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CONSAPEVOLEZZA DI SÉ (Sapere quali sono i propri punti di forza e di debolezza, Conoscere i

propri obiettivi a lungo termine e a breve termine). “Qua!Qua!Qua!” esclamarono gli

anatroccoli gialli, e Mamma Anatra sorrise loro con orgoglio. “Honk!Honk!” fece invece il

Brutto Anatroccolo. Gli altri sgranarono gli occhi e si allontanarono… “Che cosa ho mai fatto di

male?” si domandò, “Perché non ci riesco?”. IMMAGINE DI SE’ ( L’accettazione globale della

propria immagine corporea, con consapevolezza di pregi e difetti). …arrampicandosi sulla

riva, il brutto anatroccolo osservò il suo riflesso nell’acqua…. “Sono proprio brutto” si disse,

“ho le piume bianche e il collo lungo. Ecco perché gli altri non mi amano!” AUTOEFFICACIA

PERCEPITA (La convinzione di essere capace di dominare specifiche attività, situazioni o

aspetti del proprio funzionamento psicologico). Honk!Honk!” Lo richiamarono gli amici, che

non volevano vederlo andare via. “Ma allora sono un cigno!” pensò il Brutto Anatroccolo

meravigliato… e il mondo gli sembrò grande e bello.

Autostima: AUTOREALIZZAZIONE DI SE’, REALIZZARE CIO’CHE SI E’ IN POTENZA (Maslow).

Chi ha una bassa autostima probabilmente farà anche più fatica a rapportarsi con gli altri,

vedendosi nei loro occhi in modo negativo come si vede da se stesso. Questo atteggiamento

spesso porta anche a una condizione di perenne sforzo per piacere che finisce per dare agli

altri un'immagine di eccessiva compiacenza, spesso fastidiosa. L’autostima non riflette le

capacità delle persone. Persone con alta autostima non sono necessariamente più dotate (più

intelligenti, competenti, attraenti). Quello che le distingue sono le convinzioni circa le loro

capacità, i loro atteggiamenti, i loro successi e fallimenti. Chi ha un’alta autostima, pur

essendo soddisfatto di sé, lavora per migliorarsi ulteriormente. Chi ha una bassa autostima,

tende ad impegnarsi poco, ad essere sopraffatto dall’ansia, ed a non persistere nello sforzo se

i primi tentativi sono inefficaci. Bassa autostima > aspettative negative > ansia e scarso

impegno > fallimento della prestazione > autovalutazioni negative > bassa autostima. Per

migliorare autostima: Ridimensionare i propri obiettivi, Assegnare selettivamente importanza

agli scopi che siamo in grado di raggiungere, Non attribuirsi tutta la colpa di un fallimento,

riconducendolo esclusivamente alla propria responsabilità, Non valutarsi in maniera troppo

rigida, Ridimensionare l’importanza degli insuccessi, Imparare ad essere ASSERTIVI.

Assertività: Il comportamento assertivo è un “atteggiamento mentale” positivo che ci

consente di comunicare all’altro ciò che realmente pensiamo in un’ottica costruttiva. Esso

consente di interagire con gli altri riuscendo a dire quello che si pensa, dirlo nel modo giusto,

dirlo al momento giusto. Essere assertivi non vuol dire: prevaricare sugli altri imponendo a

forza le proprie idee, utilizzare meccanicamente una tecnica, o frasi standardizzate idonee in

ogni occasione, manipolare o circuire gli altri. Essere assertivi vuol dire essere in grado di:

esprimere sé, il proprio stato d’animo e le proprie idee, comprendere gli altri membri del

gruppo i loro stati d’animo e le loro idee, tendere al raggiungimento degli obbiettivi comuni

all’interno del gruppo adottando delle modalità relazionali idonee e costruttive. Perché essere

assertivi? Aumentare le nostre abilità sociali. Rapportarci alle persone che per noi sono

autorevoli (es. genitori, insegnanti, autorità). Affrontare in modo corretto le critiche che ci

vengono rivolte. Farci rispettare all’interno di un gruppo di pari (es. colleghi, amici). Esprimere

i nostri sentimenti più autentici con le persone alle quali siamo legati affettivamente.

Effettuare delle scelte in campo professionale e affettivo. Saper fare e saper accettare i

complimenti e le richieste. >> autostima.

Comportamenti passivi, aggressivi o assertivi? Un amico/a continua a farti delle “avances”

che non gradisci affatto. Tu gli dici: “Sei una persona molto affabile, ma io non posso

ricambiarti” > ASSERTIVO. Sei dal medico che ti sta spiegando la tua situazione in termini

molto tecnici ed astrusi. Tu gli dici: ”Va bene. Mi dica solo quello che devo fare.” > PASSIVO.

In un seminario un tuo collega sta esponendo delle argomentazioni che tu ritieni sbagliate. Tu

gli dici: ”Non condivido neanche una parola di quello che mi hai detto” > AGGRESSIVO.

Lo stile di dipendenza: Consiste nell’accettare in modo acritico le opinioni dell’altro e nel

comportarsi come si ritiene che l’altro desideri. Attenzione riservata alle modalità relazionali:

Vi è l’assenza di una relazione costruttiva basata su un reale scambio di opinioni, in quanto si

istituisce un rapporto di rispecchiamento con l’altro; ovvero si rimanda a quest’ultimo

un’immagine che si presuppone voglia ricevere.

Lo stile di contro-dipendenza: Consiste nel rifiutare in modo acritico le opinioni degli altri.

Attenzione riservata alle modalità relazionali: Vi è l’assenza di una relazione costruttiva, in

quanto il rapporto è caratterizzato da opposizione e contestazione, ed è dominato solo dal

fattore emotivo.

Lo stile di interdipendenza: Consiste nel contribuire al raggiungimento degli obiettivi comuni

adottando delle modalità relazionali costruttive, basate sul tener in uguale considerazione le

proprie e le altrui opinioni. Questo stile è quindi l’unico che possa definirsi assertivo.

Attenzione riservata alle modalità relazionali: Vi è la presenza di modalità relazionali

realmente produttive, in quanto i rapporti vengono continuamente alimentati e fatti evolvere,

grazie alla considerazione che si ha nei confronti di sé stessi e degli altri.

Comportamenti sociali adeguati-inadeguati: L’assertività in situazioni critiche di relazione- una

terza via per affrontarle. Modalità istintuali: comportamento aggressivo (combattere-

aggredire); comportamento passivo (fuggire-subire). Modalità da apprendere: comportamenti

assertivi.

Comportamenti sociali inadeguati: comportamento passivo: Tale comportamento è dato

dall’incapacità più o meno accentuata di esprimere i propri sentimenti ed in particolare quelli

negativi e di dissenso; “il passivo” non sa: dire di no, fare delle critiche anche costruttive,

portare avanti le proprie idee quando non sono conformi al comune sentire. Comportamento

aggressivo: Tale comportamento come quello passivo è dato dalla difficoltà di porsi in

relazione con l’altro. Tale difficoltà si riflette sulla comunicazione; l’aggressivo non sa:

ascoltare le ragioni dell’altro, creare un dialogo costruttivo, esporre le proprie idee in un ottica

di dialogo.

Comportamenti sociali adeguati: comportamenti assertivi: Sono, nelle relazioni, i

comportamenti cosiddetti a “massimo grado di sicurezza”, ovvero comportamenti che meglio

di altri possono garantirci il massimo successo ottenibile realisticamente in una specifica

situazione. I comportamenti assertivi a massima sicurezza sono: Il comportamento di

ARGOMENTAZIONE, Il comportamento di SOSTEGNO, Il comportamento di SEDUZIONE, Il

comportamento di INFORMAZIONE, Il comportamento di COMANDO.

Comportamento di argomentazione: E’ di tipo razionale e consiste nel fornire al nostro

interlocutore spiegazioni, dati oggettivi e ragioni logiche sulle cause che hanno portato

all’insorgere di una data situazione. Quando si utilizza: Si rivela particolarmente efficace per

rispondere ad interlocutori che manifestano critiche e fanno obiezioni sul nostro operato, al

fine di chiedergli di rivedere la loro posizione. Difficoltà relazionale a cui risponde: si teme di

essere sottoposti a CRITICA.

Comportamento di sostegno: Consiste nell’offrire agli altri assistenza e disponibilità non solo

nell’immediato ma in maniera continuata nel tempo, creando così rapporti di fiducia e di

dipendenza nei confronti di chi lo mette in atto da parte degli interlocutori. Quando si utilizza:

Si dimostra particolarmente efficace con persone che richiedono una maggiore assistenza

personalizzata e che potrebbero rivolgersi ad altre perché insoddisfatte, sminuendo così la

nostra immagine professionale. Difficoltà relazionale a cui risponde: Si teme l’interruzione di

relazioni interpersonali importanti e di conseguenza la PERDITA di qualcuno.

Comportamento di seduzione: Consiste nel dimostrare una disponibilità personale nella

soluzione dei problemi altrui. Quando si utilizza: E’ efficace nel momento in cui ci si rapporta

con persone molto emotive che vivrebbero come troppo formale la pura erogazione di un

servizio, ma che vorrebbero un maggiore interessamento rispetto ai loro problemi. Difficoltà

relazionale a cui risponde: Si è sottoposto alla richiesta altrui di INTIMITA’ EMOTIVA che

travalica la pura erogazione di un servizio e si va quindi incontro a questa esigenza, ma senza

adottare comportamenti che trascendano un rapporto di tipo comunque professionale.

Comportamento di informazione: Consiste nella ripetizione di frasi pronunciate dall’altro, che

naturalmente mostrino una certa coerenza con le proprie tesi. Quando si utilizza: E’ efficace

quando si vogliono utilizzare a proprio vantaggio opinioni, giudizi, valori, espressi

dall’interlocutore che possono essere usati a sostegno degli obiettivi che si vogliono

raggiungere. Difficoltà relazionale a cui risponde: Ci si sente a disagio e al centro

dell’ATTENZIONE e si vuole corresponsabilizzare l’interlocutore su alcuni aspetti delle proprie

argomentazioni.

Comportamento di comando: Consiste nella chiara espressione di ciò che desideriamo che gli

altri facciano in una data circostanza. Quando si utilizza: E’ efficace sia quando ci si relaziona

con interlocutori fortemente indecisi tra diverse alternative, sia quando si è sottoposti a

critiche e a confronti con altri che sminuiscono la qualità del nostro operato. Difficoltà

relazionale a cui risponde: Quando si devono gestire delle persone indecise o che ci

sottopongono a CONFRONTI negativi.

Cosa è l’assertività: E’ la capacità di comunicare le proprie opinioni, i propri pensieri, desideri,

diritti e sentimenti in modo diretto, appropriato ed onesto. Significa anche saper scegliere

come comportarsi con gli altri dopo aver calcolato rischi e svantaggi. La capacità di essere

assertivi ha un effetto importantissimo sulla nostra Autostima. L’assertività serve a regolare le

nostre re

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Publisher
A.A. 2022-2023
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lorab di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Dalmonte Rossana.