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PPRF.

E’ incaricato dei movimenti

coniugati sul piano orizzontale.

Da 8 e 9, dunque, non avviene

alcuna discesa nei fasci

piramidali. I nuclei appena

citati sono nuclei di nervi

encefalici.

I peduncoli cerebrali Giunte nel lato opposto continuano a scendere, e

nel midollo spinale occupano il cordone laterale

della sostanza bianca del midollo spinale. In sezione

orizzontale, riusciremo ad individuare, dentro

cordone laterale, lo spazio occupato dalle fibre in

arrivo controlaterale. Il 15% discende

ipsilateralmente, con decorso molto superficiale,

all’interno del midollo spinale, e si trova nel cordone

anteriore. Nel cordone laterale si trovano le crociate,

che si sono decussate. Il FASCIO PIRAMIDALE

DIRETTO (omolaterale) è formato dalle fibre che

non si sono decussate nel bulbo, che compongono il

FASCIO PIRAMIDALE CROCIATO. Decorrono

omolateralmente anche il 10% delle fibre, che già si

trovavano più posteriormente dentro il fascio.

Hanno un decorso più interno. Non decussano.

Scendendo si collocano nel cordone laterale,

inglobate dalle fibre crociate. Nel midollo spinale si è

in presenza di due fasci distinti: uno che decorre

dentro il cordone laterale, uno che decorre dentro

cordone anteriore. Il fascio piramidale diretto è

formato da fibre che scendono ipsilateralmente, ma

che sinaptano i neuroni di entrambi i lati, cioè

hanno una terminazione BILATERALE. Raggiungono

il neurone di un lato e del lato opposto, attivando il

muscolo dx e sn. Nel cordone laterale, senza

distinzione, troviamo fibre del fascio piramidale crociato e di quello non crociato. Le fibre

crociate terminano soltanto sui motoneuroni del lato su cui decorrono (dove si sono

“buttate”). Il loro percorso parte dal quinto strato della corteccia e raggiunge i motoneuroni.

Solo le cellule di Betz sono capaci di monosinapsi, le altre reclutano interneuroni.

I sistemi extrapiramidali

Non è valida l’associazione “movimenti frazionati=sistemi piramidali, movimenti

grossolani=sistemi extrapiramidali”. Anche alcuni sistemi extrapiramidali sono deputati al

controllo, ad esempio, quelli legati al mantenimento del tono muscolare (fascio vestibolo-

spinale laterale), del tono antigravitario, che permette stazione eretta con gravità. Oppure

altri oggetto di addestramento quando sono gli unici fasci rimanenti (uno su tutti, il fascio

cortico-reticolo-spinale-bulbare) a vicariare un fascio piramidale danneggiato.

Non esistono vie discendenti direttamente dal nucleo rosso al midollo spinale nell’uomo,

devono passare da formazione reticolare.

Non esiste un fascio rubro-spinale, ma un fascio rubro-reticolo-spinale. Un altro fascio, il

fascio cortico-spinale laterale rimane omolaterale.

Nel cordone anteriore si trovano i sistemi mediali, composti da fibre del fascio piramidale

diretto. Si trovano in quella posizione perché più vicini alla porzione di lamina 9 da

controllare, la zona di collocazione dei motoneuroni che vengono attivati da queste fibre.

I nuclei della base

Il taglio di Flechsig

La substantia nigra

Sezione non orizzontale, ma frontale, coronale. Parte anteriore e posteriore. Passa per un

ponte di ponte di sostanza bianca, commessura anteriore. Individua un tipo di taglio

diverso, classico nella neuroanatomia prende il nome di TAGLIO DI CHARCOT. Regione

commisturale, fibre che connettono i due emisferi telencefalici, più anteriore e più profonda

del corpo calloso. Connette porzioni anteriori emisferi, che contengono, ad esempio, le vie

olfattive. Informazioni olfattive che passano da un emisfero all’altro. A livello di neo e

paleostriato, una porzione più ventrale, al di sotto di commessura anteriore. Parte di

putamen e pallido al di sotto. Tutto ciò che rimane ventralmente alla commessura fa parte

dello STRIATO VENTRALE. Contiene, con Charcot, quasi solamente parte ventrale globo

pallido.

Circuiti dei nuclei della base

Circuiti motori

Circuito oculomotore

Circuito cognitivo

Circuito limbico e vegetativo

Neostriato ventrale. Impulsi che entrano in questo circuito avviati verso neostriato ventrale,

entrano in circuiti particolari che emergono da paleostriato ventrale (Meynert e

innominata). Da queste efferenze raggiungono medio-dorsale, nuclei anteriori del talamo.

Avviati da qui verso ipotalamo o corteccia cerebrale a influenzare circuiti limbici e

vegetativi. Corteccia più arcaica. Alcune porzioni della corteccia non isocortex,

filogeneticamente più antiche. Formano l’ALLOCORTEX. Prendono parte a controllo di

funzioni più primordiali, che assicurano sopravvivenza dell’individuo e della

specie.

Via diretta

Via indiretta

Riepilogo finale

Il cervelletto

Corteccia del cervelletto. Ematossilina/eosina. Viola colora il basico, rosa l’acido (DNA).

Colorano nuclei delle cellule. Esiste uno strato molto denso di nuclei.

Tre strati, nessuna possibilità di variazione. Dalla superficie, primo strato, strato molecolare

o delle fibre parallele. Strato delle cellule del Purkinje, più sottile intermedio. Strato più

profondo, dei granuli (ricco di nuclei). Formato da tantissimi piccolissimi neuroni, che

hanno un diametro di cellulare quasi uguale a eritrociti. Fittamente addensati, numero

assoluto è 10 volte superiore a tutti i neuroni della corteccia cerebrale. Anche altre cellule

presenti in terzo strato, CELLULE DEL GOLGI. Purkinje, corpi cellulari viola. Strato

molecolare colorato soprattuto di rosa, con qualche nucleo sparso.

I tipi di fibre Spike semplice (sn) e complesso (dx)

Cervelletto proietta su talamo (nucleo

laterale ventrale), porzione

parvicellulare del nucleo rosso (per

proiettare a corteccia cerebrale).

Nucleo dentato è il nucleo profondo

sfruttato. Cerebro-cerebello (o ponto-

cerebello). Si identifica con emisferi

del lobo posteriore. Comprende

qualche porzione del lobulo del verme.

Spino-cerebello, proiezione su midollo

spinale. Nucleo loboso e globuliforme.

Lobus anterior si identifica. Si serve di

magnicellulare del nucleo rosso,

formazione reticolare e nuclei

vestibolari laterali. Vestibolo cerebello.

Nucleo del fastigio e proiezioni

corteccia cerebellare. Modula

movimenti degli occhi durante i

movimenti della testa. Cervelletto

oculomotorio. Corrisponde a lobulo e lobulo del verme (uvula).

Il sistema limbico

Le cortecce limbiche

Il pathway olfattivo Sistema sensitivo per attivare le sue

formazioni, la via olfattiva. Il pathway

olfattivo, diversamente da tutte le altre vie

sensitive, è in grado di andare ad

influenzare le allocortecce senza passare dal

talamo. Tutte le info sensitive, che vengono

recepite da recettori esterocettori,

localizzati nella periferia corporea.

Diventano percezioni sensitive dopo essere

passate dal talamo. Stimoli della sensibilità

esterocettiva simili a sensazioni gustative

(vie gustative), visive (vie ottiche), uditive

(vie uditive).

Tetto cavità nasale propr dette contengono

recettori sensazioni olfattive, con il neurone

che entra nella fossa cranica anteriore.

Mucosa si stratifica su lamina cribrosa

dell’etmoide, bucherellata. Assoni

attraversano questi forellini, a formare una

trentina di filuzzi olfattivi, non formano

mai fasci.

Siamo dietro al polo temporale e medialmente. Area olfattiva primaria. E’ allocorteccia, non

ha solchi, non circonvoluzioni. E’ una porzione di corteccia cerebrale con tre strati. Gli stessi

assoni entrano anche più in profondita, si portano a prendere contatto con alcuni nuclei del

complesso nucleare dell’amigdala, subito sotto, un po’ più posteriormente rispetto a

corteccia olfattiva primaria. In realtà corteccia periamigdaloidea esattamente ricopre

complesso nucleare dell’amigdala. CORTECCIA PIRIFORME altro nome di olfattiva

primaria. Più posteriormente, faccia inferiore del lobo temporale, corteccia entorinale. E’

una mesocortex, numero di strati superiore e monomorfa. Degrada verso isocortex, più

posteriormente. La entorinale, per le info olfattive, corteccia olfattiva secondaria, riceve

proiezioni da cortecce primarie di seconda battuta, già una corteccia è stata raggiunta.

Via dell’alveo Via dell’alveo più antica, le

cellule della corteccia

entorinale proiettano verso

cellule del corno di

Ammone, senza passare per

il giro dentato, eccitazione

diretta. Sequenze successive

uguali a meccanismo con

fibre muscoidi. Entità

minore e minore efficienza.

Due ippocampi, due fornici.

Sost grigia corticale. Forma

inizialmente una FIMBRIA,

poi si porta dentro emisferi

cerebrali, con curvatura,

GAMBE, CORPO,

COLONNE (in avanti),

termine con CORPI

MAMMILLARI

dell’ipotalamo, in seguito a

seconda curvatura a C.

Tipica di formazioni che

assecondano formazione e

sviluppo del proencefalo.

Sost bianca commissurale

serve a far comunicare

ippocampi dei due lati. Striatura orizzontale indica presenza di fibre trasversali di

connessione, con il nome di PSALTERIUM.

Sistema nervoso vegetativo

Sistema vegetativo parasimpatico

Il sistema parasimpatico (o cranio-sacrale). Localizzazione dei pregangliari indicata nel

nome. Si trovano a livello craniale (encefalico) e a livello sacrale. In particolare nel tronco

encefalico, vicini ai motoneuroni alfa, che si servono di nervi encefalici per agire su

muscolatura testa. Gran parte dei pregangliari sta lì. Una parte minore si trova a livello

sacrale. Neuromeri sacrali, intorno a T12. Sacrali perché radici emergenti da forami sacrali

inferiori delle vertebre sacrali. S2, S3, S4: i motoneuroni

viscerali si trovano in lamina 7 della sostanza grigia.

Sistema vegetativo ortosimpatico

Il sistema ortosimpatico, o toraco-lombare (i motoneuroni beta ortosimpatici si trovano nel

midollo spinale, nei neuromeri toracici e lombari). I neuromeri da C8 a L2. Non prende tutta

la parte del lombare. Motoneuroni spostati lateralmente rispetto al base del corno anteriore.

Formano un terzo cono, il corno laterale. Nel midollo, dove ci sono motoneuroni beta, si

può osservare questa sporgenza. Sempre nella lamina 7. Assone nella radice anteriore.

Raggiungono gangli associati a ortosimpatico. Questi gangli (ben visibili) sono organizzati in

due colonne, COLONNE GANGLIARI PARAVERTEBRALI. Catene di gangli localizzati ai lati

della colonna vertebrale e un po’ più anteriormente. Gangli molto numerosi e alla fine si

riuniscono in maniera da formare una catena unica. Pari. Raggiunti da assoni pregangliari

emergenti da nervi spinali di quel lato. Anche gangli impari associati al’ortosimpatico, più

centrali, prevertebrali. Ganglio celiaco, mesenterico superiore, mesenterico inferiore e reno-

aor

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
74 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/16 Anatomia umana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tommacalle98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Embriologia generale e anatomia umana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Ferrucci Michela.