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Finalità di questo lavoro si compone di una raccolta iconografica e tecnologica quindi
l'organizzazione del materiale grafico trovato sulle bibliografie di corso lavori perché
invece la parte dedicata all'operazione di disegno è fatta di tante edizioni comunque
col computer tanto AutoCAD deve abituarsi a quella che è la prassi più banale forse
ma anche quella dico più difficile quella che richiede momento di usare processore è
a mano. ARCHITETTURA EGIZIA
Posizionato nella “mezzaluna fertile” del IV millennio A.C , la storia dell’architettura
nasce e si basa sulla vicinanza di corsi d’acqua potabile
Il paesaggio in cui vive l’uomo è sempre un
paesaggio antropico ovvero un paesaggio che
ha subito più o meno la presenza dell’uomo
i tecnici dell’antichità erano gli antichi
ingegneri(sumeri), i tiracorde(Egitto) nell’antichità erano gli antichi geometri , poiché
tirando le corde riuscivano a determinare il giusto appezzamento di terra.
Piedritto: elemento verticale di sostegno
Arco: struttura curva bidimensionale
Volta: struttura curva tridimensionale
Giunco/chi: colonne composte da canne fluviali o tronchi sottili
La Mesopotamia è importante perché rappresenta quella che è la nascita della civiltà
urbana: parleremo di architetture dei vivi, e anche di architetture per i morti, di arte
funeraria, il cui esempio sono le piramidi.
La figura dell’architetto è una figura complessa, che raggiunge un apice formativo nel
mondo greco-romano, e risale alla comparsa dei primi tecnici, che compaiono con
l’inizio della civiltà urbana, con i primi agrimensori, cioè con i misuratori della terra,
gli antenati dei geometri moderni, che portano avanti la geometria, la misura della
terra, che era proprio dei primi tecnici, che tracciavano queste linee sul territorio,
prima su una tavoletta, poi le trasferivano sulla terra, per costruire e conoscevano la
geometria. Abbiamo notizie grazie a queste tavolette cuneiformi, rintracciate in
Mesopotamia, per cui sappiamo che già conoscevano i problemi geometrici. Era il
segno che esisteva una teoria geometrica che veniva applicata alla pratica, cioè al
territorio.
L’Argilla durante l’asciugatura si fessura indebolendosi a sua volta , per cui viene
combinata con altri materiali (acqua e l‘aggiunta di sgrassante da legare all’argilla
per evitare che fessuri come minerali (sabbia) o ghiaia , erba ,paglia , pula)
Tecniche: a mano
Casseforme (pisè, pigiato) che richiede un rivestimento per proteggerlo dalle
intemperie(cassero). La muratura poteva essere armata introducendo Rami
Intrecciati Paletti, o Griglie di Canne; Un corridoio in pietra (legato con malta e terra)
o di Mattoni Cotti all’imposta lo preserva dall’umidità.
Le canne fumarie nell’antico Egitto erano caratterizzate da un buco nel tetto(dovuto
dalle scarse precipitazioni) poi più avanti in età greco romana sostituito dall’atrio
esterno colonnato.
Degli aggregati, cioè degli elementi che si aggiungono alla terra per confezionare un
materiale da costruzione adeguato. L’argilla da sola non basta: con l'essiccazione si
indurisce e si rompe (fenomeno di ritiro piuttosto violento, con l'essiccazione, che ne
pregiudica la resistenza). È necessario aggiungere all’impasto uno o più aggregati che
rendono il risultato finale più resistente. Si chiamano sgrassanti, cioè servono a rendere
meno grasso l’impasto, contribuendo alla sua migliore resistenza. Questi
sgrassanti/aggiunti, sono di due diverse nature: minerale (sabbia) o vegetale, di fatto
estremamente economici. I mattoni cotti sono fatti di argilla, ma l'impasto completo
prevede acqua e sabbia, una sorta di sgrassante necessario. Anche la sabbia si suddivide
in più categorie (desertica, fluviale, etc.). Oppure ci sono sgrassanti vegetali, erba,
paglia, pula (rivestimenti dei cereali) che possono essere utilizzati nell’impasto per
rendere il tutto più resistente in fase di essiccazione. Questi elementi aggiunti, questi
aggregati, migliorano anche la traspirazione del materiale, perché sono elementi
organici che costituiscono delle porosità all’interno dell’impasto, che rendono l’impasto
più traspirante (questo significa che asciuga più in fretta) e che quindi contribuisce alla
sua durata.
Blocco di terra cruda: apparsi per la prima volta in Egitto legata da malta di terra
cruda , sono blocchi di grandi dimensioni antenati dei mattoni moderni caratterizzati
dallo sfalsamento dei giunti
Muro a scarpa: muro caratterizzato da una base più spessa e da una parte superiore
più sottile , caratteristico delle strutture in terra per evitare un elevato carico sulla
base.
Stragalo: insieme di giunti nell’angolo
Divisione pietre:
tenere o sedimentarie
(facilmente lavorabili ma
scarsamente resistenti), es
alabastro dure (altissima resistenza ma difficilmente
lavorabili es granitiche, dioritiche, rocce acide
(intrusivo (graniti, dioriti , silici) lenta ed ad
elevata pressione
effusive (porfirite, basalto) solidificazione rapida in
superfice a minore pressione)),
medie(di media durezza es rocce calcaree)
le cave nell’antico Egitto si divideva tra:
a cielo aperto(la roccia veniva sezionato
peritralmente e successivamente vi venivano
scavati nella base dei buchi dove vi veniva posto
dei pezzi di legno secco che bagnandolo si
gonfiava riuscendo a vincere la trazione e
successivamente permetteva di staccare il blocco
dalla cava successivamente a trasportarlo ) o in
galleria
1)Colonne con fusti:” a fasci di giunchi”
addossati tra loro
2)Colonne a stelo di papiro: con foglie
chiuse
3)colonne a fascio di papiro: con fogli
aperte
capitello a papiro:
capitello a loto:
i complessi funerari nell’antico egitto erano composti
da necropoli ovvero case adibite all’uso domestico
lasciate in eredità o per rispetto al morto
,successivamente chi poté permetterselo si fece
costruire le piramidi , il primo che si fece costruire .
una piramide a gradoni fu Zoser
Per bilanciare l’enorme peso dato dai materiali
con cui venivano costruite le piramidi i mattoni
interni venivano inclinati verso il centro così che il
peso si scaricasse nel centro anziché sulla base e
si bilanciassero per reciproco contrasto
Stabilità e staticità piramidi: Le piramidi infatti rischiavano spesso di crollare, come
franano le montagne. Per evitare questo tipo di fenomeno di collasso, dovuto
naturalmente alla gravità, si utilizzava una tecnica particolare, almeno nelle piramidi
più antiche: quello di procedere costruendo un nucleo centrale tronco piramidale, al
quale addossare tutto intorno dei rivestimenti esterni/a cipolle, che si poggiasse al
nucleo centrale. Abbiamo una sorta di grande colonna centrale, al quale si
addossano delle costruzioni che hanno questo profilo a scarpa, per scaricare
uniformemente i carichi al piede, ma che non sono disposti, almeno nelle prime
costruzioni, con assise orizzontali, ma con corsi inclinati. È lo stesso principio del
contrafforte, ma su scala monumentale: per evitare che la torre si ribalti e faccia
slittare i blocchi, i piani di posa sono inclinati per far scivolare i blocchi verso il
centro. Sono i blocchi che scendono per la forza di gravità verso il centro, si crea
quell'equilibrio per cui il manufatto non si ribalta. Per cui per sicurezza, per essere
sicuri che non crolli, procedono con questo sistema. Quindi le due sezioni si
contrastano reciprocamente: una spinge da una parte, una si appoggia dall’altra
parte. Naturalmente questo equilibrio funziona se la massa e il peso di questa è
uguale al peso dell’altra. Se si avessero due pesi diversi, la struttura si ribalterebbe.
Quindi in assenza di calcoli numerici, stimavano: occorreva fare blocchi omologhi, un
numero omologo in maniera tale che si conoscessero le quantità, per evitare questi
squilibri. È come se costruissimo un castello di carte con un carta da una parte e il
mattone da un’altra. Se una metà è più pesante, ribalta. Da queste prime
sperimentazioni si passa a queste, che sono quelle più conosciute e ordinarie, con
delle assise (termine con cui si intendono i piani di posa) orizzontali. Questa è la
forma della piramide più conosciuta, non a gradonata, in cui abbiamo delle assise
orizzontali, con un nucleo fatto di blocchi meno regolari, quindi sbozzati. Via via che
si va verso l’esterno i blocchi sono sempre più regolari e lavorati come quelli con la
faccia inclinata secondo la tradizione delle piramidi più mature.
Le rampe per portare in alto i
materiali per costruire la
piramide potevano essere:
interne alla piramide,
costruite con mattoni di
terracotta esterne alle
piramidi per poi essere
smontate.
Pilone: ingresso dato da due
piloni monumentali che
consentivano l’ingresso al
cortile principale. Pianta tempio amon ra
Per quanto riguarda l’esterno, le piramidi, conoscono una serie di forme che si avvicinano progressivamente
a quella che è la forma perfetta. Si va per tentativi, che non sempre sono riusciti. Qui vediamo il nome di un
faraone, Snefru, che fa costruire diverse piramidi, una diversa dall’altra: a Meidum vediamo la piramide a
gradoni, con dei gradoni talmente pendenti, quasi verticali, che il rivestimento attorno è franato
miseramente, come frana una montagna, creando quell'accumulo di materiale bianco, cioè di calcare
bianco che doveva essere la pelle di questa.
Un’inclinazione di 75° era eccessiva: questo significa che i rivestimenti appoggiati sulle superfici così
inclinate avevano dei grossi problemi di instabilità, tanto da determinarne il crollo. Siamo tra il 2600 e il
2550, subito dopo la valle della piramide di Zoser.
Sempre Snefru fa realizzare la piramide rosa a Dahshur, che mostra un tentativo di abbassare le facce, per
paura di ottenere un crollo, abbassando l’inclinazione delle facce, si ottiene un angolo molto schiacciato,
tanto che la piramide risulta piuttosto bassa sull’orizzonte.
Poi Snefru realizza un’altra Piramide, detta a gomito, sempre ad Assur, la quale parte con un’inclinazione tra
i 54 e i 60 ° per poi correggersi intorno ai 43 - 45°, grossomodo l’angolo di stabilità prestabilito di queste
strutture. Questo determina una conformazione a gomito, a linea spezzata dell’andamento delle facce. Per
la parte bassa è più pendente e poi per timore dei crolli si piega a un'inclinazione più consona.
Qui vediamo una piramide molto più recente. Si