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ANTONIO AVERLINO DETTO IL FILARETE

1.Vita (documentata da Vasari)

-Nasce a Firenze e si forma come lavoratore di bronzo. Nel 1433 lavora a Roma per la realizzazione delle porte della Basilica di San Pietro.

Dopo esser stato bandito dalla città per furto ed essersi recato a Venezia, viene suggerito a Francesco Sforza da Cosimo de Medici (1451).

Il duca di Milano gli affida i lavori per il Castello di Milano e cerca di imporlo alla Fabbrica del Duomo (con Giovanni Solari).

si scontra fin da subito con le maestranze lombarde (cercano di allontanarlo e metterlo in cattiva luce). La sua disperazione giunge al

à

punto da portarlo a scrivere una lettera a Francesco Sforza.

A Bergamo fonda il Duomo e nel 1457 lavora all’Ospedale Maggiore. Viene anche invitato a Venezia per realizzare il palazzo di Canal

Grande. Tra il 1461 e il 1464 scrive il suo “Trattato di Architettura” (in volgare, illustrato e in forma di dialogo) e dedica poi l’ultimo libro a

Piero de Medici (nel 1465 lascia Milano). Da quel momento si perdono le tracce dell’architetto.

delle porte bronzee di San Pietro: lui si rappresenta con il compasso in mano.

àDettaglio

«Se Papa Eugenio IV, nel tempo che e’ liberò fare di bronzo la porta di S. Pietro di Roma, avesse fatto diligenzia in cercare di avere

uomini eccellenti a questo lavoro, sì come ne’ suoi tempi agevolmente poteva fare, essendo pur vivi Filippo di Ser Brunellesco,

Donatello et altri artefici molto rari, non sarebbe condotta quella opera in sì sciagurata maniera, come ella si vede ne’ tempi nostri»

Giorgio Vasari, Le vite, Firenze, edizione Torrentiniana, 1550

non apprezza l’opera di Filarete

àVasari

2.Opere

Ospedale maggiore, Milano

-Nel suo trattato Filarete racconta le scelte architettoniche

operate per la costruzione dell’Ospedale Maggiore.

Quest’ultimo è stato edificato in posizione strategica (vicino al

Naviglio), di modo da avere sia una fonte di

approvvigionamento dell’acqua sia un accesso alla rete di

trasporti interni della città.

fondamentale per la cittààcurando le malattie si

àopera

cura il benessere della città (più persone sane, più lavoratori,

più introiti).

-Il duca non investe nessun capitale in questa costruzione

poiché si prodiga a raggruppare e chiudere tutti quelli già

presenti sul territorio (creazione di un fondo chiamato Ca’

Granda). I terreni, invece, vengono ceduti dalla moglie.

-La struttura rettangolare è organizzata su nove cortili (quattro cortili a destra, quattro cortili a sinistra e uno centrale di forma

rettangolare). Di fronte sono presenti tre porte d’ingresso con scale (la prima introduce al cortile maggiore e le altre agli spazi

dell’Ospedale). I due corpi di fabbrica a croce vengono chiamati “crociere” e contengono letti e bagni. Quest’ultimi sono dotati di sistemi

di areazione e acqua corrente. La copertura è lignea e le finestrature sono ampie.

Le crociere presentano al centro un altare (CROCIERE PANOTTICHEàdal letto posso assistere alla celebrazione della Messa) e sono due

poiché vi è una divisione tra uomini e donne.

I quattro cortili sono spazi adibiti alla vita dell’ospedale e presentano dei porticati. Gli archi sono riproposti anche nel perimetro esterno.

Nel cortile centrale viene edificata una chiesa panottica (croce greca inscritta in un quadrato con cinque cupoleàuna centrale coperta da

tiburio e quattro laterali coperte da torri).

-Il prospetto presenta un basamento (è sollevato da terra) e tre

piani:

• Piano cantinato: serve da deposito.

• Piano dell’ospedale.

• Secondo piano.

In corrispondenza dei due cortili laterali e del cortile centrale

degli avancorpi. Anche le testate delle crociere sono visibili

dall’esterno.

-L’Ospedale Maggiore rimane per lungo tempo di proprietà del

comune e viene sovvenzionato dai lasciti dei cittadini. Quando viene costruito il Policlinico, avviene uno scambio con il governo (il

comune cede allo stato l’Ospedale Maggiore per la fondazione dell’università e il governo cede Palazzo Reale).

Duomo di Bergamo

-Filarete avvia la costruzione del Duomo ma rimane incompiuto (fino all’intervento di Carlo Fontana negli ultimi decenni del ‘600). La

pianta presenta una navata unica con cappelle laterali di forma semicircolare. Il fianco è affacciato su Santa Maria Maggiore.

Cappella Portinari, Milano

-Questa architettura è difficilmente attribuibile a Filarete. SI trova dietro alla chiesa domenicana di Sant’Eustorgio (sulla via verso

Paviaàbasilica in cui l’arcivescovo di Milano si veste per recarsi al duomo). La Cappella Portinari è dedicata a San Pietro Martire e

possiede questo nome poiché la fabbrica viene sovvenzionata da Pigello Portinari (emissario del Banco Mediceo a Milanoàfiorentino). 2

Architettura del Quattrocento a Milano

ospitare le sue spoglie e le reliquie del santo.

àFunzione: -Il modello di riferimento è quello della Sacrestia Vecchia di

Brunelleschi. Tuttavia, rispetto a quella originale, presenta delle

differenze (architettura rinascimentale che viene declinata rispetto

alle consuetudini lombarde):

1) Tiburio. à

2)Arco ogivale nelle aperture (no arco a tutto sesto). Permanenza

tardogotica

3) Presenza di guglie (reminiscenza gotica).

4) Rivestimento in laterizio.

5) Estremo decorativismo.

-La copertura è a creste e vele.

Castello Sforzesco, Milano

-Filarete viene incaricato dal Duca dei lavori del Castello. Tuttavia, del suo intervento è rimasto molto poco poiché sorgono presto dei

diverbi con i sovraintendenti delle opere (chiede di inserire degli elementi alla romana, ma loro non sono d’accordo). Di sicuro

l’architetto disegna il paramento delle due grandi torri circolari verso la città.

A PUNTA DI DIAMANTE (taglio piramidale).

àBUGNATO

Inoltre, alcuni sostengono che sia intervenuto nella cosiddetta “torre

del Filarete”. In realtà, la struttura è frutto di molti restauri (anche in

seguito all’esplosione dell’architettura avvenuta nel 1512ài francesi

l’hanno utilizzata come deposito delle polveri da sparo*) e, ad oggi,

non sono pervenuti disegni della torre firmati dall’architetto.

*rimane un rudere fino a quando Beltrami, a fine ‘800, inizia una

grande opera di restaurazione (dopo aver impedito la sua

demolizione).

-Il Duca sposta la sua residenza dal Palazzo Ducale al castello. In

particolare, si stabiliscono nella corte (conformazione a C).

-Intorno all’architettura viene edificata un’altra struttura fortificata

(chiamata Ghirlanda).

Lazzaretto, Milano (dal 1488)

-Nello stesso periodo (fine del ‘400) iniziano i lavori per l’edificazione del Lazzaretto. Si tratta di un luogo volto a contenere i presunti

malati di peste. La pianta è quadrata e l’edificio di affaccia sul canale della Martesana. Al centro presenta una chiesa panottica.

-Si compone di piccole stanze arredate in muratura, le quali poi vengono incendiate per prevenire il contagio. L’intera costruzione viene

demolita a inizio ‘800 per costruire una zona residenziale.

conserva solo San Gregorio al Lazzaretto (poi San Carlo al Lazzaretto).

àsi

GIOVANNI ANTONIO AMEDEO (1447-1522) lapicida

à

1.Vita

-Il vero protagonista della stagione architettonica di fine ‘400 e inizio ‘500 è Giovanni Antonio Amedeo. Egli sposa la figlia di Solari e

diviene l’erede della tradizione costruttiva della famiglia. La sua firma è rintracciabile in tutti i cantieri di Milano (lavora anche con

Bramante).

2.Le opere

Cappella Colleoni, Bergamo

-All’inizio della sua carriera, negli anni ’70 del ‘400, firma la sua prima opera nella città di Bergamo: la cappella Colleoni. L’architettura,

posta vicino a Santa Maria Maggiore, viene commissionata da Bartolomeo Colleoni. La cappella presenta le tipiche caratteristiche del 3

Architettura del Quattrocento a Milano

Rinascimento locale. La facciata è molto ricca di citazioni all’antica, nonostante Amedeo non sia mai uscito dalla sua patria (cultura

formata tramite scritti e medaglie). Il modello di riferimento è quello della Sacrestia Vecchia (quadrato+scarsella).

Certosa di Pavia

-La Certosa di Pavia rappresenta l’altro grande cantiere avviato dai Visconti per ospitare il loro

mausoleo. Gli Sforza, non potendola utilizzare per il medesimo scopo, completano l’edificazione

della chiesa senza attribuirgli funzione funebre.

-Nasce esattamente al confine del giardino ducale e presenta una pianta a tre navate. All’incrocio

tra navata e transetto è posta una torre (assimilabile a una torre nolareàChiaravalle). La

terminazione absidale ha forma di quadrato triconco (luogo in cui originariamente si è pensato di

inserire le tombe dei Visconti). Trattandosi di un cantiere molto ricco, il rivestimento è lapideo

(marmo di Carrara).

pietre vengono trasportate attraverso il Ticino.

àle

-Quando cadono gli Sforza, l’architettura non viene conclusa.

Duomo di Milano (tiburio)

-Nel 1486 viene bandito il concorso per il tiburio del Duomo di Milano (problema di come coprire

l’incrocio tra navata e transetto). Il primo progetto crolla quindi si rende necessario trovare una

nuova soluzione di copertura. Al concorso partecipano sia architetti milanesi sia stranieri. Il 27

giugno del 1490, durante una riunione, viene accordato il progetto definitivo. All’assemblea

partecipano Leonardo, Bramante, Francesco di Giorgio Martini e Amadeo (con il suo scagnozzo).

L’idea di quest’ultimo risulta vincente, benché debba essere corretta da Martini.

spazio quadrato viene coperto da una volta ottagonale costolonata su pennacchi (coperta da tiburio e gugliottoà”Gugliotto

àlo

dell’Amadeo).

DONATO DI PASCUCCIO D’ANTONIO, DETTO IL BRAMANTE (1444-1514)

1.Vita

-Bramante nasce a Urbino del 1446 (poco prima della morte di Brunelleschi) e si forma come pittore. Non è chiaro perché giunga in

Lombardia. È noto il suo passaggio a Venezia e a Bergamo (decorazione della facciata del palazzo del Podestà). Dal 1481 arriva a Milano e

lì si ferma fino alla caduta degli Sforza (1492). Riguardo questi diciassette anni, si sono conservati venticinque documenti circa la sua

opera architettonica. La sua carriera nella città inizia con la commissione da parte del signor Prevedari di un’Incisione (primo

documentoàfirma sul basamento della colonna candelabra). Il linguaggio che utilizza nella realizzazione dell’opera è molto diverso da

quello lombardo (porta degli elementi di novità).

nell’incisione appare rovinosa. Si

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