Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Architettura neoclassica Pag. 1 Architettura neoclassica Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Architettura neoclassica Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

L’ARCHITETTURA DEGLI INGEGNERI E IL

MOVIMENTO MODERNO

Nell’ ottocento l’impiego in edilizia dei nuovi materiali (ghisa, acciaio,ferro) prodotti dall’ industria, è

il risultato della stretta corrispondenza fra rivoluzione industriale e rivoluzione architettonica.

• - produzione dei materiali in grande quantità e a basso costo;

• - facile trasporto, sotto forma di elementi prefabbricati;

• - propriètà di materiali che rendono possibile coprire vasti spazi col minimo ingombro;

• - progresso della scienza delle costruzioni (Navier) per il calcolo dei carichi e delle spinte;

• - fondazione di scuole specializzate per ingegneri : i Politecnici.

E’ in questi anni che si precisa l’identità professionale dell’ingegnere che, alle conoscenze storiche

ed umanistiche dell’architetto, contrappone una solida competenza nel campo della matematica,

della sica e della scienza delle costruzioni.Gli impieghi più spettacolari e importanti di questa

nuova tecnologia del costruire si ebbero nelle cosiddette grandi strutture: ponti, viadotti, capannoni

industriali, stazioni ferroviarie, mercati coperti, gallerie per il pubblico passaggio, edi ci per

esposizioni universali.

La prima Esposizione Universale – vetrina del progresso culturale e tecnico - si tenne a Londra nel

1851, capitale industriale dell’epoca. Tra i 245 progetti presentati venne scelto quello di JOSEPH

PAXTON (Gran Bretagna 1803 – 1865), costruttore di serre, che ideò una gigantesca struttura di

oltre 77.000 mq di super cie, realizzata completamente in vetro e ferro. Il CRYSTAL PALACE,

costituito da elementi prefabbricati che consentivano velocità di montaggio e possibilità di recupero

integrale. Dopo l’Esposizione l’edi cio fu smontato da Hyde Park e rimontato a Sydenham, alla

periferia di Londra, dove fu possibile ammirarlo prima dello spaventoso incendio che lo distrusse

nel 1937.

La costruzione si compone di una navata centrale gradinata lunga oltre mezzo chilometro, nella

quale si innesta un transetto coperto con

una gran volta a botte in ghisa e vetro,

appositamente costruita al ne di non

abbattere alcuni alberi secolari del parco.

Grazie al suo enorme volume trasparente

e alla quasi totale assenza di

ornamentazione, il Crystal Palace,

contribuì in maniera determinante a

creare l’estetica dell’architettura

moderna.Un’estetica che si basava

soprattutto sulla prevalenza dei vuoti

(lastre di vetro) sui pieni (elementi

metallici), e sull’intenzione di intendere lo

spazio esterno e lo spazio interno come

una sola cosa. La costruzione dell'edi cio

fi fi fi fi fi fi

diede origine alla polemica tra pionieri della funzionalità tecnica e i conservatori della "architettura

degli stili", tra strutturalisti e decoratori.

Il CRYSTAL PALACE diede avvio

ad una s da tra gli ingegneri di

tutto il mondo per realizzare, in

occasione delle Esposizioni

Universali che via via si

susseguiranno, padiglioni in ferro

dalle forme ardite e gigantesche.

Parigi, in occasione del primo centenario della Rivoluzione, organizza nel 1889 la terza

Esposizione Universale la cui costruzione simbolo sarà la torre progettata dall’ingegnere

GUSTAVE EIFFEL (Francia 1832 – 1924). La grandiosa struttura, alta 300 metri, non ha altra

nalità che quella di visualizzare ed esaltare gli elementi della propria struttura, consacrando la

vittoria dei tecnici.

Partendo dall’alto 4 pilastri scatolari a pro lo quadrato scendono quasi in verticale no al 2° livello

a 116 metri di altezza; questi quattro pilastri sono collegati con delle diagonali reticolari che fanno

da controvento. Il secondo livello poggia su 4 pilastri di maggiore dimensione che proseguono,

accentuandola, la curvatura dei pilastri superiori. Questi pilastri poggiano sul 1° livello, a 55 metri

di altezza. L’imponente primo livello poggia su 4 pilastri dritti, inclinati verso l’interno di 54°. Queste

enormi travi reticolari formano una base il cui lato è di 128 metri. I pilastri poggiano su quattro

immense pile di cemento anch'esse inclinate che ancorano la torre al terreno e ne assorbono

l’imponente spinta.

fi fi fi fi

Nel 1863, con un intento urbanistico af ne a quello della Torre Eiffel, l’architetto-ingegnere ALESSANDRO

ANTONELLI (Italia 1798 -1888) diede inizio alla MOLE torinese. L’adozione di nervature in ferro permise

la massima tensione della sottilissima muratura.

La Mole antonelliana è costituita da un alta cupola appoggiata su una base di metallo e sormontata da una

altissima guglia. Antonelli rinuncia agli ornamenti tradizionali per mettere in evidenza la struttura della

cupola la quale grazie al ferro può raggiungere quella altezza vertiginosa che tutti ammiriamo ancora oggi.

Si tratta di una delle più ardite costruzioni dell’ Ottocento: un signi cativo compromesso tra monumentalità e

funzionalità tecnica. La Mole, viene subito giudicata un imprudente

tentativo di mediare tra forme neoclassiche e

innovazioni tecnologiche: in questo edi cio

Antonelli sperimenta l'impiego del ferro, sfruttato

in tutte le sue potenzialità strutturali, senza però

tralasciare il linguaggio architettonico tradizionale.

L’edi cio ha pianta quadrata, comerichiesto

dall’originario progetto (sinagoga), e presenta una

massiccia parte inferiore in stile classicheggiante, le

cui facciate, sono precedute da un pronao. Sulla

base, si eleva l’alta cupola a sezione quadrata,

sormontata da un tempietto a due ordini che

sopporta la sottile guglia. La Mole Antonelliana,

alta 167,5 m., è uno dei più alti edi ci a struttura

muraria d’Europa. Per molti anni Antonelli è stato

alla ricerca di un sistema di divisione delle strutture

murarie tradizionali e, verso la metà del secolo, ha

de nito una metodologia (più tardi chiamata

“antonelliana”), molto originale. Questa consiste

nel sostituire al muro continuo, supporti isolati o ”

fulcri” distribuiti con regolarità. Tali fulcri sono

collegati fra loro da archi e piattabande su cui si

radicano le volte. Il progettista realizza, in tal modo

una struttura muraria a scheletro.

Nel 1868 HENRI LABROUSTE progetta con spirito moderno LA SALA DI LETTURA della

BIBLIOTECA NAZIONALE DI PARIGI, unendo le capacità dell’architetto a quelle dell’ingegnere:

sedici sottilissime colonne di ghisa sostengono cupolette aperte al centro per lasciar passare la

luce.

Tuttavia l’impiego di questi nuovi materiali non porterà alla formazione di uno stile completamente

autonomo in quanto la tecnologia del ferro appariva inconciliabile con gli “stili” dell’architettura. Le

costruzioni metalliche potevano essere lasciate sinceramente “ a vista” solo in alcune tipologie

prettamente funzionali, dovevano invece essere “rivestite” in tutte le altre.

Nelle stazioni, ad esempio, viene accentuata la differenza fra “l’edi cio viaggiatori” (architettura) e

la “galleria dei treni” (ingegneria).

Sul nire dell’Ottocento l’acciaio cominciò a sostituire il ferro. Il cemento, rinforzato da tondini di

ferro, dava luogo al cemento armato.

Negli Stati Uniti si realizzarono i primi grattacieli e l’opera degli architetti-ingegneri divenne una

delle fonti del MOVIMENTO MODERNO.

fi fi fi fi fi fi fi fi

3. LE TRASFORMAZIONI TECNICHE:

L’INGEGNERIASTRUTTURALE 1775-1939

Macchina a vapore e struttura in ferro furono create quasi contemporaneamente da Watt, Darby e

Wilkinson, quest’ultimo un iron master che inventò la macchina per alesatura cilindrica che

perfezionò la macchina a vapore di Watt del 1789. Esperto del ferro aiutò Darby nel progettare il

primo ponte in ghisa, costruito sul Severn nel 1779. Altri ponti in ghisa furono costruiti

successivamente usando il metodo dell’assemblaggio dei pezzi, in particolare Wilson e Telford,

gran costruttore di strade e ponti e canali d’acqua. Negli edi ci si iniziò a sostituire le travi di legno

con travi di ferro a T. Le travi portavano sottili volte di mattoni tutto rinforzato da un involucro

esterno e da tiranti in ferro saldato e questo uso della volta sembra derivato dall’elaborazione del

Roussilon o volta catalana, usata in Francia nel XVIII per una struttura antincendio. Il rinforzo dei

muri con ferro saldato ha origine in Francia nella facciata orientale del Louvre di Perrault. Nel 1776

fu proposto un tetto con capriate in ferro per il Louvre che aprì la strada all’opera di

Victor Louis cioè il teatro nel Palais Royal, che univa tetto in ferro a una struttura dei solai in laterizi

forati a prova di incendio. Gli incendi erano molto frequenti e anche il tetto della Halle au Blé fu

sostituito con una cupola con nervature in ferro di Belanger e Brunet, architetto ed ingegnere. Da

un lato si consolidò la specializzazione dell’arch. e dell’ingegneria grazie al risalto della tecnica

applicata, dall’altro architetti come Durand e Rondelet presero atto dell’opera sperimentale di

Souf ot e altri e scrissero dei saggi. Durand pensò a un sistema in cui forme classiche concepite

come moduli potevano essere disposte a piacere per mercati coperti, biblioteche, caserme

dell’impero napoleonico e con Rondelet codi carono un metodo in cui un classicismo

razionalizzato poteva risolvere nuove domande sociali e tecniche. Ciò in uenza Schinkel che inizia

a inserire elementi in ferro negli embellissement neoclassici berlinesi.

La tecnica delle costruzioni sospese in ferro si evolse con l’opera di Finlay del 1801, cioè il ponte

sospeso con irrigidimento del piano stradale e in Inghilterra ciò fu brevettato da Telford e Brown

nell’Unionbridge del 1820. Visto che la produzione di catene in ferro dolce resistente alla trazione

era costoso e rischioso, si usarono cavi formati da li metallici tra lati, teorizzato da Vicat, e ciò

inaugura la stagione d’oro per i ponti sospesi in Francia, i cui elementi non sono fatti da sbarre di

ferro ma li metallici. Espediente simile fu usato anche dall’americano Roebling, i cui cavi erano

ritorti a spirale e furono usati per tutti i ponti sospesi come il Brooklin Bridge di NY del 1883.

Con il completamento della struttura ferroviaria verso il 1860, l’ingegneria strutturale britannica

entrò in una fase di stasi che durò no alla ne dell’800. Nei pochi ultimi lavori da realizzare si usò

del ferro dolce ridotto in lastrelaminate imbullonate. Lo sviluppo ferroviario iniziò nel 1825 e si

espanse velocemente in tutto il paese. I materiali della ferrovia, ghisa e ferro dolce, entrarono

anche nell’edilizia generale e divennero gli unici materiali antincen

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
8 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flam22 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Portoghesi-tuzi Stefania.