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Piani di Bacino - interregionali

Dal 1989 dalla legge di difesa del suolo. Tutto il territorio nazionale è distinto in bacini idrografici, ovvero bacini le cui acque pluviali confluiscono tutte in un dato fiume. Tale piano di Bacino ci dice come operare per difendere il suolo, intervenendo sul bacino idrografico. Si distinguono aree a rischio idrogeologico alto-medio-basso-nullo.

Sempre nei Piani di Area Vasta a carattere settoriale rientrano i piani Paesaggistici di cui parliamo di seguito.

8. La Legislazione e la Pianificazione per l'Ambiente e il Paesaggio: Piani Territoriali Paesaggistici

Piani Paesaggistici (appartengono a quelli d'Area Vasta - regionali)

Introdotti con l'aumento della questione ambientale (dopo la seconda guerra mondiale)

• Nel 1939: legge sulla protezione della bellezza naturale (tutela fino a quel momento di scarso interesse)

• Nel 1985: legge Galasso (essa delega alla regione la

  1. Nel 2004: testo unico, un codice dei beni culturali e del paesaggio e contiene anche la legge Galasso Itinerario della progettazione di un piano paesaggistico ambiti omogenei
  2. Analisi paesaggistica: si individuano per caratteristiche paesaggistiche/agricole/culturali usi compatibili
  3. Definizione della tipologia degli ambiti tra cui agricolo/forestale/turistico/insediativo classe di tutela e valorizzazione
  4. Definizione della grado in cui un'area è protetta dal piano territoriale paesaggistico classe di tutela e valorizzazione
  5. Attribuzione, ad ogni ambito individuato, della e dell'uso compatibile
  6. Il Piano Regolatore Generale
  7. Introdotto dalla legge 1150 del 1942 (legge urbanistica fondamentale), è a livello comunale
  8. NB: è uno strumento di dettaglio, per questa ragione si distingue da quelli d'area vasta.
  9. Contenuti - Elaborati
  10. Considera la totalità del territorio comunale ed esplicita gli obiettivi

Dell'amministrazione comunale, attraverso una relazione costituita da un'analisi del territorio, da obiettivi e da criteri di scelta.

  • Deve rispettare tutti i piani che gli stanno gerarchicamente sopra ma può aggiungere vincoli dettagliati
  • Individua gli interventi necessari alla città e individua gli usi del territorio attraverso una disciplina d'uso del suolo (zonizzazione)
  • Suddivide il suolo in zone attraverso norme tecniche di attuazione
  • Stabilisce per ogni zona gli usi e gli indici attraverso le
  • Localizza attrezzature e infrastrutture previste
  • Indica le zone in cui il piano può essere operativo (ovvero dove si può costruire subito senza fare piani attuativi) (opere di urbanizzazione e dove invece bisogna ricorrere ai (per esempio dover costruire in campagna richiede la costruzione di strade, fogne e luci)
  • Indica gli interventi di programmazione (cosa faccio prima e cosa faccio dopo)

fi fiquesti sono i tre elaborati fondamentali del PRG

NOTA: I piani attuativi rappresentano degli strumenti di attuazione del PRG, di cui parliamo al punto 12. Essi quindi permettono l'attuazione del PRG.

Procedura di Formazione del PRG (molto lunga)

  1. Documento Programmatico Preliminare: l'amministrazione indica i motivi che rendono necessario un nuovo PRG che modifica quello esistente e indica gli obiettivi
  2. Elaborazione: progettazione definitiva del piano
  3. Adozione: l'amministrazione accetta il PRG (misure di salvaguardia sono tipo vietare al sindaco interventi contro il piano nei 5 anni successivi)
  4. Pubblicazione: pubblicato su internet e in comune per 30 giorni
  5. Osservazioni: sindacati, enti pubblici, istituzioni possono presentare osservazioni sul piano, discusse in comune
  6. Invio alla Regione: inviato alla Regione per l'approvazione
  7. Approvazione: spetta alla Regione

NB: i piani regolatori si rifanno perché cambiano le esigenze e i piani non sono accessibili.

quindivanno rifatti10. Innovazioni del PRG (Piano a 2 Velocità, Perequazione Urbanistica, Schema Urbanistico di Assetto Emilia Romagna)

Piano a Due Velocità (esiste anche a 3 velocità)

Negli ultimi decenni c'è stata l'innovazione di spezzare il piano in due parti così da evitare l'iter lungo di rifare tutto il PRG.

Le due parti sono le seguenti:

Piano Strutturale:

  1. contiene grandi scelte che hanno tempo indeterminato o molto lungo

Piano Operativo:

  1. si chiama piano del Sindaco e contiene scelte nel breve periodo che hanno validità 5 anni (nel senso che se non vengono attuate tali scelte entro 5 anni, perdono validità)

È il secondo piano, ovvero quello operativo, ad essere modificabile.

Oss: il PRG di Roma non ha queste due distinzioni!

Perequazione - regole e tecniche

  • Fa fronte al problema dell'equità nel Piano, infatti spesso il piano prevede interventi di trasformazione diversi per aree di

proprietà diverse. Ovvero che per esempio sulla proprietà di qualcuno è prevista un'opera pubblica e sulla proprietà di qualcun altro no. Quindi si ridistribuiscono i diritti edificatori assegnando a tutti i proprietari della zona lo stesso indice edificatorio e concentrando la zona edificabile, facendo così spazio per le opere pubbliche.

Ottimizza l'impiego delle risorse pubbliche

Ed è di due tipi:

  • Perequazione Fondiaria: il comune concede il diritto edificatorio al privato in un luogo vicino (stessa zona dove è previsto l'intervento pubblico) e in cambio ottiene gratuitamente il terreno che al comune serve per fare un servizio pubblico (serve per far risparmiare soldi al comune)
  • Perequazione con Traslazione dell'Edificabilità Assentata: se non sono disponibili luoghi vicini (ovvero nella zona interessata all'intervento pubblico) per spostare il diritto edificatorio, allora

essozone diviene spostato in altre aree più lontane (di solito i comuni hanno le zone apposite dette compensazione). In sostanza il piano perequativo stabilisce un indice edificatorio unico per tutti ma se un privato ha un terreno su cui va realizzata un'opera pubblica il suo indice edificatorio si sposta da un'altra parte più o meno distante a seconda della disponibilità.

Piano urbanistico di carattere ideogrammatico (2017 - Emilia Romagna) Molto recente ma verrà copiato in altre regioni. Innovazione: Il piano non deve più essere programmatico per il futuro ma deve dare solo linee guida generali (non nel dettaglio), che vanno poi incrementate con strumenti attuativi. Oss: non prevede una zonizzazione.

11. Roma: Forme e Piani - PRG 2008 Fasi storiche Età Augustea (2mln di abitanti circa) 1400 (decadimento e peste) 30 mila abitanti 1500, si arriva a 100 mila abitanti. Con Sisto V vi è il primo grande Piano: assi prospettici che collegano le chiese.

Il nodo principale di questo sistema era Santa Maria Maggiore da cui partivano astella Via Merulana no a San Giovanni, Via Panisperna no a Piazza Venezia e parte della stradaFelice no a Santa Croce in Gerusalemme. Il tutto era nalizzato a controbilanciare nella zona sud diRoma, la presenza di San Pietro a nord. La strada Felice invece, dal nome di battesimo di Sisto V,voleva collegare il Pincio, passando per Santa Maria Maggiore, a Santa Croce in Gerusalemme. SiDomenico Fontana.ricordi l’architetto fedele esecutore dei progetti papali,1900-2000 grande crescita: microcittà, città nella città (policentrismo)Oss: Roma è il comune più grande d’Europa e la città più verde d’Europa (sistema ambientale moltocontinuo)Dopo la presa di Roma ci sono stati vari piani:• 1883 - Alessandro Viviani: piani disegnati e previsto un raddoppio della città. Nascono Testaccio,Aventino, Flaminio. Grandi novità ancheEsquilino e Via Nazionale con Piazza Esedra. Peculiarità dei vecchi piani era il dettaglio: se ora si usa la zonizzazione, ovvero una differenziazione a macchie, all'epoca si trattava ogni area nel suo dettaglio.
  • 1909 - Edmondo Sanjust: nuovo piano di espansione con centralità delle piazze (Mazzini, Re di Roma, Bologna). Qui per la prima volta si definiscono le caratteristiche specifiche che differenziano i fabbricati dai villini e le caratteristiche dei parchi. Si introducono inoltre i rapporti tra altezza degli edifici e larghezza delle strade. Stupisce molto come questi rapporti fossero attorno all'1.5. Purtroppo, in pochi anni fu introdotta la nuova tipologia di edificio, la palazzina. Ciò aumentò notevolmente le altezze. In ogni caso fu lui a differenziare le densità di popolazione nelle diverse zone, proprio grazie alla differenziazione dei tipi di edificio. Qui fu teorizzata l'idea di quello che solo
100 anni dopo sarebbe stato il Ponte Della Musica.
  • 1931 - Piacentini e Giovannoni: grande crescita della città non è più un piano disegnato nel dettaglio ma solo indicazioni generali (epoca fascismo - Eur). Qui si è iniziato a smettere di andare nel dettaglio limitandosi alla suddivisione in zone, sulle quali si sarebbe poi operato con i piani attuativi. Inoltre di fondamentale importanza è l'idea mussoliniana che i monumenti dovessero giganteggiare in solitudine, si spiegano progetti come Via Della Conciliazione e Via Dei Fori Imperiali. Tali progetti ovviamente provocarono la migrazione di persone in nuovi quartieri popolari come Pietralata, di materiale scadente e carattere intensivo.
  • 1962 - antitesi del 2008: ipotizza un raddoppio della città e degli abitanti (no a 5 mln) ma qualcosa è andato storto perché oggi sono 3 mln. Fatto di pochissimi elaborati (è un piano semplice) ma ci sono i tre elaborati fondamentali (zonizzazione,...

relazione e norme tecniche di attuazione): questa semplicità ha i suoi pro e i suoi contro, ovvero è semplice da leggere ma poco dettagliato sulla qualità. Sono previsti nuovi quartieri a Roma Sud come il Torrino e a Roma Est come Colli Aniene, monofunzionali, entrambi quartieri ovvero solo dormitorio o solo servizi-attrezzato. Altre caratteristiche: molti progetti mai realizzati, per esempio l'asse un'autostrada est di Roma che attraversava Tiburtina e Casilina e univa Monte Sacro-Eur-Mare; inoltre si dava centralità all'automobile e non alla mobilità pubblica e si pensò inoltre che si potesse realizzare un centro direzionale a est della città, invece no per rafforzare il centro direzionale dell'Eur.

2008 - (in realtà del 2002): ipotizza 2,5 milioni di abitanti (metà rispetto a quello del '

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A.A. 2022-2023
7 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/20 Tecnica e pianificazione urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nenuzza2000 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnica urbanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Cappuccitti Antonio.