ABAZIA DI CLUNY
Fu fondata nel 1910 dal duca di Aquitania, Guglielmo I il Pio, che affidò all’abate Bernone la costruzione di un monastero basato sulla regola benedettina.
Nel corso del XI secolo, sotto la guida dell’abate Ugo di Semur, Cluny divenne un centro spirituale di riferimento per la cristianità europea, con oltre 1400
monasteri affiliati circa 10.000 monaci.
Per simboleggiare il potere religioso e politico dell’abazia, questo avviò alla costruzione di una grandiosa chiesa abbaziale, nota come Maior Ecclesia, una delle
più imponenti del suo tempo.
Tuttavia, con la rivoluzione francese, il complesso su saccheggi e devastazioni: molti edifici furono distrutti, la biblioteca bruciata e i materiali riutilizzati per altre
costruzioni.
Oggi rimangono solo pochi resti dell’abazia originale, come parte del transetto sud, la cinta muraria con le torri e alcuni edifici conventuali settecenteschi, che
testimoniano ancora oggi l’immensa grandezza dell’antico complesso monastico.
ABBAZIA DI CITEAUX E ARCHITETTURA CISTERCENSE
L’architettura cistercense si sviluppò a partire dal XII secolo con la diffusione dell’ordine cistercense, fondato nel 1908 nell’abazia di Citreaux.
Nota come riforma dell’ordine cluniacense, puntava all’isolamento e all’austerità, evitando decorazioni superflue privilegiando spazi sobri funzionali.
Questo stile di transizione tra romanico e gotico rifletteva i principi di povertà e disciplina dell’ordine.
Le abbazie cistercense seguivano un modello uniforme, stabilito il programma tipo ispirato da Bernardo di Chiaravalle.
La chiesa era orientata da est a ovest, con il presbiterio a est.
Il chiostro era adiacente alla chiesa è organizzata in modo da separare i monaci dai conversi.
I conversi, dediti al lavoro manuale, avevano una zona separata con proprie dormitori e refettori.
L’uniformità architettonica si mantenne grazie alla trasmissione dei modelli tra abbazie e alla supervisione del capitolo generale. La costruzione dei monasteri era
gestita dal cellerario, Monaco responsabile dell’opera e delle finanze sotto la direzione dell’abate.
Ancora oggi, le abbazie cistercense presentano una distribuzione spaziale simile, testimoniando la coerenza ed efficacia del modello cistercense.
Riassumendo, quindi, il gotico italiano si distingue da quello d’trave, soprattutto per le seguenti ragioni:
• Politiche: l’Italia, al nord, soprattutto, era frammentata e non aveva committenze così importanti da finanziare grandi cattedrali come quelle dell’trap
• Religiose: forte influenza dei caratteri cistercensi
• Dovute alla tradizione: forte continuità con lo stile romanico
Un contributo è dato anche dalla sismici del territorio italiano che rendeva difficile le costruzioni troppo sottili e slanciate ed il suo clima che limitava le costruzioni
di ampie vetrate.
Uno dei più antichi esempi di gotico cistercense in Italia fu l’abazia di Casamari
Abbiamo poi una serie di abbazie:
• ABBAZIA DI S. GALGANO
Iniziata intorno al 1224 è completata nel 1288, rappresenta un’importante testimonianza
dell’architettura cistercense.
Costruita in mattoni a travertino, riflette l’antica potenza economica della comunità monastica.
La sua origine è legata a San Galgano Guidotti, un cavaliere che divenne remi Toe e fu canonizzato nel
1185.
I monaci cistercense di Casamari ottennero il permesso di costruire un oratorio e un’abbazia in suo
onore. La chiesa ha una pianta a croce latina, tre navate separate da 16 pilastri cruciformi e arcate a
sesto acuto. La navata centrale, priva delle volte gotiche crollate, e oggi aperta alla luce.
A destra della chiesa si trovano i resti del monastero, con la sala capitolare, la sala dei monaci e un
piccolo tratto del chiostro con accade su colonnine binate.
• BASILICA DI S. PETRONIO A BOLOGNA
La basilica di San Petronio e la chiesa più grande di Bologna: domina l’antistante Piazza Maggiore e, nonostante sia
ampiamente incompiuta, è una delle chiese più basse d’Europa.
Le sue imponenti dimensioni, 132 m di lunghezza, 60 di larghezza e un’altezza della volta di 44,27 m, ne fanno la
quarta chiesa più grande d’Italia.
La basilica e la chiesa gotica, costruita con mattoni più grande del mondo.
• BASILICA DI S. MARIA NOVELLA A FIRENZE
L’interno della basilica fu il primo nel quale vennero usati elementi dell’architettura gotica a
Firenze, in particolari i caratteri tipici dell’architettura gotica e cistercense.
L’interpretazione del nuovo stile fu molto originale e fece da esempio ad un gran numero di edifici
religiosi successivi.
Lunga 99 m e larga 28 presenta una pianta a croce commista, cioè AT, suddivisa in tre navate con
sei ampie campate che si rimpiccioliscono verso l’altare, dando la sensazione di una lunghezza
maggiore di quella reale.
La copertura è affidata alle volte a crociera a costoloni con archi a sesto acuto, decorati da pitture
parietali bicromie bianco-verdi, sostenute da pilastri polistili, cioè a sezione mista.
L’ampiezza della navata centrale e la sua altezza il limite delle possibilità statiche per un edificio del
genere fanno sì che le navate laterali sembrano armoniosamente fuse in un’unica amplissima aula.
• BASILICA DI S. CROCE A FIRENZE
La basilica di Santa Croce a Firenze è una delle più grandi chiese francescane è un importante esempio di gotica italiano.
Per quanto riguarda l’architettura interna:
L’interno della basilica e solenne è monumentale, caratterizzato da una struttura apparentemente semplice. Presenta tre
navate, separate da due file di grandi pilastri a base ortogonale.
La pianta ha la forma di croce commessa, ovvero T, una caratteristica tipica delle chiese conventuali francescane.
Il transetto è particolarmente ampio, circa 74 m, attraversa la chiesa dall’altezza dell’abside poligonale.
L’architetto Arnolfo di cambio, rispettando lo spirito francescano, progetta una chiesa essenziale, con grandi finestre che
illuminano le pareti destinate ad accogliere vasti cicli di affreschi.
Questi erano concepiti per illustrare ai fedeli analfabeti le sacre scritture, seguendo il concetto della Bibbia dei poveri, come già avvenuto nella basilica di San
Francesco d’Assisi.
A differenza di altre chiese dell’epoca, Santa Croce non ha solo tre cappelle principali nell’abside, ma ben 11 lungo il capo croce, oltre a cinque posizionate
all’estremità del transetto.
Queste cappelle furono finanziate dalle principali famiglie fiorentine, che le destina a propria sepolture le
arricchirono con affreschi e decorazioni realizzate dalle più importanti artisti del tempo
Santa Croce è nata anche come il Pantheon gli italiani illustri, poiché ospita sepolture di numerosi personaggi
storici.
Lungo le pareti si trovano numerose tombe e monumenti funerari, mentre il pavimento conta 276 pietre tombali.
Tra le sepoltura abbiamo ad esempio Michelangelo Buonarroti, Galileo Galilei Machiavelli, Vittorio Alfieri,
Gioacchino Rossini, Ugo Foscolo e Leon battista Alberti.
• DUOMO DI SIENA
Dedicato a Santa Maria assunta, è uno dei più compiuti da capolavori di architettura gotica in Italia.
Tuttavia, presenta forme ancora romaniche.
Nel 1226 la Repubblica di Siena inizia a registrare presso gli uffici delle
uscite i costi dei contratti relativi alla costruzione della nuova
cattedrale.
I lavori ebbero inizio poco dopo e si conclusero soltanto nel trecento.
Si ipotizza che lo scultore Nicola pisano, attivo a Siena abbia contribuito
alla progettazione di questa chiesa .
All’interno di questo duomo, troviamo una scena, commissionata dal
rettore Alberto Alighieri e dipinta da Pinturicchio nel 1505 con una rappresentazione allegorica della fortuna e della sapienza.
La fortuna è come una donna ignuda che poggia un piede su una sfera, simbolo dell’incostanza, e regge una cornucopia e una
vela gonfiata dal vento, segno di prosperità e buona riuscita. Il piede sinistro della fortuna si trova su una barca con l’albero spezzato, che trasporta un gruppo di
saggi giunti fino al colle della sapienza, il fulcro della scena.
Il cammino verso la sapienza è ripide e accidentato, disseminato di pietre, pianticelle e animali, rappresentazione di vizi che ostacolano il percorso verso la
conoscenza e la virtù.
Alla sommità del colle, sia della sapienza, con in mano un libro e la palma della vittoria, simbolo della ricompensa per chi raggiunge la conoscenza mentre i lati
della sapienza si trovano Socrate, destinatario della palma, e Cratete di Tebe, che svuota in mare un canestro di gioielli e monete, rinunciando così alle ricchezze
materiali, considerate un’illusione.
Il mare circostante e tempestoso, indicare le difficoltà della vita e il caos della sorte.
L’opera trasmette il messaggio che la virtù e la conoscenza si raggiungono con fatica, ma chi preserverà ottiene la e la Vittoria. Questo concetto è rafforzato da
un’iscrizione nel cartiglio sopra la sapienza.
• DUOMO DI ORVIETO
• BASILICA DI S. FRANCESCO AD ASSISI
TARDO GOTICO: IL DUOMO DI MILANO
La costruzione del duomo di Milano iniziò nel 1386, voluta da Galeazzo Visconti, signore di Milano. L’edificio sorge su un’area che in passato ospitava il tempio di
Minerva, poi le chiese di Santa tecla e Santa Maria maggiore, distrutta da un incendio.
Fin dall’inizio si stabilì che la facciata fosse rivestita in marmo bianco, proveniente dalle cave di Candoglia, di proprietà dei Visconti.
La costruzione fu gestita dalla fabbrica del Duomo, ente per preposta alla realizzazione.
Architetti francesi e tedeschi furono coinvolti per dare alla cattedrale un aspetto gotico di ispirazione renano boema, ma le maestranze lombarde e modificarono
progressivamente il progetto, di scostandosi dal gotico d’oltralpe.
Nel 1567, l’arcivescovo Carlo Borromeo impose una ripresa dei lavori, ritenendo la cattedrale incompleta. Insieme al suo architetto, modificò il progetto per
adattarlo a un’estetica più rinascimentale e romana, distinguendo dal gotico tedesco, associata al protestantesimo.
Nel 1577, Borromeo con sacro l’edificio, sancendo la definitiva sostituzione delle chiese preesistenti.
Architettura
Interno:
• Suddiviso in cinque navate, con un transetto a tre navate
• La navata centrale è il doppio di quelle laterali, creando un effetto di slancio verticale.
• Le volte a costoloni presentano un motivo gotico traforato, decorazioni avviata nel XV secolo e poi
proseguita fino al XIX secolo
• 52 pilastri polistili dividono le navate e sorreggono le volte
• Capitelli monumentali con statue di santi e profeti, decorrono la navata centrale, il transetto e l