre vede affermarsi regimi di tipo autoritario e dittatoriale. La Spagna era rimasta neutrale durante la 1ª Guerra Mondiale, motivo per cui non risentì della crisi economica che aveva caratterizzato molti stati nel primo dopoguerra.
1921-1930 instaurazione di una dittatura militare da parte del generale Miguel Primo de Rivera, avvenuta tramite un colpo di stato nel 1923 e appoggiata dal re Alfonso XIII. La massiccia campagna di costruzione di opere pubbliche ebbe il merito di ridurre la disoccupazione e di stimolare la produzione industriale, ma lasciò la Spagna con un enorme debito pubblico. Accerchiato dal malcontento sia delle popolazioni rurali che delle forze armate, Primo de Rivera si dimise dal suo ruolo dittatoriale e il re, in seguito ad una sonora sconfitta dei monarchici e alla vittoria dei repubblicani nelle elezioni del 1931, lasciò il paese consentendo la formazione della Repubblica Spagnola.
La Repubblica Spagnola e le tensioni interne
Il governo venne assunto da una coalizione di socialisti e repubblicani che introdusse riforme progressiste, tra cui una riforma agraria e l'istituzione di un sistema educativo laico; tali riforme trovarono l'opposizione della destra (dell'aristocrazia terriera e della Chiesa cattolica). Le forze repubblicane erano infatti fortemente anticlericali: ciò costituiva un grave problema visto che, essendo un paese molto religioso, la chiesa aveva un potere molto forte, specialmente al sud, ed era legato ai proprietari terrieri.
Alle elezioni del 1933, la destra vinse, cancellando le misure adottate dalla sinistra e dando inizio al cosiddetto biennio nero, periodo durante il quale furono repressi duramente scioperi e rivolte (concentrati nelle zone più industrializzate della Spagna, Catalogna e Asturie) di contadini e operai. Nel 1936 si ebbe una svolta: le nuove elezioni furono vinte da un'alleanza di sinistra, che prese il nome di Fronte popolare (repubblicani, socialisti, comunisti e anarchici).
La guerra civile e l'ascesa di Franco
Dopo l'avvento del nazismo tra il 1934 e il 1935 fu chiaro che la sinistra avrebbe dovuto ricompattarsi e costruire un fronte comune contro le destre, contro i totalitarismi, seguendo una nuova linea della III Internazionale. Ciò accadde sia in Spagna che in Francia nel 1936, ma riguardò anche l'Italia, dove socialisti e comunisti erano costretti all'esilio a causa del regime fascista; nel 1934, però, il partito comunista e il partito socialista italiani dettero vita al Patto d'unità d'azione, con il quale si impegnavano a collaborare insieme contro il fascismo. Si tratta di un'alleanza che durò per 22 anni, fino al 1956, anno in cui si svolsero moti rivoluzionari a Budapest.
Dopo le elezioni del 1936, le forze conservatrici e reazionarie insorsero in Marocco contro il Fronte popolare, guidate da un gruppo di generali, fra i quali si distinse Francisco Franco, inizio della guerra civile spagnola iniziata nell'estate 1936 e conclusasi nel 1939 con la vittoria di Franco. Francia e G.B. decisero di non intervenire nel conflitto spagnolo, mantenendo una politica definita appeasement che adotteranno anche in seguito di fronte alle mire espansionistiche di Hitler; Germania e Italia, invece, appoggiarono l'insurrezione di Franco, inviando armi e uomini, sottoforma di corpi volontari a combattere in Spagna contro i repubblicani; Hitler, inoltre, mobilitò l'aviazione tedesca che fu responsabile di numerosi bombardamenti (uno dei casi più conosciuti è quello della città di Guernica, immortalato nel quadro di Picasso. Nonostante l'astensionismo di molti paesi, partirono da tutta Europa numerosi volontari a sostenere la causa e l'esercito repubblicano.
La Russia inviò soldati e rifornimenti alle truppe repubblicane, mantenendo la linea antifascista adottata dal Comintern e spingendo tutti gli antifascisti e soprattutto comunisti a partire volontari. Significativa fu la componente di volontari italiani antifascisti che combatterono in Spagna a fianco dei repubblicani, tra cui anche Carlo Rosselli, esponente di un movimento politico antifascista, il quale comprese la necessità di coniugare la tradizione politica del socialismo con quella del liberalismo: scrisse in merito il libro "Socialismo liberale". Questa spedizione aveva come motto "Oggi in Spagna, domani in Italia", secondo l'idea che in Spagna dovesse nascere un fronte comune di antifascisti europei per combattere contro le dittature. Carlo Rosselli si distinse come un leader, ma nel 1937, insieme al fratello, fu ucciso da sicari fascisti francesi.
Tra le milizie repubblicane, la coesistenza di ideologie e politiche diverse risultò ben presto causa di scontro interno, in particolar modo tra i comunisti e gli anarchici, indebolendo sempre di più la compattezza dell'esercito repubblicano e provocando, in parte, la vittoria degli estremisti franchisti. Dopo la caduta di Barcellona e Madrid, rispettivamente a gennaio e marzo del 1939, fu instaurato un regime dittatoriale guidato da Franco, che tenne la Spagna fuori dalla 2ª Guerra Mondiale, permettendogli di mantenere il regime fino al 1975. Franco creò anche la Falange, una milizia armata che rispondeva direttamente al dittatore (come era accaduto in Italia e Germania).
Differenze fra regimi dittatoriali in Europa
- In Spagna la dittatura nacque come risultato di una guerra civile di 3 anni; in Germania, Hitler (dopo il tentativo di colpo di stato non andato a buon fine) prese il potere in seguito a elezioni parlamentari avvenute legalmente; l'ascesa al potere di Mussolini, invece, avvenne tramite una manifestazione di forza (marcia su Roma).
- Franco era il capo dell'esercito; Mussolini e Hitler non lo erano (tale incarico spettava al re).
- Quadro economico-sociale diverso:
- In Spagna la grande proprietà terriera era la principale sostenitrice di Franco.
- In Germania a sostenere maggiormente Hitler era l'industria.
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Avvento del nazismo, guerra civile spagnola e seconda guerra mondiale
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Sabbatucci - Avvento del fascismo
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Storia contemporanea - il primo dopoguerra in Italia: avvento del fascismo
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Avvento del Fascismo - Sabbatucci, Vidotto