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TEORIE E POLITICHE MICROECONOMICHE

Introduzione alla Microeconomia

La microeconomia rientra nell'ambito dell'economia politica che ha per oggetto l'analisi del sistema economico, usa una prospettiva astratta con un metodo deduttivo/matematico e adotta modalità di verifica econometriche. L'econometria è una statistica avanzata.

La microeconomia è una branca dell'economia politica, l'altra branca è la macroeconomia. La microeconomia studia le singole unità elementari economiche, mentre la macroeconomia le relazioni generali fra aggregati economici.

Alcuni cenni storici

- Scuola mercantilista (XVI sec. - inizio XVIII sec): mostra qualche sensibilità all'economia ma con un approccio ancora filosofico. Non abbiamo esponenti perché si tratta di una fase storica, ma venendo dal Medioevo segue 3 direttive:

1. Lo stato deve intervenire direttamente nel funzionamento dei sistemi economici.

2. Crescente

sensibilità nei confronti degli scambi internazionali con l'allargamento dei confini commerciali. La differenza tra esportazioni e importazioni nette definisce le esportazioni nette. Il ritorno all'utilizzo della moneta, abbandonando la logica del baratto, con una sensibilità crescente su quale sia la massa monetaria opportuna che deve circolare. - Scuola fisiocratica (Quesnay) (XVIII sec.): prende il nome da "fisio" (natura) + "cratica" (dominare), ovvero la scuola del dominio della natura. Si contrappone alla precedente, ritenendo che lo Stato non debba intervenire nel sistema economico, con un approccio liberale perché il mercato è in grado di trovare autonomamente i propri equilibri. Si basa sull'idea di un settore primario forte, mentre gli altri due ritenuti sterili perché senza il primo non riuscirebbero a sopravvivere. - Scuola classica (Smith, Ricardo, Malthus, Mill) (fine XVIII sec. – metà XIX sec.): ritiene, in

Continuità con la fisiocratica e in opposizione alla mercantilistica, ritiene che non sia necessario l'intervento dello Stato, sostenendo un approccio liberale. Sostiene l'idea della "mano invisibile" secondo la quale si trova sempre un equilibrio nel mercato. Tutti gli input produttivi vengono utilizzati al meglio e vengono introdotte le prime catene di montaggio, con una specializzazione nelle varie fasi della produzione. Si tratta di una scuola basata sul non intervento nel mercato. Legge di Say: l'offerta nel mercato di un nuovo bene è in grado di stimolare una domanda latente.

Scuola marxista (Marx) (sec. XIX): si configura un assetto in cui l'economia presenta nuove categorie di soggetti economici:

  • I capitalisti: proprietari del capitale
  • I lavoratori: lavorano per far funzionare gli impianti dei capitalisti.

Secondo il suo principio di giustizia, i lavoratori dovrebbero essere remunerati con un salario uguale al valore generato. Marx

Identifica un rischio nel funzionamento economico: se si produce di più, i lavoratori guadagnano salari minimi, la quantità dei beni prodotti in più con un prezzo maggiore non potranno essere acquistati dai lavoratori dati i salari minimi. Ciò porterà ad una crisi di sovrapproduzione, generando il fallimento del sistema capitalistico.

Scuola neoclassica (Marshall, Walras, Pareto) (fine XIX sec. - XX sec.):

  • si tratta di una rivisitata scuola classica. Vi è l'idea che i sistemi economici trovino spontaneamente i propri equilibri, raggiungendo prima equilibri parziali e poi totali. L'intervento dei policy maker deve essere contenuto e circoscritto a specifici ambiti. Introduce la strumentazione analitica che permette di validare.

Scuola keynesiana (Keynes) (XX sec.):

  • la scuola neoclassica crolla con la crisi del '29, che comportò un crollo dei prezzi, degli investimenti in America, che trascinò anche l'Europa in una

fase di recessione e depressione economica. In questa fase economica si afferma che le precedenti erano scuole illusorie, sostenendo che lo Stato deve intervenire nell'economia perché i mercati non sempre si trovano in equilibrio. Si basa quindi sull'intervento dello Stato per rilanciare l'economia e Keynes cita alcuni ambiti di investimento da parte dello Stato.

Scuola monetarista (Friedman) (anni '70): - si comprende il ruolo centrale della moneta e della necessità di calibrare la massa monetaria che viene introdotta nell'economia, per evitare che un eccesso di massa monetaria finisca per favorire situazioni di inflazione.

Il vincolo di bilancio (VdB) Il vincolo di bilancio viene definito l'insieme di bilancio. In un sistema economico in cui si producono beni, un paniere è l'insieme delle quantità dei beni. Per semplicità, consideriamo solo due beni (x e y). Tutti i panieri che sono acquistabili da un consumatore

costituiscono l'insieme di bilancio. Dato il reddito disponibile del consumatore, un paniere, che si compone di bene x e y, è acquistabile a prezzi esogeni p e p quando la spesa per i due beni non è superiore al reddito. Si sottintende che il consumatore non prende soldi in prestito, quindi non può spendere più di quanto ha. Nell'ipotesi in cui il consumatore non sia mai "sazio" e voglia spendere tutto il reddito, si identifica il vincolo di bilancio (VdB). Il consumatore non ha interessi a risparmiare, ma l'intento è spendere integralmente tutto il suo reddito. La pendenza del VdB è data da Py/Px. All'aumento del consumo del bene x di un'unità, si deve ridurre il consumo del bene y di un'unità. Le variazioni del reddito e/o dei prezzi (ceteris paribus) Un aumento nel reddito sposta il VdB verso l'esterno, ampliando l'insieme di bilancio. Il vincolo subisceuna traslazione.
Se un prezzo si riduce, il vincolo di bilancio ruota verso l'esterno. L'opposto avviene nel caso di un aumento di prezzo.

Caso particolare 1: razionamento sulla quantità
Es. razionamento sulla quantità del gas (evento bellico).
x) y).
I due beni sono: gas (bene 1) e bene composito (bene 2).
La quantità massima di gas che il consumatore può acquistare è 50m. Il governo raziona il gas ad un massimo di 35m. Come si modifica il bilancio?

Caso particolare 2: "illusione monetaria"
Si ipotizzi che il reddito del consumatore raddoppi. Cosa accade al vincolo di bilancio nel caso in cui i prezzi dei due beni aumentino del 100%? Di fatto, raddoppia sia il reddito che i prezzi dei due beni.
L'incremento del reddito determina una maggiore capacità di spesa?

Caso particolare 3: imposte ad valorem uniformi
Un'imposta viene definita uniforme se viene applicata a tutti i beni. L'introduzione di un'imposta ad valorem uniforme comporta una traslazione del vincolo di bilancio.valorem al saggio t aumenta tutti i prezzi del t%: si passa quindi da unp (1+t)p.livello dei prezzi aCome si modifica il vincolo di bilancio a seguito dell’introduzione da parte del policymaker di un’imposta ad valorem?Le preferenze e la funzione di utilitàLe preferenze razionaliSe parliamo di preferenze razionali abbiamo la necessità di identificare alcuni assiomi,che non necessitano di dimostrazioni. Esistono alcuni assiomi sulla razionalità dellepreferenza degli individui. Questi sono 3:1) COMPLETEZZA: ciascun consumatore è sempre in grado di classificare/ordinare ipanieri. Significa che il consumatore ha di fronte un certo numero di alternativerispetto ai beni, il consumatore è sempre in grado di ordinarli. Nella costruzionedi questo “ranking” è possibile attribuire a due diversi panieri la medesimaimportanza: il parimerito fra due panieri è una situazione possibile.2) RIFLESSIVITA’: ciascun paniere

è desiderabile almeno quanto sé stesso.

3) TRANSITIVITA’: il più rilevante. Se un consumatore preferisce il paniere A al paniere B e preferisce il paniere B al paniere C, allora A è preferito a C anche se non c’è un confronto diretto fra i panieri A e C.

Oltre questi assiomi di fondo, abbiamo bisogno di una simbologia coerente per ragionare verso un paniere.

Un paniere A (X ; Y ) può essere preferito rispetto ad un paniere B () (o viceversa):

- “strettamente preferito”

- “debolmente preferito”

- “indifferente”

Riprendendo gli assiomi precedenti:

- COMPLETEZZA: tra A e B deve valere una delle precedenti relazioni

- RIFLESSIVITA’: A deve essere indifferente ad A

- TRANSITIVITA’: se A è strettamente preferito a B e B è strettamente preferito a C, allora A è strettamente preferito a C.

Le preferenze regolari

Si trovano all’interno delle preferenze razionali, cioè sono

un sottoinsieme.- MONOTONICITA’: Un ulteriore ipotesi comunemente accettata consiste nella“non sazietà” o monotonicità (più il consumatore ha, meglio è).Es. il paniere composto da 4 biglietti per un concerto e da 2 biglietti per il cinema, èpreferito al paniere con, rispettivamente, 3 e 2 biglietti.Quindi (x+1, y) è strettamente preferito a (x, y).- CONVESSITA’: L’ultima ipotesi adottata è quella della convessità. Combinazionidi panieri sono quindi migliori dei panieri stessi (intuitivamente “la varietà èpreferibile”). Più un paniere è vario, più è preferito.Es. Se ho due panieri A e B, e A è indifferente a B, possiamo identificare un nuovopaniere C che è una combinazione lineare dei due panieri di partenza. C = 0.5A + 0.5B(mix 50% di A e 50% di B). Questo paniere C che nasce dal mix ponderato dei duepanieri di partenza con

preferenze convesse, risulta essere preferito sia ad A che a B.

Le curve di indifferenza sono l'insieme di tutti i panieri indifferenti ad un paniere di riferimento A. Se i beni sono valutati positivamente (ovvero vale l'ipotesi aggiuntiva di dipendenza negativa e monotonicità), le curve di indifferenza hanno un andamento convesso.

Le curve di indifferenza non possono intersecarsi (dimostrazione per assurdo).

La funzione di utilità genera curve di indifferenza per mezzo di una funzione di utilità: U(x, y) = U(x, y).

Ad esempio, se A è strettamente preferito a B, allora U(a, b) > U(a, b).

La funzione di utilità permette di attribuire un valore ai panieri.

Dettagli
Publisher
A.A. 2022-2023
87 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ncst77 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Piva Maria Cristina.