VII.
Altre tipologie
Le architetture del vento
La struttura dei mulini in oriente è molto diversa da quelli occidentali. Mulino di Nashifan, Iran, è
fatto con materiali semplici come fango, mattone crudo e legno. I locali della struttura captano il
vento. Struttura di legno esterna, nel primo piano c’è invece la grossa pietra per macinare.
La torre capta vento: struttura tradizionale. È un sistema di raffreddamento passivo molto efficace
e tutto naturale. Nella parte alta su tutti i lati ci sono delle aperture di sezione verticale,
generalmente in fango, terra cruda o cotta, fango e elementi di legno, per maggiore stabilità.
L’aria calda penetra da una fessura nella parte alta, viene aspirata da un canale e, siccome tende
ad andare in alto, fuoriesce da un altro canale. Vengono utilizzati gli spazi sotterranei nei paesi
dal clima tropicale. Spesso ci sono anche fontane nello spazio interno, la presenza d’acqua
raffredda il vento che scende e l’orienta verso le zone abitabili e riesce dai canali.
In Iran c’è la torre del vento più alta, 35 metri, si trova nel mezzo di un edificio ottagonale, anche
la torre è ottagonale. Nel cortile è presente una vasca d’acqua, aspetto estetico e funzionale.
Funzionamento delle torri del vento: venivano usate delle giare contenenti l’acqua per rinfrescare
l’aria, c’era sotto un filtro di carbone per trattenere la polvere e l’umidità. Cercano di costruire dei
pozzi dove l’aria sale e esce. La griglia di entrata è regolabile, quando l’aria di raffredda si chiude
la griglia.
Le celle frigorifere
Yakh-chal, la fossa del ghiaccio, attraverso la struttura si faceva il ghiaccio. Per la conservazione
degli alimenti. La parte che emerge da terra ha una cupola a forma conica, è una cupola
rudimentale. Possiede anche una parte sotterranea divisa in due parti: la parte sotto la cupola e il
livello più basso. La cupola ha questa forma per la sperimentazione, il vento caldo e secco fa un
effetto negativo se ha una superficie piana, mentre non fa effetto se la superficie non è
complanare. Lo spazio sotterraneo è molto fresco per la parete spessa termoresistente, che isola
la cella frigorifera.
Altra struttura dove al centro c’era una vasca d’acqua, per l’evaporazione dell’acqua che arrivava
mediante dei canali. C’erano dei muri parasole. Il sarooj è un materiale formato da argilla, sabbia,
calce, cenere e peli di montone (lol) che hanno la funzione di armare e, infine, albume d’uovo.
Crea strutture resistenti. Presenta un solo ingresso e una serie di buchi, con cui l’aria fredda
scendeva verso il basso per creare il ghiaccio.
Piccionaie o Torre colombaia
Costruzione tipica del paesaggio rurale fin dal medioevo. Legata ai regimi feudali che si
servivano dei colombi per diversi scopi e garantiva un esplicito diritto dei feudatari. Ai volatili
veniva assegnato il compito di trasportare la posta. Per attirare i piccioni e facilitarne la
riproduzione e per proteggerli dai predatori, venivano costruite queste grandi torri, con pareti
interne ricoperte da nicchie per riprodursi. C’erano una serie di aperture per l’ingresso dei
piccioni.
Di forma circolare nel contesto europeo, grande somiglianza con le torri di difesa. In francia a
impianto circolare, la cupola non è conica, mentre negli altri paesi mediterranei è di forma conica.
Uso anche della bicromia, tema delle architetture urbane ripreso in un’architettura rurale. A
Ferrara cambia il linguaggio architettonico, la famiglia Estense aveva fatto costruire una
colombaia quadrangolare di carattere classico, con elementi essenziali del campanile.
Anche colombaia insieme alle abitazioni, ancora oggi. Nel XII secolo le strutture erano
abbastanza spoglie. In questo caso, a Zungoli, facciate con rosone e piccole aperture. A
Benevento abitazioni con torre colombaia, parte alta di forma cilindrica. In Grecia le aperture
assumono una forma dinamica attraverso l’inserimento di listelli di mattoni o pietra, ai due lati ci
sono due piccole torrette da cui entravano i piccioni. La struttura vede una serie di buchi circolari.
In Arabia saudita c’era una piccola città per i piccioni con strutture e torre rafforzate da aste di
legno. In Iran, ad Isfahan, piccionaia con doppio cilindro è pieno di nicchie e torrette in alto dove
entravano i piccioni.
Acquedotti
L’acquedotto era considerato un monumento non solo per l’aspetto funzionale ma anche per
quello architettonico, caratterizzava lo skyline. Nelle vasche di decantazione l’acqua depositava
le impurità, poi passa nelle vasche di distribuzione (castella), poi si incanalava in tubi di piombo
(fistulae) lunghi circa 3 metri. L’acqua arrivava all’interno del tessuto urbano, ad esempio nelle
terme.
Pont du Gard, a Nimes, fa capire il funzionamento degli acquedotti. I romani usavano acqua di
sorgente o di fiume, filtrata. Specus, condotto rettangolare nella parte alta, ispezionabile, aerato e
coperto. Con pendenza costante, quasi impercettibile per garantire il flusso naturale dell’acqua.
Lo spazio interno è rivestito con opus signinum (intonaco di mattoni in polvere). Tre arcate, le
prime due di circa 20 metri, la terza archi di altezza e luce inferiore. Diventa un monumento
territoriale di ritmo costante. Tecnica dell’opus quadratum.
Il condotto Claudio, del 312 ac e il condotto dell’acqua marcia (che nome) 144 ac portavano
180.000 metri cubi d’acqua al giorno. Erano i due percorsi più importanti verso il cuore della città
di Roma.
Sistema del Qanat (del mondo islamico): linea di drenaggio e di trasporto a gravità per realizzare
sorgenti artificiali. Sistema di canalizzazione attraverso canali sotterranei per evitare
l’evaporazione d’acqua, sulla superficie solo sequenze di pozzi circolari. Anche qui inclinazione
impercettibile nel canale centrale. Canali usati anche per l’areazione, pozzi con la funzione di
accelerare il movimento d’acqua.
Tre tipi di sezioni verticali dei qanat palermitani, con l’altezza che va da 2.5 a ¾ metri. La
larghezza variava da 50 a 80 cm. Sotto i canali d’acqua, attraverso una serie di pozzi, venivano
usati per la senia: struttura in legno con una serie di giare per portare l’acqua, un animale girava
l’ingranaggio.
TEMI ESAME
Forma geometrica della città: forme circolari, ovoidali, a ferro di cavallo, Anjar, città medievali
(vicolo cieco, struttura al albero)
Architetture religiose: sinagoga (influenzate dal contesto), chiesa e moschea. Chiesa basilicale, a
una navata, tre o cinque; chiese a pianta centrale (rinascimento). Le moschee a sala ipostila, a I,
a T a U. In india e persia a quattro ivan. Per i paesi turchi modello di Santa Sofia (cupola
centrale, quadriportico con quattro o sei minareti). Differenza del minareto tra paesi mediterranei
e orientali.
Terme romane e Hammam: spazi commerciali.
Modelli architettonici mediterranei. Le repubbliche marinare. Le diverse decorazioni
architettoniche, come affreschi religiose per il cristianesimo. Decorazioni orientali: lineare, floreale
e calligrafico.
Le città palatine: Villa Adriana, Alhambra.
Tipologie residenziali: casa a peristilio greco, domus, villa romana. Nel mondo mediterraneo: le
torri a Genova e Pisa, in arabia a un piano, due o case collettive e Yemen con grattacieli di fango.
LEZIONE ULTIMA
Architettura moderna
Tre tendenza: tradizionalista, contemporanea, eclettica.
Hassan Fathy, architetto egiziano che progetta architettura rurali. Concetto di sostenibilità, studia
le forme delle architetture del passato. Inserisce numerosi spazi collettivi. Adotta un
procedimento costruttivo tradizionale e lo adatta alle nuove esigenza, compreso il materiale da
costruzione, come terra cruda essiccata al sole. Alcune forme hanno un forte richiamo al passato,
valore simbolico. Non si limita solo alla riproduzione passiva delle forme. Tendenza
tradizionalista.
Art Nouveau
Rifiuto del passato e della cultura europea, come neoclassicismo ecc. riferimento all’uso di colore
vivaci, in contrapposizione con la tendenza classicista. O riferimenti alle forme e al colore bianco
mediterraneo, come in Olbrich e Hoffmann. Colore bianco nuovo per architettura viennese. Il
palazzo della successione con copertura che si scosta dalle classiche a falde, invece a cupola.
Gaudì e il mondo catalano. Rapporto spontaneo con il progetto, con la costruzione, montava le
piastrelle dei mosaici in loco. Tema del naturalismo, rimandi al mondo animale in casa Batlò, la
copertura sembra il guscio di una tartaruga. E la Sagrada Familia, con la proposta di una forma
curvilinea mette in discussione la forma a scacchiera della città. Il modello di riferimento sono le
dune di sabbia del Sahara. Casa Milà, con due cortili interni curvilinei, riferimento ai vicoli di città
andaluse, non hanno angoli retti. Si entra da due ingressi.
La torre di babele è simile al Minareto di Samarra, riferimento alla Zigurat. Sant’Ivo alla Sapienza
nella torre riferimento alla torre di Babele/minareto. Nell’architettura moderna viene ripreso dal
costruttivismo con Tatlin, con il Monumento alla III Internazionale. Struttura trasparente
smaterializzata, propone tre sale di conferenze, un cubo, una piramide e un cilindro. Ripreso
anche dal Guggheneim, Wright nel tessuto regolare di NY inserisce un nuovo tema. Qua non è
chiaro il riferimento al minareto, la forma è decrescente, il contrario. Inventa una nuova struttura.
Le Corbusier
Viaggio a Istambul. Schizzi del suo viaggio in Oriente. Le piazze e i vicoli ciechi sono concepiti
come spazi integranti della residenza, si vede nell’Unitè d’Abitation, sul tetto inserisce degli edifici
pubblici, l’aveva visto nelle città arabe. Città di Chandigar, in memoria di Gandhi, Palazzo del
Parlamento e sulla stessa asse Palazzo della Giustizia, concetto di parità. In alto palazzo del
governatore, in basso segretariato e monumento alla memoria di Gandhi, la Mano Aperta,
simbolo di dialogo, portale di cemento armato con struttura di metallo. Interpretazione cubista,
richiama anche la forma di un uccello, simbolo di libertà e guarda alla mano di Fatima, importante
per cultura popolare indiana. Cupola di forma nuova con mezzaluna (simbolo della fede
islamica). Palazzo del Parlamento, con una facciata di frangisole, progetta un portico moderno,
per addolcire il suo linguaggio forte usa una vasca d’acqua, conferendo all’architettura un aspetto
dinamico. Riprende le vasche d’acqua dai palazzi antichi, ricorda il complesso del Taj Mahal.
Attua una traduzione culturale, termine sociologico, traduce la tradizione culturale indiana
attraverso il linguaggio moderno.
Louis Khan
Rapporto forte con la storia, non in termini di forme ma di logica spaziale. Sede d