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MORALE/ETICA

La morale indica una riflessione di matrice religiosa e norme concrete del comportamento umano, mentre l'etica rappresenta una riflessione filosofica sul comportamento umano e uno studio fondamentale del problema. Nonostante le diversità, i due termini possono essere usati come sinonimi.

La morale contribuisce a liberare l'uomo, indicando l'orientamento da seguire. Tuttavia, la morale non gode di una buona fama a causa del moralismo, che rappresenta una distorsione della morale cristiana. Il moralismo vede la morale come un insieme di precetti e norme imposte all'uomo dall'esterno.

Il moralismo è quindi un modo di vedere la morale come qualcosa di "impostato", come delle leggi e un dovere. Spesso la morale è stata descritta come un divieto e un'asfissione, privando l'individuo della sua libertà.

dellalibertà. Si ha quindi un'immagine distorta di Dio, e questo avviene quando si perde di vista che il Vangelo è una bella notizia. È una notizia liberante. La morale sana nasce dal Vangelo. La morale sana ha a che fare con la bellezza. L'ascolto del Vangelo dovrebbe suscitare stupore. Perché si trovano cose belle. Lo stupore nasce dalla bellezza, dalla verità. Ormai alcuni si sono abituati al Vangelo, a sentire cose ripetute, e se il Vangelo perde la sua nota di bella notizia, non è più Vangelo. Questo passaggio può avvenire con la riduzione del Vangelo ad una dottrina. Quando il Vangelo viene ridotto a dottrina, perde la sua bellezza attraente. Perché si perde di vista che il Vangelo prima di tutto è un evento, (il figlio di Dio si è fatto uomo) e al centro c'è una persona. E si perde di vista che al centro della morale cristiana non c'è prima di tutto il dovere di fare cose

Non ci sono norme da seguire ma un amore da ricevere da questo Dio. Se si vede in questo modo il Vangelo si ha una visione distorta di Dio, come se fosse un sovrano che pretende che noi dobbiamo fare certe cose per ricevere la benevolenza di Dio. Come se fosse un tributo da pagare a Dio per guadagnarsi il paradiso, la sua benevolenza.

In questo modo il Vangelo non diventa una bella notizia, diventa motivo di affanno (io devo fare questo altrimenti vado all'inferno).

Invece Non è l'uomo a guadagnarsi la benevolenza di Dio con le sue prestazioni, ma il Dio di Gesù è un dio che va incontro gratuitamente all'uomo che lo cerca, e non perché l'uomo se lo merita. Dio raggiunge l'uomo gratuitamente.

Dio capovolto moralismo. Il nasce dall'idea che l'uomo deve conquistarsi dio. La paura domina perché porta a fare cose solo per conquistarsi la benevolenza di Dio. Invece non è un dio che l'uomo deve conquistare ma è Dio che

si dona all'uomo gratuitamente, aprescindere dalle sue prestazioni. Nasce lo stupore: è troppo bello per essere vero. E' dallo stupore difronte a qualcosa di bello da cui nasce la morale cristiana: essere attratto da qualcosa di bello. Testo: Lettera ai Filippesi 2, 4-11 Svuotò sé stesso: Gesù figlio di dio facendosi uomo ha rinunciato alle prerogative a cui avrebbe avuto accesso se fosse stato dio (non soffrire, non morire), ma ha rinunciato a questo perché voleva condividere in pieno la vita con gli uomini. Pur essendo... La parola "Pur" nel testo originale non c'era. L'inserimento di "Pur" fa capire come questo capovolgimento facilmente può essere ridotto. Gesù fa tutto questo per l'uomo, questo è considerato troppo. Questa eccedenza l'uomo rischia di ridurla/ di addomesticarla. Questa imprecisione fa capire come sia facile il rischio di appiattire questa eccedenza. Eccedenza = tutto troppo bello Nel

testo originale non c'era Pur: ma intendeva proprio essendo Dio ha fatto quelle cose là. Il Dio di Gesù è un Dio capovolto rispetto a quelle che sono le attese e i desideri degli uomini. Supera queste attese e i desideri degli uomini, è un'eccedenza e quindi anche un capovolgimento. Viene appiattita/addomesticata la bellezza del Vangelo, la tendenza è quella di addomesticare questa eccedenza, di far rientrare il Dio di Gesù nei propri schemi, nelle logiche umane. Invece la morale sana indica di lasciare Dio libero e non imprigionato in schemi.

Esempi:

  • Nel Vangelo secondo Giovanni: Gesù lava i piedi ai discepoli. La lavanda dei piedi era una cosa che facevano solo gli schiavi. Abramo invece quando aveva accolto 3 uomini non glieli aveva lavati.
  • Paolo ha vissuto un capovolgimento a 360° gradi. Era un fariseo e aveva iniziato a perseguitare i cristiani, perché li vedeva una minaccia per la sua religione, per l'ebraismo.
Secondo lui (il suo) Dio era contento di questa sua operazione. Quando incontra il Dio di Gesù avviene un capovolgimento, una conversione. Paolo non ha tanto vissuto una conversione religiosa e neanche una conversione morale. Si tratta di una conversione della mentalità, il suo modo di guardare Dio (l'immagine di dio che lui aveva prima era diversa). Questo capovolgimento riguarda l'immagine di Dio. Anche il suo mondo relazionale cambia, ora va incontro a tutti. Incomincia a stimare tutti, anche coloro che prima invece criticava, come i pagani. Ora riconosce la dignità di ogni essere umano. Paolo diventerà colui che apre la chiesa nei confronti di tutti. Il Vangelo è una bella notizia per tutti, anche per i pagani. Pietro anche lui imparerà ad entrare nella logica di questo Dio capovolto. Pietro dirà a Gesù che è pronto a dare la vita per lui, ma nel momento in cui Gesù viene catturato Pietro scappa. Untradimento di cui si pentirà, ma riconosce che non è lui per primo che deve dare la vita a Gesù ma Gesù dà la vita per gli uomini/ per Pietro. Non l'uomo che si deve sacrificare per dio, ma dio che si dona all'uomo. Rischio di fraintendere le pagine della Bibbia; e questi fraintendimenti possono alimentare il moralismo. Ci sono espressioni che sembrano negare che il Vangelo sia una bella notizia. Per questo queste espressioni vengono accantonate. In realtà queste espressioni che apparentemente sembrano contraddire la bellezza del vangelo, esprimono ancora una volta il fatto che il vangelo è una bella notizia, ma occorre comprendere il vero senso di queste espressioni. Esempi: 1. Quando si legge il vangelo con una mentalità estranea al Vangelo, quando si usa la mentalità dualistica: l'uomo è composto da corpo e anima e queste due realtà sono separate. La parte superiore è l'anima, mentre il

corpo è la parte inferiore; il corpo è visto come una prigione, c'è il disprezzo del corpo e invece viene esaltato il mondo spirituale, l'anima. Per il vangelo invece c'è grande stima del corpo, l'uomo è un tutt'uno; attraverso il suo corpo l'uomo si esprime, non è soltanto un involucro, una prigione da cui l'uomo deve liberarsi. - o una mentalità unilateralmente apocalittica: mondo terrestre e mondo celeste si oppongono. Il presente e il futuro sono due realtà opposte. Il mondo presente non avrebbe alcun valore se non quello di avere un'occasione per meritarsi il mondo celeste. esempio: versetto nella Lettera ai Colossesi si cita "cose di qua giù" e "cose di là". Dice "Pensate alle cose di là e non a quelle della terra". Facile fraintendere se non si conosce il contesto del Vangelo. Si pensa che questo versetto esprima

L'idea è che occorre cercare Dio nel mondo spirituale. In realtà con "Cercare le cose di là" si intende rinunciare ai disvalori, tutto ciò che distrugge la vita dell'uomo, tutto ciò che apparentemente sembra buono che può anche sedurre ma che in realtà distrugge l'esistenza e non fa fiorire la vita dell'uomo. Quindi non si parla di terra (cose di qua giù) e spiritualità (cose di là) ma si parla di valori veri e valori falsi, tra cose che costruiscono e che distruggono, che umanizzano e che disumanizzano.

Inoltre, si può avere una visione distorta della croce. La croce non è da intendersi come la ricerca della sofferenza, la rinuncia ma è espressione di amore, fedeltà e solidarietà.

Coscienza morale: La realtà senza la quale non esisterebbe la morale è la coscienza morale. La coscienza è considerata il punto più intimo nella persona,

La voce di Dio nell'uomo. È nell'incontro con il volto dell'altro che sorge la coscienza, che è una realtà relazionale. È nel momento in cui incontro il volto dell'altro che mi sento interpellato ad agire umanamente, grazie alla coscienza. Incontrare il volto dell'altro è diverso dall'incontro con un oggetto, perché l'oggetto è a nostra disposizione.

  • Il Concilio Vaticano II è il primo concilio ad essersi occupato della coscienza (alla realtà della coscienza ha dedicato il numero 16 della sua costituzione); è una realtà che è connessa a tutte le dimensioni della vita dell'uomo (in modo particolare alla dimensione della relazione con l'altro).
  • In questo caso la coscienza può essere come una piattaforma che permette il dialogo/l'incontro tra una cultura laica e quella cattolica; dialogo tra persone che appartengono a culture

La coscienza è quella realtà che interpella ogni uomo a ricercare ciò che è vero e bello e buono. È una realtà che rimanda a qualcosa che è oggettivo: che non sia bene uccidere lo riconoscono sia credenti che non credenti.

Parlare di verità oggettiva sembra quasi minacciare la libertà, e appunto la coscienza a volte viene interpretata in termini individualistici e relativistici come se fosse l'uomo a creare ciò che è bene e ciò che è male. Ognuno potrebbe inventarsi un diverso ordine, cosa è giusto cosa è no, invece sappiamo tutti che non è così. Non è l'uomo a decidere cosa è buono fare e cosa no. Quindi c'è un ordine oggettivo che è comune a tutti gli uomini, che la coscienza può riconoscere, NON creare ma riconoscere. Chiunque se si mette a riflettere riconosce che la vita l'abbiamo ricevuta,

in modo contrario a ciò che è giusto, ma questo non cambia il fatto che esista un ordine oggettivo che ci guida. È importante quindi ascoltare la nostra coscienza e agire in conformità con questo ordine.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/03 Filosofia morale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher grepontier di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teologia 3 e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Varsalona Agnese.