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SVILUPPO SOSTENIBILE: LE ORIGINI

Report on the Limits to Growth del Club di Roma su dati del MIT (1972), indagava 5 tendenze di

interesse globale:

1. accelerazione dell’industrializzazione;

2. rapida crescita demografica;

3. malnutrizione diZusa;

4. esaurimento delle risorse non rinnovabili

5. degrado ambientale.

• SCENARIO 1 – modello di sviluppo invariato: lasciare invariate le tendenze esponenziali di crescita

della popolazione, dell’industrializzazione, dell’inquinamento e esaurimento delle risorse naturali à

calo improvviso e incontrollabile della popolazione e della capacità industriale entro i prossimi cento

anni

• SCENARIO 2 – cambio di rotta: modificare i trend esponenziali e stabilire una condizione di stabilità

ecologica ed economica sostenibile per il futuro ricerca di un equilibrio globale in grado di

à

soddisfare i bisogni materiali della popolazione e garantire la realizzazione del potenziale umano

SVILUPPO SOSTENIBILE: DEFINIZIONE

Nel 1987 nel Rapporto Brundtland dell’ONU, intitolato «Our Common Future» si definisce lo Sviluppo

Sostenibile come segue:

«uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni

future di soddisfare i propri bisogni»

2 Concetti chiave:

• l concetto di bisogni, in particolare i bisogni essenziali dei poveri del mondo, ai quali va data priorità

assoluta;

• L’idea dei limiti imposti dallo stato della tecnologia e dell’organizzazione sociale sulla capacità

dell’ambiente di soddisfare i bisogni presenti e futuri.

INTRODUZIONE AL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE

Il perseguimento dello sviluppo sostenibile, richiede:

– un sistema POLITICO che garantisca un’eZettiva partecipazione dei cittadini ai processi decisionali

– un sistema ECONOMICO che sia in grado di generare eccedenze e conoscenze tecniche su base

autosuZiciente e sostenuta;

– un sistema SOCIALE che preveda soluzioni per le tensioni derivanti da uno sviluppo disarmonico;

– un sistema PRODUTTIVO che rispetti l’obbligo di preservare la base ecologica per lo sviluppo;

– un sistema TECNOLOGICO in grado di ricercare continuamente nuove soluzioni;

– un sistema INTERNAZIONALE che favorisca modelli sostenibili di commercio e finanza;

– un sistema AMMINISTRATIVO flessibile e capace di autocorreggersi. 14

Il concetto di sviluppo sostenibileùdelineato da Brundteland prevede:

• Il soddisfacimento dei bisogni essenziali dell’uomo sia della generazione attuale che di quelle

future

• Il riconoscimento del concetto di equità intragenerazionale e intergenerazionale preservare le

à

risorse utilizzandole in modo da non superare le loro capacità di generazione e garantire la

conservazione delle specie e dell’ecosistema per il futuro

• La considerazione della tecnologia e dell’organizzazione sociale come elementi chiave à

determinano quanto eZicientemente utilizziamo le risorse e quanto riusciamo a ridurre i danni

ambientali

3 DIMENSIONI DELLA SOSTENIBILITÀ – DIAGRAMMA DI VENN

La sostenibilità si articola in tre pilastri interconnessi che devono essere mantenuti in equilibrio per

garantire il benessere delle generazioni presenti e future.

• Sostenibilità Ambientale

Migliorare la qualità della vita salvaguardando le risorse naturali. Mantenere emissioni entro la

capacità assimilativa dell'ambiente e utilizzare fonti rinnovabili entro i tassi di rigenerazione.

• Sostenibilità Economica

Mantenere il capitale economico stabile consumando interessi piuttosto che capitale. Basata sul

rapporto tra benefici e costi, dipende dalla disponibilità e dal costo degli input senza danneggiare

l'ambiente.

• Sostenibilità Sociale

Richiede partecipazione della comunità e società civile forte. Mantenere il "capitale morale"

attraverso valori condivisi, uguaglianza di diritti e rispetto delle norme sociali basate su

religione, tradizione e usanze.

Þ La sostenibilità ambientale è fondamentale per il raggiungimento della sostenibilità sociale. Senza

equilibrio tra questi pilastri, lo sviluppo sostenibile rimane un obiettivo irraggiungibile. 15

Sostenibilità Debole vs Forte

Due approcci fondamentali alla gestione del capitale naturale e delle risorse ambientali

• Sostenibilità Debole

Il capitale naturale può essere sostituito con capitale manifatturiero di pari valore monetario. Limiti:

diZicoltà nella valutazione monetaria dei sistemi naturali e impossibilità di rimpiazzare alcune

funzioni naturali.

• Sostenibilità Forte

La disponibilità di capitale naturale deve essere mantenuto e potenziato. Le funzioni naturali non

possono essere replicate dal progresso tecnologico e devono essere preservate.

® Dimensione Ambientale

Debole: Tasso di sfruttamento risorse non rinnovabili ≤ sviluppo alternative rinnovabili

› Forte: Preservare risorse non rinnovabili. Sfruttamento rinnovabili ≤ tasso rigenerazione.

Inquinamento sotto capacità di carico

® Dimensione Economica

Debole: Rispetto valore soglia critico per ogni forma di capitale

› Forte: Preservare tutte le forme di capitale. Crescita economica possibile solo senza intaccare

capitale naturale e sociale

® Dimensione Sociale

Debole: Capitale sociale considerato nelle valutazioni

Forte: Conservare capitale sociale nel tempo. Promuovere cooperazione, coordinamento e

collaborazione con modelli bottom-up

AZIONI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE - AGENDA 2030

• «Programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità» sottoscritto nel settembre 2015 dai

governi dei suoi 193 Paesi membri dell’ONU

• Fissa 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) suddivisi in 169 «target»

• Raggiungimento obiettivi condivisi entro il 2030

L’Agenda 2030 prevede, per centrare gli obiettivi previsti ed i relativi traguardi, la messa in campo di

azioni in 5 aree strategiche che mettono al centro lo sviluppo sostenibile, le cosiddette 5P:

• Persone. Eliminare povertà e fame, in tutte le loro forme e dimensioni; garantire dignità e

uguaglianza a tutti gli esseri umani per dare la possibilità di realizzare il proprio potenziale. 16

• Pianeta. Proteggere la guerra dal degrado per preservare la sua capacità di soddisfare i bisogni delle

generazioni presenti e di quelle future mediante: consumo e produzioni consapevoli ; gestione

sostenibile delle risorse naturali; adozioni di misure urgenti di contrasto al cambiamento climatico.

• Prosperità. Assicurare vite prosperose e appaganti e un progresso economico sociale e tecnologico

in armonia con la natura.

• Pace. Promuovere società pacifiche, giuste ed inclusive, scevre da paura e violenza.

• Partnership. Partenariato globale per lo sviluppo sostenibile, basato su uno spirito di raZorzata

solidarietà globale, con un focus sui bisogni dei più poveri e dei più vulnerabili e la totale

partecipazione di Paesi, parti interessate e persone.

AZIONI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE - THE EUROPEAN GREEN DEAL

• Strategia europea messa in atto per l’attuazione dell’Agenda 2030 dello Sviluppo Sostenibile.

Þ Obiettivo: disaccoppiare la crescita economica dell’uso delle risorse per trasformare l’UE in una

società equa e prospera, con un’economia moderna e competitiva, con l’azzeramento entro il 2050

delle emissioni nette di gas serra.

IL GREEN DEAL EUROPEO

Approvato dalla Commissione Europea nel dicembre 2019 come parte della strategia per l'attuazione

dell'Agenda 2030, con l'obiettivo di trasformare l'UE in una società equa e prospera con economia

moderna e competitiva.

Þ Obiettivo Strategico: Disaccoppiare crescita economica dall'uso delle risorse, azzerando entro

2050 le emissioni nette di gas serra.

Þ Strategia Industriale: Economia pulita e circolare per settori ad alta intensità di risorse (tessile,

edilizia, elettronica, materie plastiche).

Þ Piano d'Azione: Economia circolare con iniziativa sui prodotti sostenibili, transizione verso mobilità

sostenibile e intelligente

Þ Innovazione: Stimolare ricerca e innovazione, garantire approvvigionamento energia pulita,

economica e sicura.

Roadmap specifica con azioni chiave per sviluppare linee di azione, includendo obiettivo

"inquinamento zero", preservazione ecosistemi e biodiversità, finanziamento della transizione senza

lasciare indietro nessuno. 17

ECOLOGIA INDUSTRIALE

Þ Obiettivo principale: riorganizzazione del sistema industriale per renderlo compatibile con la

biosfera e sostenibile (limitando quindi la dissipazione di materia ed energia nei processi di

produzione e consumo).

L'Ecologia Industriale: Cenni Storici ed Evoluzione

Il concetto di sistema industriale come sottosistema della biosfera è emerso negli anni '60, quando

pionieri come Robert U. Ayres svilupparono studi sul metabolismo industriale. L'espressione

"ecologia industriale" iniziò a comparire sporadicamente nella letteratura degli anni '70, mentre in

Giappone un gruppo ministeriale avviava ricerche per ridurre la dipendenza dai materiali.

• Ispirazione dalla Natura

Le piante sintetizzano i nutrienti che alimentano gli erbivori, che a loro volta alimentano la catena

trofica dei carnivori. I loro scarti, grazie all'intervento degli organismi decompositori, forniscono

nutrimento ad ulteriori generazioni di piante, creando un ciclo continuo e chiuso.

• Il Modello Ciclico

Questo sistema circolare naturale ha ispirato l'ecologia industriale: ogni "rifiuto" diventa risorsa per

un altro processo, minimizzando gli sprechi e massimizzando l'eZicienza complessiva del sistema.

Þ L'ecologia industriale nasce dall'osservazione dei cicli naturali e dalla necessità di applicare questi

principi fondamentali ai sistemi produttivi antropici per garantire la sostenibilità a lungo termine. 18

L'Ecologia Industriale: Riorganizzare il Sistema Produttivo in Armonia con la Biosfera

L'Ecologia Industriale (EI) rappresenta un paradigma innovativo che mira alla riorganizzazione

fondamentale del sistema industriale contemporaneo. L'obiettivo principale è rendere i processi

produttivi compatibili con i limiti della biosfera, minimizzando la dissipazione di materia ed energia

nei cicli di produzione e consumo per garantire la sostenibilità a lungo termine.

Dal Metabolismo Lineare al Metabolismo Circolare: L'Evoluzione dei Sistemi Produttivi

• Sistema Lineare Tradizionale

Nei sistemi di p

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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jammakKam0001 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Tecnologia dei cicli produttivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Renzi Mariafrancesca.
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